Se ripenso a quel giorno ovviamente mi torna in mente una gioia sfrenata mai vissuta prima e che forse non vivrò mai più (ma anche se cosi sarà non ne farò un dramma... in fondo preferisco godermi la bellezza del ricordo di un gioia piuttosto che rosicare perchè questa gioia potrebbe non ripresentarsi di nuovo).
Una punta di rosicamento però c'è.
Mi spiego, ovviamente.
Sabato 13 maggio 2000 mi trovavo a Sgurgola, in provincia di Frosinone, la sera c'era una festa di compleanno. Erano più o meno le 19 e passeggiavo per la via principale con un ragazzo che frequentavo a quei tempi (di cui poi ho perso le tracce). Avrei passato la notte a casa sua per poi tornare a Colleferro la mattina seguente.
Ad un certo punto lui mi disse che aveva un biglietto in più per Lazio-Reggina del giorno dopo; doveva andare allo stadio con lo zio, ma questi aveva avuto un problema a lavoro e non poteva più andare. Visto che avrei dormito a casa sua mi propose di andare allo stadio insieme partendo direttamente da casa sua.
Io il lunedi avrei dovuto sostenere un'interrogazione di Chimica, materia di cui a quei tempi non capivo un emerito cazzo (non che ora ne sia un esperto, anzi). Avrei dovuto studiare qualcosa come 30 pagine che avevo sciaguratamente lasciato accumulare nel tempo, riducendomi a far tutto all'ultimo secondo. L'interrogazione era praticamente annunciata: "Non ti sento da quasi due mesi, lunedi ti interrogo". Ovviamente l'unica speranza era di imparare A MEMORIA più cose possibili e sperare nel bucio di culo.
E poi onestamente io a quello scudetto non credevo per niente.
Troppi torti arbitrali aveva subito la Lazio durante tutto il campionato, troppi aiuti aveva ricevuto la Juventus, troppo "comoda" era la partita dei gobbi. Il Perugia era già salvo e non aveva assolutamente nulla da chiedere al campionato, il modo a dir poco SCANDALOSO in cui i bianconeri furono aiutati per tutto il campionato (altro che rigoripaaroma, il 1999/00 fu qualcosa di ALLUCINANTE) mi rendeva ulteriormente convinto che quella partita non l'avrebbero fallita mai e poi mai.
Mi faceva poi incazzare da morire il fatto di dover rivivere lo stesso film dell'anno precedente, sempre con il Perugia già salvo in mezzo e con la Juve al posto del Milan.
Interrogazione imminente + convinzione di non vincere il titolo... onestamente rinunciare alla "chiusa" che avrei dovuto fare tutta la domenica per andare allo stadio a sentir dire che la Lazio è comunque moralmente campione a tutta ste' frasi fatte NON MI ANDAVA. Tra l'altro già l'essere andato a quel compleanno comportava un giorno di studio perso.
Il programma era: tornare a casa la mattina il prima possibile, studiare, prendersi una pausa per andare al Lazio Club di Colleferro che frequentavo a quei tempi (un gran bel Club tra l'altro... c'era la sala in cui vedere le partite, poi c'era la palestra ed anche i campi di calcetto con tanto di squadra... oltre ad avere la tessera del Club andavo anche in quella palestra e giocavo in quella squadra) tornare a casa e studiare fino a quando mi reggeva la testa. Sarebbe stato anche un modo per non vedere gli juventini strombazzare per uno scudetto ladrato.
Il mio amico invece nel miracolo ci credeva e si mise ad insistere ma io fui irremovibile nella mia decisione (che coglione....) e fini' cosi. Il biglietto se lo prese un altro la sera stessa, al compleanno (uno che mi stava pure sul cazzo tra l'altro).
Rientrato a casa mi misi a studiare... sfogliavo, sfogliavo, sfogliavo, rileggevo, sottolineavo, rileggevo di nuovo... più andavo avanti e più non ci capivo un cazzo e di certo non perchè fossi distratto dalla partita: semplicemente stavo cercando di ficcarmi in testa delle cose che avrei dovuto studiare man mano durante i due mesi precedenti in un giorno, cose di una materia che odiavo e che non avevo studiato mai, nè tantomeno seguito in classe. Figuratevi.
Dopo pranzo mi rimisi a studiare e poi, verso le 14:30, con il cervello ormai in fumo decisi di prendermi una pausa per andare a vedere la partita nel sopracitato Lazio Club, cosa che facevo ogni domenica.
Vittoria facile per noi, prevedibilissimo. Per la Juve invece ci fu la famosa interruzione, il che prolungò ovviamente la mia presenza li al Club... se una cosa del genere fosse accaduta sul 2-0 per la Juve me ne sarei tornato a casa senza aspettare la fine e invece stavano ancora 0-0.
Vi dico la verità: al gol di Calori neanche ho esultato più di tanto. L'illusione fa male e quel gol lo presi come un'illusione. "Si, mo te pare che la Juve non pareggia e non vince sta' partita... ma che cazzo mi illudo a fare... mancano 40 minuti poi..."
E invece... 40 alla fine, 1-0.
35 alla fine, 1-0.
30 alla fine, 1-0.
25 alla fine, 1-0.
Oh cazzo... oh cazzo cazzo cazzo... ma vuoi vedere che questi veramente...
Ecco, la fase davvero LUNGA di quel giorno furono gli ultimi 25 minuti... perchè fu da quel momento in poi che cominciai davvero a credere che la Juventus potesse lasciarci le penne di brutto quel giorno.
Inutile spiegarvi l'ansia, l'occhio fisso al tempo che non passava mai... inutile spiegarvelo.
L'interrogazione, la scuola... MA STI CAZZI, ma mettesse pure 2 sta' stronza, vaffanculo a lei e tutta la chimica! Qua sto assistendo a qualcosa di STORICO...
Al fischio finale.... beh, io trovo seriamente delle difficoltà a descrivere quei momenti ed il dono della sintesi non ce l'ho.
Mi limito a dire che, dopo aver strombazzato in macchina con gente che, tranne uno, poi non ho visto più (strano vero? Ho passato tutto quell'indimenticabile pomeriggio in macchina con persone che poi non avrei mai più rivisto, non erano di qua...) sono tornato a casa ben dopo l'ora di cena e sono andato a letto tardissimo... piantato davanti alla TV a fare zapping e a fermarmi su qualsiasi canale che parlasse di questo scudetto. Fino alle 4 di notte, con la sveglia alle 7. Incurante della chimica e dell'impreparato che avrei certamente preso e che mi sarebbe sicuramente costato un debito formativo.
Il giorno dopo la professoressa a scuola non veni'. Se non ricordo male gli venne qualcosa come una colica o roba del genere.
Facemmo un compito in classe scritto la settimana successiva durante il quale io STRACOPIAI alla grandissima e presi la sufficienza necessaria ad evitare il 6 rosso a fine anno scolastico.
Solo nel momento in cui il professore di Latino e Greco chiuse la porta della classe alla sue spalle dicendo "Oggi la professoressa P. non viene, vi faccio lezione io, ne approfitto che stiamo un po' indietro con il programma" mi venne in mente la proposta del mio amico sgurgolano (per tutti i festeggiamenti non ci ho proprio pensato, troppo preso dalla gioia).
Il quale poi rincarò la dose non appena lo vidi qualche giorno dopo descrivendomi PER FILO E PER SEGNO la sua invasione (con l'amico al seguito) del campo insieme a tanta altra gente ed i "pezzi" di campo che si riportò a casa.
Insomma, per via di un'interrogazione che non ci fu mai e del mio maledetto pessimismo e scarsa vena sognatrice io quel giorno mi sono perso qualcosa che forse non accadrà più.
Forse è proprio per questo che non faccio parte della schiera dei laziali dediti al pessimismo... personalmente mi è costato caro