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Udine, ore 22:30 circa, si conclude una gara mai realmente iniziata. La Lazio ha giocato poco meno di un quarto d’ora, poi si è arresa sotto i colpi di un’ Udinese tutt’altro che inarrestabile. È crisi nera, di gioco e di risultati. Le zone nobili della classifica sono solo un lontano ricordo ed ora la Lazio è al settimo posto, scavalcata anche da Inter e Roma. A Petkovic spetta ora l’arduo compito di ricompattare una squadra, un gruppo che pare aver mollato completamente la presa. L’atteggiamento del tecnico di Sarajevo è sempre stato positivo dinanzi alle difficoltà, anche se è la prima volta che la squadra sembra essergli completamente sfuggita di mano. Come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, Petkovic alla ripresa dei lavori parlerà con i suoi giocatori, per rinsaldare quel patto sancito in estate, quando i risultati in amichevole stentavano ad arrivare. Mentalità, modo di giocare, capacità di portare il pressing e anche di saper soffrire o aspettare: sono questi i capisaldi su cui Petkovic ha plasmato la Lazio e devono essere questi i buoni propositi dai quali ripartire. Come ha sottolineato Mauri nel post partita di Udine, la Lazio deve riprendersi dal duro contraccolpo subito dopo l’eliminazione ad opera del Fenerbahçe, ma lo deve fare in fretta, perché il tempo a disposizione è davvero poco. Nelle settimane che verranno, allenatore e staff tecnico avranno molto più tempo a disposizione per lavorare e pianificare un finale di stagione che porterà alla partita delle partite, dove non ci sarà spazio per infortuni e cali mentali. Inferno o Paradiso.
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