Autore Topic: Maró  (Letto 8275 volte)

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Offline Skorpius

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Re:Maró
« Risposta #40 : Sabato 23 Marzo 2013, 15:14:19 »
Non conosco la cosa, non riesco a farmi un'opinione. A naso mi torna fuori la vicenda del Cermis, da una parte gli americani che non ti fanno processare un loro militare, dall'altra noi che ci incazziamo perché gli americani ci trattano da sudditi: a uno sguardo superficiale ci stanno tutte e due le cose, in questa storia. Ma ve l'immaginate il governo italiano che trattiene l'ambasciatore USA?
Ma i Marò sono colpevoli o no di omicidio?

Se in un anno gli indiami avessero fatto almeno un pezzettino di processo... forse avremmo qualche idea chiara in più
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline AlenBoksic

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Re:Maró
« Risposta #41 : Sabato 23 Marzo 2013, 15:56:47 »
Io me la prendo con il diversamente abile che avuto la brillante idea (era ministro Ignazio LaRussa se non sbaglio) di piazzare dei militari a difesa di una nave civile facendoli navigare con lo status di passeggeri armati. 

E in più neanche accordandosi con l'armatore.
Perchè se la nave non fosse approdata in India la vicenda avrebbe avuto un altro svolgimento.

P.S.: Vedo molti parlano di USA. Ieri Riotta ha scritto che la marina di Sri Lanka negli ultimi 2 anni ha uscciso qualcosa come 500 pescatori (o presunti tali) indiani senza subire alcuni ritorsione militare e/odiplomatica
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Offline dukenduke

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Re:Maró
« Risposta #42 : Domenica 24 Marzo 2013, 12:42:09 »
Come qualcuno ha già detto, mi sembra assolutamente fuori da ogni logica il fatto che due militari abbiano sparata su inermi pescatori.
Non ci credo neanche se lo vedo, immaginatevi la scena, due pescatori sulla loro barchetta impallinati così per sport, ma che stiamo scherzando?

Poi sti trogloditi di indiani  che distruggono tutte le prove, che si fanno beffa di trattati internazionali, che minacciano, che prendono in ostaggio il nostro ambasciatore. Ma dove vogliamo arrivare?

Fossi stato io a gestire la vicenda avrei fatto un atto di forza per liberarli già dopo il primo rifiuto di restituzione, altro che calarsi le brache davanti a sti indecenti.

Poi dicevano di prendere in ostaggio il nostro ambasciatore? Bene io avrei arrestato il loro, poi vediamo.

Il gol acrobatico di Hernanes che usa la gamba d'appoggio come leva e si gira in torsione come una molla e 'l'immagine della Lazio e dei laziali: umilmente assorbi l'energia e poi liberala e falla fluire...

ThomasDoll

Re:Maró
« Risposta #43 : Domenica 24 Marzo 2013, 20:53:50 »
Ennio Remondino su Globalist.it


 Non solo marò, fu guerra intorno alla Lexie?
«Ammuina» diplomatica caricaturale che rimuove i fatti. Quanti militari o mercenari armati o pescatori in guerra attorno alla Lexie? Inchiesta di Globalist. [Ennio Remondino]

Quel mare da Far West. Chi spara per primo vince. Non c'è mercantile di valore tra i 23mila che ogni anno attraversano le acque tra l'Oceano indiano e il canale di Suez che non sia armato per autodifesa. Una missione navale antipirateria Nato, "Ocean Shield", e una dell'Unione europea, "Atalanta", e molto altro. Allora, 15 febbraio 2012, poco altro si sapeva. Con il dramma dei due pescatori scambiati per pirati e uccisi quasi certamente da bordo della petroliera Enrica Lexie, esplode il caso delle presenze armate a bordo delle navi mercantili. Scoprimmo allora che l'Italia aveva scelto la strada ufficiale. Nuclei Militari di Protezione, gli NPM in sigla, vale a dire i marò imbarcati sulla Lexie e coinvolti nella tragica vicenda. Da dubitare che nelle "Regole di ingaggio" dei fucilieri di marina imbarcati fossero contenute queste informazioni.

Nave greca e Contractors. La stessa notte dell'incidente che ha coinvolto la Lexie, anche la nave greca "Olympic Flair", nello stesso mare Kochi, denuncia un sospetto attacco di pirati. La curiosità del cronista spinge a qualche telefonata. Non serve molto ingegno. Telefonata satellitare al comandante della nave che si rifiuta di parlare. "Rivolgetevi all'armatore". Alla Olympic Shipping & Management S.A. di Atene, proprietà a Panama, tale signor Siganakis, responsabile sicurezza, è ancora meno gentile. Passo alle mail, inserendo la formula magica. Perché tanta reticenza? chiedo. "A meno che non si voglia nascondere la presenza bordo della Olympic Flair di personale specializzato della compagnia di sicurezza privata 'Diaplous Maritime Service' con armamento compatibile con quello dell'evento attribuito all'Enrica Lexie". Calibro Nato.

I segreti via Internet. Le notizie oggi basta volerle cercare senza neppure viaggiare troppo. E la "rivelazione" sulla Diaplous Maritime Service, che trovi con tanto di foto di bellicosi combattenti armati di Ak-47 o FN Mag, tutti calibro 5,56 Nato, apre le porte ad una ora cortesissima risposta. Divento "Dear Mr. Remondino" e vengo informato, tra l'altro che "No guns were used..", che loro non hanno sparato e, soprattutto che la 'cittadella' isolata di comando, come da norme internazionali da adottare nella zone di navigazione ad alto rischio, impiega guardie disarmate. "Citadel and employement of UNARMED -repeat UNARMED- guards to protect our vessel..". La maiuscole sono loro, a sottolineare che erano disarmati, quindi non hanno sparato. Disarmati? Poco credibile, ma notizia allora era morta. Ora semplice esempio di superficialità del Kerala.

"Disarmati" sino ai denti. Le regole, se ci sono. L'allora segretario di Stato Usa Hillary Clinton, nel 2011 lancia la nuova strategia dell'amministrazione Obama. "Promuovere l'utilizzo dei così detti 'Privately Contracted Armed Security Personel' sulle imbarcazioni mercantili". I famigerati "Pcasp" di Iraq e Afghanistan. Più chiaro ancora (novembre 2011) Andrew J. Shapiro, consigliere per gli affari politico-militari Usa. "Recentemente incoraggiato l'imbarco di team armati [. . .] il diffuso impiego di tali team su imbarcazioni commerciali è la principale ragione del declino del numero di azioni di pirateria che si concludono con successo". Tale consiglio, si precisa altrove, non costituisce una raccomandazione. Raccomandato invece l'impiego dei "Nuclei Militari Armati di Protezione", gli sfortunati Marò in missione NMP. L'Italia sceglie e pasticcia.

Comando civile o militare? I militari possono operare sui mercantili privati in azione antipirateria grazie ad un decreto del luglio 2011. Gli armatori pagano alla Difesa per la protezione armata delle loro navi. Leggiamo che l'ex capo di stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini attribuisce proprio a quel decreto l'inizio della catena degli errori. Questione elementare del chi comanda. Certamente i comandante civile in navigazione, ma quando si spara? E il quesito chiave: la Lexie al momento dell'incidente naviga in acqua internazionali. Le autorità indiane ci provano e "Ordinano" alla Lexie di far rotta sul porto di Kochi. Certamente si aspettavano un bel "Bye bye", e invece. Chi ha deciso-ordinato alla Lexie di entrare nelle acque indiane? L'armatore, il comandante o qualche autorità marittima italiana con divisa e stellette? A Globalist questo risulta.

Mercantili corazzati. In attesa che il ministro-ammiraglio Di Paola spieghi in Parlamento, un utile promemoria per spiegare cosa può voler dire navigare in quei mari, alcune disposizioni della International Maritime Bureau. 1. Sorveglianza rafforzata e visori notturni. 2. Struttura protettiva del ponte della nave. 3. Ricorso a barriere fisiche come filo spinato -notare il dettaglio- anche elettrificato. 4. Uso di cannoni idrici. 5. Utilizzo di allarmi quali sirene. 6. Manovre antiabbordaggio della nave. 7. Allestimento di cittadelle, aree protette dette "agghiaccio timone" dove blindare l'equipaggio ad abbordaggio avvenuto, mantenendo il controllo della nave. Sembra un vero e proprio manuale di guerra. E di guerra si tratta nella "High Risk Area". Nonostante l'India preferisca parlare di offesa diplomatica più che di pirateria non adeguatamente contrastata.

Oceano a mano armata. Segnalazioni marittime internazionali danno l'allerta sui "casi di criminalità marittima", furti a rapine per intenderci, su navi attraccate nelle rade del porti tra Kochi e Trivandrum. Navi ferme bersaglio della criminalità locale su imbarcazioni. Ma c'è di più. Da quelle parti è in corso una guerra marittima mai dichiarata ufficialmente. Diritti di pesca e di trivellazione per estrazione di petrolio tra India e Sri Lanka. Versioni contrastanti tra i due Stati, ma una cifra risulta certa: nel solo 2010 da parte indiana sequestrati 57 pescherecci singalesi e 322 pescatori. Lo Sri Lanka ha confiscato 29 pescherecci indiani e arrestato 144 pescatori. Solo nei primi due mesi del 2012 altri 112 incidenti con 605 uomini coinvolti. Persino le vacanziere Maldive arrestano 11 pescatori partiti dal Kerala. Morti in quantità. Il mare della Tortuga.

Pescatori combattenti. La stampa locale, sui suoi siti web, dà ovviamente la sua versione "nazionale", ma i fatti sono incontestabili. 1. Si parla di guerra del "Tonno", la preda privilegiata della pesca in quei mari, ma ci si combatte anche già visto per il petrolio nei suoi fondali. 2. A sparare in quei mari sono in molti, per molte ragioni, con armi diverse, ma quasi tutte col calibro privilegiato che gli specialisti conoscono come "5,56 Nato". Il calibro delle armi dei Marò, le mitragliatrici "FN Minimi" in uso di Italia, Grecia e Sri Lanka. Guarda caso. L'india preferisce l' "Insas", stesso calibro 5,56 Nato adattato sul datato ma universalmente noto AK-47 Kalashnikov. Un bel pasticcio insomma, in cui le indagini e gli accertamenti balistici avrebbero un ruolo decisivo sulla vicenda Lexie. Perizie mai rese compiutamente note e pretese blandamente.

Una polizia poco curiosa. Il giornalismo povero del web ha provato, come abbiamo raccontato, a ficcare in naso in giro. Le autorità marittime dello Stato di Kerala sono state meno curiose. E quelle italiane? Tanta diplomazia e pochi impiccioni. Nessuno ha raccolto dati sulle navi presenti attorno alla Lexie e all'affollato peschereccio St.Antony, con ben 11 persone a bordo? Chi c'era, oltre alla petroliera greca che ha denunciato un assalto a poche miglia dalla Lexie? Quanti pescherecci attorno? E qualche spiegazione in più sul contenzioso armato con lo Sri Lanka per la guerra del tonno e del petrolio. Pesa su tutto la morte di due pescatori. Doverosa la ricerca di responsabilità nel drammatico incidente, come già stava facendo il tribunale militare a Roma. Sulla vicenda pesa una forte percezione di torbido, come se tante manovre fossero fumo per nascondere.

L'Ammuina dell'ammiraglio. In attesa del dibattito parlamentare promesso dal governo uscente, la conclusione più centrata ci viene da un commento sul pezzo precedente fatto da Globalist. Scrive il nostro amico Federico Klausner dalla Svizzera: "L'Italia ha fatto l'idiozia iniziale: se davvero la Lexie si trovava in acque internazionali, non avrebbe dovuto seguire le navi da guerra indiane nè sbarcare i marò. Che sarebbe successo? sarebbe stata presa a cannonate? gli indiani avrebbero lanciato un arrembaggio? in ciascuno dei due casi avrebbero violato accordi internazionali. Invece abbiamo ordinato al capitano di seguirli docilmente, che in altre parole è come avere accettato la loro giurisdizione. Poi abbiamo indennizzato fuori tempo le famiglie delle vittime: è sembrato volerle comprare, non conoscendo affatto l'orgoglio dei poveri".

Conclusione e suggerimenti. Ancora Klausner. "Successivamente abbiamo provato la furbata di sottrarli, nonostante un impegno formale dell'ambasciatore al ritorno. Ancora sottovalutando l'orgoglio nazionalistico e le vicende politiche in cui l'episodio si è innestato. Ma è bastata la voce grossa dell'India e la minaccia di una rappresaglia economica per renderglieli con la coda tra le gambe. Però abbiamo ottenuto la garanzia della loro 'non condanna a morte'... Dilettanti allo sbaraglio [. . .]. In più, l'antico vizio italiano, per cui più dei fatti, niente affatto limpidi, contano le apparenze e le conseguenze "politiche". Ora, il ministro-ambasciatore Terzi ha molto da spiegare e da gustificare, ma altrettanto ci aspettiamo dal ministro-ammiraglio Di Paola, per sapere chi diede l'ordine alla Lexie di entrare nelle acque indiane. Salviamo la verità, non le carriere.

Giglic

Re:Maró
« Risposta #44 : Martedì 26 Marzo 2013, 16:15:56 »
Pare che terzi (minuscolo voluto) si sia dimesso. Stiamo ulteriormente peggiorando la situazione. Neanche CIaldini e Lamarmora....

http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_26/maro-audizione-ministri_bb00af66-961d-11e2-9784-de425c5dfce0.shtml

Offline disabitato

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Re:Maró
« Risposta #45 : Martedì 26 Marzo 2013, 16:29:34 »
ora c'è il dibattito alla camera, con Monti che non è presente.
Ho sentito tre interventi: PD, M5S, ed ora PDL, tutti incazzati su come è stata gestita tutta la questione, fin dall'inizio.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Texmex

Re:Maró
« Risposta #46 : Martedì 26 Marzo 2013, 20:26:13 »

Offline andujo

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Re:Maró
« Risposta #47 : Mercoledì 27 Marzo 2013, 13:43:21 »
http://www.huffingtonpost.it/2013/03/26/maro-il-sindaco-di-diano-_n_2953547.html?utm_hp_ref=italy

se ne avvertiva la mancanza

Ecco, questi sono i professionisti della politica di cui si farebbe volentieri a meno. Detto questo, che l'Italia abbia fatto l'ennesima figuraccia è indubbio. La nostra nomea all'estero non è mai stata un granchè: ma questa è davvero grossa anche per i nostri standard...
Τοις τολμώσιν η τύχη ξύμφορος

Texmex

Re:Maró
« Risposta #48 : Mercoledì 27 Marzo 2013, 20:26:17 »
che sciacalli nel pdl

è già campagna elettorale




Offline Frusta

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Re:Maró
« Risposta #49 : Giovedì 28 Marzo 2013, 12:34:33 »
http://abcnews.go.com/International/wireStory/german-sailors-detained-india-death-18821401#.UVQoCFfJIrw

Aspettiamocelo: gli indiani rilasceranno i due tedeschi e diranno "visto? quando sei innocente non hai nulla da temere!" E li useranno come foglia di fico per condannare i due marò.
Che poi si tratti di due civili e di un incidente di mare e non una sparatoria poco importa, gasati come sono adesso, agli indiani potrebbe non importare molto la differenza...
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Giglic

Re:Maró
« Risposta #50 : Giovedì 28 Marzo 2013, 12:36:03 »
Ricordiamo anche che nella vicenda ci sono due morti. E delle famiglie che vorrebbero, se non disturba troppo terzi, giustizia.
Che poi la giustizia indiana sia quello che sia, lasciamolo dire agli indiani. Noi critichiamoci la nostra....

Offline Il frigorifero

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Re:Maró
« Risposta #51 : Giovedì 28 Marzo 2013, 13:00:59 »
Ricordiamo anche che nella vicenda ci sono due morti. E delle famiglie che vorrebbero, se non disturba troppo terzi, giustizia.
Che poi la giustizia indiana sia quello che sia, lasciamolo dire agli indiani. Noi critichiamoci la nostra....



Anche nel caso dei tedeschi, comunque, c'è un morto (indiano). Adesso voglio proprio vedere che succede.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Frusta

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Re:Maró
« Risposta #52 : Giovedì 28 Marzo 2013, 14:25:10 »


Anche nel caso dei tedeschi, comunque, c'è un morto (indiano). Adesso voglio proprio vedere che succede.
Distrutto il barchino e i proiettili, quindi niente analisi balistica, cremati i corpi quindi niente autopsia.
Succede che non ci potrà mai essere un giudizio appena credibile se l' accusa distrugge le prove ed ha bisogno di un capro espiatorio.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Skorpius

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Re:Maró
« Risposta #53 : Venerdì 29 Marzo 2013, 10:24:46 »
Ricordiamo anche che nella vicenda ci sono due morti. E delle famiglie che vorrebbero, se non disturba troppo terzi, giustizia.
Che poi la giustizia indiana sia quello che sia, lasciamolo dire agli indiani. Noi critichiamoci la nostra....

Perchè dobbiamo lasciarla agli indiani se riguarda due italiani?
A me sembra che il comportamento degli indiani persegua tutto meno che la giustizia.
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:Maró
« Risposta #54 : Venerdì 29 Marzo 2013, 11:02:17 »
Perchè dobbiamo lasciarla agli indiani se riguarda due italiani?
A me sembra che il comportamento degli indiani persegua tutto meno che la giustizia.

I morti sono indiani. Così, tanto per dire la prima cosa che mi viene in mente per risponderti.
Sulla critica alla magistratura indiana: a me sembra che tu critichi anche la nostra... e con lo stesso criterio.

Texmex

Re:Maró
« Risposta #55 : Venerdì 29 Marzo 2013, 11:16:20 »
anche lì le toghe rosse?  :o

Offline Skorpius

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Re:Maró
« Risposta #56 : Venerdì 29 Marzo 2013, 14:59:29 »
I morti sono indiani. Così, tanto per dire la prima cosa che mi viene in mente per risponderti.
Sulla critica alla magistratura indiana: a me sembra che tu critichi anche la nostra... e con lo stesso criterio.

allora non posso criticare?
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Giglic

Maró
« Risposta #57 : Venerdì 29 Marzo 2013, 18:24:17 »
Certo che si, così come io posso criticare ciò che dici. Ma se tu critichi la magistratura indiana ed italiana, a darti ragione non si vede come i due poveri maró la possano sfangare :-)
Per non parlare dei due indiani ammazzati, ricordiamoli sempre, che le vere vittime sono loro e le loro famiglie.

Offline aquilafelyx

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M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


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Offline aquilafelyx

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Re:Maró
« Risposta #59 : Martedì 9 Aprile 2013, 10:37:04 »
M'illumino di Lulic

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