Ha accompagnato tutta la nostra vita, fa impressione sapere che non c'é piú.
La prima cosa che ho pensato.
Alcuni personaggi lasciano ricordi in una generazione.
Lui ha lasciato una maschera e un volto a ogni generazione.
Limitandomi al
Maresciallo Rocca, mi piace sottolineare come la serie, anziché perdere mordente e idee, sia migliorata negli anni.
Merito di battute più secche, tempi comici calcolati al millesimo, siparietti godibilissimi come quelli con "Cacciapuoti" (Sergio Fiorentini).
Nella capacità di dare corpo alle scene e a un personaggio non banale, molto centrato sullo spessore umano, si leggeva tutta l'esperienza accumulata in teatro.
La sua apparizione più recente di cui ho ricordo è in una puntata di
Techetechetè a lui interamente dedicata, nella quale compariva anche la sua interpretazione di
Me so' magnato er fegato: inutile confermare che fu quanto di meglio proposto dal palinsesto quella sera.
Viene in mente il mesto commiato di Indro Montanelli: "Mi avvio verso il mio capolinea con l'angoscia di portare con me le cose che ho più amato: il mio Paese e il mio mestiere. Temo che non mi sopravviveranno".
Con l'aria che tira, la sensazione è che anche Mandrake ci saluti negli stessi termini.
Che la terra gli sia lieve.