Lunedì 29 Marzo 2010
MILANO - Le felicità per il pareggio è costata un paio di occhiali a Edy Reja. L’abbraccio festoso del gruppo, «il branco» come lo ha definito il tecnico della Lazio, lo ha stretto un po’ troppo e Foggia, avvicinandosi, lo ha abbracciato frantumandogli gli occhiali che aveva nella giacca. In casa Lazio si respira euforia, tutto il contrario del clima cupo di qualche settimana fa. Reja è l’artefice della rinascita non solo sul piano tecnico ma, soprattutto, su quello dell’entusiasmo. «Veniamo via da Milano con un punto importante - ha detto l’allenatore goriziano - e con una prestazione di alto livello. Adesso, la squadra ha un’anima e lotta su ogni pallone».
Nessuna recriminazione per il rigore al Milan. «Credo che ci fosse», ha osservato Reja evitando le polemiche mentre già pensa alle prossime partite. «Tutte difficili. Abbiamo un calendario complicato». La prossima sfida, sabato all’Olimpico, è contro il Napoli. Ossia, contro il suo recente passato. La voglia di rivinciata visto che De Laurentiis lo esonerò per chiamare Donadoni, è immensa. «Però, non abbiamo paura di nessuno».
Il pareggio apre intanto un’altra strada alla Lazio. C’è un punto in più in classifica, la zona rossa si allontana un poco, ma c’è la consapevolezza di avere ritrovato la squadra. «Nel secondo tempo ero convinto che il Milan avrebbe attaccato in quel modo. Allora, ho deciso di arretrare il nostro baricentro di una decina di metri». Di più, Reja, non poteva pretendere dai suoi uomini. «Abbiamo giocato tre giorni fa e il dispendio è stato grande. Nelle nostre condizioni, poi, spendiamo molto psicologicamente. Quella di ieri per me è stata una partita straordinaria».
La serata milanese è stata rovinata dai cori dei tifosi della Lazio contro Seedorf. Dal terzo anello tanti buuh nei confronti del rossonero. «Se c’è qualcosa tra i nostri tifosi e lui non lo so», ha detto l’allenatore. La ruggine tra fans biancocelesti e Seedorf c’è: risale alla morte di Gabriele Sandri, novembre 2007. In Atalanta-Milan, Seedorf rifiutò di mettere il lutto al braccio. Da quel momento è stato preso di mira. Reja ha elogiato il suo gruppo. «Sì, il gruppo che si è formato ed è nato a Norcia. Abbiamo parlato tanto, ci siamo chiariti. E’ un branco, come ho spiegato, e tra noi c’è un accordo totale. Questa è la conquista più grande per noi che andiamo a caccia sempre della preda con lo spirito giusto. Ma dobbiamo arrivare a 40 punti».
C.S.
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