Autore Topic: Rassegna stampa - Sabato 28 luglio  (Letto 1094 volte)

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oizaL

Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« : Sabato 28 Luglio 2012, 07:35:27 »
CORRIERE DELLO SPORT





Breno e Balzaretti erano gli obiettivi. Il  difensore brasiliano, con i contratti già firmati, è  stato condannato dalla Procura di Monaco di  Baviera. Per il terzino del Palermo la Lazio non si  sente ancora tagliata fuori, ma la concorrenza  del Napoli, della Roma e del Milan è diventata  durissima. Tocca inseguire. Radu ha saltato il  ritiro di Auronzo e Diakitè si è fermato per una  contusione alla tibia sinistra. Servono acquisti, c’è  tempo sino al 31 agosto, Petkovic ha bisogno di  rinforzi in difesa. Priorità a stopper e terzino  sinistro, poi forse anche un centravanti, ma  Zarate sembra avviato verso la conferma e  Floccari non è stato ancora ceduto. La società  biancoceleste valuta qualsiasi soluzione,  concentrandosi sul reparto arretrato.  Xandao resta nei piani  della Lazio. E un  obiettivo, non l’unico,  ma la trattativa esiste e  si continuano a  registrare degli aggiornamenti. Sono rimbalzate  altre indiscrezioni dal Portogallo: secondo A  Bola, ci sarebbe una differenza di 1 milione e  100 mila euro tra domanda e offerta. Xandao  negli ultimi sei mesi si è fatto apprezzare con lo  Sporting Lisbona, i suoi interessi sono curati  dalla Traffic e il cartellino appartiene al  Desportivo Brasil, club satellite della scuderia. Traffic e Desportivo chiedono 3 milioni  per la cessione di Xandao. Lotito ne ha offerti 2,5 ma c’è di mezzo lo Sporting Lisbona.  Il club portoghese chiede 600 mila euro per rinunciare al diritto di riscatto acquisito a  gennaio, quando aveva preso Xandao in prestito con opzione. Dovrebbe essere  arrivato il suo procuratore Rivellino, figlio del campione brasiliano anni Settanta. E  previsto un incontro con Tare e Lotito. Si cerca di stringere l’operazione

Restano vive anche le alternative. Era stato proposto l’uruguaiano Rolin,  convocato dal ct Tabarez per le Olimpiadi di Londra, centrale del Nacional  Montevideo. Costa 5 milioni, era stato bloccato dall’Inter, ma è ancora sul mercato. Le  alternative sudamericane portano ai nomi di Humberto Rever (capitano dellAtletico  Mineiro) e Rhodolfo (perno del San Paolo). Il ds Tare guarda anche in Europa: ha  seguito a lungo il Basilea in cui eccelle Aleksandar Dragovic, stopper mancino esploso  nellAustria Vienna e punto di forza della nazionale austriaca, classe 91. Due giorni fa  dalla Svizzera sono rimbalzate indiscrezioni relative a Valentin Stocker, esterno di  fascia sinistra, 23 anni, altro talento del Basilea. E un centrocampista offensivo. Il club  svizzero, però, ha già fatto cassa con Shaqiri e se dovesse superare i preliminari di  Champions League difficilmente indebolirà la squadra Ieri, tornando al tema centrale degli stopper, sono emerse altre due  candidature da non sottovalutare. La prima porta al colombiano Cristian Zapata, 26  anni, ex Udinese. Lestate scorsa lo aveva acquistato il Villarreal per 9 milioni di euro. Il  Sottomarino Giallo attraversa una pesante crisi finanziaria ed è appena retrocesso  nella serie B spagnola. Si può trattare e cercare di riportare nel campionato italiano. E  un’opzione tenuta in considerazione dalla Lazio, che a fine gennaio aveva trattato  Nilmar (ora in Qatar) con gli spagnoli. E stato proposto Mehdi Benatia, classe 87,  franco-marocchino dellUdinese, ma per convincere la famiglia Pozzo a cederlo serve  un assegno con tanti milioni. La caccia continua. Si pensa anche alle soluzioni interne  (Radu e Cana centrali), ma bisognerebbe piazzare un colpo a sinistra. Lotito non si  sente fuori dalla corsa per Balzaretti, da mesi parla con il suo manager Alessandro  Moggi, ma dovrebbe convincere Zamparini. Federico Peluso è un’alternativa di  altissimo livello, ma l’Atalanta chiede 5 milioni. Simon Poulsen, nazionale danese, è  un’opzione ancora valida. S’è appena svincolato dallAz Alkmaar: può essere ancora  preso a parametro zero. 





 Una nota di merito che non cancella, comunque, il ricordo di altre cessioni  dolorose: durante la sua gestione, il presidente ha lasciato partire giocatori  come Behrami, Mudingayi, Pandev, Kolarov e Lichtsteiner. Tutti rimpianti che  hanno lasciato una traccia.  Se Petkovic può rimanere ancora al riparo da ogni critica, in attesa di misurare  le sue capacità nel campionato italiano, diventa difficile al contrario trovare una  giustificazione al grave ritardo della Lazio sul mercato. E impensabile che una  società moderna e all’avanguardia, chiamata a dare risposte concrete a una  tifoseria da sempre innamorata e paziente, sia rimasta così a lungo spiazzata da  due trattative saltate: quelle relative a Breno e Yilmaz. Il difensore brasiliano era  in regime di svincolo, non rientrava più nei piani del Bayern, ma è stato  condannato per incendio doloso dal tribunale di Monaco di Baviera a tre anni e  nove mesi di reclusione; il centravanti turco è stato soffiato dal Galatasaray, che  si era già assicurato il portiere Muslera nella scorsa estate.  La possibile conferma di Zarate e l’arrivo di Ederson, ingaggiato a costo zero,  non bastano a garantire alla Lazio il definitivo salto di qualità. Serve un  intervento mirato in difesa e a centrocampo, manca anche un’altra punta. E  sorprendente che un club di prima fascia, dove a incidere dovrebbero essere  sempre le intuizioni e il tempismo, non riesca a individuare due alternative  valide al posto di Breno e Yilmaz. Il mercato non è finito, però anche il mese di  luglio è volato via. E le lunghe pause di riflessione di Lotito e del ds Tare  contribuiscono a disorientare la piazza biancoceleste.  Petkovic non ha bisogno solo di avvertire fiducia intorno a sè: una disponibilità  che gli è stata manifestata subito dai giocatori in queste prime tre settimane di  lavoro. E necessario che il tecnico, per riuscire a dare un’impronta alla squadra,  possa fare leva anche sulle certezze di una dirigenza ambiziosa e competitiva su  ogni fronte.  Di sicuro la Lazio va rinforzata: un’opinione generale che corrisponde in fondo a  un pensiero espresso da Lotito addirittura il 25 marzo, dopo la gara con il  Cagliari. Quel giorno il presidente aveva promesso quattro campioni. Parole che  ricorderà bene, d’altronde Lotito ha una straordinaria memoria. E non solo per le  citazioni in latino. 









Fabrizio Patania  - Lo ha definito stage. Petkovic voleva  studiare la Lazio durante il ritiro di Auronzo,  conoscere da vicino le caratteristiche dei  giocatori e in quale zona di campo poterli  impiegare in modo ideale. Durante il mese di  giugno si era visto in videocassetta tutte le  partite, dalla prima all’ultima, della stagione  passata. Si è preso questa fase di studio e  forse lo ha già pagato in termini di credibilità,  perché a Roma la doppia sconfitta con Siena  e Torino è stata presa malissima. Con un  minimo di astuzia in più, sarebbe bastato  pianificare un calendario diverso e non  piazzare due partite di serie A nelle ultime 24  ore di un ritiro durissimo. Conta poco. E  importante soprattutto che la squadra,  conquistata subito dai suoi metodi di lavoro,  continui a seguire Petkovic. Il mister di  Sarajevo, tracciando il bilancio di fine ritiro,  ha dato indicazioni importanti. Finiti gli  esperimenti, sceglierà uno o due moduli e  metterà (parole sue) ogni giocatore nel  proprio ruolo. Tra sette-dieci giorni la Lazio  dovrebbe cominciare ad avere la propria  fisionomia, questi sono i tempi indicati da  Petkovic, che la sera dell11 agosto cercherà  di presentarsi al pubblico dell’Olimpico nel  modo migliore. Ad Auronzo i tifosi,  nonostante la doppia sconfitta, lo hanno  applaudito e incoraggiato. Ora arriveranno i  test di livello con Galatasaray, Getafe e  Malmoe. C’è molto da lavorare per registrare  la difesa, che gioca altissima, troppo lontana  da Marchetti e vulnerabile, esposta ai lanci in  profondità. Petkovic sceglierà l’assetto ideale:  è partito dal 4-4-2 (corretto in 4-1-3-2) e dai  suoi sviluppi, ha provato il 4-1-4-1 e il 4-2-3-1.  In conferenza-stampa ha spiegato che  potrebbe giocare con due punte o con una. Di  sicuro i primi test devono avergli suggerito  prudenza e lidea di irrobustire il centrocampo  e puntare sulla qualità. Ci sono tante mezze  punte e trequartisti con il vizio del gol.  L’arrivo di Klose permetterà alla Lazio di  sfruttare gli inserimenti dei centrocampisti.  Candreva, Lulic, Hernanes, Ederson e Zarate  formano una prima linea niente male. 


COSA NON FUNZIONA Difesa da correggere: la linea è troppo alta. Prende gol con troppa facilità la Lazio. Questo è l’allarme scattato dopo la  doppia sconfitta con Siena e Torino. Tre gol su quattro incassati in fotocopia: linea  difensiva altissima, lancio a palla scoperta, scarso pressing a centrocampo,  centravanti avversario lanciato davanti a Marchetti. Ha subìto poco la squadra  biancoceleste, ma ha preso gol con regolarità preoccupante ai primi test con squadre  di serie A. Petkovic approfitterà della sosta per ragionarci e per analizzare con il suo  staff i motivi. E la stessa Lazio della passata stagione, ma ha  cambiato radicalmente filosofia e atteggiamento tattico.  Possibile? Sì, è possibile e la spiegazione, per chi riesce a  leggere i movimenti su un campo di calcio, è piuttosto  semplice. Con Reja la squadra si ritirava a protezione della  difesa, come fanno tutti o quasi nel campionato italiano. In  dieci dietro alla linea della palla, il mestiere e l’esperienza di  pilastri come Ledesma e Dias per intercettare il pallone o  rubarlo con l’anticipo. Non erano quasi mai infilati, ma rinculavano verso la propria  area. Un gioco d’attesa e di copertura in attesa che le qualità dei giocatori più avanzati  risolvesse la partita. Zio Edy non ha mai rubato l’occhio, ma ha tenuto con costanza un  rendimento altissimo e ha macinato punti, 152 in due anni e mezzo ad un media di 1,7  per partita in serie A.  Petkovic cerca di giocare a calcio, ha spostato in avanti di venti  metri il baricentro della squadra, non ci sono velocisti in difesa (era fermo anche  Diakitè): se porti Biava, Dias e Cana a quaranta metri da Marchetti, basta alzare un  pallone e lanciarsi in profondità. Prima o poi, in novanta minuti, l’attaccante avversario  riuscirà a spuntarla. Così è successo. In più la doppia amichevole con Siena e Torino  è arrivata in fondo ad un ritiro durissimo. Gambe pesantissime, logico non avere  brillantezza e non trovare risposte efficaci sul pressing, condizione indispensabile per  sostenere questo tipo di gioco. Pensare che i difetti siano soltanto nel reparto  arretrato, che pure ha un’età media altissima e dev’essere rinforzato, sarebbe  sbagliato. Questa è la sfida di Petkovic: trovare gli equilibri a centrocampo, dimostrare  che la stessa Lazio di Reja possa correre e macinare calcio a velocità doppia rispetto  al passato. Ecco i rischi che si dovrà assumere. E qualche interrogativo resta in  sospeso. Hernanes ha la consistenza fisica e il passo per giocare centrocampista  centrale nel campionato italiano? Gonzalez e il solito Brocchi (quasi 37enne)  basteranno per nascondere lo scarso dinamismo in mezzo al campo della Lazio?  Petkovic è convinto di trovare le risposte adeguate: ad agosto modellerà la sua vera  creatura. 

COSA FUNZIONA. C’è un legame forte tra tecnico e giocatori: Sono stati diciotto giorni di allenamenti intensi. Petkovic ha portato  entusiasmo e cultura del lavoro. La Lazio ha messo benzina nel motore ed è tornata a  sudare e correre come non faceva dai tempi di Delio Rossi, quando attraversava i  boschi del Cadore e le salite dei sentieri di montagna. Paolo Rongoni, il nuovo  preparatore atletico, ha conquistato il gruppo. Lo ha sottoposto ad uno stress feroce,  ma è riuscito a variare in continuazione i temi dell’allenamento, ha costretto alla fatica i  giocatori senza fargli perdere il sorriso. Si sono fermati  Ederson e Diakitè, ma si è trattato di infortuni traumatici.  Toccando ferro, sinora nessuno ha avuto guai muscolari e  considerando come la scorsa stagione sia stata segnata da  un’incredibile serie di stiramenti, questo è uno degli aspetti  più positivi del ritiro di Auronzo di Cadore. Petkovic, nel  giorno della presentazione al centro sportivo di Formello,  aveva fissato tra i primi obiettivi la formazione di un gruppo.  Sente di essere vicino al traguardo: l’impatto con lo  spogliatoio è stato ottimale, i giocatori hanno apprezzato i suoi metodi di lavoro, erano  contentissimi di poter lavorare come non facevano da qualche anno, Ledesma lo ha  paragonato a Delio Rossi per alcune analogie nell’organizzazione di gioco. Sul campo  si sono applicati moltissimo e in allenamento si sono viste delle geometrie, un’idea di  gioco scomparsa con Siena e Torino. Petkovic, nelle prime due settimane di agosto,  comincerà a scegliere e punterà su uno o due moduli.  Ora si tratterà di trovare la formula giusta, di recuperare qualche giocatore,  di indovinare i rinforzi ideali e la Lazio decollerà, esprimendo le qualità e il potenziale  enorme che possiede da centrocampo in avanti. Dal punto di vista del feeling, del  rispetto della figura dell’allenatore e degli obiettivi fissati, Lotito e Tare sono convinti di  aver centrato la scelta. Garbato nei modi, solare e deciso quanto basta per imporre  disciplina ai giocatori. La squadra segue Petkovic, ha fiducia e questo è un passaggio  necessario per ottenere successo. Non si poteva dire la stessa cosa tre anni fa, sotto  le Tre Cime di Lavaredo, quando Ballardini prese il posto di Rossi. Musi lunghi, molta  diffidenza nei confronti del romagnolo, alcune esclusioni eccellenti: il successo  miracoloso con l’Inter di Mourinho a Pechino sortì l’effetto contrario e portò i dirigenti a  trascurare il malessere e le contraddizioni che si erano impadronite dello spogliatoio.  Oggi non c’è ancora la vera Lazio, ma il cantiere aperto non spaventa: sul campo,  durante gli allenamenti, s’è visto un allenatore capace e un gruppo pronto a seguirlo. 





Meno male che c’è Klose. Presto  tornerà, ma Petkovic e la Lazio dovranno portare  ancora pazienza: gli toccherà una preparazione  individuale di almeno due o tre settimane. Le  vacanze del tedesco sono agli sgoccioli. Le visite  mediche di idoneità sportiva alla Paideia,  annunciate per ieri mattina, sono slittate a lunedì.  Klose, nel pomeriggio, si riaffaccerà al centro  sportivo di Formello e avrà il suo primo contatto  con il nuovo allenatore. Miroslav dovrebbe  seguire la Lazio a Fiuggi, anche se il calendario  frastagliato delle amichevoli lo costringerà a  muoversi ai margini del gruppo. E molto difficile,  anzi impossibile, che possa scendere in campo a Smirne il 4  agosto con il Galatasaray e anche il test di Salerno arriverà  dopo appena una settimana dalla ripresa agonistica. E  probabile che Petkovic gli conceda uno spezzone di partita la  sera dell11 agosto quando la Lazio verrà presentata  ufficialmente allo stadio Olimpico e affronterà in amichevole  gli spagnoli del Getafe. Klose, conclusi gli Europei in  semifinale, ha avuto un mese pieno di vacanza. E stato in  Sardegna a prendere il sole e poi sul delta del Pò a pescare carpe, il suo hobby  preferito.  Ora tornerà a concentrarsi sul calcio. Quanto conti e quanto pesi Klose per  la Lazio oggi se ne ricordano in pochi, ma basta scorrere il film dell’ultimo campionato  e ricordarsi la sofferenza della volata verso la Champions, quando la squadra  biancoceleste continuava a sbattere sulle difese avversarie e non trovava più la rete.  Klose si era fermato a metà marzo dopo aver realizzato 13 gol e 6 assist in 26  giornate di campionato. Davanti è l’unica certezza della Lazio e si è capito anche  durante il ritiro di Auronzo: nelle partite con Siena e Torino è mancata completamente  una presenza importante in area di rigore. Rocchi è in ritardo, Floccari e Kozak non  hanno graffiato, Zarate è sembrato il più vivace degli attaccanti ma non è una prima  punta classica, cerca lo spazio giusto per tirare

L’idea che l’argentino e Klose formino una coppia d’attacco importante  non è evaporata e resta nella testa di tutta la Lazio. Certo qualche preoccupazione  esiste nei pensieri di Petkovic. Voleva fortemente il turco Yilmaz, una furia capace di  partire da lontano e di proiettarsi a rete. Non è escluso che la Lazio, se dovesse  sbloccarsi il mercato in uscita, torni a pensare ad un centravanti. Klose ha compiuto 34  anni, s’annuncia una stagione pesante e in cui la squadra biancoceleste dovrà  affrontare i tre impegni settimanali tra Europa League e campionato. Il tedesco non  avrà neppure le possibilità di rifiatare perché il ct Loew continuerà a convocarlo in  nazionale: a settembre scattano i gironi di qualificazione al Mondiale 2014. Qualche  acciacco è normale metterlo in preventivo. Petkovic cercherà di gestire con accortezza  Klose, non potrà spremerlo, no gli chiederà di giocare tutte le partite. Ecco perché era  nata, all’inizio del mercato, l’esigenza di prendere un altro centravanti. Ora Zarate sta  rimontando e pare avviato verso la conferma, ma potrebbe non bastare. La società  biancoceleste ritiene incedibile Kozak e ha aperto qualche riflessione su Floccari, che  partirebbe soltanto a titolo definitivo e non in prestito. Lotito chiede cinque o sei milioni  di euro per il cartellino del centravanti calabrese. Se non si sbloccano le uscite, è  difficile lavorare in entrata. Il tema dell’attacco non sembra imminente: come sempre,  tutti aspetteranno la fine di agosto.






mrmoto

Re:Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« Risposta #1 : Sabato 28 Luglio 2012, 07:35:56 »
Grazie carissimo.

oizaL

Re:Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« Risposta #2 : Sabato 28 Luglio 2012, 07:36:42 »
 CORRIERE DELLO SPORT






Mani in alto. Si penta, chi può. E già  partita la corsa al patteggiamento, le diplomazie  non possono perdere un attimo di tempo. Perché  stavolta per tanti - ben 33 richieste d’illecito su 45  - sarà una vera battaglia. C’è chi rischia 3 anni di  squalifica, chi addirittura la radiazione, chi s’è già  pentito: Andrea Masiello ha straparlato pur di  assicurarsi uno sconto. Roba daltro mondo. Altri  andranno allo scontro: con il «dubbio pro reo» a  favore di Conte, che ha scongiurato l’illecito,  Palazzi sguinzaglia la rabbia dei 67 condannati  già in secondo grado, per gli spifferi di Carobbio.  In fondo, alla fine sorridono: avranno un  importante appiglio di  fronte al Tnas.  E una scorciatoia per  salvarsi, prevista  dall’articolo 23 del  Codice di Giustizia Sportiva. In caso di  collaborazione, viene integrato l’articolo 24 e  un’ulteriore riduzione della pena. Già stanno  negoziando da ieri, gli avvocati dei deferiti, con la  Procura Federale. Raggiunto l’accordo fra  accusa e difesa, i giorni del processo (dall1  al 4 agosto) la Disciplinare potrà ratificarlo, «una  volta ritenuta corretta la quantificazione dei fatti, come formulata dalle parti con  congrua sanzione indicata» . Il patteggiamento chiude il procedimento nei confronti del  richiedente.  Chi richiede il patteggiamento, generalmente sa prima quale sarà la  richiesta, in termini quantitativi, della Procura Federale: da 6 mesi a un anno, per  omessa denuncia; da 3 anni alla radiazione per illecito. I pesi e le misure variano a  seconda di aggravanti e reiterazioni di reati. Il patteggiamento porta, per  giurisprudenza, a uno sconto di un terzo della sanzione. In linea di principio, viene  chiesto prima dell’inizio del dibattimento, ma è possibile avvalersi dell’istituto anche  durante l’intero processo. Quando la Disciplinare si chiude in camera di consiglio, è  finita. 

Ventisei deferiti hanno patteggiato nell’ultimo processo. Solo  così anche le società possono avvalersi della riduzione delle pene, in termini di punti.  Il Napoli ad esempio potrebbe farlo al prossimo giudizio qualora dovesse patteggiare -  come sembra - Gianello. Intanto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di  Napoli dagli accusati Grava e Cannavaro. Gli azzurri rientreranno nel processo  invernale insieme a Genoa e Lazio. Il 10 settembre riprenderanno le audizioni a Via  Po su questi casi non chiusi. Erodiani prova a traforarli: «Posso riferire che  nell’ambito degli scommettitori esce spesso la notizia che il signor Lotito è quello che  gestisce le partite e le combine della Lazio e, dietro di lui, ci sarebbe l’ex presidente  dellAncona Ermanno Pieroni» , si legge nell’ultimo verbale.  Millantatore o credibile? Un pentito è credibile sempre o  talvolta? Le domande ora sono assordanti. All’ex Ostello della Gioventù ci saranno 33  tesserati accusati d’illecito sportivo, parecchi sulle rivelazioni di Carobbio. Per loro ora  sarà molto più facile contrastare la richieste. Con «il dubbio pro reo» affibiato a Conte  per giustificarne una doppia omessa denuncia, la Procura Federale ha aperto un  caso. C’era la certezza su tutti gli altri illeciti? E sui 67 già condannati pure dalla Corte  di Giustizia Federale? Autogol di Palazzi. 




LA GAZZETTA DELLO SPORT





 L’audizione di Massimo  Erodiani, tabaccaio abruzzese,  è esplosiva, anche se le sue rivelazioni  (alcune inedite) dovranno  essere verificate, non  vanno prese per oro colato. La  Procura federale il 19 luglio gli  ha chiesto informazioni su alcune  partite. Ecco le risposte.  Brescia-Lecce 2-2  (Serie A, 2010-11)  «Il gruppo denominato dei bolognesi  mi riferì che la gara era  combinata di certo, ma senza  comunicarmi ilnomedei giocatori;  tale notizia, insieme al fatto  che era organizzato un  Over, unico risultato che interessava  ai bolognesi, la appresi  quando andai con Bellavista a  Bologna per incontrare Signori  nello studio dei commercialisti  Giannone e Bruni».  Lazio-AlbinoLeffe 3-0  (Coppa Italia 2010)  «La mattina presto prima della  gara, mi chiamò Tisci dicendomi  che il risultato sarebbe stato  Over con fine del primo tempo  con il risultato 2-0 per la Lazio.  Entrambi i pronostici si sono verificati.  Posso riferire che nell’ambito  degli scommettitori  esce spesso la notizia che Lotito  è quello che gestisce le partite  e le combine della Lazio e  dietro Lotito ci sarebbe l’ex presidente  dell’Ancona, Ermanno  Pieroni. Quando parlo di ambito  degli scommettitori voglio  fare riferimento a questi gruppi:  Bergamo-Doni, Toscana, se  non erro Forte dei Marmi-Cossato  e Parlato, Verona-Pellissier,  Bologna-Signori e Sartor,  Cervia-Doni e Santoni, e anche  Parlato, Bari-Bellavista. Preciso  che ho avuto contatti con  questi gruppi da ottobre 2010.  Anche Pirani, con il quale avevo  contatti dal 2008, mi disse  che c’era un legame tra Pieroni  e Lotito e tale notizia mi fu riferita  perché Pirani era stato dirigente  dell’Ancona con Pieroni.  Il 99% delle notizie che mi  giungevano da Pirani erano  scommesse certe, prima dell’avvento  di Paoloni». Lotito ha da  tempo preannunciato una querela  nei confronti di Erodiani. 

Livorno-Grosseto 4-1  (Serie B 2009-10)  «So che Polito (portiere ora all’Atalanta,  ndr) prese 150 mila  euro per far accedere alla finale  dei playoff il Livorno. Pirani  mi riferì che lui stesso aveva  consegnato tali somme a Polito  in nome e per conto del Livorno.  Lui mi parlò di Signorelli e  Spinelli come riferimento del  Livorno». La stessa accusa al  portiere, per la stessa partita,  venne fatta da Gervasoni («Me  l’aveva detto Gegic).  Siena-Ascoli 3-0  (Serie B 2010-11)  «Micolucci, Sommese, Guarna  e altri avevano detto che non  avrebbero fatto nulla. Tisci mi  disse che Sommese e Micolucci  ebbero una valigetta con soldi,  si vociferava di 40 mila euro.  Per quanto riferitomi in seguito  da Pederzoli, Micolucci fece  una telefonata dal pullman, al  termine della gara, dicendo a  un interlocutore sconosciuto  che avrebbe potuto sanare, l’indomani,  un debito personale e  questo fece dedurre a Pederzoli  che tale possibilità economica  era frutto della combine da  parte di Micolucci. Preciso che  per quanto riguarda il Siena il  referente per le scommesse era  Carobbio. So, per quanto riferitomi  da Buffone, che per il Siena  si muoveva la società direttamente  e ciò, ovviamente, per  combinare le gare».  Novara-Siena 2-2  (Serie B 2010-11)  «Il pareggio era dato per certo,  ma non ricordo chi mi diede la  notizia. Con partite precedenti  del Novara, so che venivano aggiustate  da Rigoni, per quanto  mi riferì Paoloni che era suo  amico, per averci giocato assieme  in passato (per 6 mesi alla  Ternana nel 2006, ndr), e che  era, quindi, il referente del Novara  per le nostre scommesse».  Ascoli-Siena 3-2  (Serie B 2010-11)  «Il Siena era matematicamente  in SerieA e l’Ascoli si giocava la  salvezza. So direttamente da  Bellavista che questi contattò il  "secondo" di Conte per cercare  di convincere il Siena a dare la  gara all’Ascoli; ma il secondo  di Conte riferì che questi era  contrario perché voleva vincere  per arrivare primo in campionato  e superare l’Atalanta. Da  Bellavista ho anche saputo  che, al termine del primo tempo,  sul risultato di 2-0 per il Siena,  ci fu una lite nello spogliatoio  del Siena e che Coppola, ex  ascolano, si era scagliato contro  i suoi compagni perché non  stavano agevolando l’Ascoli.  Di fatto la partita si concluse  con il risultato di 3-2 per l’Ascoli  ». 

Parma-Bari 1-2  (Serie A 2010-11)  «So che il Bari doveva perdere  a Parma e so, per averlo saputo  da Bellavista, che alcuni giocatori  del Parma si erano giocati  somme importanti sulla vittoria  del Parma e che, giacché il  risultato non si era verificato,  ci fu una rissa a fine gara».  Bari-Sampdoria 0-1  (Serie A 2010-11)  «So che avrebbe vinto la Sampdoria  per averlo saputo da Bellavista.  Pederzoli chiamò alcuni  giocatori della Sampdoria -  non mi riferì chi erano i suoi  contatti - che non sapevano nulla  della gara. Per mia deduzione,  visto quanto mi riferì Pederzoli,  la gara fu fatta direttamente  dalla società».  «Su Viviano e Portanova  posso raccontarvi che...»  Aquesto punto i procuratori federali  chiedono a Erodiani se  «sa di giocatori del Bologna o  ex Bologna che sono soliti  scommettere e/o si rendono disponibili  ad alterare i risultati.  La risposta è: «So che Viviano e  Portanova sono stati avvicinati  da qualcuno per la gara Brescia-  Bologna finita 3-1 per il  Brescia. Il contatto è stato agevolato  dal fatto che la moglie di  Viviano è di Brescia e che Viviano  e Portanova erano ex giocatori  del Brescia». In realtà, Portanova  non ha mai giocato nel  Brescia.  «Vieri è un grosso  scommettitore»  Erodiani non si ferma qui, ma  nel finale di audizione aggiunge:  «So che Vieri è un grosso  scommettitore. L’ho saputo da  Tisci e Bellavista. Posso altresì  riferire che con Bettarini un  giorno, nel corso della stagione  2010-11, ci dovevamo incontrare  per la partita Livorno-  AlbinoLeffe; lui non riuscì a  venire a Bologna per scommettere  sulla vittoria del Livorno,  non riuscì a venire per una forte  nevicata. Il capitano dell’AlbinoLeffe,  sulla fiducia, disse a  Parlato che avrebbe cercato di  far vincere il Livorno, nonostante  Mondonico, che aveva  saputo di voci di combine, si  fosse arrabbiato nella riunione  tecnica per tali voci, dicendo  che avrebbe cacciato chi si fosse  venduto la gara».
















LA REPUBBLICA








IL TEMPO








IL CORRIERE DELLA SERA








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 SIMONE DI STEFANO - Lo deferisce per due omesse denunce,  ma sembra quasi legittimarlo. Palazzi parla di  AlbinoLeffe-Siena e dell’accordo maturato  all’andata, le sue parole sembrano un elogio  di Conte: «La condotta di Conte, come  descritta da Carobbio - dice Palazzi - lungi  dall’apparire dissonante rispetto alle  caratteristiche proprie di tale allenatore, da tutti  riconosciutegli nell’ambiente sportivo ed alla sua  non comune spinta motivazionale verso la  vittoria, sembrano poter trovare una coerente  lettura se rapportate alla situazione della  squadra del Siena a quel punto del campionato,  già promosso in serie A, unitamente  all’importanza di mantenere i termini di un  accordo già avviato diversi mesi prima, nel corso del girone di andata del campionato,  e che andava onorato». Non ci sono gli zingari, né scommesse o guadagni («Non fu  questione di soldi...», dice Carobbio), solo obiettivi di stagione. Peraltro, Conte  avrebbe detto ai suoi che vincendo si poteva superare l’Atalanta. Ecco perché per  Palazzi non è illecito.  Carobbio aggiunge un particolare nuovo: prima di Ascoli-Siena, lo  spogliatoio si trovò a scegliere se favorire l’Ascoli alla terzultima gara o l’AlbinoLeffe,  poi scelta, all’ultima: «L’unico a dissociarsi fu Mastronunzio - dice Carobbio - che  voleva pari trattamento anche per la sua ex squadra. L’allenatore prese atto delle  richieste dello spogliatoio e limitò il suo impiego ai soli allenamenti». Il Siena perse con  l’Ascoli e Conte si arrabbiò: «Non accolsi bene quella sconfitta - dice il tecnico - ma in  effetti la meritammo. Misi sotto pressione la squadra perché metabolizzo male ogni  sconfitta. Escludo comunque di aver parlato di AlbinoLeffe-Siena prima di  Ascoli-Siena». Il tecnico conferma i dissapori con Mastronunzio ma per altri fatti: «Non  sembrava condividere lo spirito di squadra, accusando i compagni di essere un gruppo  di m...?? perché non avevano il coraggio di manifestarmi le loro opinioni sulla mia  conduzione. Da allora Mastronunzio perse il ruolo da titolare». 

Escono i nomi delle 13 testimonianze giurate a discolpa di  Conte: tra loro Marrone, Alessio, Bolzoni, Rossettini, Savorani, Del Grosso, Alesi  Dossi, Vergassola, Brienza e Calaiò. Oggetto, l’acredine per il mancato permesso  concesso da Conte a Carobbio per assistere la moglie partoriente. Della lite tra la  signora Carobbio e la compagna di Conte ne parlano soprattutto le donne. Federica  Del Deo (moglie di Calaiò), Agnese Molinari (Vergassola) e la compagna di Conte,  Elisabetta Muscarello: «La moglie di Carobbio - spiega - mi disse che per colpa di  Antonio avevano dovuto pagare un’ostetrica, 1000 o 1500 euro, somma che avrebbe  dovuto richiedere ad Antonio. Rimasi senza parole».  In Bologna-Bari, Portanova dice di aver avvertito i compagni di  stare attenti. La procura non gli crede e lo deferisce per illecito, Di Vaio prende  lomessa denuncia: secondo Palazzi avrebbe saputo proprio da Portanova della  combine. Lex capitano si difese: «Con Portanova non avevo più un rapporto perché  non aveva accettato il mio rinnovo di contratto. Che Portanova avesse mandato a  cagare delle persone venute da Bari, lo appresi come chiacchiera di spogliatoio

Nell’interrogatorio del 16 luglio, Massimo Erodiani è un fiume in  piena, gli suggeriscono 78 gare, lui risponde su 15, tirando in ballo diverse dirigenze.  Sulla Lazio: «Nell’ambito degli scommettitori esce spesso la notizia che il signor Lotito  gestisce le combine della Lazio e dietro Lotito ci sarebbe l’ex presidente dellAncona  Ermanno Pieroni». Sul Siena: «Buffone mi ha riferito che si muoveva la società  direttamente per combinare le gare». Dichiarazioni basate su gruppi di referenti  elencati da Erodiani (c’è anche Pellissier a Verona). A Palazzi valutare la sua  attendibilità, ma se per Mezzaroma non è servito a nulla, per la Lazio si profila lo  stesso destino.  Per due volte il presidente del Grosseto, Piero Camilli, ha inviato  alla procura federale richiesta di confronto con l’ex ds, Andrea Iaconi, che lo tira in  ballo per Ancona-Grosseto. Richiesta rifiutata, ma Camilli aveva già urlato la sua  rabbia: «Iaconi era amico dei giocatori corrotti e non posso escludere che anche lui  scommettesse e facesse parte del gruppo organizzato». Oggi Iaconi querelerà il suo  ex presidente Nel verbale dell’interrogatorio del 10 luglio Andrea  Masiello rivela due nuove partite che sarebbero state oggetto di combine:  Salernitana-Bari (23-5-2009) e Bari-Treviso (11-5-2008). Rivelazioni secretate da  Palazzi con omissis. Presumibile che stia indagando la procura di Bari. 





Offline Breizh

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Re:Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« Risposta #3 : Sabato 28 Luglio 2012, 08:03:02 »
Grazie oizaL.
Puntualissimo... :)

Offline aquilafelyx

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Re:Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« Risposta #4 : Sabato 28 Luglio 2012, 08:41:10 »
eizarg oizaL :band6:
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline DinoRaggio

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Re:Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« Risposta #5 : Sabato 28 Luglio 2012, 09:11:55 »
esce spesso la notizia che Lotito  è quello che gestisce le partite  e le combine della Lazio e  dietro Lotito ci sarebbe l’ex presidente  dell’Ancona, Ermanno  Pieroni.
Lotito gestore!  :P
E addirittura con Pieroni come Deus Ex Machina. Il Pupo poteva inventarsi qualcosa di meglio. Comunque mo' che è tornato dalla perfida Albione, ci dovremo abituare ad uno stillicidio di accuse ogni cambio di stagione...

Lotito si mettesse a dieta, sta diventando 'na palla (in senso letterale), ecco a che servono tutti quei giocatori zavorra, a tenerlo a terra, sennò altro che Olympia!  ;D

Grazie oizaL!  :)
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Matita

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Re:Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« Risposta #6 : Sabato 28 Luglio 2012, 10:07:55 »
Sbaglio  o ormai non si scrive piu' per riportare ma per dire cosa fare ?

Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline lollapalooza

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Re:Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« Risposta #7 : Sabato 28 Luglio 2012, 10:56:34 »
!sknahT


feiez

Re:Rassegna stampa - Sabato 28 luglio
« Risposta #8 : Sabato 28 Luglio 2012, 11:31:47 »
Erodiani potrebbe anche morire, lui e quella merda di squadra per cui tifa (**** o pescara sono la stessa, identica fogna)