www.gazzetta.itLa squadra di Petkovic vince grazie alle reti di Gonzalez nel primo tempo e di Floccari nel recupero, dopo che allo scadere Vidal aveva riequilibrato il risultato e i supplementari sembravano inevitabili. Finalissima il 26 maggio contro la vincente di Inter-RomaLa Lazio si conferma bestia nera della Juventus. Dopo averla fermata sullo 0-0 in campionato allo Juventus Stadium, la elimina in Coppa Italia. E conquista la finale, grazie al 2-1 dell'Olimpico firmato Gonzalez e Floccari, che doppia l'1-1 dell'andata. Il 26 maggio, sempre a Roma, in gara secca, se la giocherà con la vincente del doppio confronto Inter-Roma, con la semifinale di ritorno in programma il 17 aprile.
Anche oggi, come nei tre precedenti stagionali, la partita l'ha fatta soprattutto la Juve. Che però è andata a sbattere contro un muro. Del resto c'è un motivo per cui in tre sfide dirette non ha mai vinto, segnando solo due gol. La solita Juve dalla grande mole di gioco, ma spuntata in avanti, per di più mutilata della qualità dei suoi fenomeni di centrocampo (Pirlo e Marchisio sono subentrati dalla panchina, Pogba è rimasto seduto) ha fatto solo il solletico alla consueta difesa ordinata dei biancocelesti. Una partita tutto sommato modesta è diventata bella e palpitante nei minuti conclusivi, con il momentaneo pari di Vidal allo scadere e la rete decisiva del nuovo entrato Floccari nell'infinito recupero, quando i supplementari sembravano inevitabili. Il 2013 della Juve si conferma complicato: 2 vittorie, 3 pari e 2 sconfitte. Poca roba.
LE SCELTE — Petkovic recupera Klose. Il tedesco è l'unica punta, con Mauri alle spalle, di supporto. Conte tiene a riposo parecchi titolari. Partono dalla panchina Caceres, Pirlo, Marchisio e persino Pogba. Quantomeno in avanti i bianconeri schierano i titolari: Vucinic, squalificato in campionato contro il Chievo, e Giovinco, recuperato.
RIGORI RECLAMATI — Uno a testa. La precedenza a Vucinic, che protesta per un'uscita bassa di Marchetti, che lo tocca in area, in uscita bassa. L'arbitro Banti, che dopo i fatti di Juve-Genoa ha una bella gatta da pelare, fa proseguire. Poi, Klose colpito da Isla, che aveva pasticciato nel controllo nella sua area, finisce per terra in area avversaria. Anche qui ci stava il rigore, ma ancora una volta l'arbitro dice di no.
JUVE PROPOSITIVA — Fa la partita. Per forza. Dopo l'1-1 delll'andata allo Juventus Stadium lo 0-0 qualificherebbe la squadra di Petkovic. Ma ai campioni d'Italia manca qualità in mezzo al campo. O meglio, è confinata in panchina. Per cui non riescono a forzare il ritmo, che la Lazio tiene volutamente basso. Un paio di mezze occasioni si vedono nel finale di tempo. Vucinic carica un destro violento, ma Marchetti sul suo palo, su una conclusione dalla distanza, non può farsi sorprendere. Poi Giovinco si gira benissimo in area, ma colpisce nella maniera peggiore. All'intervallo è 0-0.
SEGNA GONZALEZ — Come gli era accaduto anche nella gara d'andata, la Lazio segna alla prima occasione gol. Bel pallone in profondità di Ledesma, Gonzalez segna di testa, con un tuffo spettacolare, prendendo il tempo a Peluso, che fa un'altra figuraccia, dopo quelle contro la Samp di Icardi quando era stato impiegato, come stasera, da difensore centrale. Lazio in vantaggio.
PAURA HERNANES — Il brasiliano è costretto ad uscire: sanguina, per un taglio alla testa, dopo una brutta caduta dopo un contrasto aereo con Marrone. Dentro Lulic.
PROTESTE E SOSTITUZIONI — Conte sfodera l'artiglieria pesante. Dentro PIrlo e Machisio, per Padoin e Marrone. Giovinco chiede un rigore, inascoltato, (leggi l'ironia di Conte a fine gara sugli episodi da moviola) dopo un contrasto sospetto in area con Dias. Petkovic sostituisce lo stremato Klose con Floccari.
SUCCEDE DI TUTTO — Poco dopo lo scadere segna Vidal, di sinistro sottoporta, bevendosi la marcatura di Radu. La Juve esulta, sembra una liberazione, dopo la tensione accumulata tra il Genoa e questi 90'. E sembra spalancare le porte dei supplementari. Ma Floccari cambia i programmi di tutti. Segna di testa, su angolo calciato da sinistra, da Mauri, saltando più in alto proprio di Vidal, che in un paio di minuti passa da salvatore della patria a distratto colpevole, in marcatura. È il gol partita, perchè Marchetti trova il modo di fare ancora il fenomeno contro la Juve (leggi l'articolo sulle sue prodezze in campionato) sul destro ravvicinato di Giovinco, e Marchisio non trova il tempo per ribadire in rete a porta vuota il gol che varrebbe la qualificazione. Finisce così, e la Lazio va in finale.
Riccardo Pratesi