Autore Topic: Essere Laziale e' un'eccitante trasgressione (dal Corriere dello Sport del 26.01  (Letto 2488 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

V.

Re:Essere Laziale e' un'eccitante trasgressione (dal Corriere dello Sport del 26.01
« Risposta #20 : Lunedì 28 Gennaio 2013, 21:13:19 »
posto anche qui

Citazione da: Property - Oggi alle 15:00
bravo appunto è quello che intendevo io.
il nascondersi, l'aristocrazia, l'orgoglio si ma interiore, il festeggiamento si ma privato, sono laziale ma non mi metto la maglietta, sono nato qui a roma ma mi sento trasgressivo.
Trasgressivo de che? perchè non sono riommico?

Dovrebbe passare il concetto opposto, sono laziale è normale, sono la storia più antica di questa città.
Ora che non lo facciano passare i riommers mi pare ovvio, ma se pure noi ci mettiamo a nasconderci allora siamo destinati a passare dalla trasgressione all'estinzione, piano piano senza accorgersene.

Brignano non lo dice, perchè magari pensa che il suo pubblico romano sia tutto romanista, un pò perchè magari lo sono davvero in maggioranza e un bel pò anche perchè l'altra parte laziale non si manifesta, perchè gode privatamente, sembrando ancora di meno.
E' un circolo vizioso che si autoalimenta.

Ripeto, il tempo per la lazialità interiore che i comunicatori hanno propinato in questi anni è finito.
Non si può pretendere di emergere, di farsi sentire, di contare sui media, se poi noi facciamo gli interiori.
I tempi cambiano e la lazialità si evolve.

obiezione che accolgo, quella iniziale e su cui rifiletto.
che un ebreo romano tifi Lazio è la più grande ammissione di romanità possibile, vista l'antica romanità della comunità capitolina.
Piperno risponde involontariamente ai tanti addetti ai lavori romani ma non romanisti che a fronte della boria giallorossa si chiedono sempre perchè - tifo fascista a parte - i laziali siano così "discreti" e "introversi" e "silenziosi", perchè è questa la sola unica immagine che si ha di noi fuori dal circuito biancocelesti vs giallorossi (ovviamente non parlo di chi ci guarda male, ma di chi è incuriosito e ha benevolenza per via di chinaglia-mancini-klose).

Per mia esperienza personale, la morte di Chinaglia ha fatto capire molte cose ai romani non romanisti, cose diverse rispetto alla versione di piperno, che è la giusta metà del sentire del tifoso laziale. Piperno a modo suo è un irriducibile (basta rileggersi il topic sullo strega, c'era qualche aneddoto significativo della serata...).

Le cose che dice Piperno sono stilisticamente diverse dal pessimismo cosmico. Ma pur avvicinandosi nei fatti, hanno il vantaggio di uscire dal raccordo anulare. e noi abbiamo bisogno di uscire da questo maledetto raccordo anulare, dove molti novellieri di Lazialità vogliono invece rimanere: ecco la spina nel fianco della Lazio, narratori pigri e paraculi.

Ci ha detto male con la romanità: Nesta trionfatore ma ceduto e Di Canio re di una sola notte ma franato con dolo che paghiamo ancora.
Per questo, per uscire e raccontare una Lazio più aggressiva e meno assediata, ci vogliono i grandi calibri, le storie che vengono da fuori, gli stranieri che vengono da fuori. La romanità la puoi far sentire fuori solo se da tifoso ti riavvicini alla Lazio, ecco perchè è importante lo stadio. Quella di Candreva, è una storia bellissima.

La vulgata recita la storia dell'assedio e Piperno è una voce dall'assedio. Non chiediamogli altro. Gli altri dobbiamo essere noi, in parte lo siamo già.
Sbagliamo a vederci come quei vecchi reduci di guerra con le medaglie sul petto ai raduni. Non siamo reduci di Roma, Roma è la nostra città. A volte con questa storia della differenza di stile diamo solo una lucidata a quelle medaglie. A volte cadiamo nella trappola di fare le veglie alla nostra Lazialità, come a celebrare i tempi che furono...

Oggi se è possibile raccontare una Lazio più "libera" dall'assedio è solo grazie a Lotito e a chi tra i tifosi non ha mai mollato in questi anni, compreso questo spazio chiamato LN. Vogliamo rinunciare a raccontare questa nostra Lazio meno aristocratica, meno felpata, meno umile? Direi di no. Il gol di Klose al derby vale 3 volte quello di Di Canio, svincola la Lazio da una pancia troppo virulenta. Rende la Lazio più vicina a tanti romani non romanisti. E sono loro che ci guardano curiosi.

W i Piperno allora. e w tutti quelli che si sbattono per raccontare l'altra metà del tifo della Lazio.

ThomasDoll

Re:Essere Laziale e' un'eccitante trasgressione (dal Corriere dello Sport del 26.01
« Risposta #21 : Lunedì 28 Gennaio 2013, 21:22:21 »
Il gol di Klose al derby ha un precedente, eccolo:



il seguito è da scrivere, perché stavolta l'occasione si sfrutti davvero fino in fondo e non come 15 anni fa, quando una grandissima squadra passò, inghiottita da una cattiva gestione.

Frusta

Re:Essere Laziale e' un'eccitante trasgressione (dal Corriere dello Sport del 26.01
« Risposta #22 : Lunedì 28 Gennaio 2013, 22:37:08 »
«Be', in quegli anni gli Eroi non erano solo i calciatori».

Stai parlando di noi, dei tifosi?

«Magari Eroi è un po' troppo. Ma di certo, per un adolescente, essere Laziale a Roma è un'esperienza estrema. Un'eccitante trasgressione. Un'ostentazione di originalità. Lo è oggi, ma lo era soprattutto negli anni '80. Ero il solo laziale in una classe di trenta ragazzi...]


Essendo più antico ;D di Piperno i suoi "anni ottanta" sono i miei anni sessanta, ma la sostanza è la stessa: è bellissimo essere laziali.
.