Proprio mentre l'Italia rende omaggio alla grande scienziata Rita Levi-Montalcini, Berlusconi annuncia la candidatura di Storace a Governatore del Lazio. La concomitanza mi ha riportato a cinque anni fa quando il "refuso di stampa", come lo chiamò Montanelli, inviò due stampelle alla senatrice a vita perché sosteneva il governo Prodi, andando a votare al Senato. Secondo il "refuso" non avrebbe avuto il diritto. Ho ritrovato qui la bella risposta della professoressa e ve la ripropongo anche perché tutti si rendano conto che ci sono modi diversi, molto diversi, di essere italiani e di stare al mondo.
«Caro Direttore, ho letto che Storace vorrebbe consegnarmi, portandomele direttamente a casa, un paio di stampelle.
Vorrei esporre alcune considerazioni in merito. Io sottoscritta, in pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, continuo la mia attività scientifica e sociale del tutto indifferente agli ignobili attacchi rivoltimi da alcuni settori del Parlamento italiano. In qualità di senatore a vita e in base all’articolo 59 della Costituzione Italiana espleterò le mie funzioni di voto fino a che il Parlamento non deciderà di apporre relative modifiche. Pertanto esercito tale diritto secondo la mia piena coscienza e coerenza.
Mi rivolgo a chi ha lanciato l’idea di farmi pervenire le stampelle per sostenere la mia “deambulazione” e quella dell’attuale Governo, per precisare che non vi è alcun bisogno. Desidero inoltre fare presente che non possiedo “i miliardi”, dato che ho sempre destinato le mie modeste risorse a favore, non soltanto delle persone bisognose, ma anche per sostenere cause sociali di prioritaria importanza.
A quanti hanno dimostrato di non possedere le mie stesse “facoltà”, mentali e di comportamento, esprimo il più profondo sdegno non per gli attacchi personali, ma perché le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria».
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