www.gazzetta.itGruppo J: la squadra di Petkovic gioca un'ottima partita, fallisce tante occasioni con Kozak, ma rimane in testa al girone e passa il turno grazie alla vittoria del PanathinaikosUna Lazio solida, solo un po' sprecona con Kozak, fa 0-0 col Tottenham e si qualifica in anticipo di un turno grazie alla vittoria del Panathinaikos sul Maribor.
LE SCELTE — Stavolta Petkovic si permette di limitare il turnover: c’è da archiviare la pratica Europa League in fretta e il turno di campionato con l’Udinese sarà solo martedì prossimo. Senza gli indisponibili Klose, Konko e Dias, il tecnico biancoceleste si affida al 4-5-1. Biava-Ciani blocco centrale, con Radu a sinistra e Cavanda sulla corsia opposta, a contenere Bale. In mezzo Ledesma, con Gonzalez ed Hernanes, Lulic sulla fascia, mentre Mauri deve fare l'elastico. Unico terminale offensivo Kozak. Villas Boas, reduce da un momentaccio di quattro sconfitte nelle ultime cinque gare, si affida alle accelerazioni di Bale e al tandem in avanti Adebayor-Dempsey. In panca Lennon e Defoe.
GAZZA — Tra l’assalto ai tifosi inglesi di ieri notte e l’abbraccio al genio di Gascoigne, in tribuna per la sua Lazio e il suo Tottenham, la partita sembra quasi passare in secondo piano. Dopo 17 anni e mille peripezie, Gazza torna all’Olimpico per la sfida tra le due squadre delle quali ha vestito la maglia per 7 anni: dall’88 al ’92 quella degli Spurs, dal 92’ al ’95 quella biancoceleste. In curva uno striscione recita in inglese: "Cuore di leone, testardo, talento puro, uomo vero. Sei ancora il nostro eroe", mentre Gazza abbracciato a Lotito si gode commosso l'affetto laziale.
OCCASIONI KOZAK — Finita la festa per Gascoigne, c’è da fare sul serio. Gli Spurs fanno subito paura ai biancocelesti con un inserimento di Bale che brucia Cavanda e infila in rete. L’arbitro Teixeira ferma l’azione per fuorigioco, ma la posizione è più che dubbia. A parte un altro tiro-cross di Bale che manda in crisi Marchetti, il Tottenham non produce altro. Adebayor, mai servito, non pervenuto. Tosta invece la Lazio, che alterna giocate da fuori e tagli velenosi. Dalla distanza buone le iniziative di Lulic e Ledesma, con Lloris che devia la conclusione del centrale sulla traversa. Altro capitolo per Kozak, volenteroso ma capace di tirare fuori tutto il repertorio che non dovrebbe. Al 27’ il ceco calcia sicuro e Lloris, d’istinto, chiude lo specchio con la punta del piede, al 31’ di testa non inquadra la porta da due passi, infine al 40’ si lancia con foga nello spazio, ma il portiere lo anticipa ancora una volta. Proteste laziali proprio per questo intervento di Lloris, accusato di aver toccato la palla con le mani fuori dall’area di rigore.
MONOLOGO LAZIO — Riparte più propositivo il Tottenham nella ripresa, mentre la Lazio fa più fatica a costruire nel primo quarto d’ora. Quando poi si presenta in avanti, c’è un Kozak decisamente impreciso: al 17’ tra i piedi del ceco c’è una palla da spedire in rete facile facile, ma il suo destro è orribile. Villas Boas, nel frattempo, si ricorda improvvisamente di avere Lennon e Defoe e li butta dentro. La squadra di Petkovic, però, ritrova subito il filo del primo tempo e punta sulle incursioni in profondità, sull’asse Mauri-Kozak. Ederson – al posto di Hernanes, problema a un adduttore – si propone bene, mentre i due Spurs subentrati non si vedono, perciò il tecnico portoghese prova a dare vitalità ai suoi con l’ultimo cambio Dembelé. Petko risponde subito con Candreva e Floccari, per Lulic e Kozak, e anche se variano gli interpreti, i biancocelesti continuano a premere. Al 40’ miracolo di Lloris sul colpo di testa violento di Ciani, al 48’ siluro di Floccari che finisce fuori e alla fine un deludente Tottenham è graziato da una Lazio intensa a cui manca solo il gol.
Azzurra Saggini