Vabbè, la vita è buffa.
E mi piace definirla così, meglio, molto meglio.
Perché uno potrebbe dire della vita, che è “bella”, “cosa meravigliosa” e perfino, in maniera un po’ triviale “’na chiavica”, con a seguire l’orrido “e tu si’ a vita mia”.
No, no, per l’amor del Cielo, na chiavica no, la vita è buffa, ed in quanto tale, viva. Che, sennò, uno, cioè una, a caso, no, non a caso, io, rischia di annoiarsi.
Dice: vabbè, ma fino a mo’ che ce stai a dì?
Ah, gnente de che, solo che dopo svariati, anzi tanti, anzi tantissimi anni della mia vita a non dover manco sapere che d’è un trasloco, sono riuscita a recuperare, e così farne, tra abitazione e studio, tre/quasi 4 in meno di 5 anni.
Tutta sta pappardella preventiva per far capire stato di animo e di stanchezza fisica che ho addosso nel mentre che i Nostri stanno impegnati contro il Tottenham.
Che, poi, st’hacca che questi hanno in mezzo, del tutto inaspettata, va pronunciata un po’ aspirata, alla toscana maniera, come se prima dell’hacca ci fosse una "c", bada bene se fossimo in toscana, invece in inghilterra c’è una "n", ma l’hacca in questo caso si aspira. Petko lo fa da dio, l'ho sentito con le mie orecchie. Uffa, dai che s’è capito quello che voglio dire.
Mentre sposto fascicoli, libri, codici ed altre zozzerie del genere, come sto facendo da giorni, arriva mio nipote Fra, la mia schiena, consapevole del dato obiettivo, e memore della cruralgia di un anno fa, comincia ad accennare una flebile protesta, e siccome che oggi è pure il mio compleanno, ci fermiamo e stappiamo una sacrosanta bottiglia di bollicine di quel di valdobbiadene che aspettava frenetica, oserei dire fremente, in frigo; costei spallina il giusto, e, versata nei calici giusti pure loro, scende poetica giù per la gola.
Accendiamo la tv speranzosi di vedere presto i Nostri, ma invece sky ha deciso di farci vedere qualcosa tipo diciotto volte di seguito i goal di Cavani nelle partite pregresse.
Si può dire “che palle”? Sì, si può, e poi oggi è la mia festa e decido io.
Fra deve andare, ed io mi metto a seguire i Nostri, belli come sempre.
Il co-sky mi pare un po’ antipatichello, ed il buon Marcheggiani, mo' ve lo dico, bisogna che se la pianti di fare l’eccessivo professional-obiettivo: manco 4 minuti di gioco, il Tottenham con l’hacca aspirata segna, o crede di averlo fatto, ma manco per idea. Però il co-sky già si sta facendo un film. Con pellicola di pessima qualità, però, e così vede male.
I Nostri stanno pimpantelli, attaccano, reagiscono. FedeMarchetti para bene, Lulic sta arrembato, ma soprattutto Kozak, detto anche Kozy, è coinvoltissimo, stellina.
Perfino troppo, che così sembra finire per sbagliare il “centro in porta” che invece sembrerebbe facile.
Belli de casa. Belli e bravi. Mauri, Lulic, Herny, Ledesma. Insomma tutti.
Finisce il primo tempo. Doveroso sorsetto di bollicine.
Ricomincia. La partita, intendo.
Il Tottenham sembrerebbe un po’ più intenzionato a fare di più, ma i Nostri mica che stanno a dormì. Anzi.
E così ancora belle azioni, Kozy tenta ancora svariati tiri in porta, meglio sarebbe dire nei pressi ravvicinati della porta.
Chissà perché il co-sky chiama Radu con l’accento con la ù, cioè Radù.
Esce Herny entra Ederson. Secondo Marcheggiani sta aggiungendo vivacità al nostro gioco. Che secondo me mica che non era vivace, che co’ la stanchezza che c’ho addosso sennò m’ero addormita in un picosecondo.
Kozy intanto insiste, sta preoccupando mica poco il portiere del Tottenham con l’hacca in mezzo. Non il portiere, cioè lui non c’ha l’hacca in mezzo. Però c'ha due elle all'inizio che forse è pure peggio.
Finalmente il co-sky si rende conto e dice “il gioco del Tottenham si sta mostrando abbastanza passivo”. E’ da un po’ che io, invece, avevo questa sensazione.
Esce Kozy, entra Floccari. Che dite? Se gli ammollo una y finale e lo faccio diventare Flocchy va meglio? Mah, no, stasera non mi va.
Esce Lulic entra Candreva, che rimedia subito un calcio d’angolo. E poi un altro, ma porca pupazza sto portiere avversario co' due elle sta parando di tutto.
Il co-sky “la Lazio meriterebbe decisamente la vittoria”. Lo penso pure io.
Belli. Bella. Sta Lazio è bella.
Tre minuti di recupero.
Floccari tira in porta, ma no.
Uffa. Finisce zero a zero, ma meritavamo di vincere, lo dicono pure i co-sky, pensa te.
Ma se ho capito bene ci siamo qualificati comunque.
Manco è finita che aricominciano co’ i goal di Cavani.
Si può dire “che palle”? Sì, si può, e poi oggi è la mia festa e decido io.
Dice: l’hai già detto. Vero. Ma il concetto, oserei dire il principio, resta.
Belli. Bella. Sta Lazio Nostra è bella.
Torno alla mia precipua attività di questi giorni, ossia lo spostamento di fascicoli, libri, codici ed altre zozzerie. Insomma torno allo spostamento delle mie “
sudate carte, ove il tempo mio primo e di me si spendea la miglior parte” per dirla con Leopardi.
Mo’ che ci penso, però, sta cosa non è del tutto corretta, perché non si è trattato e non si tratta del tempo mio primo, ma pure del secondo, del terzo e così via… quanto poi alla miglior parte… boh?
Vabbè, la vita è buffa, ribadisco.
E la Lazio è bella, questa è già cosa assai, ma assai più sicura.
Forza Lazio mia bella!