la Gazzetta dello Sport
Il transfer complicato, le difficoltà con la lingua, l’infortunio. Dopo una partenza in salita l’uruguaiano è pronto per decollareStasera lo si potrà vedere in tv nella baby Lazio che comincia la sua avventura nella final eight del campionato Primavera contro il Brescia. A Roma Gonzalo Barreto ha ritrovato il calore (e il caldo) di Montevideo, l’affetto dei nuovi amici e, cosa non trascurabile, una maglia simile a quella della sua Nazionale: cambiare aria gli sarebbe dispiaciuto. Lotito lo ha riscattato per 2,7 milioni, investimento pesante per un ragazzo di 18 anni, ancor di più nel mercato dell’austerity. Ma se su Barreto c’erano tutte le grandi d’Europa allora il giovanotto vale, si direbbe: la Lazio ha convinto famiglia e agente e lo ha portato a Formello, in attesa che il bocciolo si schiuda. Fosse arrivata prima la salvezza, Barreto avrebbe già esordito in Serie A: Reja, per lui, ha speso parole al miele,ma senza la tranquillità per fare esperimenti. Pazienza, c’è tempo: a luglio, nel ritiro di Auronzo, ci sarà anche Gonzalo.
Identikit In molti lo hanno accostato a Zarate, e il paragone è calzante: funambolo dal baricentro basso, Barreto calcia con entrambi i piedi (preferisce il destro) ed è micidiale sui dribbling nello stretto. Nel tridente di Sesena è partito spesso a sinistra, per convergere e concludere a rete, ma anche leggermente arretrato rispetto ai compagni di reparto, cosa che ha fatto emergere appieno le sue doti. In Uruguay ha stupito anche il connazionale Alvaro Recoba: «Si parlerà molto di questo ragazzo. Ancora non è pronto,mala Lazio ha fatto un affare».
Attesa Dopo averlo prelevato a settembre dal Danubio, la Lazio ha dovuto attendere il compimento del diciottesimo anno (il 22 gennaio) per tesserarlo, con il transfer arrivato alla vigilia dell’ultimo impegno della Primavera a Viareggio, contro l’Anderlecht. Poi, qualche lampo di classe e un infortunio alla caviglia, contro l’Ancona: fuori quasi un mese. Gonzalo, in quell’occasione uscì dal campo in lacrime, prima di tirare un sospiro di sollievo.
Scortato Da quando è arrivato in Italia, Barreto non è mai solo: vive alla collina Fleming con il padre e lo zio, che lo scortano ovunque. Quando non è impegnato negli allenamenti studia e si applica, cercando il più possibile la conversazione con i compagni: anche a loro si è appoggiato per superare le difficoltà di ambientamento in una Roma, per abitudini, lontana anni luce da Montevideo. Stasera può ricompensarli.
