Autore Topic: Rassegna Stampa 22/10/2012  (Letto 575 volte)

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Rassegna Stampa 22/10/2012
« : Lunedì 22 Ottobre 2012, 09:01:51 »


L'Editoriale di Compagnoni - Milan, la sagra degli errori: così diventa un'utopia anche quel posto Champions che la Lazio, invece, può davvero rincorrere
L'anticipo dell'Olimpico ha messo in luce tutti i limiti del Milan di Massimiliano Allegri, mentre la Lazio continua a sognare in grande: Hernanes sempre più trascinatore.
22/ott/2012 08.00.00

di Maurizio Compagnoni



Undici punti sono tanti, anche se ci sono 30 partite da giocare. Undici punti separano Lazio e Milan dopo la sfida di sabato. E' anche la distanza che separa il Milan dalla zona Champions, l'unico obiettivo (credibile anche se durissimo da raggiungere) per i rossoneri in questo campionato.

All'Olimpico si è assistito a tre partite in una. Allo show della Lazio per quasi un'ora, alla reazione del Milan nel momento in cui Allegri ha rinunciato al pessimo rombo e all'assalto finale, generoso ma poco lucido per arrivare al clamoroso pareggio.

La Lazio fino al 3 a 0 è stata quasi perfetta. Petkovic ha vinto sei partite su otto, ha perso male a Napoli, ma ha regalato i tre punti al Genoa. Ci fosse stato Klose (forse sarebbe servito più rispetto a Londra o Napoli) in quell'occasione dall'inizio, adesso la Lazio, probabilmente, sarebbe a un punto dalla Juve. Petkovic, a parte la gestione del turnover, ha diversi meriti: il principale è stato quello di rilanciare Hernanes, trovandogli la giusta collocazione in campo. Non più trequartista, ma una ventina di metri indietro, da mezz'ala pura. Il brasiliano è diventato imprevedibile, da rifinitore si trovava spesso spalle alla porta e si smarriva. Adesso parte da posizione più arretrata, si inserisce e gli avversari non sanno mai come chiudere, ignorando se Hernanes andrà al tiro con il destro o con il sinistro.
Ma la Lazio beneficia anche della illuminata strategia di mercato che ha privilegiato i piedi buoni ai mediani con tanta corsa e poca qualità. Non che nella Lazio manchino i gregari, comunque necessari. Gonzalez è una realtà e il recupero di Brocchi è una gran notizia. Ma in mezzo abbondano i piedi nobili e in estate si è aggiunto Ederson, assente contro il Milan ma già ottimo protagonista in campionato e in Europa League.
Il Milan è immerso nelle sabbie mobili. Che si tirerà fuori è scontato (comunque le potenzialità ci sono), ma sui tempi e sui modi c'è molta incertezza.

Ormai è parere unanime che il mercato estivo è stato sbagliato, che le partenze dolorose e comunque necessarie di Ibrahimovic e Thiago Silva hanno messo a nudo il re: la squadra in passato era stata sopravvalutata. L'ottimo rendimento era in gran parte dovuto al peso dei due fuoriclasse volati a Parigi. Al Milan negli ultimi tempi è mancata una strategia. Emblematico il caso Pirlo-Van Bommel. Nell'estate 2011 è stato lasciato andar via Pirlo, il miglior regista del mondo, per puntare sull'ottimo Van Bommel. Peccato che l'olandese avesse già  detto all'epoca, in modo inequivocabile, che lui avrebbe concluso a giungo 2012 la sua avventura italiana. In un anno al Milan nessuno si è preoccupato di trovare un sostituto. E Allegri si è ritrovato non solo una squadra impoverita dalla partenza di Thiago e Ibra ma priva anche del suo regista, l'unico con cui impostare il rombo, il sistema di gioco che sta ad Allegri come la coperta a Linus. E qui veniamo alla partita con la Lazio. Nelle partite precedenti il Milan si era discretamente ricompattato con il doppio mediano davanti alla difesa e il 4-2-3-1. Un modulo dove quasi tutti i giocatori si trovano nelle posizioni che prediligono. Allegri all'Olimpico ha rilanciato il rombo ed è stato un fallimento. Il Milan nel primo tempo è stato fragile dietro, molle a centrocampo, inconsistente in attacco a parte lo sprazzo di El Shaarawy subito dopo il gol di Hernanes. Con il rombo troppi giocatori sono andati fuori ruolo. E poi quel sistema presuppone un vertice basso (De Jong non è un regista) e un vertice alto (Boateng, al di là della pessima forma attuale è un incursore, il trequartista è un altro ruolo).

La partita dell'Olimpico, tuttavia, può rappresentare la base per ripartire. Perchè al Milan hanno capito che la strada è quella del doppio mediano (De Jong-Montolivo) che protegge la difesa e dà equilibrio alla squadra. El Sharaawy nel 4-2-3-1 è incontenibile a sinistra, Emanuelson può fare bene a destra e davanti il recupero di Pato è la più bella notizia che un tifoso milanista potesse avere in questo momento. Con il suo ritorno e un sistema di gioco finalmente funzionale alle caratteristiche dei giocatori il Milan può ricominciare la risalita, anche se i punti di ritardo al terzo posto sono tanti.


Scommessopoli, il pm Di Martino invita Mauri a 'non cantar vittoria': "La sua posizione resta delicata, quella di Conte non è particolarmente compromessa"
Il pm di Cremona ha fatto il punto dopo l'incontro con Palazzi in merito all'inchiesta: "Ciò che mi sconvolge è che per molti manipolare partite è un peccato quasi veniale".
21/ott/2012 20.00.00



L'inchiesta sul Calcioscommesse non è affatto chiusa e il Pubblico Ministero di Cremona, Roberto Di Martino, ne approfitta per fare il punto della situazione dopo l'incontro avuto con il procuratore federale Stefano Palazzi in merito alle indagini. Le sue parole interessano in modo particolare Juventus e Lazio.

"La posizione di Conte non è particolarmente compromessa al contrario quella di Mauri che resta delicata - ha evidenziato Di Martino in un'intervista a 'Stadio Sprint' su Raidue - Si tratta di una persona interessata da un provvedimento di custodia cautelare che ritengo tuttora fondato".

Il Pubblico Ministero, sul polverone che ha investito il pallone di casa nostra, un'idea se l'è fatta: "Per molti, non solo per qualcuno, manipolare le partite a fine campionato con le squadre in posizione di classifica non più modificabile costituisce un peccato quasi veniale. E questa è la cosa che più mi sconvolge".



Le Pagelle di Lazio-Milan: Candreva è super, Boateng delude ancora
Hernanes dimostra di essere tornato quello di due anni fa mentre Mauri non riesce a graffiare. Nel Milan fondamentali gli ingressi di Emanuelson e Pato.
di Vittorio Lisi








Punto Lazio - 'Armata Petkovic', ora sei grande
I biancocelesti superano anche l'ostacolo Milan e rilanciano definitivamente le proprie ambizioni per le posizioni altissime della classifica.
21/ott/2012 15.35.00
di Massimo Culello



La prova di maturità per eccellenza, l'atto di forza che mancava da una vita. Signore e signori, udite udite: la Petkolazio è grande. Sessanta minuti di calcio spumeggiante fatto di tocchi di prima, sacrificio e meccanismi perfetti, mezzora di sofferenza fatta di spazzate violente e contropiedi fulminanti. La Lazio dimostra di saper fare bene tutte e due le cose, ringrazia i suoi tre fuoriclasse alias Hernanes, Candreva e Klose e si lancia all'inseguimento del Napoli di Mazzarri, oramai a una sola lunghezza di distanza.

La Lazio è cresciuta, maturata. Negli anni passati queste partite non le avrebbe mai portate a casa, complice l'atteggiamento troppo attendista a cui la sottoponeva il buon Edy Reja. La solfa è cambiata, la squadra attacca l'avversario e cerca di morderlo subito al collo, di ferirlo letalmente per poi finirlo lentamente nel resto della partita. Il Milan odierno è preda succulenta, apatica, poco propensa alla battaglia. Petkovic lo sa benissimo, non risparmia neanche un titolare ad eccezione dell'acciaccato Federico Marchetti e ordina ai suoi di freddare il poco focoso diavolo rossonero.

Dopo una leggera fase di studio, il centrocampo biancoceleste prende possesso di spazi, pallone e geometrie, mandando in tilt il disordinato sistema Allegriano. Dopo venticinque minuti il primo vero break di Hernanes: finta, doppio passo e sinistro velenoso, il profeta c'è. La Petkoband continua a premere dopo il vantaggio, soprattutto con i continui inserimenti degli ispirati centrocampisti. Uno di questi è sicuramente il neo numero dieci della nazionale Antonio Candreva che, probabilmente voglioso di onorare il regalo di Prandelli, decide di abbattere la porta del poco affidabile Amelia con un destro siderale.

Doppio vantaggio all'intervallo, basterà? No, quattro minuti e Klose fa il terzo, Milan sottoterra. Copione inesorabile, almeno fino al cambio Mauri – Cavanda. Difficile fare appunti a Petkovic, ma una domanda era e resta inevitabile: era così  necessario spostare una pedina (Lulic) della fin lì perfetta difesa e inserire un terzino un po' naif come Cavanda? Assolutamente no, ma la mossa è probabilmente dettata dalla panchina un po' corta dove mancano ancora Radu, Diakité e Ederson.

Il Milan sfonda proprio da quella parte e trova un fortunoso goal con la complicità di Bizzarri, poi accorcia ulteriormente dalla parte opposta sull'ennesima incertezza del portiere argentino. Finale al cardiopalma, ma la Lazio c'è e di lasciare punti al peggior Milan del millennio non ne vuole proprio sapere.

La classifica sorride maledettamente, ma guai a rilassarsi anche solo per una partita. La partita con il Genoa ha lasciato strascichi importanti, il turnover va utilizzato solo in casi di estrema necessità. Questa squadra ha interpreti imprescindibili, Marchetti (mal sostituito infatti da Bizzarri), Dias, Biava, Ledesma, Gonzalez, Hernanes, Candreva e Klose non possono mai star fuori da un giocattolo che funziona bene, benissimo, forse addirittura meglio delle più rosee aspettative di chiunque circola nell'ambiente Lazio.

Giovedì c'è l'esame di greco sul temibile campo ateniese del Panathinaikos, poi sotto con la difficile trasferta al Franchi di Firenze. In casa biancoceleste c'è tanta voglia di volare, sia in Europa che in Italia. Se lo special three Vlado Petkovic riuscirà a gestire le forze in maniera adeguata, sicuro ci sarà da divertirsi: sì, perché la Petkolazio si diverte e fa divertire...




Klose-Hernanes, amuleti biancocelesti: quando segnano entrambi la Lazio vince sempre
Da fuoriclasse ad autentici portafortuna per la Lazio. Quando segnano nella stessa partita, la Lazio porta a casa i 3 punti... sempre.
21/ott/2012 13.29.00
di Luca Lattanzi



Klose-Hernanes. Coppia da 9 goal, coppia di quelle che fanno sognare in grande e ti trasformano da bella sorpresa ad affermata realtà. Già, perchè il Milan non spaventa e il Napoli si riavvicina, mentre la Juventus fugge ma quello è un discorso a parte e si sa. Con quei due là, comunque, tutto è possibile, sogni proibiti compresi. La Lazio di oggi può permetterseli perché, dopo tanti anni, ha di nuovo in squadra due fuoriclasse.


Segnano e decidono, incantano e fanno sognare, ancor di più se segnano in tandem. Dieci partite, tra lo scorso campionato e questo, che a una realizzazione dei due fa seguito la vittoria della Lazio. Non solo le reti, però, fanno grandi questi due giocatori. Esemplari a livello tattico, possiedono quella rara capacità di rassicurare i compagni in dote solo ai grandi giocatori, ai trascinatori. Petkovic evoca tranquillità, loro la traducono sul campo. 

Stessa importanza all'interno dello spogliatoio, stesso modo di intendere il calcio, quello caro ai grandi campioni. Diversi, s'intende, perché uno, Klose, è l'emblema della glacialità tipica della sua Germania, spietato come solo i tedeschi sanno essere; l'altro, Hernanes, è invece l'espressione autentica della leggiadria verde-oro e portatore della fantasia tradotta in concretezza di questo nuovo Brasile.

A questo positivo inizio di campionato mancava la classica ciliegina: la vittoria contro una grande. E' arrivata ieri contro un Milan nobile decaduto, ma pur sempre nobile per la sua storia. Prima Hernanes poi Klose, con Candreva ad interporsi e Amelia ad intristirsi. Poi è arrivata la rimonta dei rossoneri dettata dall'orgoglio ma completata solo in parte.

"Per noi è un salto di qualità importante - dichiara sorridente Hernanes - Siamo riusciti a confermarci dopo la sosta e a non interrompere il nostro cammino, dobbiamo solamente continuare con questa mentalità. E' stata una vittoria importante, stiamo facendo bene e abbiamo imparato molto dagli errori degli ultimi due anni. Quest'anno vogliamo il terzo posto". Di questo passo, si potrà ambire anche a qualcosa in più.



Il Torino crede davvero al sogno Zarate: si va verso il prestito con diritto di riscatto?
I granata sognano di formare una super-coppia in attacco con Rolando Bianchi e Zarate. In alternativa, si pensa anche a Barreto, Mbakogu e Floccari. In uscita Sgrigna?
21/ott/2012 12.50.00
di Luca Lattanzi



Se il campionato vive alcune pause, non si ferma invece mai il calciomercato. E' Urbano Cairo a far le veci del Paperone di turno in questo frangente.

E' Mauro Zarate l'ultimo sogno del presidente granata, il tassello mancante dello scacchiere di Ventura. Bianchi-Zarate sarebbe coppia in grado di spaventare chiunque nel nostro campionato. Difficile, tuttavia, la trattativa, soprattutto per i costi che un tale binomio offensivo andrebbe a comportare.
L’eventuale prestito gratuito con diritto di riscatto consentirebbe a Cairo di non sborsare un centesimo per il cartellino dell’ex interista, sei mesi di stipendio esclusi, ovviamente. Potrebbe però essere quel milione di euro netto (2 lordi) per mezza stagione, aggiunto al costo dell'eventuale riscatto a giugno, a far saltare il tutto.

Se Cairo dovesse decidere di sacrificarsi per il bene del Torino, si dovrà però trovare una soluzione in uscita per uno tra gli altri tre attaccanti attualmente nella rosa granata. Al momento il più sacrificabile sarebbe Sgrigna, in direzione Vicenza, città nella quale l’attaccante andrà a vivere dopo il ritiro dall’attività agonistica.

I dirigenti granata, nel frattempo, continuano a sondare tutte le piste possibili, non avendo ancora tracciato una strategia completamente definita. Ampi ragionamenti, attente valutazioni, tante riserve e nessuna certezza. In realtà una strada già definita da tempo sarebbe quella che porta a Barreto (Udinese). Peccato che il calcio scommesse rischi di mettersi in mezzo facendo saltare il tutto.

Nel frattempo, gli osservatori granata hanno chiesto notizie di Mbakogu, attaccante nigeriano della Juve Stabia, mentre per Floccari non servono conferme. Che piacesse lo si sapeva da tempo, per il trasferimento, però, bisognerà ancora aspettare.


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Re:Rassegna Stampa 22/10/2012
« Risposta #1 : Lunedì 22 Ottobre 2012, 09:12:53 »














CAPOCANNONIERI Crespo lultimo laziale a vincere la classifica
ROMA - Klose sulle orme dei grandi bomber
della Lazio. Lultimo capocannoniere (parziale)
della squadra biancoceleste era stato Mauro
Zarate, in testa alla classifica marcatori con 6 gol
dopo 5 giornate nel campionato 2008/09.
Largentino, però, non è mai stato un
finalizzatore. Lultimo grande bomber della Lazio
era stato Hernan Crespo, acquistato da Cragnotti
subito dopo lo scudetto. Nella stagione 2000/01
si laureò capocannoniere della serie A con 26
gol. Prima dellargentino, gli anni Novanta erano
stati segnati dai gol a raffica di Beppe Signori.
Lattaccante bergamasco per tre volte (nel 93, nel
94 e nel 96) salì sul trono dei cannonieri della
serie A. Prima ancora bisogna risalire alla
stagione 1978/79, quando Bruno Giordano mise
in fila tutti e si piazzò primo in classifica
marcatori con 19 gol. E non si trattava di una
Lazio stellare. La banda Maestrelli, campione
dItalia nel 74, venne trascinata dai 24 gol del
capocannoniere Chinaglia. Imprese precedute
soltanto dalle prodezze dellattaccante italiano più
forte di tutti i tempi. Il laziale Silvio Piola
capocannoniere della serie A nel 1936/37 con 21
gol e nel 1942/43 con altrettante reti.


Il tedesco continua a trascinare la Lazio a suon di gol: con sei
centri in serie A ha agganciato Cavani in testa alla classifica
marcatori, ma senza tirare rigori
di Fabrizio Patania
ROMA - Campione di fair play, signore del gol, anzi principe. Kaiser Klose ha
raggiunto Cavani e comanda la classifica dei marcatori di serie A. Ha realizzato gli
stessi gol (6), ma rispetto al Matador uruguaiano che per due volte è andato a segno
dagli undici metri, il tedesco ha bucato la rete soltanto su azione. Niente rigori. In casa
Lazio i penalty spettano a Hernanes e Ledesma. Miroslav eccelle in movimento,
suggerisce il passaggio e manda in porta anche i compagni. Finalizzatore straordinario
con lintelligenza di un centrocampista e un fisico difficile da spostare. Si mette sempre
nella posizione migliore Klose, protegge il pallone e appena gli arriva, riesce a puntare
la porta oppure a scaricarlo per favorire gli inserimenti. Ha un
senso del gioco che appartiene soltanto ai fuoriclasse. E
continua a trascinare la Lazio, non soltanto la Germania del
ct Loew, di cui è il simbolo. E arrivato ad un passo da Gerd
Muller, leggenda del calcio tedesco. Gli basta un gol per
raggiungerlo, due per superarlo e diventare lattaccante più
prolifico di sempre nella storia della nazionale. Ma non cè
solo questo primato nel mirino.
TRONO - Nella stessa misura in cui Cavani è il terminale del Napoli, Klose sta
diventando luomo squadra della Lazio. Sette gol in dieci partite compresa lEuropa
League, viaggia a medie superiori rispetto alla passata stagione, quando aveva
abbagliato tutti nel girone dandata. Allottava giornata, nello scorso campionato, era
andato a segno quattro volte. E il capocannoniere era Di Natale con 6 reti. Da quattro
anni la Lazio non aveva un attaccante in testa alla classifica marcatori: lultimo era
stato Mauro Zarate. Appena sbarcato a Formello, sotto la guida di Delio Rossi,
largentino riuscì a realizzare sei gol nelle prime cinque giornate, ma chiuse quel
campionato arrivando soltanto a quota 13. Per trovare un autentico bomber, bisogna
tornare indietro sino alla stagione post-scudetto per trovare Hernan Crespo.
CARRIERA - Chissà se e quanto durerà Miro Klose e in prospettiva diventerà
fondamentale non stressarlo di partite, dargli il cambio con Floccari e Rocchi,
consentirgli di allenarsi bene e non giocare ogni tre giorni. E il valore aggiunto della
Lazio, uno dei giocatori più forti della serie A e non solo. Ecco perché Petkovic lo deve
custodire e sfruttare al top della condizione, limitando i rischi di infortuni. Con la
zampata di sabato sera al Milan, Klose ha realizzato il suo duecentosettantesimo gol
in carriera. Sono 19 in 35 presenze di campionato con la Lazio. Nel giugno 2011
aveva lasciato la Bundesliga dopo aver segnato 121 volte con le maglie di
Kaiserslautern, Werder Brema e Bayern Monaco. A cui bisogna aggiungere 22 reti in
Coppa di Germania, ovviamente i 67 realizzati in nazionale, e quelli nelle Coppe
europee: 15 in Champions, 4 in Europa League con la Lazio, 10 nella vecchia Uefa.
Linizio della carriera, prima di esplodere in Bundesliga, era stato caratterizzato dai
suoi primi gol nella Lega Regionale tedesca con lHomburg e con la seconda squadra
del Kaiserslautern. Il totale fa 270 in 653 partite. Una carriera in cui Klose sè rivelatoun attaccante al servizio della squadra, un vero e proprio regista offensivo: non solo
gol, ma anche 138 assist. Numeri da fuoriclasse, cifre che raccontano e spiegano la
grandezza del centravanti tedesco, campione di fair play con lhobby della pesca e una
cura minuziosa del suo fisico. Dopo ogni sforzo, storia conosciuta, si immerge in una
vasca di ghiaccio per conservare i suoi muscoli. Conservate Ice Klose, porterà la Lazio
verso un sogno.





Hernanes a mille «E il mio anno»
di Daniele Rindone
ROMA - Da uomo di classe a fuoriclasse: «La
mia carriera inizia questanno, dissi così ai miei
compagni ad inizio stagione» . Era un
avvertimento, non solo una rivelazione estiva da
spogliatoio. Parla da Profeta, è il suo anno.
Hernanes ha ricominciato da zero, è rinato più
forte, da centrocampista, nel ruolo che laveva
consacrato. Regia e fantasia, bussola e corazza,
genio e dinamite, voracità dinamica, gol a raffica.
E stato bravo Petkovic
ad assecondarlo, a
chiedergli ma tu dove
preferisci giocare???. A
centrocampo, ha
risposto il Profeta
perché sapeva cosa
chiedere alla sua
nuova vita. Vlado ha
forgiato un Hernanes nuovo, tuttocampista di
scuola brasiliana e mitteleuropea, mezzala e
regista offensivo, sempre fedele ai sacri equilibri.
Questione di gusti, di moduli, di necessità: Reja
lo avanzò, Petkovic lha arretrato assecondando
caratteristiche e desideri tecnico-tattici.
LESPLOSIONE - Si può dare di più, sempre. E
un Hernanes mai visto, recupera, appoggia,
strappa palloni, li confeziona, li trasforma in
assist, inventa e segna più dellanno scorso. E un
Hernanes scatenato, convinto, determinato.
Fantasia creativa, è questo il suo nuovo calcio.
Nei primi due anni italiani non era mai stato così
continuo, in campo spesso sassentava, latitava,
di quel brutto anatroccolo non ha più nemmeno il becco. Ora è un fuoriclasse
continuo, rappresenta levoluzione della specie talentuosa, sprizza gioia e grinta da
tutti i pori. Ha parlato al termine del match col Milan e dal Brasile, tramite
globoesporte.com , sono rimbalzate altre dichiarazioni: «Grazie a Dio le cose stanno
accadendo così come avevo pianificato. Parlando con i miei compagni ho detto che
era arrivato il momento di ottenere risultati importanti nella mia carriera. Era il tempo
ideale per rendermi conto che le cose che ho sempre
sognato e preparato dovevano essere conquistate» .
Hernanes è la chiave della Lazio vincente: «Stiamo
crescendo, la cosa più importante è mantenere questo ritmo,
questa regolarità di gioco, scendere in campo con voglia di
vincere» . Ha mimato la culla dopo il gol: «Era per mia nipote
Melissa, figlia di mio fratello» . E su Twitter ha gridato forza
Lazio: «Felice per la vittoria e per aver segnato» .I NUMERI - Genio e dinamite, ecco il nuovo Hernanes. Cinque gol in otto partite di
campionato, è vicecannoniere alle spalle di Klose e Cavani. Cinque gol, è a meno tre
reti dalle marcature fatte registrare lanno scorso, si fermò a quota 8. Cinque gol e
mancano ancora 30 partite, ripunta il record di Nedved (11 reti in serie A), lo eguagliò
nel 2010-11, può superarlo questanno. Profeta e talismano, ecco chi è Hernanes. Fu
sedotto e abbandonato dal Milan nei tempi che furono, ai rossoneri ha rifilato due gol
(uno nel febbraio scorso, uno sabato sera) e non si è mai fatto battere quando li ha
sfidati. Hernanes non è solo un portafortuna, il destino lui lo decide senza chiedere
aiuti divini. Il ritornello si conosce: quando segna, si vince. Gli ultimi 16 gol realizzati in
campionato hanno regalato 16 vittorie. La storia si conosce, è trita e ritrita: lultima rete
che non ha portato il successo, sempre in serie A, risale al 6 febbraio 2011,
allOlimpico si giocava Lazio-Chievo (1-1). Da allora ogni gol ha portato tre punti.
Sedici reti vincenti firmate in campionato dal 20 febbraio 2011 (Lazio-Bari 1-0) sino a
sabato (Lazio-Milan 3-2). Sedici capolavori, espressione artistica della fantasia
moderna. Difficile immaginarlo più forte di così, ma Petkovic lo fa.



Ansia Marchetti oggi la verità
ROMA - La Lazio è in ansia per Federico
Marchetti. Il portiere di Bassano del Grappa sè
infortunato alla fine del riscaldamento ed è stato
costretto a saltare la partita con il Milan. Ha
avvertito una fitta ai flessori della coscia destra.
Non andrà ad Atene e salterà la trasferta di
Europa League per affrontare il Panathinaikos.
Petkovic è stato chiaro in proposito e ha cercato
di seminare ottimismo per gli impegni successivi.
In realtà è molto difficile che Marchetti possa
essere impiegato domenica prossima al Franchi
contro la Fiorentina. Si teme uno stiramento.
Oggi sono previsti gli esami clinici alla Paideia e
soltanto allesito della risonanza magnetica di
controllo lo staff medico
potrà sbilanciarsi sui
tempi di recupero. Ieri
si potevano soltanto
formulare delle ipotesi:
Marchetti potrebbe
cavarsela con due
settimane di stop,
Petkovic spera che
riesca a recuperare più in fretta. Tutti hanno guardato avanti
e pensato al calendario: domenica prossima cè la Fiorentina, mercoledì 31 si
presenterà il Torino allOlimpico, poi la squadra biancoceleste affronterà la trasferta di
Catania e infine il derby con la Roma. Nel mezzo anche le due sfide con il
Panathinaikos, che certamente Petkovic lascerà a Bizzarri, titolare anche con il
Maribor prima della sosta.
SCARFAGNA - Un anno fa, allinizio di dicembre, Marchetti sera stirato alla coscia
sinistra durante la partita di Lecce: rientrò a Siena dopo un mese di stop ed essere
stato sostituito in lista Uefa dallargentino Carrizo. Per autorizzare il cambio di un
portiere il regolamento europeo prevede che sia certificato almeno un mese di stop.
Cè nella Lazio la convinzione che questo infortunio sia meno grave di quello riportato
da Marchetti nella stagione passata e sostituirlo in lista Uefa significherebbe certificare
la sua assenza anche in campionato per un mese. Non è il caso di pensarci e gli
esami clinici di oggi dovrebbero allontanare questa ipotesi. Peraltro Tiziano Scarfagna,
numero uno della Primavera, sabato è tornato a difendere la porta (contro il Lanciano)
della squadra di Bollini e verrà convocato da Petkovic per la trasferta di Atene, dove
troverà posto in panchina.
EX LIONE - Oggi riprenderanno gli allenamenti a Formello e il tecnico di Sarajevo
aspetterà notizie relative a Ederson. Il brasiliano si era fermato per una contrattura agli
adduttori della coscia sinistra durante la partita con il Maribor. Ha saltato la trasferta di
Pescara e ha ripreso ad allenarsi una settimana fa, ma dopo qualche giorno ha
avvertito nuovi fastidi ed è stato costretto a rallentare i tempi di recupero. Niente Milan.Oggi verrà sottoposto ad accertamenti clinici ed è molto difficile ipotizzare un suo
impiego ad Atene, dove mancheranno Rocchi, Brocchi e Stankevicius, fuori lista Uefa.
FLOCCARI - Petkovic dovrà organizzare un turnover ragionato e senza stravolgere
lassetto della Lazio. Verrà convocato Stefan Radu, a cui manca però il ritmo partita
per giocare dal primo minuto. E presumibile limpiego di Ciani dallinizio per fare il
cambio a Biava, Cavanda (o Scaloni) sono in preallarme per sostituire Konko. Un
turno di riposo verrà concesso a Klose. Dovrebbe toccare a Floccari, che aveva
sfruttato loccasione con il Maribor. Cana e Onazi si candidano per il centrocampo, ma
lassortimento del reparto è ancora tutto da studiare e da decifrare.


LA PROSSIMA AVVERSARIA IN CAMPIONATO Domenica una
Fiorentina decimata
Roncaglia e Pizarro squalificati,
Montella deve ridisegnare la squadra
Dallinviato
Alberto Polverosi
VERONA - Le buone notizie per la Lazio arrivano anche nella giornata in cui riposa.
Dopo la vittoria sul Milan, col terzo posto e con lo svantaggio ridotto a un solo punto
dal Napoli, da Verona sono piombate sulla Capitale due notizie di segno positivo:
domenica prossima la Fiorentina non potrà schierare Facundo Roncaglia né David
Pizarro, tutte due ammoniti (il primo per una entrata dura, il secondo per un fallo di
mano), tutte due già diffidati e di conseguenza tutte due squalificati contro la squadra
di Petkovic.
CON SAVIC - La sostituzione del difensore argentino è quasi automatica, al suo posto
giocherà il montenegrino Savic, preso dal Manchester City nellambito del
trasferimento di Nastasic in Inghilterra. Savic ha già debuttato nella Fiorentina contro il
Bologna, quando lo squalificato era Gonzalo Rodriguez, il difensore centrale del trio
viola. Allora Montella aveva schierato Roncaglia, Tomovic e Savic da destra a sinistra.
Stavolta, lasciando Gonzalo al centro della difesa, potrebbe toccare a Savic spostarsi
a destra con la conferma di Tomovic a sinistra. Lalternativa al giovane difensore
montenegrino è legiziano Hegazy che parte però in posizione arretrata.
DUBBIO CENTRALE - Più complicata la sostituzione di Pizarro. Quando il cileno è
mancato (per infortunio) contro il Bologna, Montella ha tolto anche Romulo così che le
novità a centrocampo erano due: Olivera e Mati Fernandez. Tutte due sono in corsa
per prendere il posto di Pizarro contro la Lazio, ma non sono gli unici. Accanto a Borja
Valero, che tornerà unico regista della squadra (contro il Bologna, senza dividere la
responsabilità della manovra con Pizarro, ha giocato una bellissima partita), possono
entrare Olivera, Mati Fernandez o Migliaccio. Più difficile che Montella faccia partire
Aquilani (ormai recuperato) dal primo minuto. Lex romanista/ milanista andrà in
panchina dopo aver giocato solo un quarto dora (con assist per Jovetic) nella prima
gara di campionato contro l'Udinese. La scelta dipenderà dall'impostazione che il
tecnico viola vorrà dare alla gara: Migliaccio gli è utile per la corsa, per dare un
sostegno dinamico a Borja Valero; Olivera per accentuare la fase di creazione del
gioco; Mati Fernandez (il più talentuoso dei tre) per dialogare sullo stesso piano di
Jovetic.

IL RECUPERO TOTALE DI BROCCHI PUO DIVENTARE
D E C I S I V O
di Fabrizio Patania
ROMA - Due indizi non fanno una prova, ma sono sufficienti per cominciare a
interrogarsi in prospettiva. Quando la Lazio è crollata a Napoli, non giocava
Gonzalez, bloccato da un lieve infortunio. E sabato sera allOlimpico, quando
Petkovic ha richiamato luruguaiano in panchina perché esausto, il centrocampo
della Lazio si è scollato, ha perso scatto e vivacità: non riusciva più a ribaltare
lazione, subìva la manovra del Milan. Tutto non può dipendere da un solo
giocatore, è ovvio, ma la rapidità di Gonzalez, la sua capacità di movimento e di
avventarsi sul pallone, rappresentano una caratteristica quasi unica nel reparto.
Cana è un centrocampista di interdizione e di rottura, inadatto a muoversi sulla
linea dei quattro a ridosso di Klose: appena entrato, si è abbassato?? accanto a
Ledesma. Era uscito anche Mauri, che già nel primo tempo aveva lasciato la
fascia sinistra per andare a occuparsi stabilmente di De Jong. In pochi istanti la
Lazio ha perso densità a metà campo e venti metri secchi. Petkovic lha
ridisegnata con il 4-4-1-1, ma Hernanes (nellantico ruolo disegnato da Reja) sè
ritrovato ai margini del gioco e Klose (stanchissimo) non ne aveva più per
ripartire, stesso discorso per Lulic poco coperto da Cavanda, entrato con molta
difficoltà in partita. La Lazio, con la forza del carattere, ha portato in fondo e
difeso il suo successo, suscitando qualche riflessione. Perché non sempre i
quattro titolari del centrocampo (Mauri, Candreva, Hernanes e Gonzalez) più
Ledesma potranno giocare con questa intensità, senza cali di condizione o
possibilità di rifiatare. Cosa succederà più avanti? Diventa fondamentale il
recupero totale di Brocchi, impiegato nel finale da Petkovic. In pochi minuti lex
milanista ha dato buone sensazioni. Come passo e saggezza tattica è lunico a
poter sostituire Gonzalez senza che lassetto della Lazio ne risenta, ma non
gioca da un anno e bisognerà concedergli tempo. Lo stesso Onazi (più centrale
che interno) andrà accompagnato con prudenza nel suo percorso di crescita.
Prematuro affidargli responsabilità pesanti. Il mister di Sarajevo studia per
accelerare lintroduzione di quello che ha definito il piano B. Nel momento in cui
mancassero uno o più titolari, la Lazio bellissima di queste settimane
rischierebbe di perdersi. Ederson vero centrocampista è da verificare, Radu può
liberare Lulic, Konko interno potrebbe essere la sorpresa. Si deve poter
cambiare assetto senza smarrire mentalità, gioco propositivo e rendimento.
Questa è la prossima sfida di Petkovic.







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Re:Rassegna Stampa 22/10/2012
« Risposta #2 : Lunedì 22 Ottobre 2012, 09:16:14 »




L A S T O R I A
In carcere lo scorso 28 maggio
Stefano Mauri era stato arrestato lo scorso 28 maggio e rilasciato una settimana dopo
aver vissuto in cella nel carcere di Ca del Ferro, a Cremona: «Manifestava la sua
costante disponibilità a favore del gruppo degli zingari?? ad alterare, in cambio di
denaro, il naturale risultato delle partite della sua squadra, favorendone la vittoria
anche ai fini di una migliore posizione in classifica. In concreto - si legge nellordinanza
- partecipava quantomeno alla manipolazione delle partite Lazio-Genoa, del
14.5.2011, e Lecce-Lazio del 22.5.2011». Mauri attende ora anche il processo
sportivo.

UNA LAZIO A PREZZI SPECIALI Il club lancia i miniabbonamenti
per le gare con Torino, Roma e Udinese
di Daniele Rindone
ROMA - Abbonati ai gol e alle vittorie, abbonati
al derby, da oggi è possibile. Mini abbonamenti,
grandi sogni e grandi partite, è la formula scelta
dalla Lazio. Tre gare a prezzi speciali:
Lazio-Torino (31 ottobre), Lazio-Roma (11
novembre), Lazio-Udinese (27 novembre).
Lofferta partirà oggi, è da prendere al volo. In
quarantamila si sono presentati allOlimpico
sabato sera, ma cè ancora posto, lo stadio va
riempito sempre di più. La Lazio richiama tutti a
raccolta proponendo mini abbonamenti per i
prossimi tre match
casalinghi di serie A.
LATMOSFERA - E il nuovo caldo, anzi è la febbre che
circola. No, è la Lazio che vince, che diverte, che fa sognare,
è lei che infiamma il popolo biancoceleste. Il terzo tempo dei
tifosi, i cori della Nord intonati da tutti, i voli di Olympia, la squadra che attacca e
diverte, si respira unaria nuova fuori e dentro lOlimpico. Sono 20.242 gli abbonati alla
stagione in corso, a loro possono aggiungersi tantissimi altri tifosi. E una Lazio da
amare e da trascinare ancora più in alto, è una Lazio da vivere, da accompagnare in
questo viaggio fantastico. Lazio-Torino (turno infrasettimanale del 31 ottobre),
Lazio-Roma (derbissimo dell11 novembre), Lazio-Udinese (rivincita della sfida
Champions dellultimo biennio), tre partite da giocare col dodicesimo uomo in campo.
IL VIA - Mini abbonamenti, le vendite partiranno oggi alle 12 e andranno avanti sino al
30 ottobre alle 18,30. Le mini tessere saranno valide solo per i settori Tevere, Tevere
Top e Monte Mario. Due modalità di sottoscrizione: potranno essere caricate in
formato digitale sulla tessera Millenovecento presso i punti Lazio Style autorizzati, i
punti Lottomatica Plus, in modalità on-line ( www.listicket.it ) e attraverso il call center
(89.29.82). E potranno essere sottoscritte in formato elettronico attraverso lemissione
della tessera Lazio Home Card (completa di foto, cognome, nome del titolare e posto
assegnato). Ecco i prezzi: tribuna Monte Mario 230 euro, Tribuna Tevere Top 160
euro, Tribuna Tevere 100 euro.
LE ISTRUZIONI - Ci sono alcune istruzioni da seguire, alcuni approfondimenti da
effettuare. La sottoscrizione dei mini abbonamenti in formato digitale (per i possessori
della Millenovecento) potrà essere effettuata presso i Lazio Style 1900 di via Calderini,
Parco Leonardo, via Prenestina, piazza Talenti e Valmontone. La sottoscrizione dei
mini abbonamenti con i voucher elettronici potrà essere effettuata esclusivamente
presso i Lazio Style 1900 abilitati e le rivendite Lottomatica Plus autorizzate (orari 8-24
dal lunedì al sabato). I mini abbonamenti sono un invito, non si può mancare.

V E R S O A T E N E
Duecento biglietti venduti Ecco le misure di sicurezza
ROMA ( d.r.) - Millecinquecento biglietti disponibili, duecento venduti. La serie A, ma
prima lEuropa. Si parte per Atene, giovedì sarà il giorno di Panathinaikos-Lazio. Le
autorità elleniche hanno classificato la gara ad alto rischio??. Sono state adottate
precise misure di sicurezza, vanno ricordate e seguite: prima dellingresso allo stadio i
tifosi saranno perquisiti dalla polizia greca e sarà necessario esibire, unitamente al
biglietto di ingresso, un documento di identità. Nessun botteghino sarà attivato nella
città di Atene, il punto di raccolta dei laziali è Kallimarmaron Stadium (Vasileos
Konstatinov Ave), ore 17. Le autorità consigliano «di non indossare sciarpe o segni
distintivi della Lazio o di altre squadre greche». Biglietti disponibili sino a domani nei
punti Lottomatica e Plus Lottomatica (24 euro).


P R I M A D E L D E R B Y
Una donazione di sangue in ricordo di Gabriele Sandri
ROMA ( d.r.) - Il derby dell11 novembre, il derby di Gabriele Sandri, in molti lhanno già
ribattezzato così. La partitissima Lazio-Roma cadrà nel giorno in cui ricorrerà il quinto
anniversario dalla scomparsa di Gabbo. La Fondazione Sandri ha messo a punto
uniniziativa importante, si svolgerà presso il Centro Trasfusionale dellospedale
Bambino Gesù al Gianicolo. Chi vorrà donare il sangue potrà presentarsi domenica 11
novembre, dalle 7,30 alle 10,30, rigorosamente a digiuno, presso la struttura
ospedaliera. Allatto della registrazione bisognerà iscriversi al gruppo donatori Gabriele
Sandri. E una delle iniziative pensate in ricordo di Gabbo, ne seguiranno tante altre.
Sarà una giornata lunghissima, sarà un derby emozionante, verrà vissuto nel nome
del ricordo, da una parte e dallaltra.

CALCIOSCOMMESSE Il pm Di Martino su Mauri: «Ha una
posizione delicata»
di Alberto Abbate
ROMA - Cremona non molla, il pm Di Martino
rialza la voce: «Mauri è stato oggetto di un
provvedimento di custodia cautelare, che ritengo
tuttora fondato» . Sembra quasi un ultimo
messaggio a Palazzi, incontrato venerdì per oltre
due ore. Il procuratore federale si accinge al
deferimento, ma continua a ritenere fragili le
prove dillecito. Eppure hanno giustificato larresto
di Stefano in Lombardia: «Mauri utilizzava una
scheda dedicata?? con
la finalità di eludere
ogni tipo di
investigazione - si
legge nellordinanza -
per conseguire gli scopi
illeciti che costituiscono
il disegno comune degli
Zingari??, ruotante attorno a Ilievski e Zamperini,
per le alterazioni delle gare Lazio-Genoa e
Lecce-Lazio» . Il pm Di Martino non crede alle
giustificazioni - ora i legali avrebbero anche le
prove - del centrocampista ( «Me lha data Luca
Aureli per scommettere su Nba e Tennis» ) sulla
sim intestata a Samanta Romano, fidanzata del titolare di unagenzia di scommesse
sullAurelia. E, soprattutto, ritiene che gli atti dellinchiesta siano rinforzati dagli
accertamenti tecnici e dalle ammissioni - a luglio scorso - del gruppo ungherese su
Lecce-Lazio: intermediari magiari, Borgulya e Schult, avrebbero recapitato in auto in
Salento 600 mila euro ai corrotti??. Lo aveva rivelato Horvat, alludendo persino alle
mani dei dirigenti dei club sulla combine.
Palazzi ha la confessione di Ferrario daver rifiutato lofferta di Zamperini per perdere la
gara, ma teme che gli elementi in suo possesso non possano bastare per accertare??
un illecito sportivo di Mauri: il procuratore federale scongiura altri schiaffi al processo
sportivo, bruciano ancora Portanova e Bonucci. La riflessione dovrà comunque
condurre a un deferimento. Magari a un??omessa denuncia?? per il centrocampista,
se venisse configurato un altro responsabile dei tarocchi. Palazzi procederà senza
aspettare gli atti dellinchiesta di Berna, dove Mauri è indagato per riciclaggio.
Lo ha sbattuto in gabbia, chiede - altrimenti sarebbe sconfessato - un unico epilogo
sportivo sul laziale, Di Martino: «Per molti manipolare le partite a fine campionato
costituisce un peccato quasi veniale. E questa la cosa che più mi sconvolge ». E su
Conte: «La sua posizione non è particolarmente compromessa» . Ora parla Bari.

Boom Olimpico per la grande festa col Milan

Febbre da Lazio-Milan, i tifosi
biancocelesti hanno davvero
dato i numeri allOlimpico
sabato sera: 41.815, gli
spettatori che urlavano sugli
spalti. 12.797, gli abbonati che
hanno risposto
allappuntamento col primo big
match stagionale casalingo
(non valeva la tessera
Cucciolone). 29.018, i paganti,
coloro che non hanno badato
ad alcuna spesa pur di godersi
lo strepitoso spettacolo. Ci
sarà tempo per altre feste, cè
nellaria unincontenibile
euforia. Per questo la Lazio ha
già messo in vendita delle
mini-tessere. La campagna
abbonamenti sera chiusa a fine
settembre a quota 20.242. Si
gonfierà, si vola più in alto



Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 22/10/2012
« Risposta #3 : Lunedì 22 Ottobre 2012, 10:22:23 »
















Offline BobLovati

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Re:Rassegna Stampa 22/10/2012
« Risposta #4 : Lunedì 22 Ottobre 2012, 11:54:32 »
sempre grazie alla sig.na Lolla    :P
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 22/10/2012
« Risposta #5 : Lunedì 22 Ottobre 2012, 12:12:19 »








Offline Fabio70rm

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Re:Rassegna Stampa 22/10/2012
« Risposta #6 : Lunedì 22 Ottobre 2012, 16:32:51 »
Peccato non poter rispondere per le rime a Di Martino....ma non vorrei rischiare la querela e farla rischiare al nostro forum!!

 >:( >:( >:(
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!