BROCCHI: LAZIO, SONO PRONTO «Non ce la facevo più a fare lo
spettatore. Se Petkovic vuole, gioco tutta la partita»
Non vedo lora, nella mia carriera non ero mai stato fuori così
tanto. Per me sono gli ultimi anni e voglio godermeli fino in
fondo con questa squadra che ha tutto per poter disputare una
s t a g i o n e i m p o r t a n t e
Torno proprio contro il mio vecchio Milan. Non stanno in un bel
momento, ma mi aspetto una squadra tosta Vorrei che noi non ci
prefiggessimo obiettivi, dobbiamo fare bene sia in campionato
che in Europa League»
di Fabrizio Patania
ROMA - Questa volta torna sul serio, non come
a marzo, quando Reja e la Lazio gli chiesero un
sacrificio. Cristian Brocchi giocò novanta minuti a
Catania e altrettanti con il Cagliari dopo più di tre
mesi di stop e una microfrattura nascosta al
piede destro. Allinizio di aprile, ancora con la
Juve (sera fatto male nella sfida del girone
dandata allOlimpico), lultima apparizione
(appena undici minuti) e la resa. Un nuovo,
lunghissimo stop, da cui sta riemergendo
adesso. Servirebbe unaltra pagina per
raccontare il calvario e i sacrifici sopportati da
Cristian per guarire. A 36 anni e mezzo, la sua
vita calcistica sta per ricominciare. E il destino,
che non ha mai tradito, gli regalerà la sfida con il
suo vecchio Milan per ripartire. Diciassette anni
in rossonero, dal settore giovanile alla
Champions passando per lo scudetto e un
Mondiale per club. Oggi Petkovic lo convocherà.
Lesperienza e la saggezza tattica di Brocchi si
riveleranno ancora una risorsa preziosa per la Lazio. «Ormai è tanto che mi alleno e
che corro. Cerco di ritrovare i ritmi giusti e penso di essere arrivato al punto di sentirmi
pronto. Le gambe rispondono e sono contento. Stare fuori è stato difficile e lo è tuttora.
Vorrei essere al 100% già da ora» ha raccontato ieri a Lazio Style Radio.
CONDIZIONE - Si sente pronto, vicino al traguardo. «Dal punto di vista psicologico sto
bene perché vedo che si sta avvicinando il mio rientro. Quello che ancora mi manca è
il sorriso. Uno come me forse vuole anche troppo e io vorrei che il mio fisico potesse
darmi di più rispetto a quella che è la mia preparazione. Io voglio sempre di più ed è
quello che mi ha contraddistinto negli anni. Se il mio piede è guarito completamente?
Spero di sì». Non può essere al top, ma giocherebbe anche una partita intera. «Io
sono disponibile. Nel momento in cui dico di esserlo ci sono anche per 90 minuti. Non
può essere ancora così, ma sarà il mister a decidere se dovrò fare un minuto, 45 o 90.
Da questo momento mi sento pronto per affrontare qualsiasi cosa. Ho talmente tantavoglia di tornare in campo che non riesco a esprimerla. Non vedo l'ora e mi sembra
una cosa strana perché non ero mai stato fuori così tanto. Sono gli ultimi anni per me
e voglio godermeli fino in fondo».
SFIDA - Conosce bene il Milan. «Mi aspetto una partita difficile contro una squadra
che sa benissimo di non poter perdere. Perdere contro di noi significa allontanarsi in
modo forte dal vertice della classifica. Ha qualità importanti che derivano dalla società,
è sempre stato un po' lo zoccolo duro delle vittorie dei giocatori. Mi aspetto un Milan
tosto e voglioso di fare bene. Se noi dovessimo mettere in campo una grandissima
voglia e una grandissima attenzione, con le qualità che abbiamo possiamo dire la
nostra e vincere la partita. Sarà un Milan ferito, arrabbiato e orgoglioso». Brocchi non
ritiene che Allegri sia al capolinea. «Credo che non debba dimostrare niente. Ha fatto
molto bene, si è ritrovato in una situazione difficile e uno scotto iniziale lo devi pagare.
Sa benissimo cosa sta facendo, è supportato dalla società e non è sua la
responsabilità totale. La rosa con partenze importanti come quelle di Nesta, Thiago
Silva, Ibrahimovic, Gattuso, lo stesso Inzaghi che metteva pressione agli attaccanti
che giocavano. I tifosi devono avere la pazienza di capire che è un altro Milan».
Semplice individuare debolezze e forza dei rossoneri. Punto debole e di forza del
Milan? «Potrebbero essere in difficoltà se dovessimo andare in vantaggio. Sarebbe
difficile da gestire per loro. Quest'anno non vedo un singolo giocatore, vedo più un
collettivo. Sono per quelli che danno l'esempio e potrei nominare Ambrosini, uno che,
se gioca, in campo è un punto di riferimento».
PROSPETTIVE - Cristian ha fiducia nella Lazio. Vede lo spirito giusto, ma è meglio
non dichiarare i traguardi. «Vorrei che la Lazio non si prefiggesse obiettivi. L'obiettivo
di vincere ogni partita, di volersi migliorare partita dopo partita e ragionare sempre di
più con lo spirito di squadra». Petkovic sta dando la mentalità vincente. «E un po' di
anni che partiamo bene all'inizio. Mi stupisce più che altro la mentalità che mettiamo in
campo. I risultati possono arrivare in vari modi». Anche lEuropa League potrebbe
trasformarsi in un traguardo per la Lazio. «E un girone molto impegnativo. Ma mi piace
molto come la squadra sta affrontando le partite. Quest'anno la differenza rispetto
all'anno scorso sta anche nelle partite di Europa League. Abbiamo una rosa più larga,
ma lo spirito che va messo in tutte le competizioni è quello che è stato messo finora».
Anche Brocchi è convinto che prima o poi Zarate si ritroverà. «Ho un bellissimo
rapporto con Mauro e mi spiace quando qualcuno scrive che i senatori del gruppo ce
l'abbiano con lui. Io ho sempre avuto un bel rapporto e mi piacerebbe che potesse
esprimere qualcosa di più. Uno come me che al primo anno alla Lazio gli ha visto fare
cose importanti, non può non avere voglia di rivedere quel giocatore».
LASSO BRASILIANO E IL SUO MOMENTO MAGICO
LA NUOVA VITA DI HERNANES «Il tecnico ha dato un cambio di
mentalità prezioso per tutti»
ROMA - Se Klose è il leader della Lazio, Hernanes sta diventando luomo della
differenza a centrocampo, classe nel palleggio e colpi per risolvere o indirizzare le
partite. Lesplosione del Profeta, dopo due stagioni in altalena e ricche di sostituzioni, è
il reale valore aggiunto della squadra biancoceleste. E uno dei centrocampisti più forti
del campionato, la risposta ad Hamsik del Napoli. Può spostare gli equilibri e decidere.
Petkovic lha inquadrato e lanciato, il talento di Recife ora si diverte e gioca da
fuoriclasse. Si sente meglio. Così ha raccontato a Sky. Era finito nel vortice. Sè
rilanciato. «Fisicamente ho sofferto molto nella mia carriera per riuscire a raggiungere
risultati importanti. In questo momento mi trovo in unottima condizione fisica e questo
mi aiuta tanto. Ho la voglia e la determinazione che mi mancavano negli anni passati,
grazie a questa forza e a questenergia posso affermare di essere nel mio migliore
momento di forma. Sul finale della scorsa stagione cè stato un periodo durante il quale
ero un po demotivato e avevo perso gli stimoli giusti, un calciatore per riuscire ad
esprimersi al meglio deve essere sempre determinato».
MILAN - Unestate complicata, diverse prove, quel colloquio con Petkovic prima di
Ferragosto. Tutto è cambiato per Hernanes, che adesso ringrazia il tecnico di
Sarajevo. «E stato importante, è un allenatore che vuole sempre vincere e fare bene.
La squadra è motivata, per noi calciatori questo cambio di mentalità è stato molto
importante». Si prepara alla sfida con il Milan, spera di bissare il successo del febbraio
scorso. Un suo gol aprì la strada prima del raddoppio di Rocchi. «Da quando sono qui
in Italia non è mai successa una cosa simile, il Milan è sempre stato il grande favorito
nonostante giocassimo noi in casa. Non per questo dobbiamo illuderci, la squadra di
Allegri rimane una squadra temibile con in rosa tantissimi grandi giocatori». Vede una
partita equilibrata, spettacolare. «Non so quanto finirà e chi vincerà, sono sicuro però
che sarà una grande partita. Sarà molto importante lapproccio e come entreremo in
campo nei primi minuti di gara, se inizieremo bene allora ci saranno concrete
possibilità di portare a casa il risultato». Ha negato di essere stato in passato vicino al
club rossonero. Era uno dei giocatori preferiti di Leonardo. «Ci sono tante chiacchiere
in merito, ma io non ho mai parlato con il Milan. Sono molto felice di essere qui a
Roma e di essere arrivato alla Lazio».
BRASILE - Vincere domani sera significherebbe sognare. Hernanes ha deciso di
rinviare il volo. «E ancora presto per dire dove potremo arrivare a fine stagione, non
dobbiamo guardare troppo lontano ma pensare partita dopo partita. E continuerà a
lavorare per convincere il ct Menezes a riconvocarlo per il Brasile. Negli ultimi sei mesi
è sempre stato escluso. «Non so i motivi di queste decisioni, comunque sono
tranquillo perché credo di essere un calciatore in grado di giocare con la maglia del
Brasile. Il ct mi conosce molto bene, devo continuare a fare il mio lavoro come sto
facendo e se continuerò così arriverà anche il mio momento».
E F F E T T O O L I M P I C O
Biglietti Milan, si va verso i 40.000
ROMA - Si riempie lOlimpico, cresce lattesa, anche se le previsioni (ottimistiche) dei
giorni scorsi forse non si realizzeranno. Il conto è salito a 23.500 biglietti staccati in
prevendita a cui bisogna aggiungere 12.500 abbonamenti. Il totale fa circa 36 mila
spettatori a meno di quarantotto ore di distanza dalla partita con il Milan. Gli 8 mila
bambini che possiedono la tessera Cucciolone non hanno confermato in blocco il
diritto di prelazione per acquistare il biglietto ad un euro. Così ieri mattina (come ha
annunciato la società biancoceleste) si sono liberati dei posti in Curva Nord e nei
Distinti Nord. Si possono sfruttare queste ore per trovare ancora posto nei settori più
popolari al costo di 20 euro. La Lazio spera di riuscire a superare quota 50 mila
spettatori. La partita sarà preceduta dal Terzo Tempo organizzato nel pomeriggio dai
tifosi nella zona situata vicino alla Farnesina: un antipasto gustoso per avvicinarsi in
un clima di festa e di grande attesa alla partita. E aperta anche la Curva Sud. Sono
stati venduti circa 1300 biglietti per il settore ospiti (Distinti Sud) riservato ai tifosi del
Milan. Per la trasferta di Europa League ad Atene, dove la Lazio sarà impegnata
giovedì prossimo, a ieri sono stati venduti 80 biglietti. Lunedì, invece, scatterà la
prevendita dei biglietti per Lazio-Torino, turno infrasettimanale di mercoledì 31 ottobre.
KLOSE, UN PREMIO ALLA LEALTÀ Il tedesco esempio di fair
play: ieri ha ricevuto il cartellino viola
di Fabrizio Patania
ROMA - Non succede spesso, anzi quasi mai,
che venga restituito un gol. Non lo hanno fatto
neppure i grandi come Henry e Maradona,
passati alla storia anche per aver rapinato
prodezze in partite che contavano. E non sera
mai vista una società italiana che entra nella
sede di un altro club di serie A per premiare un
giocatore. E accaduto ieri a Formello. La
Fiorentina ospite della Lazio per celebrare il
gesto nobile di Miroslav Klose, campione di fair
play, fuoriclasse senza tempo. Il centravanti, già
applaudito dalla Merkel e insignito con una
medaglia doro dalla Federcalcio tedesca martedì
sera a Berlino, ieri è
stato premiato con il
Cartellino Viola??,
riconoscimento istituito
dal patron Diego Della
Valle, alla fine
dellallenamento.
Ancora negli occhi le
immagini e il significato
profondo di
unammissione sincera: al San Paolo di Napoli, lo
scorso 26 settembre, segnò con un colpo di
mano, subito confessato allarbitro Banti. Quel
gesto ha fatto il giro del mondo, è diventato una
lezione per il calcio italiano sconquassato dagli
scandali e dalle scommesse, e acquisisce
ancora maggior spessore pensando che tra soli
dieci giorni, salvo imprevisti o squalifiche (domani sera con il Milan giocherà in diffida),
Klose si presenterà da avversario allo stadio Franchi per sfidare la Fiorentina.
ESEMPIO - Una cerimonia di premiazione breve, ma efficace, avvenuta in tarda
mattinata negli studi televisivi di Lazio Style Channel con il direttore Stefano De
Martino a fare gli onori di casa. La delegazione viola formata da un rappresentante
dello sponsor Mazda e da Gianfranco Teotino, responsabile della comunicazione della
Fiorentina. Miroslav Klose, con la semplicità e lumiltà dei campioni, è tornato a
raccontare cosa è successo dopo tre minuti di quel Napoli-Lazio che verrà ricordata
soprattutto per il suo gesto. «Non ho detto subito che era mano, perché non c'era
spazio, e c'erano tanti giocatori intorno, e l'arbitro non è venuto subito da me. Per me,
però, è stato un gesto normale quando Banti si è avvicinato. Tanti bambini guardano il
calcio e questo è importante anche per loro» .
Lanno scorso Klose al Franchi venne fischiato dai tifosi viola, che ancora non gli
perdonano quel gol segnato in fuorigioco (febbraio 2010) che consentì al Bayern Monaco di vincere 2-0 e di eliminare la Fiorentina negli ottavi di finale di Champions
League. Errore e svista dellarbitro Ovrebo, non certo colpa sua. Un episodio che non
ha impedito alla giuria di assegnargli il premio che ogni mese premia i gesti nobili del
calcio. Teotino, scherzando, ha ricordato quella partita e prima di consegnargli il
Cartellino Viola?? per il fair play, ha sventolato a Klose un cartellino rosso da parte dei
tifosi fiorentini. Miroslav ha sorriso. «Per me era difficile in quel caso, io ho guardato
solo gli arbitri e ho pensato che il gol fosse regolare, poi l'ho rivisto in tv ed era
sicuramente fuorigioco», ha ammesso Klose. « Peccato per due anni fa e poi era
colpa dellarbitro, ma complimenti per adesso» , ha riconosciuto Teotino.
Appuntamento a Firenze per domenica prossima. E sarà di sicuro una grande partita.
Tra Lotito e Alemanno incontro: cè lo stadio al centro della
questione
di Fabrizio Pastore
ROMA - Stadio aperto. Nel senso che la questione del nuovo impianto della Lazio è
ancora tutta da definire. La famosa (o famigerata, a seconda dei punti di vista) legge
ad hoc ristagna in Parlamento. E le dichiarazioni rilasciate ieri a Radiosei??
dallesponente del Pd Della Seta, che ha espresso lintenzione del suo partito di non
votare la normativa, non lasciano presagire uno sviluppo veloce della questione.
LOTITO - Il presidente della Lazio Lotito però lo stadio vuole
realizzarlo. Come ha ribadito ieri, al termine di un colloquio
con il sindaco Alemanno in Campidoglio: «Ora si tratta - ha
spiegato - di un problema di volontà. Abbiamo uno strumento
che è l'accordo di programma. Uno stadio lo potremmo avere
in 5-6 anni perchè lo deve approvare il Consiglio comunale.
Ma io aspetto ancora le legge che in 180 giorni ti permette di
avere la concessione. Io voglio un impianto polifunzionale,
aperto ventiquattro ore, dove i bisogni delle persone
vengano soddisfatti quotidianamente» . In merito alla possibilità che il club rilevi il
Flaminio, Lotito è stato categorico: «Con il Flaminio che ci fai? Se volete che la Lazio
dopo 1-2 anni chiuda allora questa è la soluzione» . Dal canto suo, Alemanno ha
continuato a mostrare apertura verso i progetti dei due club capitolini, a prescindere
dalliter legislativo: «Noi siamo disponibili, abbiamo accompagnato tutta listruttoria e
sollecitato. Ora sta alle squadre: devono dirci quale area hanno scelto e presentarci un
progetto per concludere la questione, anche perché è un'iniziativa privata, così come
privati sono i fondi. Attendo da un momento allaltro una risposta per poter dare il più
presto possibile un annuncio» .
CANDREVA - Poco prima dellarrivo di Lotito, in Campidoglio ha parlato anche
Candreva, a margine della presentazione dellevento Spqr Sport Day??, del quale è
stato testimonial deccezione con la.d. della Roma Claudio Fenucci e il capitano della
Virtus Luigi Datome. Il centrocampista, dopo gli impegni con la maglia della Nazionale,
è chiamato alla conferma nel big match di domani contro il Milan: «Non è vero che ci
esaltiamo solo contro le cosiddette medio piccole - ha assicurato - , mostreremo lo
stesso atteggiamento propositivo anche nella sfida con i rossoneri. Dopo la partita di
sabato ci aspetta unaltra importante prova in Europa e vogliamo confermarci su
entrambi i fronti» .