Autore Topic: Falso storico  (Letto 1462 volte)

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Offline DinoRaggio

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Re:Falso storico
« Risposta #20 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 22:50:42 »
Forse è un po' fuori argomento, ma che ne pensate di ciò che si scrive qui
http://www.unasci.com/web/dmdocuments/progetti/Lancillotto_Nausica/LN_42_SS_Lazio.pdf

Riporto le prime righe:

"Le origini della SS Lazio sono alonate di leggenda. Ma la leggenda non è storia. E noi qui cerchiamo di scrivere un po’ di storia. è nel rispetto della più gloriosa società sportiva della Capitale che, prima di tutto, spazziamo via alcune inesattezze, frutto di ricerche giornalistiche sommarie e avvalorate nel tempo da pubblicazioni a carattere commerciale. Ricordiamo come, dieci anni fa, eseguendo ricerche sulle matrici del calcio capitolino, alla sede della “Ginnastica Roma” al Muro Torto c’imbattemmo in due diplomi del 1899-1900 attestanti le vittorie della squadra di calcio della SG Roma ai campionati cittadini.

Neppure gli stessi soci della Sgr sapevano di possederli! Così emerse, con prove documentarie, la prima verità che sbriciolava la leggenda: la Società Podistica
Lazio non ha portato il calcio a Roma. Nel 1901 l’”association football” si giocava già da nove anni, per l’azione dei chierici inglesi del Venerabile Collegio in via Monserrato, e poi dei sodalizi ginnastici e club sportivi. Secondo vanto della SS Lazio: che sia la più antica polisportiva di Roma, come sta scolpito sulla targa posta a piazza della Libertà. Questo non è esatto. La Società Ginnastica Roma
era una polisportiva nel 1900, quando è sorta la Podistica Lazio, e lo era da circa un decennio, praticando una dozzina di discipline diverse."


Mi pare di ricordare cher l'ottimo Teo abbia già dimostrato che il "calcio" praticato dai chierici inglesi e dalla Ginnastica Roma fosse un misto fra il calcio come lo intendiamo oggi ed il rugby.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline MagoMerlino

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Re:Falso storico
« Risposta #21 : Martedì 16 Ottobre 2012, 00:05:18 »
marco impiglia.... non si può dare credito a un mistificatore come marcoimpiglia, sarebbe come dare credito a mensurati.... sono culo e camicia, anzi solo culo, come la faccia.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline chinaglia

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Re:Falso storico
« Risposta #22 : Martedì 16 Ottobre 2012, 09:23:06 »
Mi pare di ricordare cher l'ottimo Teo abbia già dimostrato che il "calcio" praticato dai chierici inglesi e dalla Ginnastica Roma fosse un misto fra il calcio come lo intendiamo oggi ed il rugby.

Sta tutto qui: http://www.biancocelesti.org/solo-lazio/chi-ha-portato-il-calcio-a-roma-(reprise)/msg93354/#msg93354

Teo

Re:Falso storico
« Risposta #23 : Martedì 16 Ottobre 2012, 11:18:15 »
Forse è un po' fuori argomento, ma che ne pensate di ciò che si scrive qui
http://www.unasci.com/web/dmdocuments/progetti/Lancillotto_Nausica/LN_42_SS_Lazio.pdf

Riporto le prime righe:

"Le origini della SS Lazio sono alonate di leggenda. Ma la leggenda non è storia. E noi qui cerchiamo di scrivere un po’ di storia. è nel rispetto della più gloriosa società sportiva della Capitale che, prima di tutto, spazziamo via alcune inesattezze, frutto di ricerche giornalistiche sommarie e avvalorate nel tempo da pubblicazioni a carattere commerciale. Ricordiamo come, dieci anni fa, eseguendo ricerche sulle matrici del calcio capitolino, alla sede della “Ginnastica Roma” al Muro Torto c’imbattemmo in due diplomi del 1899-1900 attestanti le vittorie della squadra di calcio della SG Roma ai campionati cittadini.

Neppure gli stessi soci della Sgr sapevano di possederli! Così emerse, con prove documentarie, la prima verità che sbriciolava la leggenda: la Società Podistica
Lazio non ha portato il calcio a Roma. Nel 1901 l’”association football” si giocava già da nove anni, per l’azione dei chierici inglesi del Venerabile Collegio in via Monserrato, e poi dei sodalizi ginnastici e club sportivi. Secondo vanto della SS Lazio: che sia la più antica polisportiva di Roma, come sta scolpito sulla targa posta a piazza della Libertà. Questo non è esatto. La Società Ginnastica Roma
era una polisportiva nel 1900, quando è sorta la Podistica Lazio, e lo era da circa un decennio, praticando una dozzina di discipline diverse."


Mi pare di ricordare cher l'ottimo Teo abbia già dimostrato che il "calcio" praticato dai chierici inglesi e dalla Ginnastica Roma fosse un misto fra il calcio come lo intendiamo oggi ed il rugby.

Io dico solo che il fatto che la storia della Lazio sia affidata a Marco Impiglia è qualcosa che mi fa vergognare come un cane, e che dovrebbe far vergognare tutti noi.

Credo, comunque, che presto farò come James Randi: istituirò una "borsa", compatibilmente con le mie possibilità (il problema è solo nel depositarli effettivamente i soldi, perché tanto nessuno potrà mai esigerli), per chi dimostrerà che qualcuno ha giocato a calcio, a Roma, prima della Lazio.

Il regolamento di Gabrielli del 1895 l'ho recuperato, anche se in ristampa (del 1914): si confaceva alla necessità sciovinista di rifiutare l'acquisizione, tout-court, di un gioco inglese (orrore!), e di dargli un'impronta italiana (ridicolo, l'Association Football col calcio fiorentino c'entra una ricca sega), mutuando appunto le regole del calcio fiorentino, tra le quali quella di assegnare una "partita" (un gol) ogni due falli laterali (!). Il tutto in una cornice "ginnastica" ben descritta in una ricca biografia di Gabrielli recentemente pubblicata: pare che i ginnasti-calciatori, abituati a giocare in silenzio mentre prendevano istruzioni dai "capisquadra", se la facessero sotto terrorizzati le prime volte, quando giocarono contro i footballers adusi a urlare come pazzi...

Ci dicono che questo regolamento fu allineato quasi totalmente a quello del Soccer nel 1896, ma guardacaso di questo aggioramento non c'è traccia...

Ancora nel 1902 le resistenze ginnastiche a prendere atto del regolamento dell'International Board erano molto forti e oggetto di discussioni accanite (c'era chi sprecava interi mesi a litigare sulla questione dell'arrotondamento delle misure: la porta doveva essere 7,32, o 7,30 o 7,50? Sì, i ministeriali si occupavano anche di questo).

Solo nel 1903, ormai perduta la battaglia per la gstione del nuovo gioco, i ginnasti si allinearono totalmente al regolamento dell'International Board. E' probabile che il miglior promotore del regolamento, sulla piazza romana, sia stato proprio il "ginnasta" Cesare Tifi: tramite la Lazio, però: perché del calcio "ginnastico" a Roma non c'era più traccia. Io ho anche qualche dubbio sulla conoscenza esatta del regolamento da parte di Seghettini, sul quale però le notizie storiche sono scarsissime.

Quello che è certo è che negli archivi della FIGC la prima partita nota giocata a Roma è del 1905: un Lazio-Virtus 2-2 (ed è molto probabile, anche se purtroppo indimostrabile, che la famosa partita del 1904 sia stata effettivamente giocata con le regole dell'IB).

Se qualcuno inisiste nel dirvi che "altri hanno giocato a Roma prima della Lazio", sputazzatelo tranquillamente.

CiPpiripi

Re:Falso storico
« Risposta #24 : Martedì 16 Ottobre 2012, 11:50:21 »
...
A questo punto, l'ipotesi più plausibile, anche a fronte di documenti e verbali disponibili, è questa: la Lazio non rischiò MAI di diventare "Roma".

La fusione di Lazio, Alba e Fortitudo doveva necessariamente essere"comandata" dalla Lazio, in quanto unica possibile finanziatrice del progetto; le altre due società erano con le pezze al sedere e impossibilitate a rispettare i requisiti economici richiesti. L'idea che Foschi abbia potuto porre come condizione il cambio di nome, e/o che la Lazio abbia potuto prendere in considerazione una cosa del genere, per me è poco plausibile. Anche a fronte, come detto, dell'esistenza di un altro club che GIA' adottava, in pratica, quel nome e quei colori.

Perché l'assorbimento di Alba e Fortitudo (con la denominazione di Lazio Fortitudo, perché in qualcosa in realtà bisognava cedere) non andò in porto? In realtà, la rivalità degli altri due club (specialmente l'Alba) nei confronti della Lazio era di certo più marcata di quando lo fosse tra loro, essere "mangiati" dalla Lazio era un boccone molto pesante da mandare giù: specie per Foschi che soffriva di un chiaro complesso d'inferiorità nei confronti di Vaccaro. Arrivò in extremis (spiazzando anche la Lazio, ormai certa di assorbire, non fondersi con, le altre due, che non poté poi operare sul mercato) il salvataggio da parte di Sacerdoti e del suo Roman: anche qui, c'è da osservare che un assorbimento di Alba e Fortitudo da parte del Roman, con successiva "limatura" del nome, avrebbe dato molti meno problemi dal punto di vista regolamentare: niente autorizzazioni da chiedere, niente svincolo per i calciatori: ma anche questa sarebbe stata una sconfitta per Foschi, che procedette in altra maniera, calpestando ogni regola, pur di non dover prendere atto della sparizione della "sua" Fortitudo.
Oggi avremmo potuto avere, a Roma:
...

ma infatti l'idea che la fusione fosse per dare alla citta' una squadra con il suo nome contrasta con i fatti che possono essere raccolti da ritagli di giornali dell'epoca rintracciabili in rete.

quello che sembra piu' plausibile e' proprio cio' che descrivi, ma con la differenza che l'intento fosse esclusivamente di Foschi di salvarsi il culo dal disastro in cui versava con la sua Fortitudo (avendo preso il famoso rischio per il salto di qualita' e ritrovandosi solo con buffi da pagare).

infatti, non per caso la fusione con la Lazio salta per l'ulteriore richiesta da parte del corropolese di vedere ulteriori buffi, oltre aquelli gia' pattuiti, coperti dalla Lazio, che meteva il nome e fagocitava le altre due proprio perche' l'unica a mettere il denaro.

al rifiuto di Vaccaro, il giorno dopo*, Foschi annuncia la nascita della nuova societa' con il nome (usando come scusa il discorso del nome della citta') ed i colori della societa' di Sacerdoti, ricco banchiere, che copre tutti i buffi.

in cambio della scomparsa della Fortitudo, Foschi ottiene la presidenza e l'onorificenza della fondazione dell'aesse e la permanenza in prima divisione.

*segno che l'accordo con Sacerdoti gia' c'era e la richiesta di altri soldi altro non era che la scusa per far saltare tutto, infatti Vaccaro si lamentera' che i rappresentanti di Fortitudo e Alba, Foschi non era nemmeno presente, a malapena diedero il tempo di dire no a Vaccaro prima di alzarsi ed andarsene.