Autore Topic: Rassegna Stampa 08/10/2012  (Letto 849 volte)

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Offline lollapalooza

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Rassegna Stampa 08/10/2012
« : Lunedì 8 Ottobre 2012, 09:22:49 »
TUTTOSPORT




PESCARA-LAZIO 0-3
Hernanes e doppio Klose La Lazio passeggia
a Pescara
PESCARA-LAZIO 0-3
MARCATORI: pt 5 Hernanes, 25 e 35 Klose
PESCARA (4-3-3): Perin 5.5; Balzano 6, Terlizzi 5, Capuano 5, Bocchetti 5.5;
Blasi 5 (1 st Jonathas 5.5), Colucci 5, Cascione 5; Caprari 5, Vukusic 5 (21st
Abbruscato ng), Celik 5.5 (11 st Quintero 6.5). A disp. Pelizzoli, Romagnoli,
Soddimo, Bjarnason, Brugman, Nielsen, Falso. All. Stroppa 5
LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 6; Konko 6 (16 st Cavanda 6), Biava 6.5 (39 st Cana
ng), Dias 6.5, Lulic 6; Ledesma 7; Candreva 6.5, Hernanes 7.5, Gonzalez 6.5,
Mauri 6; Klose 7.5 (27 st Floccari 6.5). A disp. Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni,
Rocchi, Kozak, Onazi, Stankevicius, Zauri. All. Petkovic 7.5
ARBITRO: De Marco di Chivari 7
NOTE: 12.430 spettatori per un incasso di 226.283 euro. Ammoniti: Blasi e
Quintero per gioco falloso. Angoli: 8-2 per il Pescara. Recupero tempo: pt 0, st 3
PESCARA. (i.d.s) Match senza storia. La Lazio passeggia a Pescara: manifesta
superiorità, confronto a centrocampo a tratti imbarazzante e poi un maestoso Klose,
che segue le idee dei suoi pensatori e le trasforma in numeri. Il Pescara non regge
lurto, dopo lossigeno conquistato contro Palermo e Cagliari, riscoprendosi fragile e
con poche soluzioni. Hernanes (5) disegna su punizione da 30 metri, Perin pensa
troppo al suo palo e non ci arriva. Klose (25) mette in sicurezza: taglio in mezzo a
Blasi e Capuano, rifinitura di Candreva e Perin messo a sedere. Dopo dieci minuti il
bis tedesco: angolo di Hernanes, stacco imperioso, Terlizzi in ritardo, palla sul palo
lungo e partita in ghiacciaia. Secondo tempo di accademia.



LE PAGELLE
Hernanes incanta Terlizzi è distratto
PESCARA
PERIN 5.5 Difetta di posizione sulla punizione di Hernanes, esente per il resto.
BALZANO 6 Corsa e grinta, cala alla distanza.
CAPUANO 5 Statico sul taglio di Klose del raddoppio.
TERLIZZI 5 Klose vola e incorna, lui resta piantato.
BOCCHETTI 5.5 Candreva cè poco dalle sue parti, lui si adegua e non esce mai dal
guscio.
BLASI 5 Corre a vuoto. Jonathas (1 st) 5.5 Fatica a trovare la posizione, solo qualche
spunto.
COLUCCI 5 Idee scolastiche a un ritmo troppo lento.
CASCIONE 5 Pochi inserimenti senza palla e quando cè da costruire non incide.
CAPRARI 5 Rimbalza su Lulic, colleziona palle perse.
VUKUSIC 5 Non appoggia la manovra, ma il lavoro tattico non è nelle sue corde.
Abbruscato (21 st) ng.
CELIK 5.5 Partenza lanciata, poi una lenta uscita di scena. Quintero (11 st) 6.5 Ci
prova con talento.
All. STROPPA 5 Preoccupanti passi indietro nella manovra e nella fase difensiva.
LAZIO
MARCHETTI 6 Due punizioni smanacciate, per il resto spettatore.
KONKO 6 Attento in difesa, limita le avanzate. Cavanda (16 st) 6 Svolge i compiti
senza affanno.
BIAVA 6.5 Il Pescara li in mezzo non punge, ma lui non sbaglia un colpo. Cana (39 st)
ng.
DIAS 6.5 Cancella Vukusic, con la consueta fisicità.
LULIC 6 Disinnesca Caprari, ma davanti, insolitamente, non trova spunti e il passo
giusto per fare male.
LEDESMA 7 Domina il settore con un tempo da marziano e uno da controllore.
CANDREVA 6.5 Scorrazza, innesca Klose per il 2-0.
HERNANES 7.5 Pronti via la prima magia, poi le solite danze che incantano.
GONZALEZ 6.5 Pressing e lavoro sporco, luruguaiano risponde presente.
MAURI 6 Corsa e qualche idea.
KLOSE 7.5 Di piede, di testa, cinico e decisivo. Floccari (27 st) 6.5 Subito dentro il
match, alza il ritmo.
All. PETKOVIC 7.5 La sua Lazio gioca da grande squadra. Lui gli ha datto tattica,
regole e personalità.
ARBITRO
DE MARCO 7 La partita è semplice, lui ci aggiunge equlibrio e intelligenza. i.d.s.





IVANO DI SCIASCIO
PESCARA. Miroslav Klose indica la strada sia
in campo che fuori. Per diventare grandi, per
confrontarsi con il calcio dove si parla di
scudetto, di Champions, lui vuole quello e
lavrebbe voluta diversa la vittoria di Pescara.
«Una grande squadra avrebbe fatto il quarto, il
quinto gol, vuol, dire che ci manca ancora per
esserlo». Parole che
viaggiano dalla mixed
zone alla sala stampa
in un amen, Petkovic
raccoglie la frase, ci pensa su e la legge in
tedesco??. «Nella seconda frazione abbiamo
troppo gestito, credo che lui si riferisca a
questo. Però se penso alla prima frazione,
limpressione è che con un pò di tempo
possiamo diventare dominanti per tutto larco
della gara». Ha ragione Petkovic, perchè la
Lazio dei primi 45 di gioco è parente stretta di
una squadra che farà lunga strada: perchè in
ogni situazione di gioco trova equilibrio, perchè
sa fare densità in mezzo al campo come poche,
perchè la palla è sempre aggredita. E poi cè chi
pensa ad esaltare: i suoi tenori in mezzo al
campo, e un Klose devastante li davanti. E
sembrato tutto troppo semplice. «Ma io credoribatte
il tecnico nativo di Sarajevo - che siamo
stati a noi a rendere la partita tale. Il Pescara
veniva da due successi, ha giocatori rapidi,
poteva crearci problemi, e invece così non è
stato per nostri meriti».
PIEDI PER TERRA Non si esalta Lotito , che il
tragitto lo vede
ancora lungo, duro e
insidioso. «Dobbiamo continuare a mantenere questo profilo:
ovvero di determinazione, umiltà, motivazioni e soprattutto
come successo oggi, di mai sottovalutare gli avversari».
Rimane in mezzo quando gli si parla di scudetto. «Non sono
abituato a creare false aspettative, ma è altrettanto vero chetutti». Stessa centralità quando è chiamato a dispensare
elogi, magari per il suo tecnico Petkovic. «Lui ha meriti come
gli altri, giocatori, staff. Il raggiungimento degli obiettivi e dei
successi sarà sempre dipendente da tutti».
TRISTEZZA Con un filo di voce, Stroppa dice la sua.
«Eravamo partiti anche bene, poi dopo il gol di Hernanes non siamo stati capaci di
reagire». Un aspetto su tutti per giustificare la poca pericolosità offensiva. «Abbiamo
fatto una cattiva gestione della palla, poco ordinati e soprattutto gli attaccanti non sono
riusciti a tenere palla e a dare i tempi giusti ai movimenti di squadra». La brillante
mezzora di Quintero non lo fa cambiare idea sulla bontà delle scelte iniziali.
«Rimanderei in campo gli stessi undici, perchè li ho reputati i più pronti».







LA REPUBBLICA










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Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #1 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 09:29:58 »
CORRIERE DELLO SPORT











H E R N A N E S
«Ora vogliamo il salto in alto»
Dallinviato
Daniele Rindone
PESCARA - E la regina delle coppie. Bontà loro, sono fenomeni. Fanno tutto
Hernanes e Klose, cavalieri neri (come da divisa), signori del calcio e compari del gol.
Troppo facile, troppo forti. Quando segna uno, segna laltro, è la nona volta che
spazzolano il buffet insieme. Quando segnano, si vince. Quando parla Hernanes è
legge: «Vogliamo fare il salto di qualità per puntare più in alto, vogliamo migliorare i
risultati degli ultimi due anni, in passato si è fatto bene tranne in qualche partita, ora
dobbiamo essere più continui, è questo il nostro obiettivo». Profeta e profanatore, il
fenomeno brasiliano. Quinto gol stagionale, quinto gol in trasferta, quarto in
campionato (uno in Europa). Un destro saettante su punizione, un calcio dangolo
parabolico per la testa di Klose (assist al bacio) e poi i soliti
numeri da giocoliere, le solite scorribande dal centrocampo
in su, le solite invenzioni, i soliti balli e dribbling. Hernanes il
bucaniere, il pirata, le trasferte sono diventate terra di
conquista: «E vero, abbiamo dominato. Il mio gol ha
incanalato la partita nel verso giusto, labbiamo affrontata
come se fosse una delle più difficili. Lanno scorso ci
avvicinavamo a queste gare con poca concentrazione e
sbagliavamo sempre, questanno stiamo facendo meglio». E
unaltra Lazio, è un altro Hernanes, certe sfide lanno scorso
si sbagliavano, certi gol fuori casa non arrivavano. Oggi la
musica è cambiata, la Lazio assalta le piccole?? del
campionato e Hernanes segna a raffica negli stadi nemici, in
passato colpiva solo allOlimpico. Ecco il segreto, ecco la
metamorfosi: «Petkovic ha creato un ambiente positivo e una mentalità vincente,
questo ci porta a correre e a fare sacrifici». Hernanes e Klose corrono e si sacrificano
come e più degli altri, danno lesempio anche i fenomeni in questa Lazio. Hernanes e
Klose si sono affratellati subito, stravolgono gli equilibri, regalano vittorie, sono
impasto di elasticità e potenza, coniugano la bellezza del gesto e la grandezza del
risultato. Hernanes è più orafo, cesella i suoi gol. Klose è un fucile sempre carico, le
trame le timbra e le sa pure inventare.
SOGNI - Era scritto. Hernanes sè preso la rivincita riprendendo la mira. Sera fatto
ipnotizzare da Handanovic giovedì sera contro il Maribor, ieri ha bucato Perin
battezzando una parabola da urlo. E questo il calcio che accende la fantasia, sono
questi i campioni che fanno sognare. Riparla Hernanes e son profezie: «La stagione è
ancora lunga, tutte le partite sono difficili, dobbiamo pensare gara dopo gara altrimenti
rischiamo di non gestirci bene. Ora cè la sosta, poi penseremo al Milan. Abbiamo
centrato il risultato nel primo tempo, non potevamo lasciarci andare nel secondo. La
squadra ha tenuto bene, ha creato qualche altra occasione. Si è conclusa una lunga
maratona, questa ennesima vittoria ci permette di affrontare la sosta con tranquillità».
Hernanes, ancora lui. Fenomeno e talismano che predica umiltà: «Io portafortuna? No,
la squadra è sempre la squadra, tutti i giocatori stanno facendo benissimo, non spicca
il singolo, è merito di ognuno di noi» . E più di un portafortuna, gli ultimi 15 gol
realizzati in campionato hanno regalato 15 vittorie. Andando indietro nel tempo: lunica
rete che non ha portato il successo (sempre in serie A) risale al 6 febbraio 2011allOlimpico si giocava Lazio-Chievo, finì 1-1. Il gol del Profeta non bastò per
conquistare i tre punti, ma da quel giorno il brasiliano è stato decisivo nei tabellini.
Quindici gol vincenti firmati in campionato dal 20 febbraio 2011 (Lazio-Bari 1-0) sino a
ieri (Pescara-Lazio 0-3) e non è finita, la strada è lunghissima. Hernanes lattaccante
mascherato da centrocampista, ha segnato 23 gol con la Lazio in serie A e nelle
ventuno partite in cui ha fatto centro sono arrivate 19 vittorie e 2 pareggi, mai una
sconfitta. Troppo forte.

K L O S E
«Qui siamo tutti leader»
Dallinviato
Daniele Rindone
PESCARA - Tiranno dEuropa, bomber eterno, sè
avventato sul Pescara. E famelico, non si sazia,
non gli basta mai: «Vogliamo vincere tutte le
partite, è questo il nostro obiettivo. Non posso
dire che conquisteremo il campionato, per
adesso va bene così...». E un cannibale, ha
segnato due gol su tre, ma non si placa:
«Abbiamo una grande squadra, abbiamo tanti
leader, vogliamo diventare ancora più forti tutti
insieme. Io ho segnato, Hernanes ha segnato,
contano solo i tre punti.
Ma una squadra
ancora più grande
avrebbe realizzato
quattro o cinque gol,
bisogna ragionare
così».
A QUOTA SEI - Due
gol di Klose, altri due e
il totale è salito a sei reti (cinque in campionato).
Due gol, la quarta doppietta italiana, la seconda
stagionale, aveva troppa fame, voleva il quarto e
quinto. Miro era a digiuno da quattro partite, non
era mai successo da quando gioca nella Lazio.
Sè divorato il Pescara con due morsi,
addentando la preda, infilandosi in area di rigore
e saltando in cielo per insaccare di testa.
Gamma balistica: una serpentina elegante, uno
stacco imperioso, sè ripreso ciò che aveva
restituito a Napoli (il famoso e discusso gol di
mano). Unovazione a ogni scatto, a ogni
veronica. Due gol per rilanciare in orbita la Lazio,
due gol per celebrare la nascita di una grande
squadra. Una squadra che ha imparato a dare il
colpo di grazia: «Cè una differenza su tutte
rispetto al passato, lanno scorso segnavamo una
rete e spesso soffrivamo. Questanno
sblocchiamo prima le partite e riusciamo a fare il
secondo gol, così possiamo giocare con più
tranquillità».
PETKOVIC - Sua altezza Klose non si sentelunico leader, vuole che tutti lo siano. La Lazio di
Petkovic lo ispira, lo mette nelle condizioni ideali
per colpire, per migliorare i suoi record. E Vlado
ha incassato nuovi complimenti da parte del
tedesco, non è la prima volta che Miro gli rivolge elogi: «Petkovic fa tutto bene, anche
in allenamento lavoriamo al meglio e questo è molto importante». Klose ha fame,
raggiungerà la Germania, parteciperà alle sfide valide per le
qualificazioni ai Mondiali 2014, poi rientrerà a Roma per
sfidare il Milan sabato 20 ottobre: « Lanno scorso abbiamo
vinto, vediamo questanno come andrà...». Klose non sè mai
accontentato in vita sua: «Il primo tempo è andato bene, il
secondo di meno, avremmo potuto segnare di più contro il
Pescara». Lui e Hernanes viaggiano allo stesso ritmo,
giocano ad acchiapparello??. Se segna uno, segna laltro e
viceversa. Bello così: «Sì, ma non siamo solo io e Hernanes
i giocatori decisivi della Lazio, anche gli altri compagni lo sono, correndo e giocando al
massimo. Gli attaccanti segnano e in difesa non prendiamo gol, questo per me è un
aspetto davvero importante. Ci aiutiamo tutti per segnare e per non farci segnare».
Klose coccolato dalla Lazio e applaudito dai tifosi del Pescara, in campo sa essere
signore oltre che campione: «Bello, davvero bello ricevere applausi dai tifosi avversari,
è una cosa che fa molto piacere».
GLI APPLAUSI - Il gesto di Napoli, quel gol restituito, ha fatto il giro del mondo, ha
aumentato la sua popolarità. Nonostante la rivalità tra le tifoserie, il campione Klose è
stato consacrato dal pubblico abruzzese: «Del gesto di Napoli se nè parlato fuori, non
ne ho parlato io», ha tagliato corto lumile Miro. E in partenza, la sua Nazionale
giocherà contro lIrlanda e la Svezia nei prossimi giorni, il sempreverde Klose non può
mancare, punta i Mondiali 2014, è un cannoniere infinito, non ne nascono tanti come
lui: «Sono contento di andare in Nazionale e spero anche di segnare, per me è
importante esserci, i gol arrivano da soli». Sera riposato giovedì sera in Europa:
«Contro il Maribor non ho giocato, ho fatto due-tre buoni allenamenti per le gambe,
questo mi ha aiutato molto». Riposato e affamato, così non vale...

GOL E VITTORIE Miro e il Profeta: un anno di prodezze insieme
Dallinviato
PESCARA - Hernanes e Klose, segnano sempre loro. E quando fanno gol in coppia,
la Lazio vince. E successo nove volte in poco più di un anno. Una costante iniziata
sotto la gestione Reja e che si sta confermando (anzi, migliorando) con larrivo di
Petkovic. A Verona doppietta del Profeta e sigillo del centravanti tedesco. A Pescara si
sono invertiti la parte e divisi la posta: ha aperto una magìa del brasiliano, ha chiuso
una doppietta di Miroslav, al quinto gol in campionato. Unaltra vittoria larghissima e
fuori casa. Ma la serie era cominciata nella passata stagione, statisticamente nei play
off di Europa League con i macedoni del Rabotnicki. E in campionato si erano esaltati:
un gol a testa a Cesena nella notte della svolta per Reja, che si era dimesso tre giorni
prima. E poi ancora a Firenze e nel derby con la Roma. Poi a gennaio con lAtalanta
(2-0) allOlimpico e nella trasferta del Bentegodi con il Chievo (0-3). La magica coppia
ha ripreso a bucare la rete a Maribor, in Slovenia, nella prima partita ufficiale dellera
Petkovic. E ora non vogliono più fermarsi. Fateli riposare ogni tanto, trascineranno la
Lazio verso traguardi impensabili.

LENTUSIASMO DEL PRESIDENTE Lotito: Presto avremo il nostro
stadio
«Questa squadra è camaleontica,
unorchestra perfetta diretta da
Petkovic»
Dallinviato
Fabrizio Patania
PESCARA - La notizia vera lha data uscendo
dalla sala stampa dellAdriatico, quando gli è
stato chiesto se attende buone notizie per lo
stadio dal sindaco Alemanno. «Non abbiamo
novità, ma ce ne saranno a breve. Quello che
promettiamo, manteniamo. I tifosi della Lazio
avranno il proprio stadio» ha risposto Lotito a
Radio Radio. Il progetto è pronto da anni, il
presidente punta a costruirlo sui terreni della
Tiberina. Se ne parlerà. Era contento ieri, non
solo per la vittoria. La costanza della squadra
biancoceleste lo sta convincendo. Ha parlato a
tutti i microfoni, ha raccontato come è nata
questa creatura, forse la più forte da quando è
presidente. «La Lazio è una squadra allestita per
competere con tutti. Ha mantenuto un profilo
giusto, un collettivo coeso, determinato, umile, volitivo. Dobbiamo vivere alla giornata,
nella consapevolezza dei nostri mezzi, senza esaltarci. Forse a volte manca un po di
cinismo ma miglioreremo. Questo è un gruppo che va in gol con i centrocampisti.
Ognuno aiuta l'altro ed ognuno è utile alla causa. E' come una rete che viene gettata
in campo. La rosa è larga. Sono tutti titolari. Siamo una squadra camaleontica,
un'orchestra diretta da Petkovic».
PREVENZIONE - Lotito ha indovinato lallenatore, questo è sicuro. «Petkovic non ha
fatto altro che far giocare i giocatori nel loro ruolo, cercando la porzione di campo dove
potessero esprimere le loro caratteristiche. Questa è una squadra che ha una serie di
individualità al servizio del collettivo. Tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Klose
e Ledesma non sono stati convocati giovedì e non è stato un problema, mentre per
altri no. Ma quelle sono scelte che fa l'allenatore ed è inutile chiedere al presidente
perchè qualcuno non c'è. La squadra si diverte sul campo. Questo elemento di
spensieratezza ma allo stesso tempo di grande concentrazione è fondamentale.
Obiettivi? Misurarsi partita dopo partita con ogni avversario senza sottovalutarlo,
mantenendo questo spirito». Lo staff sta lavorando bene. «Il valore aggiunto sono
Petkovic e il preparatore Rongoni, lattenzione che ci mettono nella prevenzione degli
infortuni. Poi ci sono gli stessi giocatori, che non si sentono indispensabili». Prandelli
ha chiamato Candreva, la Lazio torna in nazionale. Contento Lotito. «Ero convinto che
la nostra squadra avesse diversi giocatori da Nazionale. Fa piacere per Antonio, ce ne
sono anche altri. Questa Lazio può dare molto allazzurro».







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Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #2 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 09:36:42 »


LA LEGGE DI PETKOVIC
Istigazioni e ruggini vecchie di 35 anni precedono Pescara-Lazio, ma stavolta più che
blindare lepicentro abruzzese dei moti carbonari sarebbe stato opportuno innalzare un
bunker davanti al malcapitato Perin, impallinato 3 volte in poco più di mezzora. E
allora dopo lasfaltata, dopo aver memorizzato il bazooka dapertura di Hernanes, i
fratelli pescaresi sono pregati di nascondere in fretta quei manifesti affissi sui loro
muri, iniziativa parecchio greve dove lIndiana Jones di circostanza sa abbattere laquila
in volo. Tutto centrifugato dallopposizione biancoceleste ispirata al punto da
trasformare la sfida avvelenata in un pic-nic.
Ogni angolo è degli ospiti, mentre aumentano le scorrettezze di frustrazione di Blasi e
degli altri, sempre imprigionati o invischiati nella bravura dei loro omologhi oppositori,
davvero assatanati nel cancellare e reinventare i ruoli soprattutto dal centrocampo in
su. Ci sono giorni in cui ai poveri che ciabattano su questa valle di lacrime verrebbe
voglia di cambiare sport o mestiere, ed è proprio limpressione che esibisce Giovanni
Stroppa, uno che forse ha studiato con profitto a Coverciano senza trovare uno
straccio di contromisura per sollevare la testa. E la legge imposta dal poliglotta di
Sarajevo, uno che predilige montare gli spettacoli senza i calcoli di Reja, senza
sbadigli da pareggite acuta. E pare completamente nuova questa vita giocata a testa o
croce. Nello stadio Adriatico adesso va di lusso.
Questa non è una partita, è un monologo, una sinfonia. La gestione del poliglotta
Vlado iniziata con lelogio della normalità, cioè con la voglia matta di anteporre la
qualità degli interpreti alle scienze tattiche, si trasforma in rappresentazione sontuosa
e verrebbe voglia di assegnare a tutti lo stesso voto: 10 e lode nel primo atto per
lazzeramento del Pescara. Poi il 3-0 acquisito viene sorvegliato nel prosieguo fra
indulgenze, cali di ritmo e benevoli frenate. Pare un sopraggiunto gemellaggio: anche
Quintero deve un po' divertirsi qua e là; anche Abbruscato deve timbrare il cartellino
sprecando unoccasionissima; anche Marchetti, più che mai degno di Nazionale come
Candreva, deve squadernarsi almeno in un paio di parate notevoli. La gente sbuffa e
fischia, e la Lazio sfreccia inebriante in zona Champions.

«Un primo tempo di grande Lazio»
Dallinviato
Fabrizio Patania
PESCARA - Ha chiuso allAdriatico come al
Bentegodi, quando la Lazio era ripartita dopo la
prima sosta del campionato. Il piano di Petkovic
funziona: dominare, chiudere le partite nei primi
venti minuti. Sul campo la squadra fa quello che
dice il suo tecnico. Sembra una favola, come se
gli avversari non esistessero. E accaduto così
anche ieri, voleva lapproccio giusto, una squadra
affamata, concentrata a partire dal
riscaldamento. Spinta da Hernanes e Klose,
sorretta da una solida organizzazione di gioco e
da una difesa impermeabile, la Lazio ha
sbranato il Pescara: tre gol in 35 minuti, partita
chiusa allintervallo. «Era importante entrare bene
in partita come abbiamo fatto. Il primo tempo è
stato da grande squadra. Grande approccio
mentale, tecnico e
tattico. Nel secondo
abbiamo gestito. Ogni
vittoria porta qualcosa
di positivo e viene
voglia di altre vittorie.
Volevo dalla squadra
questa mentalità
vincente, dove non si
lotta solo per vincere ma anche per segnare più
gol e non subirne. Siamo noi che l'abbiamo resa
facile. Abbiamo saputo colpire, abbiamo tenuto
la palla per non far tornare il Pescara in partita.
E' la seconda volta di fila che non prendiamo gol
e non abbiamo nemmeno lasciato molto
allavversario. Complimenti a tutta la squadra
perché abbiamo lavorato veramente come
squadra in fase difensiva e offensiva» ha
raccontato il tecnico di Sarajevo. La Lazio
avrebbe potuto chiudere la partita con una
goleada. «Nel secondo tempo dovevamo
sfruttare meglio le occasioni in superiorità
numerica. Dobbiamo migliorare ancora».
ORIZZONTI - Klose è il trascinatore e dietro cè
un gruppo solido. «Anche senza Klose questa
sarebbe unottima squadra, ma i grandi campioni
come lui servono per una squadra che ha
ambizioni. Obiettivi? Questa Lazio deve arrivare
lontano. Ma deve pensare al presente e al futuro
per migliorare certe cose. Io penso a oggi.Questa squadra anche negli ultimi due anni ha
fatto benissimo, poi però non è arrivata al
traguardo, forse perché erano stati dichiarati gli
obiettivi. Dobbiamo migliorare ancora questa
mentalità che stiamo sviluppando» . Petkovic ha
chiuso alla grande il primo ciclo della stagione.
«Era molto importante finire queste 7 partite in
21 giorni in maniera positiva, qualche indecisione
sotto porta si può perdonare. Abbiamo due
settimane di tempo in cui tanti giocatori andranno
in Nazionale. Dobbiamo recuperare le energie
perché ci aspetta un campionato impegnativo e
ci saranno partite interessanti in Europa. Un
calendario durissimo. La Lazio non è ancora al
100 per cento, dobbiamo essere più cinici.
Siamo sulla buona strada, ora dobbiamo
riposare e recuperare le energie per il prossimo
mese» .
GRUPPO - Sono usciti Biava e Konko per noie
muscolari. Petkovic ha scelto nel finale Floccari e
non Rocchi per sostituire Klose. «Mi serviva
maggiore corsa e lavoro in fase difensiva» . Sta
cercando di coinvolgere più giocatori e ha
cercato di lanciare dei segnali a Zarate, lasciato
a casa. «Abbiamo parlato, è stata una semplice
scelta tecnica. Dovrà servire a lui per tornare più forte. Spero che lui come altri tornino
per creare una sana competizione. Dipende tutto da lui. Mi dispiace quando non ho
giocatori a disposizione, è stata una decisione tecnica. Spero di avere presto anche
Radu, spero di recuperarli tutti quanti e averli a disposizione. La rosa è larga, sono
contento quando molti giocatori spingono per trovare posto. Solo con una squadra
compatta e unita si ottengono i risultati. Per me il gruppo è più importante del singolo
giocatore» , Non è più una sorpresa: «Sono l'allenatore rivelazione? Mi fa piacere,
come non mi faceva piacere lo scetticismo iniziale. Ma adesso l'importante è
continuare a lavorare perchè ci sono ancora margini di miglioramento» . E un martello.
Fase offensiva, fase difensiva. Sta diventando il ritornello di Petkovic. E la Lazio vola.







E GIÀ UNA LAZIO DA CHAMPIONS Stritolato il Pescara, ottavo
successo in 11 gare. E la terza forza del campionato
Dallinviato
Fabrizio Patania
PESCARA - E un volo da Champions. Dopo
Juve e Napoli, ci sono le aquile della Lazio,
condidate per la poltrona di terza forza del
campionato. Sorretta dalla classe di Hernanes e
trascinata dai colpi di Klose, vero signore del gol,
la squadra biancoceleste ha spazzato via il
Pescara, lha preso e stritolato con la sicurezza e
la forza che appartengono soltanto alle grandi.
Tre reti e partita chiusa dopo mezzora. Petkovic
sa soltanto vincere. Ottavo successo in undici
partite ufficiali dallinizio della stagione, terzo blitz
in trasferta dopo i colpi di Bergamo con lAtalanta
e di Verona con il Chievo. Ha impressionato la
tranquillità con cui la Lazio ha dominato la
partita, giocando in scioltezza, alternando un
elegante palleggio a progressioni devastanti in
profondità. Ha confermato i suoi valori e ha dato
limpressione di poter crescere ancora. E
riemersa dalla doppia sconfitta con Genoa e Napoli (unica partita sbagliata sinora) con
la rabbia e la fame evocata spesso dal suo nuovo allenatore, autentica rivelazione del
campionato. Perché se alla fine la differenza riescono a farla celebrati campioni come
Hernanes e Klose (quando segnano loro, la Lazio vince sempre), dietro al terzo posto
e ad una fiammante partenza di stagione cè il lavoro di questo signore di Sarajevo. Ha
dato organizzazione di gioco al centrocampo e copertura alla difesa balbettante di
inizio estate. Riesce a far convivere tre trequartisti (Hernanes, Mauri e Candreva),
gioca con unala (Lulic) trasformata in terzino sinistro, e ha convinto tutta la squadra a
sacrificarsi sul campo. Zarate, lasciato a casa per scarso attaccamento alla causa,
forse avrà visto in tv come Klose torna in difesa ad aiutare e come le mezze-ali si
scambiano le posizioni con gli esterni. La Lazio è unorchestra che permette ai suoi
tenori di esaltarsi. Sè fermata la squadra biancoceleste nella ripresa e avrebbe potuto
segnare altri gol. Meglio così, altrimenti la curva del Pescara si sarebbe esasperata:
tra lo scoppio di qualche petardo e il lancio di diversi fumogeni, più volte lo speaker
dellAdriatico ha ventilato linterruzione della partita. De Marco, con intelligenza, ha fatto
correre il gioco e si è arrivati senza sussulti alla fine.
TRIPLETTA - Non cè stata partita e lAdriatico neppure ha avuto il tempo di illudersi.
Come aveva promesso Petkovic, la Lazio ha cominciato subito a dominare e ha preso
il controllo delle operazioni. Copione rispettato grazie al talento del Profeta. Hernanes
ha indovinato dopo cinque minuti il gioiello su punizione. Gesto balistico da applausi,
almeno 25 metri di distanza. Forse la barriera non era piazzata bene, Perin è rimasto
a guardare e il brasiliano ha festeggiato il suo quinto gol stagionale (quarto in
campionato) con una capriola. Come se non bastasse la differenza di categoria tra le
due squadre, quel gol sè rivelato una tremenda mazzata per Stroppa. Niente pressing,
Blasi e Cascione neppure riuscivano a mordere le caviglie di Hernanes e Gonzalez,arrivando sempre in ritardo sul pallone. Davanti Caprari, Vukusic e Celik non hanno
mai beccato palla: quei tre erano tagliati fuori dal gioco. Troppo distanti tutti gli altri
giocatori di Stroppa, incapaci di accompagnare lazione. Troppo forte la Lazio, che ha
mantenuto con costanza il possesso del pallone. Fraseggio corto e improvvisi cambi di
gioco a tagliare il campo. Il Pescara correva a vuoto, la squadra di Petkovic andava in
porta. Ci hanno provato Hernanes e Mauri prima che salisse in cattedra Klose,
firmando la sua quarta doppietta italiana. Al 25' ha duettato con Candreva e sè infilato
nel corridoio tra Terlizzi e Capuano, ha saltato Perin in uscita e ha depositato in rete.
Dieci minuti dopo, sfruttando un angolo di Hernanes, ha umiliato Terlizzi sullo stacco
aereo e ha colpito di testa, fulminando Perin.
MELINA - Si sono visti gli effetti del turnover. Il tedesco, a cui erano state risparmiate
le fatiche di Europa League con il Maribor, ha interrotto un digiuno che durava da
quattro partite ed è tornato ai suoi livelli migliori. In partenza per la Germania, dove lo
attende il ct Loew, è stato sostituito a venti minuti dalla fine da Floccari, che ha
sfruttato unaltra occasione per dimostrare freschezza e voglia di giocare. Petkovic ha
inserito anche Cavanda (per Konko) e Cana (per Biava). Stroppa aveva provato a
cambiare linerzia di una partita già chiusa inserendo Jonathas, ancora più a disagio di
Vukusic, troppo leggero per la difesa biancoceleste. Ci ha provato Quintero (entrato al
posto di Celik) con i calci piazzati a sorprendere Marchetti, Abbruscato sè divorato un
gol quasi fatto, Mauri e Candreva non hanno avuto la forza e la cattiveria per calare il
poker, ma la partita era già finita. La Lazio ha chiuso in controllo e ha mandato un
segnale chiarissimo al campionato. Nessuno potrà più sottovalutarla.

PESCARA-LAZIO 0-3
PESCARA (4-3-3): Perin 5,5; Balzano 6 Capuano 5 Terlizzi 4,5 Bocchetti 5; Blasi
5 (1' st Jonathas 5) Colucci 5,5 Cascione 5,5; Caprari 5 Vukusic 5 (20' st
Abbruscato 5) Celik 5 (11' st Quintero 6). A disp. Pelizzoli, Romagnoli, Soddimo,
Bjarnason, Brugman, Nielsen, Falso. All. Stroppa 5
Falli commessi: 12
LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 6; Konko 6,5 (15' st Cavanda 6) Biava 7 (39' st Cana
sv) Dias 6,5 Lulic 6; Ledesma 6,5; Candreva 6,5 Hernanes 7,5 Gonzalez 7 Mauri
6; Klose 7,5 (26' st Floccari 6). A disp. Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni, Zauri,
Rocchi, Kozak, Onazi, Stankevicius. All. Petkovic 7
Falli commessi: 15
ARBITRO: De Marco di Chiavari 6
Guardalinee: Crispo e La Rocca
Arbitri darea: Damato e Abbattista
Quarto uomo: Marzaloni
MARCATORI: 5' pt Hernanes, 25' pt e 35' pt Klose.
ASSIST: Candreva.
AMMONITI: Blasi (P) e Quintero (P) per gioco falloso
NOTE: Paganti 5.468, abbonati 6.962 per un totale di 12.430 spettatori e un
incasso di 226.283,73 euro. Angoli: 8-3 per il Pescara. Recupero: 0' pt, 3' st

Regolari entrambi i gol di Klose Manata di Celik da... arancione
ROMA - Nessun problema per De Marco, in una
partita che - pure sulla carta - non presentava
grandi difficoltà. Gli sfugge forse una
manata/sbracciata di di Celik su Gonzalez al
volto, il pescarese se la cava, era da...
arancione. Gli altri episodi: al momento del
passaggio di Candreva, Klose è tenuto in gioco
da Terlizzi (ma pure da Bocchetti e Blasi), ok la
rete dello 0-2. Buono anche lo 0-3, sempre di
Klose: quando colpisce di testa, sulla traiettoria
cè Biava ma è tenuto in gioco da Colucci, che
era sul palo e si attarda a salire.



Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #3 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 09:38:16 »


Biava insuperabile Konko elegante Sfreccia Gonzalez
Dallinviato
Fabrizio Patania
PESCARA
Perin 5,5 - Non ha colpe specifiche, ma prende
tre gol. E forse non piazza benissimo la barriera
sulla punizione di Hernanes.
Balzano 6 - E il meno peggio della difesa, ha il
merito di rimpallare un tiro ravvicinato di Mauri,
evitando il poker.
Terlizzi 4,5 - Klose neppure lo vede, gli passa da
tutte le parti e poi gli salta sopra la testa per il
terzo gol laziale.
Capuano 5 - E mancino e la coppia con Terlizzi
non sembra ben assortita. Bucato anche lui da
Klose nel raddoppio.
Bocchetti 5 - Soffre Candreva, si mette a
guardia e prova a
randellare.
Blasi 5 - Non basta
lesperienza, Stroppa lo
lascia negli spogliatoi
nellintervallo.

Jonathas 5 - Il brasiliano ex Brescia entra per
dare peso allattacco. Ma è lento e macchinoso.
Colucci 5,5 - Alza il pallone per sorprendere
Biava e Dias, ci prova dalla distanza.
Cascione 5,5 - Hernanes gli danza intorno e lo
stordisce con il movimento, non si abbatte e
cerca di tenere la calma.
Celik 5 - Lo svedese, preferito a Quintero e chiamato a sostituire lo squalificato Weiss,
fa la comparsa.
Quintero 6 - Il colombiano mette due volte in difficoltà Marchetti su calcio piazzato e
porta almeno un briciolo di inventiva.
Vukusic 5 - Il croato viene spento e smorzato dalla morsa formata da Biava e Dias.
Abbruscato 5 - Entra al posto di Vukusic e si mangia un gol a porta vuota.
Caprari 5 - Lex romanista non morde e non graffia.
Stroppa (all.) 5 - La differenza di valori con la Lazio lo penalizza, alcune scelte iniziali
non convincono.
LAZIO
Marchetti 6 - Nel secondo tempo, dopo aver rischiato su una punizione di Quintero,
forse va troppo in apprensione e non è impeccabile nelle uscite. Ma il suo coraggio va
premiato. Sono pochi i portieri italiani che escono come lui.
Konko 6,5 - Mette il lucchetto alla fascia destra e si distende con eleganza. Dal suo
fraseggio e dalle combinazioni con Candreva, sgorga il gioco della Lazio.
Cavanda 6 - Entra nellultima mezzora con lo spirito giusto e la concentrazione
necessaria. Altra prova superata.
Biava 7 - E il miglior difensore della Lazio per attenzione e costanza nella marcatura,
accanto a lui migliorano tutti. Peccato esca nel finale, lasciando il posto a Cana, per un
risentimento al polpaccio.
Dias 6,5 - In crescita anche il brasiliano, esce palla al piede
dalla difesa come nelle sue giornate migliori. Nella ripresa si
concede anche qualche licenza.
Lulic 6 - Non è andato male, ma dal bosniaco tutti si
aspettano di più. Può giocare meglio, molto meglio. E deve
eliminare gli errori di misura (frequenti) nei passaggi.
Ledesma 6,5 - Organizza il gioco, cuce e tampona davanti alla difesa, garantendo il
solito equilibrio tattico.
Candreva 6,5 - Forse è meno brillante rispetto alle ultime uscite, ma è anche lunico
centrocampista a cui Petkovic non ha mai permesso di rifiatare. Con una delle sue
solite percussioni, recupera il pallone e poi di punta, evitando il contrasto, mette Klose
davanti a Perin nellazione del raddoppio.
Gonzalez 7 - Luruguaiano sta diventando un fenomeno da studiare. Corre più di tutti.
Gioca più di tutti. Stupisce alla terza partita consecutiva in una settimana dopo
linfortunio.
Hernanes 7,5 - Pazzesco il gol su punizione. Una magia. Il Profeta si esalta e gioca
unaltra partita sublime. Appare e scompare, il centrocampo del Pescara non riesce
mai a fermarlo, il pallone è sempre tra i suoi piedi.
Mauri 6 - Prestazione di sostanza e di sacrificio sulla fascia sinistra. Non è così cattivo
e cinico per andare a segnare il quarto gol della partita.
Klose 7,5 - Fresco e riposato dopo una settimana di allenamenti, torna a fare la
differenza. Salta in dribbling Perin e segna il gol del raddoppio dopo aver duettato con
Candreva. Di testa chiude la partita e firma la sua quarta doppietta italiana. Ma cè
molto altro nella sua partita, anche lo spirito di sacrificio che dimostra andando a
recuperare il pallone in difesa.
Floccari 6 - Venti minuti di sostanza e di freschezza nel finale, cerca con rabbia il gol.
Petkovic (all.) 7 - La sua Lazio funziona come un orologio e continua a vincere. Si
candida al ruolo di terza forza del campionato.
Larbitro
De Marco 6 - Gestisce bene la partita e non cede ai petardi lanciati dalla curva dei
tifosi del Pescara.




CANDREVA: GRAZIE LAZIO «Il mio ritorno in Nazionale è merito
di società, staff, compagni e tifosi»
Dallinviato
Daniele Rindone
PESCARA - Un altro gol, unaltra vittoria:
Candreva in Nazionale, è il suo grande ritorno.
Era in pullman quando gli hanno comunicato la
notizia, lhanno abbracciato tutti. Ce lha fatta, era
destino. Da Pescara a Pescara, da Lippi a
Prandelli. Lex cittì lo fece esordire allAdriatico,
era il 14 novembre 2009, Antonio aveva 22 anni,
si giocava Italia-Olanda (0-0). Prandelli lha
chiamato ieri, dopo il match giocato in terra
abruzzese, lha inserito nellelenco dei convocati
per il doppio match valido per le qualificazioni ai
Mondiali 2014 (gli azzurri affronteranno Armenia
e Danimarca). Giusto così, è una convocazione meritata.
LItalia ha recuperato un talento, un ragazzo doro, un esterno
tuttofare. Lemozione di Candreva è fortissima: «Questa
convocazione è un premio al lavoro svolto in comunione con
la squadra e lo staff tecnico. Ringrazio tutti, compresi i tifosi
della Lazio, per il sostegno che mi hanno dato e mi daranno
in futuro. Spero di portare in alto i colori azzurri sin dalle
prossime gare di qualificazione per i Mondiali» . Candreva
non gioca con lItalia dal 18 novembre 2009, dopo il debutto
contro lOlanda fu schierato titolare contro la Svezia. Sognava la convocazione per i
Mondiali 2010, la chiamata non arrivò mai, la fortuna gli girò le spalle. Candreva è
rinato nella Lazio, ha superato ostacoli che sembravano insormontabili, si è ripreso
dopo essersi perso.
ASSIST DORO - Candreva prezioso, doro come lassist offerto ieri a Klose. Si sono
scambiati il pallone, hanno triangolato, hanno ubriacato la difesa del Pescara. La gioia
è stata doppia, Antonio se lè goduta in pieno: «E stata una gran bella prestazione da
parte di tutti - ha raccontato lesterno romano negli spogliatoi dellAdriatico - sapevamo
che avremmo trovato un clima difficile, ma siamo scesi in campo con la grinta giusta.
Abbiamo chiuso la partita nel primo tempo senza concedere nulla agli avversari.
Dobbiamo continuare così» . Assist di Candreva, linesauribile. Ha intuito la giocata di
Miro e lha saputa finalizzare al meglio. Sa far tutto, linfaticabile Antonio. Corse a
perdifiato, attacchi e coperture, gol e anche rifiniture. Ha chiuso un mese di fuoco, ha
giocato senza risparmiarsi, sacrificandosi, stringendo i denti, è arrivato in azzurro: « La
Nazionale è importante per tutti, è un orgoglio, è bellissimo indossare quella
maglietta» , aveva detto in zona mista, da lì a poco la chiamata di Prandelli sarebbe
arrivata. Candreva indosserà la maglia azzurra e poi riprenderà quella biancoceleste.
Già pensava al Milan ieri pomeriggio: «Il Milan è una grande squadra, sappiamo che
sarà una sfida dura, faremo di tutto per dimostrare il nostro valore» , è stata la
promessa di Antonio.

KONKO E BIAVA - La Lazio riposerà un solo giorno, sarà una vacanza utile per
rifiatare, ma anche per lavorare. I biancocelesti si ritroveranno domani pomeriggio a
Formello, andranno controllati Konko e Biava, sono usciti per problemi fisici (il centrale
ha lasciato lAdriatico con una vistosa fasciatura al polpaccio destro). Petkovic non
potrà lavorare col gruppo al completo: i nazionali, Candreva a parte, sono Klose,
Cana, Stankevicius, Lulic e Onazi. Cavanda era stato preconvocato dal Belgio, ma il ct
Marc Wilmots alla fine ha preferito lasciarlo a casa. Sarà per la prossima volta, per la
prossima conquista.

L A M B I E N T E
Petardi e sfottò: la macchina della sicurezza ha funzionato
PESCARA - Tutto è filato liscio. E col senno di poi limponenza del servizio d'ordine,
con 400 agenti e 300 steward, è sembrata addirittura sproporzionata. Ma in certi casi è
meglio non farsi scrupoli. I circa 150 tifosi laziali sono stati scortati nella curva a loro
destinata e hanno potuto riprendere la via del ritorno senza intoppi. La partita non ha
avuto storia sin dallinizio e questo probabilmente ha contribuito a stemperare un po gli
animi. Certo, a livello verbale i pescaresi non sono stati teneri. Avevano in serbo tutta
una raccolta di insulti e amenità varie e lhanno abbondantemente esposta. Tutto a
causa di un episodio, avvenuto allo stadio Olimpico 35 anni fa, del quale pochi
presenti avevano memoria, ma che è stato tramandato per generazioni.
I tifosi della Lazio, da parte loro, non erano neanche consapevoli di tanta acredine o,
perlomeno, non la ritenevano comprensibile. Infatti hanno completamente ignorato i
cori avversari pensando a gustarsi la partita. Lindifferenza totale ha evidentemente
innervosito i sostenitori di casa che si sono sfogati lanciando sulla pista di atletica una
serie infinita di petardi, contravvenendo allappello dello speaker. Al 90° i giocatori del
Pescara sono andati sotto la loro curva per ringraziare i tifosi del sostegno, ma sono
stati respinti con gesti eloquenti. Complessivamente si può dire che la Lazio abbia
risentito meno di niente dellaspetto ambientale ostile e la partita è stata restituita alla
sua dimensione reale.


LALLENATORE DEL PESCARA Stroppa: Solo i tifosi hanno lottato
La delusione del tecnico: «La squadra è
mancata sotto il profilo del carattere»
di Giancarlo Febbo
PESCARA - Uno straccio, sembra appena uscito
da una lavatrice. Ti guarda ma non ti vede, le
parole faticano a uscirgli dalla bocca: «Neanche
il tempo di iniziare ed eravamo già sotto» .
L'espressione di Giovanni Stroppa tradisce una
delusione stringente, fosse per lui la chiuderebbe
lì, prosegue solo per dovere. «Quel gol ci ha
tagliato le gambe, ma almeno fino al loro
raddoppio sembrava che stessimo ancora dentro
il campo, poi più niente. Nel secondo tempo
appena un po meglio, però troppo poco per
quello che doveva essere questa partita» .
Una sfida forse troppo attesa con 3mila fans alla
seduta di rifinitura del sabato mattina. «Ad
averne di attese così. E
i nostri tifosi non si
sono mai arresi» . La squadra, invece, ha preso subito una
direzione sbagliata. «Non cè stato il furore agonistico
necessario, lì davanti non riuscivamo a tenere palla tantè
vero che tutti e tre i gol, compresa la punizione dalla quale è
scaturito il primo, hanno lanalogia di un pallone perso in fase
offensiva. Al di là del blasone della Lazio, noi dobbiamo
pensare di tenere botta contro chiunque. Possiamo soffrire, sì, ma non arrenderci" . Il
discorso scivola inevitabilmente sulle novità di formazione, Stroppa spiega. «Io valuto
in base alla settimana di allenamenti e questa mi sembrava la più pronta» .
A tendere una mano al tecnico arriva il presidente Daniele Sebastiani. Fino a ieri si era
prodigato affinché a livello di ordine pubblico andasse tutto per il meglio contro la
squadra del suo amico Lotito ( «Ci conosciamo da prima che io entrassi nel calcio» ),
adesso gli tocca lantipatico rito di commentare una sconfitta del genere. Eppure lo fa
volentieri, a modo suo, cioè ricordando che, «non è contro compagini del genere che il
Pescara gioca il suo campionato. Stiamo parlando di unaltra categoria, basta leggere i
nomi della panchina della Lazio per capire che ci si può allestire unaltra squadra in
grado di aspirare allEuropa League. Certo, l'approccio è stato sbagliato, nel primo
tempo siamo andati malissimo, probabilmente qualche giocatore ha sentito troppo il
peso della gara sbagliando anche i passaggi più semplici. Per reggere avremmo
dovuto fare la partita perfetta. Pazienza, per noi non cambia nulla. In classifica siamo
tutte lì e mi sembra che altre formazioni del nostro livello in questa giornata abbiano
avuto gli stessi problemi» .
Forse qualcosa è cambiato per i tifosi, volubili nel loro amore, capaci di affollare
allinverosimile lultima seduta di rifinitura, ma poi, al cambio di umore, di respingere la
squadra che era andata sotto la curva per ringraziare del sostegno. «Posso capirli -
precisa Marco Capuano, pescarese doc - ci tenevano tanto e volevano delle risposte
diverse da noi. Purtroppo dopo il primo svantaggio non siamo stati lucidi nel rimanere
corti e compatti e ci siamo esposti alle ripartenze allungandoci a dismisura» . Ancorapiù severo il giudizio del suo compagno di reparto, Christian Terlizzi. «Io non ci sto a
perdere così. Forse per qualcuno è normale, non per me. Io sono abituato a vendere
cara la pelle anche contro i più forti, anzi, a maggior ragione contro di loro. Siamo stati
lunghi e larghi, i ragazzi si sono buttati in avanti a testa bassa, però in serie A non ti
perdonano niente. Una partita del genere fa male, rischia di farti perdere le sicurezze
che avevi acquisito» .
GieffePress



POMATA

Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #4 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 09:46:52 »
Grazie Lolla ;)

Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #5 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 09:52:20 »
PUBBLICO











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« Risposta #6 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 10:17:45 »
GAZZETTA DELLO SPORT

















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« Risposta #7 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 10:40:39 »
IL TEMPO


























Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #8 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 11:13:46 »
IL CENTRO



















Offline lollapalooza

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« Risposta #9 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 11:33:10 »
CORRIERE DELLA SERA

















Offline DinoRaggio

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Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #10 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 13:07:04 »
"I tifosi della Lazio, da parte loro, non erano neanche consapevoli di tanta acredine o,
perlomeno, non la ritenevano comprensibile. Infatti hanno completamente ignorato i
cori avversari pensando a gustarsi la partita. Lindifferenza totale ha evidentemente
innervosito i sostenitori di casa che si sono sfogati lanciando sulla pista di atletica una
serie infinita di petardi, contravvenendo allappello dello speaker"


 ;D
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline DinoRaggio

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Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #11 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 13:25:35 »
Citazione
«Nella seconda frazione abbiamo troppo gestito, credo che lui si riferisca a questo. Però se penso alla prima frazione, limpressione è che con un pò di tempo possiamo diventare dominanti per tutto larco della gara»
Vladimir Petkovic

 O0
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

V.

Re:Rassegna Stampa 08/10/2012
« Risposta #12 : Lunedì 8 Ottobre 2012, 14:21:06 »
bravo loola. avevo intenzione anche io stasera di inaugurare un topic simile.
finalmente una cosa utile sui giornali. bravo.