Autore Topic: Rassegna Stampa 09/10/2012  (Letto 678 volte)

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Offline lollapalooza

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Rassegna Stampa 09/10/2012
« : Martedì 9 Ottobre 2012, 09:15:32 »


















Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #1 : Martedì 9 Ottobre 2012, 09:22:03 »







LAZIO
Candreva: «In alto grazie a Petkovic»
FIRENZE. Alla faccia degli scettici, Vladimir
Petkovic sta trascinando la Lazio ai vertici
della classifica. Per la soddisfazione del
presidente Lotito e la gratitudine di uno dei
giocatori-cardine della squadra biancazzurra,
Antonio Candreva, che si è conquistato il
ritorno in Nazionale a tre anni (novembre 2009)
dallultima volta. «Petkovic è riuscito a esaltare
le qualità di ogni singolo giocatore e a metterli
al posto giusto, vedi Hernanes - dice Lotito -
Se siamo da scudetto? Restiamo coi piedi per
terra. Di sicuro la Lazio ora è compatta, coesa,
ognuno gioca a memoria e se continua così ci
regalerà tante soddisfazioni. Siamo stati io e
Tare a scoprire questo allenatore convinti che
avrebbe fatto bene». Candreva ringrazia: «Mai considerata chiusa la parentesi
azzurra, non è stato facile tornare in Nazionale come non lo è stato tramutare i fischi
ricevuti allinizio a Roma in applausi. Ora sono qui, il merito è di Petkovic che ha
portato una ventata di novità colpendoci coi suoi metodii. Questa Lazio ha tutto per
restare lassù».
CHAMPIONS E JUVE Una Lazio che ha gli stessi punti dellInter considerata in corsa
scudetto, quindi pure i biancazzurri... «E presto per dirlo - frena il 25enne
centrocampista da Coverciano -. La Juve è la più forte, il Napoli è competitivo, lInter
attrezzata. Con la rosa che abbiamo noi siamo di sicuro da Champions e non mi
sorprenderò se centreremo questo traguardo. La scorsa stagione ci siamo andati
vicini, ora siamo sulla strada giusta. Non capisco perchè si parli sempre più della
Roma - dice il romano Candreva - Sono due anni che stiamo davanti ai giallorossi
eppure di noi si parla poco. Lesclusione di De Rossi e Osvaldo? Non conosco i loro
problemi della Roma». E il suo momento: «Arrivai in azzurro troppo giovane e lo ero
anche quando approdai alla Juve. Quellesperienza mi ha bruciato??? No, la rifarei,
umanamente mi ha dato tanto, ho lavorato con campioni. Poi a Parma e a Cesena ho
perso continuità. Ora in azzurro sono pronto a ricoprire ogni ruolo, anche dietro le
punte. Balotelli? Una risorsa più che un problema». Lotito interviene sulla vicenda
contrattuale del difensore Modibo Diakitè: «Il rinnovo è un suo problema, gli abbiamo
offerto un nuovo accordo e mi auguro che non abbia già firmato con qualche altro club
del Nord. Quale? E di Milano ma non è il Milan - risponde con chiaro riferimento
allInter -. Ribadisco che la Lazio non permetterà a nessuno di violare le norme». E un
Pandev-bis?




Offline LaLazioMia

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #2 : Martedì 9 Ottobre 2012, 09:32:14 »
Bello l'articolo su Candreva.

Anche se il brigadiere della finanza in pensione mi puzza di romico ;D
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #3 : Martedì 9 Ottobre 2012, 09:50:25 »








D A L L A G E R M A N I A
La Lazio aspetta la libertà di Breno
Una operazione... alla Klose. La Lazio lha chiusa anche per il difensore brasiliano
Breno, che poi è incappato in una serie di problemi giudiziari culminati nel luglio
scorso nella condanna a 3 anni e 9 mesi di carcere per aver appiccato
volontariamente fuoco alla sua villa. Una sentenza che ha sbarrato al ragazzo le porte
della Lazio, che con lui aveva già sottoscritto un precontratto. Ora bisognerà capire
cosa accadrà in appello e se arriverà la revisione di quella pena. A quel punto il
discorso si potrebbe riaprire. Già a gennaio? Non è escluso...





DIAKITÈ-INTER: LOTITO ACCUSA Il presidente della Lazio: «Mi
auguro che Modibo non abbia già firmato per un club di Milano, che
non è il Milan. Non faremo violare le norme»
di Daniele Rindone
ROMA - No, il Pandev bis no. LInter dietro
Diakitè, è il sospetto della Lazio. Lotito accusa e
avverte tutti, è sul piede di guerra: «Diakitè? La
Lazio gli ha offerto un rinnovo di contratto e lui
ha rifiutato, io mi auguro che non abbia firmato
con una squadra del Nord che noi abbiamo già
individuato. Se è una squadra di Milano o di
Torino? E una squadra di Milano e non è il Milan.
La Lazio non permetterà a nessuno di violare le
norme» . Un gioco di parole col soggetto
sottinteso. Lotito sospetta da tempo che Diakitè
abbia un accordo con unaltra società, per la
prima volta ha puntato
il dito contro qualcuno.
Niente nomi, ma non ci
vuole molto per capire
che la società «di
Milano che non è il
Milan» è lInter, quale
altrimenti? I sospetti
crescono, la Lazio
pensa che dietro al
francese ci siano
squadre pronte a prenderlo a parametro zero,
lInter è tra queste. Da Milano smentiscono linteresse e il manager di Diakitè, Ulisse
Savini, ha sempre chiarito la posizione del giocatore: «Non abbiamo accordi con altri
club» . Lotito resta delle sue idee, è stato intervistato a La Politica nel pallone?? su Rai
GrParlamento, ha promesso fuoco e fiamme.
IL PASSATO - Venti di guerra, la Lazio è scottata: i casi Pandev e Faraoni, presi
dallInter a parametro zero, furono due colpi bassi. E poi la trattativa fallita per
Ledesma e il mancato riscatto di Zarate hanno creato gelo tra le società. Rischia di
scoppiare un altro caso diplomatico, si registrano nuove scosse sullasse
Roma-Milano. E intanto la vicenda Diakitè non trova soluzione: il francese non ha
firmato il rinnovo, finora ha rifiutato ogni proposta, è in scadenza a giugno, da febbraio
sarà libero di firmare per chiunque. Ecco perché Lotito matura grandi sospetti. Diakitè
sino ad oggi non è mai stato utilizzato, sera fermato nel ritiro di Auronzo per un
infortunio alla tibia destra. Sta lavorando per riequilibrare la postura e la forza
muscolare delle gambe, lo farà sino a sabato e da lunedì riprenderà ad allenarsi con il
gruppo a Formello. Le accuse di Lotito sono chiarissime, si sente tradito, spiazzato dai
rifiuti del francese. Il problema è il contratto: la Lazio è arrivata ad offrire 700 mila euro
più bonus Champions, Diakitè non è mai sceso sotto al
milione di euro. La società ha provato a cedere il giocatore in
Italia e allestero, niente da fare. Diakitè ha rifiutato cinqueproposte, solo la Fiorentina lha fatto vacillare. Diakitè ha
scelto di restare a Roma in scadenza, le speranze di arrivare
alla firma non sono svanite, ma più passa il tempo, più tutto
si complica.
ZARATE - Non solo Diakitè e le accuse allInter, il presidente
Lotito è tornato a parlare del caso Zarate pur malvolentieri:
«Io non voglio parlarne, Zarate è un componente della rosa e il tecnico fa le sue scelte
in piena autonomia, valutando quello che il giocatore fa in settimana, la sua condizione
fisica e psicologica. Contro il Maribor non erano stati convocati Klose e Ledesma,
quindi non vedo dove sia il problema» . Lotito ha rivendicato i diritti della Lazio,
simbolo di Roma: «Noi siamo la prima squadra della Capitale a prescindere dalla
classifica. Abbiamo una storia e una tradizione diverse da altri e questo deve essere
motivo di orgoglio per i tifosi e motivo di stimolo per chi indossa la nostra maglia» . La
Lazio di Petkovic lo inorgoglisce: «La Lazio gioca a memoria, è conscia dei propri
mezzi, è consapevole che ogni gara ha le sue insidie. Forse dobbiamo migliorare in
cinismo...» . Il match col Milan del 20 ottobre darà inizio ad un mese-verità: «Per noi
sarà uno spartiacque tra lessere e laspirare, speriamo che la sosta non incida sul
nostro buon momento» .
LO SCUDETTO - Pallotta parla di scudetto? Lotito risponde così: «Io non faccio
proclami. Il sottoscritto ha preso una società in condizioni economiche disastrose e le
ha permesso di vincere due trofei e attestare la squadra in posizioni importanti di
classifica. E facile illudere la gente o creare false aspettative» . Lotito ha unaltra sfida
da vincere: «E lo stadio, è ora che questo Stato faccia un salto di qualità e permetta
alle società di fare investimenti. Nessuno vuole speculare» .


MAURITO E LA SUA FAMIGLIA STAVANO DORMENDO:
RUBATI ALCUNI VESTITI I ladri in casa Zarate
ROMA - I ladri in casa Zarate, è successo nella notte tra domenica e lunedì. Maurito,
la moglie Natalie e la figlioletta Mia erano in casa, non si sono accorti di nulla, stavano
dormendo. I ladri sarebbero entrati utilizzando un accesso secondario, per fortuna non
ci sono stati contatti, nessuna conseguenza. Sono stati rubati alcuni vestiti di marca e
altri oggetti. La notizia lha data Natalie Weber scrivendo su Twitter ieri pomeriggio:
«Vivere in un quartiere privato non ti assicura niente. Detesto i ladri, grazie a Dio non
ci hanno fatto niente», è stato questo il suo sfogo. La famiglia Zarate sta bene, è ciò
che conta di più. Mauro e la moglie si sono resi conto dellaccaduto ieri mattina.
Largentino, così come altri giocatori biancocelesti attuali e del passato, questanno ha
scelto di vivere allOlgiata, ha una villetta. E un momento nero per Maurito: prima la
mancata convocazione per il match di Pescara, poi la rabbia per il furto. Zarate oggi
pomeriggio si recherà a Formello per riprendere gli allenamenti, risponderà allappello
di Petkovic, lappuntamento è fissato alle 16. La pausa del campionato dovrà servire
allargentino per rasserenarsi, per riconquistare la stima del tecnico bosniaco-croato.
Petkovic gli ha teso la mano dopo il match di Pescara: «Abbiamo parlato, è stata una
semplice scelta tecnica, dovrà servire a lui per tornare più forte. Spero che Mauro ed
altri tornino per creare una sana competizione, dipende tutto da lui. Mi dispiace
quando non ho giocatori a disposizione, è stata una decisione tecnica. La rosa è larga,
sono contento quando molti giocatori spingono per trovare posto. Solo con una
squadra compatta e unita si ottengono i risultati. Per me il gruppo è più importante del
singolo giocatore». Mauro è chiamato alla riscossa, deve ritrovare il sorriso, la fortuna
sembra avergli girato le spalle. Ma il suo talento può essere più forte delle avversità,
può cambiare tutto. Il domani deve essere migliore.



Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #4 : Martedì 9 Ottobre 2012, 09:57:32 »


KLOSE dellaltro mondo
di Daniele Rindone
ROMA - E ancora più forte, è ancora più Klose.
Segna più dellanno scorso, alla settima giornata
era a quota quattro reti, oggi è a cinque. Segna
come negli anni da record: ha firmato due
doppiette in sette giornate, ci era riuscito nel
2005-06, indossava la maglia del Werder Brema,
a fine stagione si laureò capocannoniere della
Bundesliga con 25 gol. Segna e risegna, è
immenso Klose, ringiovanisce, non invecchia e il
vizio del gol non lo perde mai. Cinque gol in sette
giornate, solo due volte in carriera è riuscito a
fare meglio: nel 2005-06 al settimo turno aveva
realizzato 7 reti, nel
2007-08 (col Bayern
Monaco) arrivò a quota
8.
LESPLOSIONE - La
cura del ghiaccio farà
bene ai suoi muscoli,
ma sono i geni del goleador a fare la differenza.
Miro, luomo bionico, vuole battere ogni record,
vuole superare il primato dellanno scorso, nella
classifica marcatori della A si fermò a 13 reti, ma
fu penalizzato dallinfortunio di marzo. Klose è
partito a mille, sta migliorando le sue medie
laziali e ha intenzione di giocare tutto il
campionato, tutta la stagione. Punta la doppia
cifra, punta a segnare più di 13 gol, punta in alto.
Nella classifica dei cannonieri è secondo dietro
Cavani (6 gol), divide la posizione con Gilardino
e Jovetic. E un cobra, segna di piede e di testa.
Segna al volo e in progressione, continua a
segnare a 34 anni, confermandosi bomber
eterno, uno dei più prolifici del mondo. Mister gol
è anche Scarpa doro del Mondiale 2006, non
dimentichiamolo. Klose fa invidia, aumenta i
rimpianti del Bayern Monaco, la società che
laveva scaricato inspiegabilmente. E non è un
caso che Uli Hoeness, il suo ex presidente, ieri
abbia sputato veleno nei suoi confronti. Klose
non ha bisogno di presentazioni, valgono i suoi
biglietti da visita, li ha presentati ad ogni
latitudine, in ogni competizioni possibile e
immaginabile.

IL LEADER - «Siamo tutti leader» , ha detto
lasciando lAdriatico di Pescara. Servono undici
Klose alla Lazio e il miracolo si sta realizzando.
Miro sta dando lesempio e i compagni lo
seguono, lo studiano, lo imitano. Corrono come
lui, attaccano come lui, coprono e difendono
come lui, così stanno diventando leader. E uno
dei segreti della Lazio di Petkovic, squadra
compatta, organizzata, armonica, letale in zona
offensiva. Vlado si gode un Klose formato
gigante, ancora più forte. Cinque gol in
campionato, uno in Europa e siamo solo allinizio.
Sei prodezze distribuite in nove partite, una
Klose lha saltata, è rimasto a riposo contro il
Mura, nel match di ritorno valido per lEuropa
League. Klose vola, ha tanti traguardi da tagliare,
tanti obiettivi da centrare. La Champions con la
Lazio, i Mondiali 2014 con la Germania, la
collezione di gol da migliorare. Fate spazio negli
almanacchi, gli aggiornamenti saranno continui.

CONVOCATO IN NAZIONALE Germania stregata, Loew aspetta
Miro
Titoli dei media tedeschi per il bomber:
«E in forma smagliante»
di Enzo Piergianni
BERLINO - La seconda doppietta stagionale di Miroslav Klose è stata celebrata con
grande risalto dai media tedeschi. Come se la recente gita all'Oktoberfest monacense,
con birra, brindisi e costume bavarese gli avesse portato fortuna. Il personaggio,
specialmente dopo l'autodenuncia?? per la strisciata di mano a Napoli, rimane sulla
cresta dell'onda in patria. Tanto più adesso che la Germania torna in campo nelle
qualificazioni mondiali contro avversari spigolosi come
l'Irlanda dell'ex "tedesco" Trapattoni (venerdì) e la Svezia di
Ibrahimovic (martedì prossimo). «Klose in forma smagliante
per le due partite della Nazionale» , tocca ferro lo Stern??. E
ancora: «Locomotiva Klose a Pescara» Stadt Anzeiger??;
«Klose spara la Lazio alla vittoria» Bild??. Complimenti da
tutte le parti, a cominciare dal suo ct Joachim Loew.
LA CRITICA - Ma purtroppo anche una perfida frecciata che Miro non si sarebbe mai
aspettato, perché a tirargliela è stato il suo ex patron Uli Hoeness: «Non ne posso più
di sentire che Klose ha segnato quasi lo stesso numero di gol di Gerd Muller. I gol,
Muller li segnava contro Inghilterra, Francia e Italia. Klose ha segnato l'80 per cento
dei suoi gol contro il Lichtenstein e soci». Insomma, le goleade contro avversari facili
vengono sopravvalutate rispetto alle imprese dei mitici cannonieri del passato. La cifra
di Hoeness però è sballata perché solo 20 dei 64 gol di Klose per la Germania sono
stati realizzati contro i nani?? (circa il 30 per cento). Oltretutto, mai contro il
Liechtenstein. Klose si è morso la lingua e non ha reagito. E' una questione di stile.
Non ama le risse verbali. Per carattere è refrattario a maldicenze e polemiche
personali. Hoeness è il presidente del Bayern in cui Klose ha giocato dal 2007 al 2011
vincendo due volte la Bundesliga e la Coppa di Germania. Può darsi che, dinanzi ai
nuovi successi in Italia del suo ex attaccante, Hoeness sia stato scosso dal rimpianto
di non averlo saputo trattenere al Bayern. Klose infatti rifiutò l'offerta della società di
prolungare per un altro anno il contratto in scadenza nel 2011. Voleva un vincolo
pluriennale e lo ha trovato alla Lazio.



C A N D R E V A
«Lazio, siamo da Champions»
di Alessandro Rialti
FIRENZE - «Abbiamo un gruppo da Champions
League». Antonio Candreva torna in Nazionale
in punta di piedi, pronto a ricoprire qualsiasi ruolo
del centrocampo gli voglia offrire Cesare
Prandelli, sa che per lui è una nuova e
importantissima ripartenza e intende prenderla
per gradi. Tutto gli appare adesso meno difficile,
anche limpatto con Roma dopo un arrivo affatto
facile, comunque
contando su Petkovic,
lallenatore al quale
attribuisce ogni merito.
SONO FELICISSIMO -
Intervista a Coverciano,
appunto sottovoce:
«Forse è presto per parlare di scudetto ma certo
questa è una Lazio da Champions». Antonio
Candreva è tornato in Nazionale a tre anni di
distanza (ultima volta nel novembre 2009). Il suo
primo ringraziamento è stato alla Lazio: «Devo
tutto al mio allenatore e ai miei compagni, loro
sono stati determinanti». Poi sul campionato e
sulla squadra che gli ha permesso di riprendersi
lazzurro: «Non so se possiamo lottare per il titolo
anche se l'Inter, considerata in corsa, ha gli
stessi nostri punti. Non mi sorprenderei se alla
fine arrivassimo in Champions, la scorsa stagione l'abbiamo sfiorata e con la rosa che
abbiamo adesso possiamo puntare in alto, diciamo che siamo sulla strada giusta».
GRAZIE PETKOVIC - Ma il suo grazie più convinto è per Petkovic: «E' un allenatore
che ha portato una ventata di novità, mi ha colpito specie la sua cura in ogni seduta di
allenamento, per tutte e due le fasi di gioco, nella ricerca di continuità e nel pretendere
sempre massima concentrazione in ogni istante del lavoro». Lazio che nonostante da
due anni tenga dietro la Roma non conquista il centro
dellattenzione: «In effetti, conferma, è proprio così e non so
spiegarmelo - sospira Candreva che è nato a Roma e quindi
conosce bene città e le logiche del tifo - anche perché sono
due anni che la mia squadra arriva prima dei giallorossi. Noi
comunque continuiamo a volare bassi, dopo la sosta ci
aspetta un ciclo di ferro oltre all'Europa League».

LA SUA BATTAGLIA - Una cosa è certa, Candreva ha vinto la sua battaglia
personale: «Come sono arrivato ho trovato difficoltà a farmi accettare. Niente è facile,
lo stesso ovviamente è successo per lazzurro. Ma adesso sento che la gente mi è
vicina.Ho girato molte squadre e ho pagato quegli spostamenti, ero in bilico, mi
mancava la continuità, ma ora ho più esperienza ed è quella che mi sta aiutando a
crescere, a migliorarmi».
QUALSIASI RUOLO - Candreva trequartista? Il ruolo che in azzurro è più difficile? Il
laziale si candida in ogni ruolo del centrocampo azzurro: «Gioco ovunque mi dovesse
collocare il ct, sono stato utilizzato ovunque e nel passato anche dietro le punte». Una
battuta anche sul caso Osvaldo-De Rossi??: «Se sono stato sorpreso nel vederli
partire dalla panchina? Sono scelte del tecnico, non conosco i problemi della Roma».
Lontano da ogni polemica, grande dribbling anche su Balotelli: «Se può essere più un
problema che una risorsa? Direi la seconda visto quel che Mario ha dimostrato anche
allEuropeo».

LA SUA STORIA: DA TOR DE CENCI ALLA NAZIONALE Papà
Marcello: «E nato col pallone tra i piedi»
di Daniele Rindone
ROMA - E tornato a Tor de Cenci domenica
sera. E tornato dalla sua famiglia, da papà
Marcello, mamma Maria Antonietta e dalla
sorella Sara. E tornato nei posti in cui è
cresciuto, a pochi metri dal campo Anzio Mancini
che saffaccia sulla Pontina, lì dove a 7 anni
spiccò il volo: «Stiamo vivendo un momento
magico, questa convocazione è il coronamento
dellimpegno che
Antonio ha messo in
campo ogni giorno.
Viviamo su una
nuvoletta» . Papà
Marcello si prepara a
partire, seguirà Antonio
a Milano, assisterà al match dellItalia contro la Danimarca (il
secondo di questa fase di qualificazioni). Papà Marcello è
felice, ha visto crescere quel ragazzino, oggi lo accompagna nel suo nuovo viaggio.
Signor Candreva, che bella festa domenica...
«Antonio è tornato a casa, lo fa spesso insieme alla moglie e alla figlioletta. Ci siamo
riuniti, è stata una cena di famiglia. Stamattina (ieri mattina, ndr) è partito per
Coverciano. E felice perché rivestirà la maglia azzurra, lui dice che è una maglia che
scotta?? per quanto è importante».
Suo figlio è rinato e lItalia lha richiamato.
«Antonio ha fatto tutta la trafila, ha giocato nellunder 16, 17 e 21, ha partecipato alle
Olimpiadi. La maglia dellItalia la sente sulla pelle. Abbiamo seguito il suo esordio a
Pescara tre anni fa, che emozione: linno, il debutto. Quella maglia lha incorniciata e
lha appesa al muro. Le difficoltà? Ne è uscito a testa alta».
Tor de Cenci, quanti ricordi...
«Antonio è nato col pallone tra i piedi. Dentro casa rompeva i
vetri, per non parlare delle plafoniere spaccate nel
sottoscala. Il portiere mi chiamava in continuazione, un
giorno gli dissi mettiamole di plastica??. Non si poteva
lavorare per pagare i danni (risata, ndr)».
Il Tor de Cenci lha svezzato, la Lodigiani lha lanciato .
«Fu scelto dopo uno stage, non è stato facile. Ogni giorno dovevamo percorrere 100
km per farlo allenare, era un impegno faticoso, ma per i figli si fa tutto».
Il calcio era nel suo destino.
«Io ho giocato in Seconda Categoria, diciamo che Antonio è leggermente più forte
(risata, ndr). Fisicamente ci somigliamo, lui ha un gran tiro, è nato trequartista, io
giocavo come ala destra...».E nato per vincere.
«Da bambino voleva vincere sempre. Quando il pomeriggio doveva allenarsi, andava
a scuola con la maglia da gioco sotto la camicia, mancavano solo gli scarpini. A 10
anni, il giorno prima delle gare, andava a letto presto, diceva ho la partita??. Lo fa
ancora oggi».
Ha conquistato i tifosi laziali, sè tolto di dosso letichetta di romanista .
«Mio figlio ha lasciato Roma a 14 anni, ha sempre ammirato i campioni, niente di più.
Ammira chi gioca bene a pallone, chi fa gol. Anche lui ci ha preso gusto».





F E M M I N I L E
Per la Lazio una brutta sconfitta con il Brescia: che fatica in
trasferta
ROMA - Bella, ma ancora in fase di rodaggio. Dopo la vittoria casalinga con il neo
promosso Pordenone per la Lazio femminile è arrivata la seconda sconfitta
consecutiva in trasferta. Le aquilotte hanno perso 5-2 con il Brescia.
La Lazio aveva provato a rimontare segnando con Sara Berarducci e con Sabrina
Marchese, ma non è riuscita a colmare il divario. Al Brescia è bastato un tempo. Dopo
due occasioni mancate da Bonansea nei primi cinque minuti, al 7 il Brescia passa. Su
un cross di Ferrandi Sabatino è tutta sola dentro l'area piccola ed il suo colpo di testa
finisce in rete. La Lazio si fa vedere in avanti con azioni veloci e poco manovrate
senza riuscire a colpire.
Al 27 il raddoppio della formazione di casa. Dalla destra crossa Sabatino, Melis
anticipa Bonansea ma perde palla, la recupera Gama che insacca a porta vuota. Al 33
il 3-0 con una deviazione di Rosucci da due passi dopo un colpo di testa di Ferrandi.
La Lazio prova a svegliarsi, ma prima dell'intervallo il Brescia segna con la solita
Sabatino, che tocca un cross di Bonansea e beffa Melis.
Nella ripresa si gioca su ritmi blandi e la Lazio si fa vedere in avanti. La grinta per
rimontare lo svantaggio sembra davvero quella giusta, tanto che le ragazze laziali ci
credono. Al 16' Berarducci su punizione sorprende Penzo e sigla il 4-1, ma non è finita
qui. Sulle ali dell'entusiasmo, al 26' Marchese in contropiede fa 4-2. Due schiaffi che
però svegliano il Brescia, e al 35' Ferrandi colpisce la traversa. Poi al 42' Prost chiude
i conti. Poco male, la squadra biancoceleste ha i mezzi per affrontare questo
campionato. A partire da sabato: arriva il Chiasiellis.




Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #5 : Martedì 9 Ottobre 2012, 09:59:28 »



E UN HERNANES MAI VISTO E il centrocampista più prolifico in A:
«Mi viene tutto naturale. Lazio da primi posti»
di Alberto Abbate
ROMA - Consegnato al vento, corre. E chi lo ferma più Hernanes. Mai aveva sorriso
così tanto: quattro centri in 7 chiamate in campionato, è il Profeta dei record. Un inizio
da favola è il principio dei sogni: «Arriveremo fra i primi» . Dà fiato a un piede fatato.
Flagellaci ancora, Hernanes. E una punizione stupenda quella di Pescara, persino
Hamsik sinchina: ha due reti in meno. Tutti in ginocchio dal brasiliano. E un
impressionista: pennella affreschi strabilianti. E un poeta benedetto: scrive
meravigliosi versi della bibbia biancoceleste. E uno chef: «Io e la Lazio abbiamo
ancora tanta fame di vittorie» . Stavolta Hernanes digerirà
solo unabbuffata da Champions. Tenetevi le briciole.
GRANDE LAZIO - Un antidivo privilegia la pellicola: il trailer
laziale oggi è perfetto. Non è una star, Hernanes. Detesta
apparire, fa brillare la Lazio, schizza la sceneggiatura della
nuova stagione: «Finalmente stiamo affrontando tutti gli
avversari con lo stesso rispetto e il giusto spirito. Per questo
la Lazio sta riuscendo a mantenere un alto livello di
concentrazione. A Pescara abbiamo disputato unaltra grande prestazione» . Ha
lucidato una mattonella, il Profeta. Ha infilato il suo oracolo nel sette.
LAMBIENTAMENTO - E un Hernanes mostruoso. Mette paura, gli avversari tremano.
Sfreccia, non respira, suda. Nasconde la palla, la trasforma, la bacia. Una carezza in
un calcio ed è gol: «E vero ho avuto un ottimo inizio di stagione. Dopo due annate in
Italia, ormai mi sono ambientato alla perfezione e ogni cosa mi viene più facile e
naturale» . Ogni gesto va tramandato. Perché Hernanes sta costruendo la sua gloria,
è nella storia della Lazio.
MIGLIORE IN SERIE A - Sprint, turbo Hernanes. Mai aveva iniziato così, mai aveva
segnato tanti gol in partenza. Due allesordio italiano, tre lanno scorso, in sette
giornate. Il brasiliano oggi ne ha già firmati cinque (quattro in campionato e uno in
Europa League col Mura) in 11 partite. Da mezzala pura. E Petkovic ha un brivido di
gioia, scova un moto dorgoglio nelle parole del Profeta: «Nelle prime due stagioni ho
giostrato come trequartista e talvolta come seconda punta. Ora sto giocando come
volante, riparto da dietro con la palla e sono in grado di fare ciò che mi riesce meglio.
Mi piace la posizione, sono a mio agio e mi viene addirittura più semplice segnare,
caricare il tiro o arrivare sin dentro laria per finalizzare lazione» . Ha calciato 23 volte
domenica allAdriatico, una sparatoria assordante. Leco rimbombava a Lucinico, Reja
tappava le orecchie.
SOGNI DI GLORIA - Una collezione di magie degne dun mastro stregone. Vede la
porta più lontana, Hernanes, si semplifica il gioco di prestigio. Non ce ne voglia il
vecchio?? zio Edy, Petkovic lha reinventato. E resuscitato il Profeta, ha una nuova vita
da mediano. E il centrocampista più prolifico della Serie A, ora non cè Hamsik che
tenga. E rinato, più vigoroso, il gol di Hernanes. E fa volare la Lazio: quindici punti inclassifica, la vetta a un passo. Sarrampica, il brasiliano: «Questa Lazio non si
accontenta mai, ha sempre fame di successi, non si rilassa un istante, non si ferma
mai. Dobbiamo continuare a mostrare questa mentalità per continuare a vincere. Così
arriveremo fra i primi posti alla fine del campionato» . Dal Profeta, secondo Gibran:
laquila volerà attraverso il sole.

RICORDIAMO I SUOI COLPI PIU BELLI I capolavori del Profeta:
punizioni a regola darte
di Daniele Rindone
ROMA - Destro e sinistro, due ganci che
mandano ko i portieri. Sinistro e destro, due piedi
fatati, due cannoncini, due pennelli, chiamateli
come volete. Quei due piedini disegnano
capolavori, appartengono ad un artista del
pallone. La sua firma è inconfondibile, il Profeta
Hernanes vanta pennellate di ogni tipo. A
Pescara ha colpito su punizione, sono quattro le
perle più belle realizzate da calcio piazzato. Le
ricordiamo? Quella contro lInter, era la sua prima
stagione italiana, era il dicembre 2010, finì 3-1 e
il brasiliano mandò in delirio la Curva Nord.
Fulminò Castellazzi, non lo perdonò, lo bucò.
Hernanes concesse il
bis contro il Chievo
allOlimpico, era il
febbraio 2011, la
parabola non diede
scampo ai veronesi, fu
un destro imprendibile,
sinfilò nellangolino.
Vogliamo dimenticare il gioiellino del gennaio
scorso? La punizione magistrale che regalò alla
Lazio il passaggio ai quarti di finale di Coppa
Italia? Certo che no, fu splendido il tiro che
mandò gambe allaria Rafael dellHellas Verona e
portò i biancocelesti sul 3-2, fu un successo
sudatissimo. Il gioiello di Pescara completa la
collezione artistica, ha sintetizzato la classe del
Profeta. Un destro a giro, potente, sè insaccato sotto la traversa del povero Perin.
Hernanes lo specialista, era stato ipnotizzato da Handanovic in Europa League, ma su
rigore. Sè preso la rivincita allAdriatico domenica pomeriggio, pochi giorni dopo. E un
mago su punizione, ne segnò tantissime in Brasile. Passò alla storia quel doppio colpo
realizzato con la maglia del San Paolo: in una partita fece centro due volte sfruttando
due calci piazzati. Segnò di destro e di sinistro, alternò i tiri, si scatenò. Hernanes
prende la mira e prende il bersaglio, difficilmente sbaglia. E il centrocampista della
serie A più prolifico, ha superato anche Hamsik, non aveva mai segnato così tanto in
carriera. Lui, come Klose, sta migliorando la sua media realizzativa. Domenica ha
tirato 23 volte, è un attaccante che gioca da mezzala. Il vecchio ruolo lha reso ancora
più forte e non gli ha fatto perdere confidenza con il gol. Hernanes si diverte, segna
dalla lunga e media distanza, parte da centrocampo e fa gli slalom, sincarica delle
punizioni e anche dei calci dangolo. E suo il corner che ha permesso a Klose di
segnare il 3-0, era sua la parabola millimetrica che ha pescato la testa di bomber Miro.
Si tratta di pennellate, non di semplici cross. Si tratta di fulmini, non di semplici tiri.
Hernanes colpisce sfruttando varie armi, mirando da varie posizioni, puntando incroci
e angolini. Hernanes segna come pochi sanno fare, è a quota cinque reti in stagione,
si sta dividendo il bottino con suo compare Klose. In coppia sono micidiali, quandosegnano si vince. Hernanes spesso ha aperto le danze e il tedesco sè unito al coro.
Gli ultimi 15 gol di Hernanes hanno portato 15 vittorie: non solo punti, le sue prodezze
fanno spettacolo. Sono pezzi pregiati, da vedere e rivedere. E i più bei gol saranno
sempre i prossimi, non vediamo lora di ammirarli e immortalarli.








Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #6 : Martedì 9 Ottobre 2012, 10:11:12 »











Offline robylele

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #7 : Martedì 9 Ottobre 2012, 10:22:25 »
Leggo che Lulic varrebbe 7 milioni...   ::)

secondo me a 12 ci sarebbe la fila...
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

mrmoto

Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #8 : Martedì 9 Ottobre 2012, 10:28:58 »
Grazie Lolla! Speriamo, per lui, che le carceri in Germania sia più civili delle nostre e che magari riesca a seguire un programma di riabilitazione fisica e mentale, se no il povero Breno è veramente perso.

Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #9 : Martedì 9 Ottobre 2012, 10:47:58 »














mrmoto

Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #10 : Martedì 9 Ottobre 2012, 10:50:00 »
"Detesto los ladrones" Ma non è che la Sig.ra Zarate aveva litigato col marito?!

Offline Brunogiordano

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #11 : Martedì 9 Ottobre 2012, 10:50:15 »
eizarG azoolapalloL!  ;D
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
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Offline BobLovati

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #12 : Martedì 9 Ottobre 2012, 11:31:24 »
"Detesto los ladrones" Ma non è che la Sig.ra Zarate aveva litigato col marito?!

eggià, invece a noi " ce piaceno "; abbella de casa, svejate ed entra nel " mondo vero " !
Anche perchè, nel tuo paese, diciamo, non è che tu non ne abbia mai sentito parlare, noo ??
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Ataru

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #13 : Martedì 9 Ottobre 2012, 12:38:01 »
Leggo che Lulic varrebbe 7 milioni...   ::)

secondo me a 12 ci sarebbe la fila...

hernanes 15 ;D
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline Fabio70rm

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #14 : Martedì 9 Ottobre 2012, 13:06:10 »
Se Lotito ha prove di possibili preaccordi di Diakitè li porti in tribunale anzichè sbandierarle alla stampa!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

zorba

Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #15 : Martedì 9 Ottobre 2012, 16:12:57 »
"Curiose" alcune valutazioni dei nostri giocatori fatte dalla Gazzetta.

In particolare Mauri alla pari e il profeta il cui cartellino è valutato la miseria di 15 milioni (appena 4 in più rispetto al prezzo cui lo acquistò la Lazio).....

Offline robylele

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #16 : Martedì 9 Ottobre 2012, 18:10:20 »
e il profeta il cui cartellino è valutato la miseria di 15 milioni (appena 4 in più rispetto al prezzo cui lo acquistò la Lazio).....

se poi pensiamo che De Rossi varrebbe per loro almeno 30ml. c'è veramente da sghignazzare..  :D

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Luciano Spalletti
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Offline Fabio70rm

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #17 : Martedì 9 Ottobre 2012, 18:58:00 »
Se derossi vale 30 il Profeta vale 70!! Minimo!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline DinoRaggio

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #18 : Martedì 9 Ottobre 2012, 19:57:46 »
Grazie lolla :)

14 gol ai Mondiali, a cui notoriamente il Lichtenstein partecipa assiduamente.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline robylele

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Re:Rassegna Stampa 09/10/2012
« Risposta #19 : Mercoledì 10 Ottobre 2012, 23:19:24 »
Grazie lolla :)

14 gol ai Mondiali, a cui notoriamente il Lichtenstein partecipa assiduamente.

 :risa:


perchè poi non gli ha offerto un biennale per rimanere al Bayern rimarrà un mistero..
domanda: il contratto con noi scade a Giugno 2014?

E' rinnovabile?  ;D O per la signora Klose 2 o 3 anni in Italia sono più che sufficienti?
No, perchè un professionista così io lo vedo bene pure a 37/38 anni e lui ne ha solo 34 e ne dimostra meno da come scatta..   :o
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Luciano Spalletti
15 Aprile 2011