Autore Topic: La quarta grande  (Letto 6459 volte)

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Anselazio

Re:La quarta grande
« Risposta #40 : Sabato 28 Dicembre 2019, 10:52:03 »
La frase é di Darrell Huff, autore del noto “Mentire con le statistiche” del 1954

“se torturi i numeri abbastanza a lungo confessano qualsiasi cosa”

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Offline Barabba Terzo

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Re:La quarta grande
« Risposta #41 : Giovedì 2 Gennaio 2020, 22:14:12 »

Fino a quando la Lazio non tornerà a giocarsi lo Scudetto non la potrò considerare una 'grande'. Siamo, senza dubbio, una ottima outsider che tende a sovraperformare - in alcuni casi in maniera eclatante - in alcune competizioni caratterizzate dalla brevità del percorso e da una formula a eliminazione diretta.

Mi resta il dubbio che i nostri ottimi risultati nelle Coppe nazionali siano influenzati dal logoramento accusato da quelle avversarie che ottengono risultati mediamente migliori nelle competizioni a più alto livello (Serie A e Champions) e che, inevitabilmente, finiscono col rendere meno nelle Coppe nazionali. Questo fattore senz'altro incide, dice molto ma non dice tutto. C'è anche dell'altro e va ricondotto agli specifici meriti e alle indubbie qualità della Lazio nell'ultimo quindicennio.


Io questa velata allusione al fatto che la Lazio riesca a vincere ogni tanto qualche trofeo nazionale primariamente perché gli altri potenziali competitor sono logorati dagli impegni dei grandi (quelli di prima fascia) la trovo parecchio urticante.

Altro concetto dubbio è il sovraperformare: una cosa può sovraperformare solo rispetto al giudizio che a priori hai già deciso di dargli.

Detto questo, la Lazio non è una grande e mai lo sarà, perché per essere grande servono bacini d'utenza su scala nazionale e non locale (come tutte le grandi del mondo), una continuità di risultati su base pluridecennale, un posto nell'immaginario collettivo e nella cultura popolare che si costruisce nel tempo e con l'avallo di chi racconta le cose.

Tant'è che anche quando la Lazio si è comportata da grande - per un lustro abbondante - non è mai stata accettata o percepita come grande.
Anche lì si tende oggi a dire che stava sovraperformando (in quel caso a livello economico prima ancora che sportivo).

Panzabianca

Re:La quarta grande
« Risposta #42 : Venerdì 3 Gennaio 2020, 07:05:24 »
Barabba, bel post.
Un'unica cosa: prima di quello collettivo, importa il personalissimo nostro.

Per me la Lazio è una grande. Credo pure per te. Ecco, partire da qui.

Una squadra piena di talento che vince, e una curva che, quando vuole, non ha rivali.

Ripartire da qui.

Zapruder

Re:La quarta grande
« Risposta #43 : Venerdì 3 Gennaio 2020, 08:47:20 »
La frase é di Darrell Huff, autore del noto “Mentire con le statistiche” del 1954

“se torturi i numeri abbastanza a lungo confessano qualsiasi cosa”

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Ah ah, l'altra faccia della medaglia!

Offline Fabio70rm

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Re:La quarta grande
« Risposta #44 : Venerdì 3 Gennaio 2020, 10:05:44 »
Per diventare davvero grandi, serve anzitutto un fatturato quasi il doppio di quello attuale.

Avere 200 mln di fatturato MINIMO ti consente di spendere soldi per acquistare/far crescere dal tuo vivaio giocatori fortissimi, anche di prendere qualche campione, con cui vincere trofei, e far allargare il numero dei tuoi tifosi.

Per dire, sono sicuro che se noi vincessimo per dieci anni consecutivi ALMENO un trofeo all'anno tra scudetto, una delle due Coppe europee (EL o Champions) più la Coppa Italia e/o la Supercoppa, a Roma il numero dei Laziali aumenterebbe a dismisura.

Questo assicurerebbe una base di tifosi che ci darebbe il rovesciamento di numeri dentro il GRA e anche fuori.

Aumentando i tifosi aumenterebbero i ricavi, sia da diritti tv che da presenze stadio, e si spera da merchandising e relativi business.

E aumentando i ricavi potresti spendere di più per i giocatori e vincere ancora di più.

Ma per arrivare ad innescare un circolo del genere servirebbe appunto raddoppiare il fatturato, come minimo, e tenerlo per almeno dieci anni.

Poi vorrei divertirmi a vedere Tare e Lotito ad avere 80/100 mln da spendere per comprare giocatori....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline fish_mark

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Re:La quarta grande
« Risposta #45 : Venerdì 3 Gennaio 2020, 12:30:30 »
Io questa velata allusione al fatto che la Lazio riesca a vincere ogni tanto qualche trofeo nazionale primariamente perché gli altri potenziali competitor sono logorati dagli impegni dei grandi (quelli di prima fascia) la trovo parecchio urticante.

Altro concetto dubbio è il sovraperformare: una cosa può sovraperformare solo rispetto al giudizio che a priori hai già deciso di dargli.

Detto questo, la Lazio non è una grande e mai lo sarà, perché per essere grande servono bacini d'utenza su scala nazionale e non locale (come tutte le grandi del mondo), una continuità di risultati su base pluridecennale, un posto nell'immaginario collettivo e nella cultura popolare che si costruisce nel tempo e con l'avallo di chi racconta le cose.

Tant'è che anche quando la Lazio si è comportata da grande - per un lustro abbondante - non è mai stata accettata o percepita come grande.
Anche lì si tende oggi a dire che stava sovraperformando (in quel caso a livello economico prima ancora che sportivo).

La Lazio è una piccola tra le grandi o la più grande tra le piccole. Ma ha una storia centenaria e di grande prestigio, peraltro in epoche diverse e lontane da loro, segno che abbiamo fatto la storia del calcio, anche se a modo nostro.
Sovraperfomando o menoma comunque l'abbiamo fatta.
Il grande calcio è prodotto di grosse realtà industriali, più che dalle capitali (Real a parte). Lo ha già rilevto a suo tempo l'estensore di Calcionomica. Noi ogni tanto abbiamo la fortuna di centrare le carte giuste nel mazzo e portare a casa qualche bel piatto, ma la possibilità di rilancio continua non ci può riguardare.

A me, da tifoso, piace la storia della mia squadra. alti e bassi, dalle stalle e le stelle andata e ritorno. Periodi fortunati e lunghi anni di quarantena. Cose che sono accadute ovunque, strisciate incluse.

Il Milan prima dell'anteguerra era poca cosa. Poi vince con Rizzoli, anni 70 poche cose, prima metà anni 80 il ludibrio della B prima dell'epopea berlusconiana (che nel suo massimo fulgore dura poco più di un lustro).
L'Inter se gli togli i fantastici anni 60 ha vinto poco più del Bologna.
La Juventus fu acquistata un secolo fa dalla famiglia più potente d'Italia ed è restata cosa di famiglia. Ovvio che è costantemente in alto. e poi anche loro hanno passato lunghi periodi di sofferenza: 1986-1995 e poi la B un quindicennio fa.

I nostri cugini hanno sempre occupato il posto che gli compete: gli imbucati alla festa grande; presenti, ma in posizione di rincalzo.
Il Napoli se gli togli Maradona e Sivori che rimane?

Dunque siamo grandi, ma ci piace più ricordare l'epica trasferta di Catanzaro piuttosto che pensare all'impresa di Birmingham.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline Gotty

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Re:La quarta grande
« Risposta #46 : Sabato 4 Gennaio 2020, 17:14:35 »
Noi siamo la più grande tra le piccole, le tre strisciate hanno il tifo sparso in tutta Italia, o napule perde molti tifosi in città ma ne guadagna tanti in tutto il meridione (cosa da me constata), la riomma è fortemente maggioritaria nella capitale, noi siamo dietro per distacco, avendo poi solo un modesto vantaggio su Fiorentina, Cagliari, Palermo e Torino. Per cambiare le cose ci vorrebbe veramente un ventennio di trionfi e forse non basterebbe, il nome difficile da pronunciare per quasi tutti gli stranieri (guardate i nostri calciatori come ci pronunciano dopo anni di militanza).
Forza Lazio