Bene.
Nel senso che alla partita di oggi col Chievo ci sono arrivata bene, lazialmente parlando, intendo, che di sti tempi la mia Lazio è una delle poche cose mi funziona come si deve.
Le partite a mezzogiorno e mezzo sono un po’ fastidiose, per certi versi, ma anche, alla fine, comode, per altri; c’è la seccatura di dover pranzare o 1) molto presto, prima della partita, o 2) di fretta nell’intervallo; però, al contempo, c’è pure la sensazione, una volta che è finita, di avere ancora davanti buona parte della giornata festiva, ancora, per tentare di godersi, o quantomeno rilassarsi.
Fatto questo esordio di banalità mostruose, che manca poco che mi metto pure a descrivere il tempo, metereologicamente parlando, e poi mi autosfinisco da sola, veniamo al dunque.
Il dunque, ossia la partita della Nostra, inizia che sono ancora a tavola col mio caro e nostro amico Boblovati – come avrete capito abbiamo optato per l’opzione sub 1), pranzo prima della partita – a finirci la torta rustica al formaggio e speck e le melanzane al forno pomodoro e mozzarella.
E manco inizia che inquadrano un clivensino, tal Luciano che ogni volta che lo vedo mi ci rincazzo. Lo so, l’avrò già detto e ridetto, ma il fatto che a questo tizio sia stato consentito di continuare a giocare nel nostro campionato dopo il casino immondo che ha fatto anni fa, è una cosa che, appunto, mi fa incazzare. Lo so da me, sarà l’età che avanza e che per certe cose mi fa diventare acida ed intollerante.
E poi sarà pure che a me sto tizio mi stava antipatico pure prima. Ahò capita.
Intanto che penso e dico ste cose all’incolpevole Bob, che porello je tocca sentissele ogni volta che giochiamo contro il Chievo, Hernanes che invece, pur con la raffinatezza che lo contraddistingue, è uno che bada al concreto, segna. Evvai!
Uno a zero per Noi!
Mi scappa il reiterato gesto dell’ombrello, con il conseguente inevitabile e consueto arrossamento all’interno gomito, anche perché in questi casi
i vestitimenti leggeri, estivi, non aiutano. Lo so, D’Annunzio si starà incazzando nella tomba, ma ormai m’è scappata sta cosa.
Primo piano dell’arbitro, stando al cognome, parente della libreria famosa dove De Niro si innamora di Meryl Streep, ma parente molto molto alla lontana. Anzi, mo’ che ci penso, dev’essere solo un caso di omonimia.
Sto tizio, comunque, e tutti i suoi comparelli, che sono tanti, ormai in campo ci sono quasi più arbitri di calciatori, sta tutto vestito con un pandan di fucsia e nero; però trovo poco elegante che si sia messo il pacchetto di sigarette sotto la manica, una cosa un po’ coatta. Ma Bob mi dice che non si tratta di pacchetto di sigarette ma di telefono o trasmettitore o va a sapè che cosa.
Peraltro, data la scarsa capacità di fare un uso appropriato dell’apparato elettronico in questione, in genere e per definizione, da parte degli arbitri, tutto sommato se si portano il pacchetto di sigarette forse fanno perfino meno danno.
Gonzy si becca un pestone da Luciano e zoppica, stellina.
Bob borbotta all’indirizzo di Mauri, che secondo lui non si sta impegnando quanto dovrebbe. Ma io invece a Stefano gli voglio bene sempre e comunque.
Dias sta un po’ distratto, ma Marchetti – che, detto tra noi, diventa ogni giorno più bello - fa una parata strepitosa.
Il co-sky dice che Luciano fa un gesto “da signore”, senza avvedersi della contraddizione in termini che scaturisce dall’associare Luciano a signorilità.
Dice pure che il Chievo sta tentando di reagire.
Io penso “falli sfogà, giusto un pochetto”.
Il pochetto finisce subito – sennò non sarebbe un pochetto – e Herny si mette ad ubriacare un avversario, lo fa sbronzare di brutto, e tira verso la porta e, sulla respinta del portiere, Klose – detto anche Joe Falchetto – la butta dentro.
Perfetto! Due a Zero per noi! Ari-evvai!!!
Il co-sky non può fare ameno di dire “che bella Lazio!”
Fine primo tempo
Intervallo a base di pastarelle e caffè
Secondo tempo.
E’ uscito Konko, ed è entrato Scaloni.
Il Chievo fa qualche tentativo di reagire e pressare, ma la nostra difesa funziona alla grande, anche il piccolo Cavanda si sta comportando benissimo, alla faccia di tutti quelli che ci speperinano da mesi sull’esigenza di comprare uno “small-third” (come direbbe il mio grande amico Giglic). Si cucca un giallo, ma va bene.
Esce DeMichele ed entra Moscardelli; come giustamente nota Bob, a livello di presenza di tanfo riomico le cose non cambiano.
Esce pure Hatemaj, entra Rigoni, che se non sbaglio già ce n’era uno, e così mo’ sono due. Due Rigoni. Ahò, capita, non spesso, ma capita.
Fallo su Scaloni, punizione interessante, la tira Candreva, ma fuori.
Secondo il co-sky la Lazio ora sta un po’ soffrendo, ma deve avere il monitor sfasciato.
Tanto stiamo soffrendo che Herny decide di farla finita, nel senso di segnare un altro, stupendissimo goal!
Tre a zero! Evvaissimo!
Marò, che bella cosa, che bella sensazione.
Inquadratura di Biava, a terra, niente di grave; si tocca un braccio, e con l’occasione si nota quanto sia tutt’altro che palestrato, piccolo. Bruttino, ma tenero.
Esce Candreva, entra Ederson. Benvenuto da queste parti.
Il Chievo tira una punizione, non ci capisco granchè ma dice che Klose ha trattenuto un clivense; fatto sta che è rigore per il Chievo. Lo segna Pellissier. Vabbè.
Tre a Uno per noi.
Finisce la partita.
Amo vinto, una Lazio bellissima!
Null’altro da raccontare.
Anzi, no. Qualcos’altro da raccontare c’è.
Bob va via, ed io mi metto a giochicchiare al p.c., con la radio accesa ed il tv su diretta goal, senza audio.
Il risultato parziale di “altre parti” rischia di sciuparmi, sia pure appena un po’, la lietezza per il nostro; e così spengo la radio, faccio un po’ di zapping sulla tv e becco Alien scontro finale. Che avrò visto minimo dodici volte, ma tredici mica mi fanno male.
Quando mi riaffaccio sulle “altre parti” le cose sono cambiate un bel po’.
E così sorrido, ancora più contenta, e non solo perché la mia amata Ripley ha – per la minimo tredicesima volta - salvato Newt, e quel che resta del povero Bishop, ed ha buttato giù fuori dalla navetta, nello spazio nero nero, quella orrida regina che ce l’aveva con lei in particolare solo perché le aveva lanciafiammato tutte le uova.
No, lo confesso, non solo per questo.
Forza Lazio mia bella!!!
