www.corrieredellosport.itTra i segreti della scalata di Inzaghi c’è l’argentino: 6 reti e 2 assist nelle ultime 7 partite da titolare, tutto cominciò con l’Udinese. E Cassano lo esalta ROMA - La benedizione di Cassano e l’invito di Parolo dopo il pressing di Inzaghi. Correa a Formello continuerà a essere sottoposto a robuste esercitazioni al tiro. E’ uno dei segreti: si allena per migliorare e inquadrare la porta, il difetto da eliminare. Deve aggiustare la mira per la Champions, ha cominciato a segnare, i suoi gol possono trascinare la Lazio.
Progressioni e dribbling, è diventato un attaccante irresistibile in velocità. Riesce a presentarsi davanti al portiere forse anche più di Immobile, rispetto a cui possiede molta meno freddezza e precisione sotto porta. Ne ha realizzati 6, più 2 assist, nelle ultime sette partite in cui
Inzaghi lo ha impiegato da titolare. Il totale stagionale fa 7 contando il primo realizzato il 25 agosto a Marassi con la Samp. Era l’alba del campionato. Da allora il Tucu non si è mai fermato, tolta la flessione di rendimento di metà settembre, quando era rientrato dall’Argentina addolorato per la scomparsa della nonna. Joaquin è già quasi oltre se stesso. Nella prima stagione con la Lazio era arrivato a 5 gol in campionato e 9 totali, contandone 3 in Coppa Italia e 1 in Europa League. Quest’anno entrerà in doppia cifra.Domenica al Mapei Stadium ha lanciato a rete
Immobile con il solito lancio in profondità per il primo gol al Sassuolo, giovedì sera all’Olimpico ha steso il
Cluj con un sinistro preciso nell’angolo più lontano dopo essersi liberato in dribbling.
Antonio Cassano, ospite negli studi televisivi di Sky Sport, lo ha applaudito e inquadrato benissimo per potenzialità e limiti.
«Se Correa riesce a migliorare sotto porta, può giocare in una squadra tra le top 5 in Europa, con tutto il rispetto per la Lazio. Ha una qualità immensa, ma deve fare più gol». Sintesi efficace. Spiega tutto e descrive un talento con caratteristiche uniche.