«La mia Lazio può vincere anche qui»
LONDRA - «Loro cercheranno di vincere la
coppa, noi semplicemente di vincere questa
partita» , è un approccio soft e convinto quello di
Vladimir Petkovic. Adatto ad una squadra che ha
vinto solo due volte nelle ultime undici disputate
in Europa. Vivere alla giornata è diventato il
nuovo imperativo di questa squadra che si
affaccia nuovamente alla ribalta internazionale
per il secondo anno
consecutivo, per la
terza volta nelle ultime
cinque stagioni. E
necessario mantenere
un low profile, anche se
questa sera non cè da
aspettarsi una squadra rinunciataria. «Contro il Tottenham
sarà un vero test ha sentenziato Petkovic - ma dovremo
saper mostrare anche la capacità di soffrire e imporre il
nostro gioco su un campo di fama internazionale, in casa di
una squadra che ha una grande tradizione» .
FISICITA - Ma il Tottenham che vinse la Coppa Uefa nel 1984 è chiaramente altra
cosa rispetto a questo di Villas Boas che ha raccolto il testimone di Harry Redknapp,
facendo del gioco sulle fasce uno dei suoi punti di forza principali. «Una squadra come
loro dimostra qualità sulle fasce ma anche grazie alla fisicità a centrocampo. Ci sono
diversi punti del campo dove possono essere pericolosi. I miei giocatori lo sanno ma
noi dovremo per prima cosa cercare di imporre il nostro gioco. Studiamo, diamo
suggerimenti su punti forti e deboli degli avversari, ma dobbiamo essere noi a cercare
di prendere il pallino in mano. Lobiettivo sarà come sempre quello di neutralizzare il
gioco dell'avversario con il nostro» .
OBIETTIVI - LEuropa League è una competizione che Petko
non si sente di snobbare: «Negli ultimi due o tre anni
lapproccio a questa coppa è leggermente cambiato. Per me
è importante farsi vedere e farsi valere a livello
internazionale per confrontarsi con altre realtà. Le diversità
nel calcio possono far crescere la squadra». La Lazio ha
centrato solo una finale Uefa nella sua storia pluricentenaria,
ma Petkovic non accenna alla possibilità di arrivare fino in
fondo: «Non me la sento di andare troppo in là nel tempo,
non voglio fare previsioni, mi sento solo di dire che dobbiamo vivere alla giornata e
cercare di vincere qui a Londra» . Villas Boas invece ha vinto lEuropa League, ma
Petkovic ad inizio stagione si è trovato sotto pressione come e quanto il tecnico
portoghese, ancor prima di iniziare. Da lui il tecnico portoghese potrebbe prendere
esempio: «Sotto pressione ci si può sentire solo quando la soffri. Noi allenatori
dobbiamo essere forti ed essere desempio per i nostri giocatori. Limportante è sempre
lavorare, essere sereni e concentrarci solo sulla partita».
gazza - Pensiero finale per Paul Gascoigne, assente forzato stasera a White Hart
Lane: «Seguivo da lontano Gascoigne e mi dispiace per le difficoltà che sta passando.
Spero, come tutti gli sportivi, che con la forza della volontà riesca a recuperare tutto e
magari essere presente allOlimpico al ritorno».
E un avvio con il botto, quello di Hernanes sotto la gestione Petkovic. Il brasiliano ha
messo insieme quattro reti su cinque uscite ufficiali: una nella gara di andata dei
preliminari di Europa League contro il Mura 05, in Slovenia, una alla prima in
campionato contro lAtalanta a Bergamo, poi la doppietta di domenica a Verona contro
il Chievo.
LONDRA - Andare piano piano, vivere alla
giornata e affrontare un ostacolo alla volta. Lo
dice Petkovic, lo professa Hernanes: «Lho
imparato da voi, bisogna andare piano piano. In
questi due anni ho imparato alcune cose. Prima
avevo determinati obiettivi, ma ora ho imparato a
prendere una cosa per volta, senza creare
troppe aspettative, partita dopo partita, e senza
entusiasmarsi troppo. Stiamo creando la
mentalità per pensare che la partita più
importante è la prossima e questo è speciale» ,
ha raccontato il centrocampista brasiliano, che
non si è esaltato e continua a volare basso. La
doppietta pazzesca
realizzata domenica al
Bentegodi non ha
provocato eccessi di
euforia.
VETRINA - Il Profeta è
in sintonia con Petkovic
anche per quello che
riguarda la risonanza
mediatica di questa
gara. E il debutto di Europa League, è
unoccasione per farsi vedere. Ribalta prestigiosa
per il fantasista brasiliano, che ci tiene a
riconquistare la nazionale verdeoro. Giocare la
Champions è uno dei suoi obiettivi professionali.
Rubare locchio stasera a Londra significherebbe
cominciare ad accorciare la strada. E avere lidea
che la Lazio sta veramente tornando a pensare
in grande. «In Brasile il campionato italiano non
lo fanno vedere sempre - spiega - mentre la
partita con il Tottenham sarà trasmessa in diretta
tv. Questa gara ci conferisce una dimensione
internazionale e per questo ci dà sensazioni diverse: vogliamo fare bene e continuare
a dimostrare il nostro valore anche in campo europeo. Ci sono sensazioni speciali
perché sarà una partita speciale» . Sicuramente lo sarà per lui, perché oltre al
momento di forma, ha confessato recentemente che in estate ha detto no proprio al
Tottenham, e in Europa con la maglia della Lazio ha segnato soltanto nei preliminari.
Lanno scorso due gol con i macedoni del Rabotnicki Skopje, questanno (con un altro
bellissimo tiro di sinistro) nella partita dandata a Maribor con gli sloveni del Mura. Il
primo dei suoi quattro gol stagionali, considerando anche i tre realizzati in campionato
(con Atalanta e Chievo). Ora segna solo in trasferta il Profeta e chissà che a Londranon riesca a tirar fuori unaltra prodezza: sarebbe la prima nei gironi di Europa League.
SVOLTA - Per ora però, il Profeta non se la sente di vaticinare oltre, ma avverte che
questo può già essere un punto di svolta per la stagione biancazzurra: «Può essere un
momento di svolta sia per me che per la squadra. Tutti stiamo facendo bene. Non
vogliamo lasciare dubbi tra i tifosi: per questo vogliamo fare ancora bene e dimostrare
tutto il nostro valore e le nostre capacità» . Con grande semplicità, ha spiegato che la
nuova collocazione tattica è alla base della sua crescita. Ora gioca con unaltra
prospettiva. «La mia posizione in campo ovviamente è un po diversa. Avevo già
giocato in questo ruolo. Prima giocavo come seconda punta e adesso più indietro e
questo mi piace perché in fondo ho sempre giocato cosi. Questo ruolo mi permette di
sorprendere e di sfruttare le mie qualità di inserimento. Non mi piace stare davanti e
attendere che mi arrivi il pallone: preferisco stare più basso».
«Questa Lazio merita rispetto»
LONDRA Il Tottenham sembra aver trovato la
quadratura del cerchio. Domenica a Reading ha
ottenuto una vittoria parallela a quella della
Lazio: un 3-1 perentorio subendo linutile gol della
squadra di casa nel finale. Un gol in
progressione a tagliare in due la difesa (per
Hernanes leggi Defoe). È un Tottenham ritrovato
oltre che rinnovato e proprio per questo Villas
Boas non stravolgerà più di tanto la formazione
vittoriosa domenica al Majdeski. In porta però
appare praticamente scontato limpiego di Hugo
Lloris, il portiere
francese (in passato
nel mirino della Lazio)
arrivato poche
settimane fa dal Lione
per 15 milioni di euro. Il
posto in campionato è
di Brad Friedel che
domenica ha raggiunto
la sua 308ª presenza
consecutiva in Premier League (con maglie di Blackburn,
Aston Villa e Tottenham). Come lanno scorso però, dove in campionato giocava
lamericano e le coppe se le smezzavano Cudicini e Gomes, questanno dovrebbe
essere la stessa cosa. Lloris scalpita e, come dichiarato la scorsa settimana, vuole
dimostrare di essere il migliore nel ruolo. In mezzo alla difesa Gallas dovrebbe lasciare
il posto a Caulker che sarà affiancato da Vertonghen: anche lui è nuovo, ha
esperienza europea con lAjax, e ha bisogno di minuti. Walker e Naughton appaiono
scelte obbligate nei ruoli di terzini. Soprattutto il secondo, visto che ad Assou-Ekotto è
stato rimosso un frammento osseo allaltezza del ginocchio e starà fuori per un mese.
A fare schermo ci saranno Sandro (a novembre scorso marcatore insieme ad
Hernanes nella vittoria del Brasile in Gabon) e Huddlestone, più adatto al ruolo rispetto
a Dembélé. Confermato il terzetto di trequartisti (Lennon, Sigurdsson e Bale) chedomenica contro il Reading hanno tutti lasciato il campo anzitempo.
BALLOTTAGGIO - In attacco sembrava fatta per Adebayor unica punta, ma ieri
mattina il togolese non si è allenato ( «le sue condizioni andranno valutate nei prossimi
giorni» ha detto Villas Boas in conferenza stampa) e in avanti è ballottaggio tra lottimo
Defoe, che ha già segnato 3 gol in 4 gare, e Clint Dempsey ( «può giocare anche da
solo in avanti» ). Nel caso in cui Villas Boas a sorpresa
decidesse di confermare ancora Defoe, lamericano
scalerebbe indietro al posto di Sigurdsson. Per il Tottenham
comunque è la prima di 7 gare in 30 giorni e, con 18
giocatori a disposizione, «dovremo stare molto attenti da ora
in poi» , come ha spiegato AVB. Il tecnico portoghese però,
al contrario del suo predecessore Redknapp, non snobberà
di certo la competizione, anche perché lha vinta due anni fa
alla guida del Porto. «Forse non offrirà la stessa ricompensadella Champions, ma ha un turno in più ed è comunque una competizione ricca di
storia, che regala emozioni, e questo alla fine è quello che vogliono i tifosi» , ha
commentato.
ROMANE Villas Boas ha parlato in termini positivi della Lazio, squadra di cui teme
soprattutto la spinta emotiva. «Penso che la Lazio abbia giocatori di grande talento,
ma quello che dobbiamo pensare è che affronteremo una squadra molto motivata ha
spiegato l'ex tecnico del Chelsea in conferenza stampa . Per questo sarà una gara
molto difficile. La Lazio in questo momento ha sorpreso tutti in Serie A e, pur avendo
cambiato allenatore e stile di gioco, sta facendo benissimo. È una squadra piena di
talento e ben organizzata. Dovremo temere anche e soprattutto la spinta emotiva che
è laspetto che rende questa gara difficilissima» . Lanno scorso si parlò di un approccio
da parte della nuova Roma americana con il tecnico portoghese. «Non posso
speculare troppo ha risposto Villas Boas Lanno scorso alla fine ero un allenatore
libero, sono stato contattato da un paio di club, ma per il rispetto che ho per Baldini,
Sabatini e Zeman non posso rispondere. Sono molto felice per le scelte che ha fatto
Baldini, che è un mio amico, e anche Walter, ma non posso dire niente di più. Posso
solo confermare che ho avuto un paio di contatti da parte di squadre italiane, ma
nessuno dei due si è spinto oltre i sondaggi iniziali» .
IL DOPPIO EX Cudicini, i biancocelesti nel cuore «Tifosi grandiosi,
mi vogliono bene»
LONDRA - Carlos memories , il racconto di
Cudicini. Un viaggio alle radici biancocelesti della
carriera che lha condotto al Tottenham.
Nessuno, tra gli uomini di André Villas Boas, può
raccontare la Lazio come lui e per questo è il suo
sorriso ad aprire il sito ufficiale degli Spurs: una
sola presenza remota - 20 ottobre del 1996:
lanno di nascita, pensate, del terzo portiere
Guido Guerrieri -, eppure l'emozione è senza
tempo e il legame con i tifosi indissolubile.
FREDDO - Impossibile
dimenticare l'esordio in
A. E' il sogno di
bambino afferrato dopo
le giovanili al Milan e
lapprendistato tra
Como e Prato. Carlo
viene strappato alla
panchina quando Luca
Marchegiani abbatte Dario Silva e viene espulso.
E freddo, come sa essere un predestinato:
difende la vittoria con buone parate e diventa
perfino eroico alla fine: si rompe il tendine
d'Achille ma completa la partita, non ci sono più
sostituzioni e non vuole abbandonare la porta.
«E' stata la mia prima partita in A - ricorda - ,coincisa con una vittoria: ero eccitatissimo
perfino dopo l'infortunio. Poi ho realizzato la gravità e il giorno dopo è arrivata la brutta
notizia: sei mesi fermo, è stato devastante».
FRANTUMI - La felicità in frantumi con il legamento, fino a quel momento era tutto
perfetto: il 20 ottobre, oltretutto, è il compleanno di papà Fabio, una festa completa se
non ci si fosse messo il destino. Ma anche lo sbalzo di sentimenti fa di Lazio-Cagliari
un match immortale e di Cudicini un campione amato, non una meteora. «Roma è una
città fantastica - ricambia lui - e lesperienza biancoceleste molto positiva. I tifosi sono
grandiosi, molto appassionati: benché abbia indossato una sola volta la maglia, mi
sono sempre stati vicini. Ancora oggi, dopo tanto tempo, ricevo molte lettere: ho molto
rispetto nei loro confronti».
FORZA - Ripartì da Casteldisangro, poi la magìa di Londra: dieci stagioni al Chelsea,dove lo chiama Gianluca Vialli, poi il Tottenham dove teme di chiudere la carriera per
un grave incidente in moto ormai dimenticato. Una vita nella City e sempre con la
Lazio nel cuore: «Ha faticato durante la preparazione e cera molta pressione sul
nuovo tecnico, però nelle prime tre partite di campionato ha ottenuto tre vittorie. E una
squadra solida, con un ottimo portiere, Marchetti. Luomo da temere è Hernanes, ma
cè anche Klose: tutti sanno quanto sia pericoloso davanti. I giocatori, inoltre, sono
insieme da anni e questo è uno dei principali punti di forza».