Autore Topic: Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto  (Letto 1439 volte)

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oizaL

Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« : Venerdì 31 Agosto 2012, 07:37:58 »
CORRIERE DELLO SPORT









Tare piomba a Milano, prepara un colpo a sorpresa. La Lazio è vicinissima a Michal Zyro, esterno offensivo polacco classe 1992, stesse origini di Klose, è alto 1,89, gioca nel Legia Varsavia. Si può chiudere entro le 19, la trattativa è stata impostata. Zyro è un jolly, ha grande corsa, sarebbe l’ideale nel 4-1-4-1. E un esterno offensivo che può fare la seconda punta. Ha un contratto sino al 2016, non ha una valutazione alta, costa circa 3 milioni, su di lui c’è il Red Bull Salisburgo, ci pensa anche il Catania, ma i biancocelesti sono balzati in pole. Zyro fa parte del’lunder 21, è una scommessa che può essere vinta. Quest’anno ha collezionato sei presenze tra campionato e coppe, ha realizzato due reti. Petkovic potrebbe utilizzarlo sulle due corsie nel nuovo modulo. E una candidatura spuntata negli ultimi giorni, è un giocatore che piace al diesse Tare. Sarà una giornata intensa quella di oggi. Sono le ultime ore per centrare un colpo. Il mercato della Lazio, sul fronte attaccanti, è bloccato in uscita e senza cessioni non si registreranno arrivi. Ma Zyro è un calciatore diverso, può essere utilizzato sulle due fasce. Sta perdendo quota uno degli obiettivi considerati più caldi: Mohammed Abdellaoue dell’Hannover, l’attaccante con passaporto norvegese di origine marocchine. Costa 8 milioni, la Lazio nei giorni scorsi ne avrebbe offerti 7, i tedeschi però hanno giocato al rialzo e hanno minacciato di togliere il giocatore dal mercato. Lotito sera fatto due calcoli, voleva chiudere un’operazione in attacco utilizzando i soldi incassati dalle vendite (almeno due), quel tesoretto però è a rischio. Abdellaoue è nella lista della spesa, ma è stato un obiettivo troppo sbandierato, facilmente svelato, non è mai stato l’unico bomber nei pensieri della società.

Offerte last minute , in quest’ottica rientra il nome di Ivica Olic, ex Bayern Monaco, attaccante croato. Era stato vicino alla Lazio nei mesi scorsi, poi si virò su Yilmaz. Olic scelse il Wolfsburg, a giugno firmò un biennale, ma non ha trovato una situazione semplice. Felix Magath, il suo allenatore, pensa di cambiare ancora in avanti, sogna Marco Borriello. L’attaccante napoletano ieri è sbarcato a Milano, i tedeschi hanno incassato un no. Olic, in caso di nuovo arrivo, potrebbe partire. Borriello, sotto contratto con la Roma, era stato associato alla Lazio nell’ambito di uno scambio con Diakitè. Ma Lotito non ha voluto aprire il discorso. Olic è gestito da Gordon Stipic, manager che cura anche gli interessi di Dennis Aogo, il terzino sinistro dellAmburgo che tanto piace a Tare. La società ha chiuso il mercato dei difensori, ma Radu è finito nuovamente al tappeto e non vanno escluse soluzioni di emergenza. Aogo però costa sei milioni di euro: «E’ un giocatore dellAmburgo e non ci sono novità. La Lazio? Il loro interesse era reale» , ha dichiarato il suo procuratore. In caso di intervento sul mercato ci sarebbe Antonelli del Genoa, un vecchio obiettivo per la fascia sinistra. Con Lulic e Cavanda il club si sente coperto.

Matuzalem è in lista d’uscita così come Carrizo e Foggia (contratto in scadenza nel 2013), Alfaro e Sculli. Da qui alle 19 la Lazio proverà a piazzarli altrove, non sarà semplice. Sono casi spinosi, si attendono offerte concrete. Aspettano risposte anche alcuni ex Primavera, giovani del calibro di Ceccarelli, Cinque, Crescenzi e Cinelli (è vicino alla Nocerina). Il primo è bloccato, lo vuole il Lanciano in serie B, ma la Lazio non trova l’accordo per il trasferimento. Il club abruzzese vorrebbe acquisire il giocatore in prestito con diritto di riscatto e controriscatto, Lotito vuole concedere solo il prestito gratuito. L’operazione è ferma, c’è il rischio che Ceccarelli resti a Formello. Cinque si stava allenando con la Salernitana, è andato via, si sentiva poco considerato. Ha una richiesta dal Casale, spera di firmare entro le 19.Piste francesi per Zarate. Petkovic blocca Floccari. Rocchi è in bilico e soffre la scarsa considerazione, ma ha deciso di non lasciare la Lazio e difficilmente ci ripenserà nella notte. Lotito e Tare, a malincuore, valutano il possibile prestito di Kozak, il più richiesto. E cercano una sistemazione per Alfaro, difficilissimo da piazzare.

E’ stata un’altra giornata di colpi di scena e frenetici contatti per gli attaccanti biancocelesti. E molto potrebbe ancora succedere nelle ultime ore di un mercato che si concluderà alle 19. Tutti, a parte Klose, sono in discussione. Poi alla fine si scoprirà che la Lazio confermerà in blocco il suo reparto offensivo e non ci saranno altri ingressi, ma sino all’ultimo minuto non bisognerà escludere ribaltoni. Per Zarate ritiro in rimonta, agosto sul filo, un po’ dentro e un po’ fuori dalle scelte di Petkovic, sino a ieri sera in Europa League. Ma Lotito, non è un mistero, sta cercando di venderlo dall’inizio di giugno, quando sosteneva che non ci sarebbe stato più spazio per l’argentino, sotto contratto sino al 2014, non riscattato dall’Inter (Moratti, rimasto senza punte, ci ripenserà?) e senza proposte attraenti in termini economici per la stessa società, che aveva investito 23 milioni per il suo cartellino e ora vorrebbe (giustamente) spalmare l’ingaggio. Galliani e Berlusconi hanno preferito prendere Bojan dalla Roma piuttosto che l’argentino. Sè rifatto sotto il Genoa di Preziosi, esattamente come il 30 agosto dell’anno scorso. Zarate ha detto no. Secondo il Daily Mail, potrebbe interessare all’Aston Villa. La Premier è sempre un approdo possibile, ma le ultime indiscrezioni portano in Francia. Ci sarebbero stati contatti tra la Lazio e un club transalpino. Difficile possa essere il Paris Saint Germain. In prima fila ci sarebbe il Bordeaux, da cui è arrivato Ciani. Da non scartare le piste legate allOlympique Lione e al Marsiglia. La linea di Maurito, però, è chiara: vuole riconquistare la Lazio e i suoi tifosi.

Lazio e Bologna avevano raggiunto l’accordo, prestito oneroso e impegno di riscatto per 4,7 milioni. Ieri mattina era atteso per le visite mediche. Floccari ha ringraziato e declinato l’offerta. Ci sono state indiscrezioni anche relative all’interesse della Juve. Floccari ha messo in prima fila la Lazio, s’è confrontato con società e tecnico, colpiti dalle sue parole. Petkovic lo considera l’alternativa principale a Klose: avrebbe avallato la sua cessione, come ha spiegato alla società, solo per un altro attaccante di pari livello e con le stesse caratteristiche. A meno di clamorosi colpi di scena, Floccari resterà. Ieri, considerando la trattativa aperta con il Bologna, Petkovic ha preferito non convocarlo. Difficile possa andare allI’Inter. Su Rocchi l’Udinese, persa la Champions, s’è eclissata. L’Inter lo ha trattato come possibile vice-Milito. Il capitano, dopo un lungo colloquio avvenuto mercoledì notte con Lotito, ha detto no, rifiutando un’offerta economica importante. Scelta di cuore, si sente legato alla Lazio, non vuole chiudere così dopo tanti anni, a costo di accettare un ruolo da riserva. Ieri non è stato convocato da Petkovic. Nel pomeriggio ci sono stati sondaggi di Torino e Fiorentina. Alla fine Tommy resterà, ma gli ultimi dubbi cadranno alle 19.

Kozak e il suo manager spingono per andare a giocare, anche in prestito secco. In tanti stanno bussando a Formello per averlo. Bologna difficile: saltato Floccari, ha dirottato su Gilardino. Sta venendo fuori forte il Siena, che ha perso Bendtner e non chiude per Guidetti. Kozak piace alla Fiorentina, ma è difficile che Lotito lo mandi da una concorrente diretta e di sicuro non concede diritti sulla comproprietà. Difficile ci riprovi il Pescara, interessato a Foggia. Unaltra possibilità era legata al Chievo. Alfaro doveva essere il primo a uscire, l’uruguaiano è ancora in carico alla Lazio. D’Ippolito ha intensificato i contatti con il Catania. Torino, Chievo, Bologna e Spezia le altre possibilità. Sinora tutti e nessuno. Lotito chiede per Alfaro, dice il manager, un prestito oneroso da 500 mila euro.





Sì, questa può essere ancora la Lazio di Kozak e Zarate, tre gol per stendere il Mura e mettere il sigillo sull’ingresso ai gironi di Europa League. Hanno giocato e deciso la partita i due attaccanti che oggi, all’ultimo giorno di mercato, rischiano ancora di partire. Petkovic non ha convocato Floccari e Rocchi, gli altri due attaccanti che hanno scelto di restare alla Lazio, scartando (sino a ieri sera, a meno di ripensamenti) le possibilità di cessione. Di sicuro, considerando Klose seduto in panchina, il campo dice che non ci sarebbe bisogno di rinforzi. Davanti sono anche in troppi. E la notte dell’Olimpico, finita tra gli applausi a scena aperta, ha scolpito un’altra verità: questa comincia a essere veramente la Lazio di Petkovic, capace a tratti di giocare un calcio divertente e soprattutto efficace, fatto di palleggio alternato a travolgenti fiammate. Più Hernanes stellare, al centro del gioco, vero colpo di fine estate. Peccato per il gol preso alla fine e realizzato da Travner, abile a sfruttare l’unica disattenzione concessa dalla difesa. Rispetto a Bergamo, Petkovic ha messo due punte di ruolo ed è tornato ad affidarsi al 4-4-2 delle prime amichevoli estive. La Lazio ha impiegato venticinque minuti a trovare le misure giuste sul campo, soprattutto perché il Mura difendeva in dieci e perché Kozak e Zarate, circondati da troppi sloveni, stentavano a ingranare. Il centrocampo, però, ha destato subito una buona impressione. Bene il nigeriano Onazi, rapido di palleggio e di pensiero. In crescita esponenziale Hernanes, mai visto a questi livelli, calato nel ruolo di mezzala, disposto alla corsa e al sacrificio senza rinunciare al talento e ai suoi colpi di classe. E’ servita al 24' una punizione a girare, sventata da Drakovic, per accendere Maurito, forse anche troppo nervoso e smanioso di sfruttare l’occasione. Da quel momento, accelerando il ritmo e prendendo velocità come chiede Petkovic, la Lazio ha cominciato a stritolare il Mura, messo sotto assedio.

Alla mezzora è arrivato il gol di Kozak. Zarate ha tentato il tiro al volo ed è stato rimpallato. Sul contrasto, il ceco ha arpionato il pallone e con una zampata di sinistro lo ha sparato sotto la traversa. Sull’entusiasmo la squadra di Petkovic ha continuato a spingere, accorciando le distanze tra i reparti con la copertura degli spazi. Bravo Bizzarri a negare il pareggio a Fajic, che si è costruito da solo l’occasione, bevendosi con un doppio dribbling Biava e Dias, ma in campo cera solo la Lazio, ispirata da Hernanes, quasi travolgente nelle sue azioni. Sembrava volare il Profeta da una parte all’altra del campo. Kozak di tacco ha servito Zarate, la botta al volo dell’argentino è stata alzata sulla traversa da Drakovic, ma il portiere sloveno al 42' è stato costretto ad arrendersi. Raid e passaggio filtrante di Scaloni: Maurito ha stoppato e di esterno destro in diagonale ha infilato in rete: non segnava con la Lazio dal 22 maggio 2011, a Lecce. In avvio di ripresa Maurito, senza trovare l’angolino, ha sfiorato il bis. Al 9' è arrivato il terzo gol firmato da Kozak, rapido a recuperare un pallone perso da Janza e poi a battere Drakovic in uscita. Ultima mezzora di show e occasioni a raffica. La Lazio c’è.





Bizzarri 6 Trentatrè minuti da spettatore non pagante, poi un balzo felino sul tiro di Fajic. Nel finale non sè fatto trovare pronto sull’inserimento di Travner. Scaloni 6,5 Gloria per il vecchio Lio: serata da capitano e prestazione allaltezza. Ha chiuso i varchi a destra, ha sfondato in avanti. Ha battezzato l’assist per il gol di Zarate e sè proposto pure al tiro, per poco non ha messo la firma sul tabellino. Sempreverde. Biava 6 Il Mura non può spaventare, è successo. L’occasione confezionata da Fajic nel finale del primo tempo è sulla coscienza di Biava e Dias. Dias 6 Divide la sbavatura del primo tempo col compare Biava, anche lui s’è fatto superare dall’ariete Fajic. I big non possono abbassare la guardia. Difesa piazzata male sul gol degli sloveni. Cavanda 6 Era rimasto in panchina a Bergamo, s’è ripreso dopo il match d’andata col Mura. Aveva sofferto la pressione, ieri non ha tradito. Gonzalez 6 E un jolly, ha fatto l’esterno di centrocampo nel 4-4-2. Meno esplosivo e decisivo del solito, ma la corsa non manca mai. Rende di più da freccia offensiva. Rozzi 6,5 Attaccante purosangue al debutto europeo. E partito da ala destra, ha provato a sfondare, è andato al tiro. Ottimo impatto. Onazi 7 Ledesma in panchina, Onazi playmaker. Il nigeriano ha stupito anche da regista. Era a suo agio, azionava il gioco, smistava, faceva girare la palla senza perdere il vizio di rubarla agli avversari. Il vice Ledesma, se continuerà così, sarà lui. Hernanes 8 E il suo momento. E rinato. Così lo vuole Petkovic: corre, affonda, copre, tira a raffica, fa tutto, è ovunque. Il ruolo ormai è deciso: anche ieri ha fatto la mezzala, era associato a Onazi. Ha sfiorato più volte il gol ed è diventato un uomo di sacrificio. Sì, era lui, sè abbassato in difesa per aiutare i compagni. Tuttocampista. Lulic 6 Sta carburando, è un diesel. A Bergamo ha fatto il terzino, ieri ha giocato da laterale di centrocampo (a sinistra). S’è inserito bene un paio di volte, può fare di più. Zarate 7 Un gol, una liberazione. Lo voleva, l’ha trovato. Non segnava con la Lazio dal 22 maggio 2011. Prima di bucare la rete ci aveva provato su punizione. E nel secondo tempo ha giocato con più serenità, s’è abbassato sulla trequarti, ha finito da centrocampista, ha provato a servire i compagni, il bis è mancato per poco. Che gioia per i tifosi. Deve sacrificarsi, tocca anche a lui. Kozak 7,5 Doppietta, quasi tripletta, forse l’ultima gioia con la Lazio, almeno per quest’anno. La malattia del gol non gli è passata, ha imprecato dopo aver segnato la prima rete, ha sfogato un po’ di delusione. Chiedeva spazio, l’ha meritato: ha trafitto Drakovic con un missile sparato dal limite dellarea e nel secondo tempo ha bissato sfruttando un errore del Mura. Petkovic (all.) 7 +Non serviva un’impresa, ma il calcio è una brutta bestia e riserva spesso brutte sorprese. Petkovic ha ottenuto la qualificazione ai gironi, era il minimo contro il Mura. La Lazio ha centrato il primo obiettivo, la morale è un’altra: la squadra risponde alle sollecitazioni del tecnico e sta assorbendo il suo credo. Cambia il modulo (ieri 4-4-2), ma non la filosofia, il pressing asfissiante, la ricerca costante del gol. La Lazio gioca e sa divertire. Bello così.









 Ora serve una notte di grande calcio con il Palermo per innamorarsi. Ma questa comincia a essere davvero la Lazio di Petkovic, che ha già conquistato il gruppo e dopo ogni partita, prima di rientrare negli spogliatoi, va a stringere la mano a tutti i suoi giocatori. Tre gol al Mura e una sola disattenzione in difesa: è finita tra gli applausi dell’Olimpico, che si è divertito e ha salutato l’ingresso ai gironi di Europa League. Segnali buoni, altri progressi nel gioco, la doppietta di Kozak, il ritorno di Zarate, l’esplosione di Hernanes centrocampista, la qualità e la corsa che sono emersi con chiarezza dopo venticinque minuti di fatica per sbloccare il risultato. Dopo il blitz di Bergamo, è arrivata un’altra risposta positiva dal campo. Petkovic chiedeva e cercava conferme. E’ rimasto soddisfatto, ma prima di venire a parlare della partita con gli sloveni, si è chiuso negli spogliatoi con il presidente Lotito e con Tare. Un fitto colloquio, l’ultimo vertice per approfondire le ultime mosse del mercato ed evidentemente prendere qualche decisione fondamentale sul destino di Floccari (bloccato dal tecnico) e Kozak (il più richiesto, ritenuto incedibile dalla società), ma anche del capitano Rocchi e di Zarate. Devono uscire due attaccanti per portarne dentro uno (è balzato in pole il polacco Zyro del Legia Varsavia, ma ci sono anche Abdellaoue dellHannover e Olic del Wolfsburg), ma sino a ieri sera tutto era ancora bloccato. Il confronto notturno avrà partorito una svolta? O saranno cambiati gli obiettivi?

Dopo mezzanotte e il confronto con i suoi dirigenti, Petkovic ha applaudito la Lazio. «Mi è piaciuta la concentrazione, la cattiveria e la scioltezza con cui ha giocato la squadra. Non mi è piaciuto questo gol che alla fine non dovevamo prendere». Inevitabile chiedere del mercato: «Ho fatto tardi perché una parte della squadra si è allenata e poi perché è normale scambiare delle opinioni con i dirigenti. Al momento non ci sono novità. Vediamo cosa succede. Mancano ancora venti ore alla chiusura delle trattative, ma non mi aspetto niente». Promosso Kozak. «Ha realizzato due gol, può migliorare, ha dimostrato che può far valere le sue doti e rivelarsi importante». Fiducia a Zarate: «Si è mosso meglio e di più per la squadra. E quello che voglio. Negli ultimi quindici-venti minuti lho impiegato da mediano proprio per sviluppare questo obbligo al sacrificio. Ha dimostrato che può essere utile per questa squadra. Dipende solo da lui». Ecco il concetto importante: «L’ho detto alla squadra. Giocano i migliori. Sette attaccanti sono tanti, ma loro devono soltanto mettermi in difficoltà. E meglio averli i giocatori che non averli». Scelte tecniche, una garanzia per il gruppo. Oggi si chiude il mercato, da domani non conteranno i contratti, le scadenze e le spalmature al momento di compilare la formazione. Petkovic non ricadrà negli errori commessi da Ballardini tre anni fa e anche la società lo guiderà meglio di quanto fece con il romagnolo. L’ultimo pensiero del tecnico bosniaco-croato è stato riferito al Palermo: «E’ una partita importante. Non abbiamo snobbato il Mura, ma nei pensieri dei giocatori cera la necessità di chiudere in fretta il discorso e concentrarsi sulla sfida di domenica. Il Palermo viene da una brutta sconfitta e non ci voleva perché vorranno riscattarsi. Noi cercheremo di vincere. Mi aspetto di confermare questo momento positivo e mi auguro che ci siano altri progressi» .

oizaL

Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #1 : Venerdì 31 Agosto 2012, 07:40:21 »
CORRIERE DELLO SPORT





E’ diventato il nostro torneo... maledetto. Un po’ perché è dal secolo scorso che non lo vinciamo - 12 maggio 1999 (una data ormai diventata storica), Parma batte Marsiglia 2-0 nella finale di Mosca - un po’ perché i nostri club non sono più riusciti a riprogrammarsi nel lavoro settimanale, da quando l’Europa League (e ancor prima le ultime edizioni della Coppa Uefa) ha trovato una stabile collocazione al giovedì. Si aggiunga poi la differenza abissale di guadagni da dividersi fra le partecipanti alla Champions League (poco più di 754 milioni di euro l’anno scorso) e all’Europa League (oltre 150 milioni) e si capirà bene che l«appeal» non può essere e non sarà mai lo stesso se in futuro l’ordine di grandezza di queste cifre non cambierà. A tal proposito Michel Platini ci sta lavorando sopra. Ci presentiamo in forze in questa edizione, anche a causa dell’eliminazione dell’Udinese dalla Champions che ha raggiunto Inter, Napoli e Lazio. Abbiamo quindi la grande opportunità di risollevare il nostro calcio che in Europa League da troppo tempo fa cilecca. Il sorteggio della fase a gruppi si svolgerà oggi alle 13 (diretta tv su Sky Sport 1, Mediaset Premium Calcio ed Eurosport 2) al Grimaldi Forum di Montecarlo. Saranno formati 12 gironi da quattro squadre. I 48 club che si sono qualificati sono stati inseriti in quattro urne da 12. Vietati i derby fra rappresentanti della stessa Nazione. Si giocherà di giovedì alle 19 e alle 21.05. Le prime due di ogni girone andranno avanti alla fase ad eliminazione diretta, dove saranno raggiunte dalle terze classificate della Champions.

L’Inter, che ha il miglior coefficiente Uefa di club di tutte le partecipanti al torneo, è ovviamente nell’urna n. 1, quella delle teste di serie. Potrà quindi evitare di ritrovarsi in un gruppo con l’Atletico Madrid dell’ex Simeone. Ma anche con Liverpool, Tottenham, Lione, Marsiglia, Bayer Leverkusen e Psv Eindhoven. Un bel vantaggio. Che, invece, non potranno avere sia il Napoli, che l’Udinese, entrambe inserite nella seconda urna assieme - fra le altre - a Panathinaikos, Stoccarda, Metalist Kharkiv, Athletic, Bilbao e Fenerbahçe. Questultime possibili avversarie, invece, della compagine di Andrea Stramaccioni. La Lazio vivrà il suo sorteggio nella terza urna con Hannover, Sparta Praga, Newcastle e Young Boys, l’ex squadra di Vladimir Petkovic. E ‘chiaro che per i biancocelesti c’è il rischio di prendere fin da subito una «big» proveniente dalle prime due fasce. Dopo l’allenamento contro i modesti sloveni del Mura, è nella logica delle cose che per Klose e compagni l’asticella venga alzata. L’importante è non capitare con due squadre della stessa consistenza dei laziali, perché allora le cose potrebbero complicarsi. Per tutte le italiane, a dir poco abbordabili, seppur retrocessi dalla Champions, i ciprioti dell’ Aek Limassol, gli sloveni del Maribor e gli israeliani dell’Hapoel Kiryat Shmona. L’avviso ai naviganti è uno solo: girare alla larga dall’Anzhi Makhachkala di Guus Hiddink e Samuel Etoo, che parte dalla quarta urna. Una squadra in grado di creare problemi non solo alle nostre compagini, ma a tutti coloro che hanno ambizioni di vittoria in Europa League. E con i russi, un altro pericolo è rappresentato dal Borussia Moenchengladbach, che ha ancora il dente avvelenato per come è stato incredibilmente sbattuto fuori dalla Champions (dalla Dinamo Kiev). E quando i tedeschi prendono cappello è meglio evitarli.





Due gol di forza, due gol di prepotenza. Due gol per dimostrare quanto vale, per far rivedere le sue doti, ma il futuro è un rebus, potrebbe partire nell’ultimo giorno di mercato. «Nel calcio mai dire mai...» , ha detto ieri Kozak, protagonista della vittoria contro il Mura. Non ha dato certezze, non sa cosa potrà succedere entro le 19. E tutto aperto, è tutto possibile. Kozak è arrivato tardi in zona mista, è rimasto negli spogliatoi a lungo, avrebbe incontrato il presidente Lotito e il diesse Tare. Non ha confermato il vertice, ma qualcosa bolle in pentola, sono in corso valutazioni. Kozak ha ricevuto alcune richieste, Kozak vorrebbe andare a giocare altrove, ha spinto molto per la cessione negli ultimi tempi. Kozak chiede spazio, si sente troppo chiuso: «Con Petkovic ho parlato, tra di noi non ci sono problemi. E’ vero, sono un po’ scontento, ma bisogna andare avanti e dimostrare il proprio valore. La voglia di giocare c’è sempre, è normale che sia così. Cerco di farlo il più possibile» , ha confessato il gigante ceco. Ieri è partito titolare, ha bucato la porta degli sloveni due volte, è stato un cecchino. Ha firmato un gol di potenza e un gol di rapina, rubando palla agli avversari e centrando il bersaglio. Kozak segna, le reti l’hanno reso felice: «Ho giocato e di questo sono felice, ho avuto un’opportunità e ho cercato di sfruttarla al meglio. Cerco sempre di mettere in difficoltà il mister» . Ha esultato con rabbia dopo il primo gol, ha spiegato il motivo: «Ero un po arrabbiato, ma lo ero con me stesso. Prima del gol dell1-0 avevo sbagliato un paio di palloni, non avevo sfruttato al meglio le occasioni che mi erano capitate. Ecco il perché della reazione. Devo essere più preciso» .

Kozak non ha mai fatto polemiche, ha aspettato il suo turno in silenzio. Ma dentro ha sofferto, è partito sempre in terza o seconda fila, pur segnando, pur dimostrando il suo talento. Ama la Lazio, è la squadra che l’ha scoperto, cresciuto e valorizzato, ma deve guardare alla sua carriera. Ha voglia di giocare il più possibile: «Nella Lazio sto bene, sotto questo punto di vista non ho problemi. Tutti vogliono giocare con maggiore continuità, penso sia normale. Prima di questa partita ero un po’ giù, i due gol mi hanno reso felice, ma l’importante era passare il turno e ci siamo riusciti. Vogliamo andare avanti il più possibile in Europa League, conta prima di tutto il bene della squadra, i singoli vengono dopo. La prestazione è stata positiva, ci siamo mossi bene, dovevamo centrare questo obiettivo e ci siamo riusciti. Ora cè da pensare al Palermo» . La Champions è il grande obiettivo della Lazio, il tabù da sfatare: «Speriamo di farcela quest’anno, abbiamo sfiorato la qualificazione per due stagioni, abbiamo una nuova possibilità e cercheremo di non sbagliare l’aggancio» . Kozak non è soltanto l’uomo dell’emergenza, il jolly da calare nel momento del bisogno, quando le partite sono bloccate. Kozak non è soltanto il bomber da convocare dalla panchina, da lanciare nella mischia in corsa: «Non penso a questo, sento certi commenti, li conosco e non è una cosa bella, ma vado in campo tranquillamente. Non mi faccio condizionare dal fatto che gioco 15 minuti o 90. Do il massimo per la squadra, fa parte del mio modo di essere» . Kozak è cresciuto, ma non vuole fermarsi. Sta migliorando, sta trovando continuità di rendimento, non ha mai perso confidenza con il gol. Reja non lo vedeva dall’inizio, preferiva sganciarlo a partita iniziata: «Mi manca ancora molto, devo crescere, devo migliorare tecnicamente per far parte di un campionato importante come la serie A. Ripeto, il mio compito è lavorare, devo farmi trovare pronto» . Nella Lazio o chissà dove...





 Ha sostituito Marchetti, una sola grande parate su Fajic. Bizzarri ha fiducia nella Lazio: «Abbiamo sempre controllato, una grande partita, stiamo migliorando e dobbiamo continuare così. Ora pensiamo alla gara che ci aspetta domenica contro ii Palermo, siamo contenti del gioco che stiamo facendo. Abbiamo grandi giocatori, una rosa ampia che ci permetterà di affrontare tutte le competizioni. Puntiamo a Europa League e coppa Italia, poi vedremo... Zarate? Deve rimanere tranquillo, è un giocatore importante». E’ pronto per varie soluzioni tattiche, con lui la difesa in futuro potrà schierarsi anche a tre. E in forma per giocare e con Petkovic, tecnico poliglotta, si capisce al volo, parlano in francese. Monsieur Ciani si scalda per il Palermo: era fuori dalla lista Uefa, sarà protagonista in campionato dopodomani. Il debutto è programmato, darà il cambio ad uno tra Biava e Dias, si tufferà nell’atmosfera della serie A e dell’Olimpico. Mickael Cani è rodato, in Ligue 1 è stato protagonista col Bordeaux sino a domenica sera quando sfidò il Paris Saint-Germain di Ibra e lo bloccò sullo 0-0. Il suo arrivo permette a Petkovic di avere maggiori soluzioni difensive, di organizzare il turnover e magari di cambiare modulo. Il francese può giocare a 3 o a 4 dietro, non ha problemi. Il tecnico in Svizzera ha utilizzato spesso il 3-4-3 e non va esclusa l’ipotesi 3-5-2.

Non sarebbe male una difesa composta da Ciani, Dias e Radu. Ma ci sarà bisogno del completo recupero del romeno. S’è fermato nuovamente mercoledì, alla vigilia del match di ritorno col Mura, salterà il Palermo. Radu era in campo per svolgere la rifinitura, ha accusato nuovi fastidi muscolari. Oggi sarà sottoposto a controlli strumentali presso la clinica Paideia, vanno scongiurate lesioni. Difesa, non va dimenticato Diakitè. Ha recuperato, è inattivo dal 20 luglio, si fece male alla tibia sinistra operata in passato, e il caso contratto non ha facilitato il suo ingresso in squadra. Petkovic ha fatto capire che non si farà condizionare dalle vicende extracalcistiche, il francese spera di rientrare nell’elenco dei convocati. In infermeria c’è Cana, s’infortunò a Bergamo: «Lombalgia post-traumatica», fu la diagnosi. E out, spera di recuperare durante la sosta.



 

 Nel mezzo del cammin della sua vita, si ritrovò nel limbo: Mauri calciatore imputato, capitano in giudicato, un uomo provato. Non ha certo rimosso quei maledetti giorni di gattabuia a Cremona, il buio dietro le sbarre. Da giugno c un nuovo raggio di Lazio, ma un vecchio giudizio sospeso: «Ho deciso di parlare il meno possibile di questa situazione» , bisbiglia Stefano. Finché c calcio, c speranza. Finché può, preferisce tacere. La gioia del risveglio allontana l’incubo di un futuro prossimo: «Sono concentrato solo sulla Lazio e sul campionato, che sarà lungo e difficile. Voglio ringraziare i tifosi che mi sono stati vicini e che ancora adesso mi sostengono» . Cè una spirale d’amore, che lo avvolge dal ritiro d’Auronzo. Una fascia biancoceleste tatuata sul braccio, che lo scalda. Si cela nel silenzio, ma la ferita è aperta. Brucia la notte, è un tormento del sonno. Perché Mauri studia e ristudia le carte. Non ha mai smesso di farlo da quel triste 28 maggio. Un ricordo per sempre. Già in carcere a Ca del Ferro aveva divorato le 481 pagine dell’ordinanza, adesso le spulcia nel dettaglio, le conosce a memoria. E’ stato lui stesso a fornire degli elementi per la difesa ai suoi legali. Sfiderà il suo destino, vuole riscriverlo, scrollarsi tutto il fango. Ha urlato la sua innocenza davanti al gip Salvini: «Io non mi sono accorto di nulla durante Lazio-Genoa, tant'è vero che a fine primo tempo ero incazzato perché dovevamo vincere a tutti i costi la partita per andare in Champions. E così alla fine andò. Vincemmo, secondo me meritatamente» .

Da allora, pubblicamente, non ha più proferito parola sull’argomento. Ieri Mauri ha avuto un sussulto: «Ho piena fiducia nella giustizia sportiva» . E certo di riuscire a provare la sua purezza: Palazzi lo ha già ascoltato, pende un responso imminente (a settembre). Impressiona come Stefano non ne senta il peso. Lo ammiri sull’erba, lo sbirci a Formello, è un uomo sereno. Coccolato e stimato. La Lazio è al suo fianco e lui si lascia stringere: «Cosa vorrei ascoltare a fine campionato su Lazio Style Television? Sicuramente l’annuncio della Lazio in Champions. Da due anni ci andiamo vicino - spiega Stefano a Sky - e questa piazza ora merita il grande traguardo» . Con un assist, domenica Mauri ha già spalancato la porta per l’Europa che conta. Come fosse l’ultima volta o l’inizio di tante battaglie. Gliel’ha insegnato la vita. E stata dura, cattiva, negli ultimi tempi. Lo ha forgiato. Stefano non s’arrenderà, lotterà. Intanto affila i tacchetti: «La Juventus e l’Inter sono le favorite, poi ci siamo noi, il Napoli e il Milan» . L’arma in più, può essere Petkovic, l’ebbrezza della novità: «Il mister è un lavoratore, uno che ha idee nuove rispetto a tanti allenatori italiani. Non è facile metterle in pratica. Abbiamo avuto difficoltà in ritiro, ma adesso stiamo iniziando a capirle e ad applicarle. Ci sono degli accorgimenti tattici differenti, ma non si tratta di una vera e propria rivoluzione» . La Lazio è sempre la stessa. Mauri è sempre Mauri. Con un’ultima acrobazia dovrà rovesciare il suo destino. Scansare l’inferno, ritrovare il paradiso.





E’pronto per varie soluzioni tattiche, con lui la difesa in futuro potrà schierarsi anche a tre. E’ in forma per giocare e con Petkovic, tecnico poliglotta, si capisce al volo, parlano in francese. Monsieur Ciani si scalda per il Palermo: era fuori dalla lista Uefa, sarà protagonista in campionato dopodomani. Il debutto è programmato, darà il cambio ad uno tra Biava e Dias, si tufferà nell’atmosfera della serie A e dell’Olimpico. Mickael Cani è rodato, in Ligue 1 è stato protagonista col Bordeaux sino a domenica sera quando sfidò il Paris Saint-Germain di Ibra e lo bloccò sullo 0-0. Il suo arrivo permette a Petkovic di avere maggiori soluzioni difensive, di organizzare il turnover e magari di cambiare modulo. Il francese può giocare a 3 o a 4 dietro, non ha problemi. Il tecnico in Svizzera ha utilizzato spesso il 3-4-3 e non va esclusa l’ipotesi 3-5-2. Non sarebbe male una difesa composta da Ciani, Dias e Radu. E’ un disegno compatibile con le caratteristiche dei difensori presenti in rosa, per attuarlo ci sarà bisogno del completo recupero del romeno. S’è fermato nuovamente mercoledì, alla vigilia del match di ritorno col Mura, salterà il Palermo. Radu era in campo per svolgere la rifinitura, ha accusato nuovi fastidi muscolari. Era reduce da una forte contrattura alla coscia sinistra, si tratta di una ricaduta. Oggi sarà sottoposto a controlli strumentali presso la clinica Paideia, vanno scongiurate lesioni. Petkovic si augura di averlo pronto entro 15-20 giorni, se sarà confermata la contrattura il romeno inizierà un periodo di ricondizionamento atletico. Negli ultimi cinque mesi non ha mai giocato una partita intera a causa dei problemi accusati al ginocchio sinistro, ha bisogno di trovare la migliore forma possibile per non rischiare guai fisici. Difesa, non va dimenticato Diakitè. Ha recuperato, è inattivo dal 20 luglio, si fece male alla tibia sinistra operata in passato, e il caso contratto non ha facilitato il suo ingresso in squadra. Petkovic ha fatto capire che non si farà condizionare dalle vicende extracalcistiche, il francese spera di rientrare nell’elenco dei convocati. In infermeria c’è Cana, s’infortunò a Bergamo: «Lombalgia post-traumatica» , fu la diagnosi. E’ out, spera di recuperare durante la sosta. La botta è stata forte, ha messo male un piede ricadendo per terra, si sarebbe procurato anche un problema muscolare a livello della schiena.

Niente Palermo per Ederson, la data del ritorno in campo non è fissata con precisione. Clinicamente è stato definito guarito, ma il ginocchio destro continua a fargli un po’ male, i fastidi possono essere fisiologici dopo certi infortuni (trauma contusivo-distorsivo e distrazione di primo grado del legamento collaterale mediale). Sarà una settimana decisiva per il futuro di Brocchi: tra lunedì e martedì si recherà in Germania, sarà rivisitato dal professor Muller Wohlfarth. Nelle scorse settimane ha ricominciato a correre con cautela, farà un resoconto al medico tedesco relativamente alle sensazioni percepite allenandosi, poggiando il piede infortunato a terra. Spera di tornare in campo a fine settembre.

oizaL

Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #2 : Venerdì 31 Agosto 2012, 07:41:37 »
LA GAZZETTA DELLO SPORT
































IL TEMPO













LA REPUBBLICA









IL CORRIERE DELLA SERA









TUTTOSPORT





Il conto alla rovescia è iniziato. L’Inter ha tempo fino alle 7 di sera per trovare un vice Milito, sempre che il mercato offra quel giocatore che ha richiesto Andrea Stramaccioni , ovvero un attaccante che sappia attaccare gli spazi e giocare anche per la squadra. «Il problema del vice Milito c’è - ha spiegato Massimo Moratti nel pre-partita - se c’è un’occasione interessante bene, altrimenti resteremo così anche perché il nostro allenatore è bravo e se la caverà comunque. Floccari ci piace molto, ma giocatori come Milito in giro non ce ne sono». La questione verrà risolta soltanto al fotofinish. Al vaglio molte piste, in Italia e anche all’estero. E, come insegna il mercato, i no del penultimo giorno, potrebbero trasformarsi in sì prima del gong. Per questo motivo, l’Inter guarda ancora verso Roma e la Lazio dove cè un centravanti in uscita, ovvero Kozak , e sono stati blindati sia Floccari sia Rocchi (entrambi non convocati per il match di coppa col Mura). L’ex capitano della Lazio risponde alla perfezione ai criteri stabiliti dall’Inter: può liberarsi a zero (è in scadenza e Moratti gli garantirebbe un biennale), ha un ingaggio extralight (1 milione e mezzo) e non faticherebbe a fare il vice Milito. Ieri Rocchi ha detto no, ma chissà che non cambi idea. Stesso discorso per Floccari, pure lui un pallino di Stramaccioni e giocatore che più di tutti convince i responsabili dell’area tecnica: l’Inter in questo caso dovrebbe fare un sacrificio, con un prestito con riscatto a una cifra prefissata (4 milioni e mezzo) ma per un giocatore di quel valore, Moratti potrebbe anche ordinare l’extrabudget per ripetere a un anno di distanza l’operazione Zarate . Restando in Italia, finché non sarà chiusa la trattativa col Genoa, bisognerà fare attenzione a Borriello . E nel mirino ci sono pure Hernandez e Caracciolo . La sorpresissima potrebbe però arrivare da Manchester dove c’è un altro giocatore che intriga assai i nerazzurri, ovvero John Guidetti , attaccante classe 92 che nell’ultima stagione ha segnato 20 gol in 23 partite al Feyenoord. Ieri, caso strano, la trattativa col Siena è naufragata dopo che Inter e City hanno raggiunto l’accordo per Maicon . L’attaccante, trapela da Manchester, non intende lasciare il club e neanche Mancini è propenso all’idea di privarsene. Lo scenario potrebbe però cambiare qualora dovesse arrivare la chiamata giusta da Milano.









Offline aquilafelyx

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Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #3 : Venerdì 31 Agosto 2012, 08:06:13 »
eizarG oizaL :band7:

rassegna ricca , inversamente proporzionale ai voti delle pagelle , alcuni voti troppo bassi dopo un 3 a 1 in Europa 8)
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

borgorosso

Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #4 : Venerdì 31 Agosto 2012, 08:10:20 »
gazzetta scrive che facciamo il 4-5-1

non sono un complottista, ma questo è un modo subdolo per depistare, per rendere meno affascinante la lazio.

gli altri fanno il 6-4-10, il 5-5-5, il 9-18-27 e noi non possiamo fare il 4-1-4-1?

Offline Eagles71

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Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #5 : Venerdì 31 Agosto 2012, 08:19:42 »
ma che scherzi borgo?...i progggeti quelli veri stanno solo da altre parti.

Viva la Lazio
e grazie oizaL
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline Clazia

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Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #6 : Venerdì 31 Agosto 2012, 08:33:53 »
gazzetta scrive che facciamo il 4-5-1

non sono un complottista, ma questo è un modo subdolo per depistare, per rendere meno affascinante la lazio.

gli altri fanno il 6-4-10, il 5-5-5, il 9-18-27 e noi non possiamo fare il 4-1-4-1?

qualcuno fa perfino l'8-8-3...  ::)

ok, vado.

Grazie Oizal!
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

Giglic

Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #7 : Venerdì 31 Agosto 2012, 08:40:57 »
qualcuno fa perfino l'8-8-3...  ::)

ok, vado.

Grazie Oizal!

(c'è chi fa anche l'144, ma li è diverso  ;D )
ok vado anche io

Anselazio

Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #8 : Venerdì 31 Agosto 2012, 11:00:16 »
Grazie OizaL!!!

Dopo aver visto il 5,5 a Lulic ora ho la conferma che arzilli di calcio non ci capisce una cispola...(anche se mi Sa che è da tempo alle prese con l'eterno dilemma)

Offline DinoRaggio

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Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #9 : Venerdì 31 Agosto 2012, 12:48:15 »
CORRIERE DELLO SPORT

 

Nel mezzo del cammin della sua vita, si ritrovò nel limbo: Mauri calciatore imputato, capitano in giudicato, un uomo provato. Non ha certo rimosso quei maledetti giorni di gattabuia a Cremona, il buio dietro le sbarre. Da giugno c un nuovo raggio di Lazio, ma un vecchio giudizio sospeso: «Ho deciso di parlare il meno possibile di questa situazione» , bisbiglia Stefano. Finché c calcio, c speranza. Finché può, preferisce tacere. La gioia del risveglio allontana l’incubo di un futuro prossimo: «Sono concentrato solo sulla Lazio e sul campionato, che sarà lungo e difficile. Voglio ringraziare i tifosi che mi sono stati vicini e che ancora adesso mi sostengono» . Cè una spirale d’amore, che lo avvolge dal ritiro d’Auronzo. Una fascia biancoceleste tatuata sul braccio, che lo scalda. Si cela nel silenzio, ma la ferita è aperta. Brucia la notte, è un tormento del sonno. Perché Mauri studia e ristudia le carte. Non ha mai smesso di farlo da quel triste 28 maggio. Un ricordo per sempre. Già in carcere a Ca del Ferro aveva divorato le 481 pagine dell’ordinanza, adesso le spulcia nel dettaglio, le conosce a memoria. E’ stato lui stesso a fornire degli elementi per la difesa ai suoi legali. Sfiderà il suo destino, vuole riscriverlo, scrollarsi tutto il fango. Ha urlato la sua innocenza davanti al gip Salvini: «Io non mi sono accorto di nulla durante Lazio-Genoa, tant'è vero che a fine primo tempo ero incazzato perché dovevamo vincere a tutti i costi la partita per andare in Champions. E così alla fine andò. Vincemmo, secondo me meritatamente» .

Da allora, pubblicamente, non ha più proferito parola sull’argomento. Ieri Mauri ha avuto un sussulto: «Ho piena fiducia nella giustizia sportiva» . E certo di riuscire a provare la sua purezza: Palazzi lo ha già ascoltato, pende un responso imminente (a settembre). Impressiona come Stefano non ne senta il peso. Lo ammiri sull’erba, lo sbirci a Formello, è un uomo sereno. Coccolato e stimato. La Lazio è al suo fianco e lui si lascia stringere: «Cosa vorrei ascoltare a fine campionato su Lazio Style Television? Sicuramente l’annuncio della Lazio in Champions. Da due anni ci andiamo vicino - spiega Stefano a Sky - e questa piazza ora merita il grande traguardo» . Con un assist, domenica Mauri ha già spalancato la porta per l’Europa che conta. Come fosse l’ultima volta o l’inizio di tante battaglie. Gliel’ha insegnato la vita. E stata dura, cattiva, negli ultimi tempi. Lo ha forgiato. Stefano non s’arrenderà, lotterà. Intanto affila i tacchetti: «La Juventus e l’Inter sono le favorite, poi ci siamo noi, il Napoli e il Milan» . L’arma in più, può essere Petkovic, l’ebbrezza della novità: «Il mister è un lavoratore, uno che ha idee nuove rispetto a tanti allenatori italiani. Non è facile metterle in pratica. Abbiamo avuto difficoltà in ritiro, ma adesso stiamo iniziando a capirle e ad applicarle. Ci sono degli accorgimenti tattici differenti, ma non si tratta di una vera e propria rivoluzione» . La Lazio è sempre la stessa. Mauri è sempre Mauri. Con un’ultima acrobazia dovrà rovesciare il suo destino. Scansare l’inferno, ritrovare il paradiso.
Ero distratto e mi sono perso qualcosa? E' successo davvero?

SGO! :)
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Clazia

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Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #10 : Venerdì 31 Agosto 2012, 13:26:08 »
Ero distratto e mi sono perso qualcosa? E' successo davvero?

SGO! :)

sì, ad aprile, lui e Brocchi.
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Offline Fabio70rm

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Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #11 : Venerdì 31 Agosto 2012, 13:59:35 »
Grazie oizaL!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline DinoRaggio

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R: Re:Rassegna stampa - Venerdì 31 agosto
« Risposta #12 : Venerdì 31 Agosto 2012, 14:16:47 »
sì, ad aprile, lui e Brocchi.
Ah sì, mo' ricordo.

Azz, che memoria! :(

Grazie aizalC! :)

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E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)