Coppa Supercoppa

[Jim Bowie]

Ma infatti, il problema non è solo la politica nei confronti delle donne e quindi non è risolto dalla mossa cortese del lasciare che le tifose possano occupare tutti i settori dello stadio.

Il problema è che l'Arabia Saudita è una dittatura violenta. Vi consiglio di cercare in rete chi è Loujain el-Hathloul, per fare solo il nome la cui vicenda è a me più nota, e poi ditemi se a questo paese andava data una simile vetrina.

Per me resta un fatto vergognoso.

Quindi Karmilla tu non vivresti neanche nella Citta' del Vaticano.
Troppo lungo questo discorso e generalizzato con etichette molte volte veritiere ma inappropriate.
L'errore che facciamo e' quello di giudicare secondo la nostra cultura, senza vedere del perche' e del come.
Ho vissuto 10 anni in Cina e l'estrimizzazione che fa Fabio e' una bugia colossale, questo non significa che queste realta' non esistano ma quando si giudica la cultura e la politica in atto in un paese, bisogna verificarla verso la maggioranza della popolazione, altrimenti le ditature sono presenti dagli USA alla Nuova Zelanda, in Europa come in Africa etc etc.
Potrei raccontare aneddoti "culturalmente" drammatici che mi sono capitati mentre ero a Lusaka, Zambia, oppure di come siano le caste in Saudi, anche se tra Jeddah, dove ero, e Ryad c'e' una differenza enorme o di come gli evangelizzatori cattolici cuciano l'insegnamento del cattolicesimo alle tradizioni locali in Africa.
Whistle che si aggira da quelle parti puo dire molto di piu di me circa il Continente africano.
Godiamoci questa partita perche comunque dove c'e' la Lazio, i valori di fratellanza ed uguaglianza sono dominanti cosi come dominante e' Acerbi.

[POMATA]

Ce purgano Sivori e Boniperti

[Fabio70rm]

.
Ho vissuto 10 anni in Cina e l'estrimizzazione che fa Fabio e' una bugia colossale, questo non significa che queste realta' non esistano ma quando si giudica la cultura e la politica in atto in un paese, bisogna verificarla verso la maggioranza della popolazione,

A me basta che esistano cose del genere per squalificare un sistema politico. E il fatto che le subisca una minoranza non vuol dire nulla.

Per dire, gli USA hanno Guantanamo e chissà cos'altro.

Ma sarebbe un lungo discorso e siamo OT,,,,

[Panzabianca]

sùper- [dal lat. super-, super «sopra»]. – Prefisso di molte voci latine, spesso calco del gr. ὑπερ-, che si ritrova anche in alcune parole italiane derivate dal latino per la via dotta (come superficie, superfluo, superlativo, superstite, superstizione, superumerale, ecc.), ma che nella maggioranza dei casi è stato reso in italiano come sopra- o sovra- (cfr. sopravvivere dal lat. supervivĕre, sovrabbondare dal lat. superabundare, ecc.). Frequente invece in parole di formazione moderna, anche recentissima, in alcune delle quali si può avere alternanza con il pref. sopra-, sovra- (per es., supernazionale o soprannazionale), più raram. con il pref. iper- (per es., superalimentazione o iperalimentazione). I sign. e gli usi più frequenti del pref. super- sono: 1. Con valore locale, forma pochi agg. e sost., nei quali significa «sopra, che sta sopra»: per es., superglottico, superumerale; raram. col sign. di «superficiale», come in superfinitura. 2. Esprime addizione, sovrapposizione in sostantivi come superstrato, superinfezione; qualche cosa che avviene o si fa in più, come in supererogazione; processo o condizione in eccesso rispetto al normale: superfecondazione, superfetazione, superalimentazione, superallenamento. 3. Col sign. generico di «che sta sopra, che va oltre, che supera», ha varie accezioni particolari: il superamento di un certo limite in superalcolico, supersonico; il superamento di determinati caratteri in supernazionale, superpartìtico; posizione preminente in supervisione, superarbitro, e preminenza assoluta in superuomo. Nella classificazione biologica indica gruppo immediatamente superiore a quello indicato dal termine cui viene premesso: superfamiglia. 4. Per sviluppo dal sign. precedente, forma numerosi sost. e agg. ai quali conferisce valore superlativo esprimendo il concetto della qualità superiore, dell’eccellenza, della condizione straordinaria: supercarburante, supercinema, supercoppa si, ma per te che me guardi in tv, si intende, vale eternamente la Coppanfaccia ai margini della quale te sei superattaccatoarcazzo, superfortezze volanti, supertransatlantico, supergigante, supermercato. Soprattutto frequente in coniazioni enfatiche del linguaggio pubblicitario: superbianco, superdissetante, supercolosso (nella pubblicità cinematografica), ecc.; come insegna di negozio: Supercarni, Supertenda, Superottica, ecc.

[Jim Bowie]

sùper- [dal lat. super-, super «sopra»]. – Prefisso di molte voci latine, spesso calco del gr. ὑπερ-, che si ritrova anche in alcune parole italiane derivate dal latino per la via dotta (come superficie, superfluo, superlativo, superstite, superstizione, superumerale, ecc.), ma che nella maggioranza dei casi è stato reso in italiano come sopra- o sovra- (cfr. sopravvivere dal lat. supervivĕre, sovrabbondare dal lat. superabundare, ecc.). Frequente invece in parole di formazione moderna, anche recentissima, in alcune delle quali si può avere alternanza con il pref. sopra-, sovra- (per es., supernazionale o soprannazionale), più raram. con il pref. iper- (per es., superalimentazione o iperalimentazione). I sign. e gli usi più frequenti del pref. super- sono: 1. Con valore locale, forma pochi agg. e sost., nei quali significa «sopra, che sta sopra»: per es., superglottico, superumerale; raram. col sign. di «superficiale», come in superfinitura. 2. Esprime addizione, sovrapposizione in sostantivi come superstrato, superinfezione; qualche cosa che avviene o si fa in più, come in supererogazione; processo o condizione in eccesso rispetto al normale: superfecondazione, superfetazione, superalimentazione, superallenamento. 3. Col sign. generico di «che sta sopra, che va oltre, che supera», ha varie accezioni particolari: il superamento di un certo limite in superalcolico, supersonico; il superamento di determinati caratteri in supernazionale, superpartìtico; posizione preminente in supervisione, superarbitro, e preminenza assoluta in superuomo. Nella classificazione biologica indica gruppo immediatamente superiore a quello indicato dal termine cui viene premesso: superfamiglia. 4. Per sviluppo dal sign. precedente, forma numerosi sost. e agg. ai quali conferisce valore superlativo esprimendo il concetto della qualità superiore, dell’eccellenza, della condizione straordinaria: supercarburante, supercinema, supercoppa si, ma per te che me guardi in tv, si intende, vale eternamente la Coppanfaccia ai margini della quale te sei superattaccatoarcazzo, superfortezze volanti, supertransatlantico, supergigante, supermercato. Soprattutto frequente in coniazioni enfatiche del linguaggio pubblicitario: superbianco, superdissetante, supercolosso (nella pubblicità cinematografica), ecc.; come insegna di negozio: Supercarni, Supertenda, Superottica, ecc.

Questo faccio copia & incolla su FB a tempo debito, ovvero quando in un inverno superfreddo per si'e' supettaccatoarcazzo dovra vedere la Supercoppa giocata tra la Juventus e la LAZIO.

Messaggio di servizio. Con la definizione di cui sopra, si e' finalmente risolto l'annoso dilemma ovvero se usare sattaccanoarcazzo oppure selapianonderculo. Da oggi in poi per conciliare i due detti sara' lecito usare seSUPERattaccanoarcazzo