Autore Topic: Addio a Carletto Mazzone  (Letto 728 volte)

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Offline Wild Bill Kelso

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Addio a Carletto Mazzone
« : Sabato 19 Agosto 2023, 16:01:16 »
Autentico conoscitore di calcio.
Gli si voleva bene, a prescindere da quel 14 maggio del 2000

R.I.P.
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Offline MCM

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Re:Addio a Carletto Mazzone
« Risposta #1 : Sabato 19 Agosto 2023, 16:17:33 »
Un enorme pezzo di calcio italiano e, probabilmente suo malgrado, un enorme pezzo di storia della Lazio.

Addio Sor Carletto

Offline Frusta

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Re:Addio a Carletto Mazzone
« Risposta #2 : Sabato 19 Agosto 2023, 17:59:10 »
A uno come lui gli si perdonava tutto, pure la giallorossaggine.
R.i.p.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

superaquila

Re:Addio a Carletto Mazzone
« Risposta #3 : Sabato 19 Agosto 2023, 23:00:57 »
Persona altamente sportiva, altamente schietta e sincera: un vero uomo, ciao Carletto.

Offline Gasco luis veron

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Re:Addio a Carletto Mazzone
« Risposta #4 : Sabato 19 Agosto 2023, 23:56:56 »
Massimo rispetto da avversario ma avversario sempre leale: e' stato un grande c'e' poco da fare.

E' stato un grande avversario che merita le mie piu' sentite condoglianze: la rincorsa verso la curva atalantina e' una cosa da romano non da romanista o, da Laziale.

E' stato un grande e basta: le mie piu' sentite condoglianze, Carletto a tutta la tua famiglia ed un saluto a te.

Sei stato l' avversario piu' degno.

Offline Il frigorifero

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Re:Addio a Carletto Mazzone
« Risposta #5 : Domenica 20 Agosto 2023, 08:45:15 »
Un grande !
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Er Matador

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Re:Addio a Carletto Mazzone
« Risposta #6 : Domenica 20 Agosto 2023, 11:08:24 »
Uno fra i pochissimi romettari per cui ho provato autentica simpatia, oltre ad apprezzarlo come allenatore.
Il suo personaggio, verace e pittoresco, rimandava a tecnici d'antan dotati anche di un lato umano, prima di essere sostituiti da ego iperdilatati che si prendevano sul serio fino al ridicolo (cfr. Sacchi) o da personaggi totalmente incolori al di là delle idee tattiche (cfr. il salumiere).
Sul campo, al di là dell'etichetta di catenacciaro e italianista, ha saputo coniugare il pragmatismo e la propensione per i giocatori "fatti" con la capacità di proporre buon calcio.
Gli fosse capitata un'occasione con un grande club, ne sono convinto, si sarebbe rivelato all'altezza: come il suo amico Gigi Simoni - col quale, forse, ebbe poi dei dissapori - passato da "allenatore da Cremonese" a quasi scudettato con l'Inter.
L'ultima fase della carriera ne ha purtroppo appannato l'immagine.
Il ruolo non molto trasparente sotto la pioggia di Perugia, dove pare non sia stato lui ad allontanare gli umbri dalla replica dello sconcio col Milan di dodici mesi prima.
La chiamata sulla panchina del Livorno, per far rientrare nei ranghi una squadra che Donadoni aveva portato al quinto posto in classifica.
L'orribile polemica con Giorgio Tosatti, cui rinfacciò di dovere la carriera al padre Renato perito insieme al Grande Torino.
Le rivelazioni della vedova di Bruno Beatrice col quale il sor Carlo, allenatore di quella Fiorentina decimata nei decenni successivi da malattie di sospetta provenienza, avrebbe intrattenuto uno scambio di battute irriferibile.
La disastrosa retrocessione col Bologna - la prima della sua esperienza in panchina, se non ricordo male - con un crollo stile Verona di Malesani e la rimonta subita nello spareggio dal rabberciatissimo Parma di Carmignani.
Una botta cui reagì con tre mesi di silenzio stampa, lui poco abituato a nascondersi dietro a un dito.
Fermo restando che, già parecchi anni prima, era pur sempre l'allenatore di Bogoni.
Un personaggio cui abbiamo voluto bene ma che alcuni, a partire dal sottoscritto, hanno un tantino idealizzato.
Ma mi rendo conto di come non sia la circostanza adatta per una controstoria di quello che rimane un protagonista del pallone nostrano.
Che oggi voglio ricordare per i suoi magara, le sue interviste sempre godibili, i risultati ottenuti facendo di necessità virtù: e, soprattutto, per quel 14 maggio 2000.
Che la terra gli sia lieve.