LA GAZZETTA DELLO SPORTIL CORRIERE DELLO SPORTVladimir Petkovic, 48 anni, bosniaco-croato, cerca sulla panchina della Lazio il grande salto di qualità a livello professionale. Ha firmato con il club di Lotito un contratto fino al 30 giugno del 2014, guadagnerà 600.000 euro a stagione. Parla sei lingue oltre il serbo: inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo e italiano. Nel corso della sua carriera ha allenato il Bellinzona, il Malcantone Algo, il Lugano, lo Young Boys (con il quale ha sfiorato la conquista dello scudetto), il Samsunspor e il Sion. Nel suo palmarès vanta, da giocatore, un titolo jugoslavo con la squadra di Sarajevo. La Lazio si è radunata venerdì 6 luglio, oggi si conclude la prima settimana di lavoro ad Auronzo di Cadore. Il nuovo tecnico ha introdotto regole rigide, ma anche dialogo e disponibilità: motivatore, sergente di ferro, papà, uno stile che ha colpito e conquistato tutti.
Daniele Rindone - Petkovic piace, usa le parole giuste, è un grande motivatore. Sarà il campo a giudicarlo calcisticamente, ma l’inizio è promettente. Non si sente un sergente di ferro, l’ha voluto specificare con educazione durante la conferenza stampa di ieri. E stato definito così solo per i metodi di lavoro che utilizza, è un modo colorito per inquadrare allenatori di carattere. Non se l’è presa, l’ha detto perché non vuole sembrare arcigno, freddo e distaccato. Tutt’altro, è un tecnico aperto al dialogo e al confronto, sempre sorridente. E un allenatore moderno, preparato, vuole farsi conoscere, è sbarcato in Italia per diffondere la sua idea di calcio. Vlado si è presentato bene, parlando in italiano, sa come far colpo sullo spogliatoio e sulla gente. Predica i suoi concetti continuamente: «Qualità, aggressività, fate gol», ripete di mattina e di pomeriggio. Vuole una Lazio di carattere, offensiva, senza paura. Vuole una squadra propositiva, ma anche stabile in difesa, ha studiato, sa quanto sia difficile la serie A. L’idea di una Lazio che gioca a memoria stuzzica la fantasia. Petkovic usa parole giuste perché parla di gioco, di qualità e aggressività, termini che piacciono ai tifosi. Ha portato una nuova mentalità, s’ispira a concetti polisportivi per organizzare gli allenamenti, ha preso spunto da vari sport: «Lo scopo è mixare il lavoro fisico, tecnico e tattico per sollecitare la squadra in diversi modi. Non voglio rendere gli allenamenti monotoni, il ritmo dev’essere alto così come il piacere di giocare a calcio». Il piacere di giocare a calcio, che bella frase. Per lui «ogni giocatore deve sapere come comportarsi, deve sapere cosa farà il compagno in ogni situazione. Offensivamente voglio avere un determinato progetto di gioco, dev’essere collegato alle abilità individuali, a questi livelli così si può fare la differenza». E così ci piace.
Daniele Rindone - Yilmaz alla fine s’è accasato al Galatasaray, si cerca un attaccante, una seconda punta. Un terzino arriverà, il prescelto è Balzaretti, Petkovic lo potrebbe utilizzare sulle due fasce, il tecnico spera nell’assalto di Lotito. E la società sta valutando l’acquisto di un centrale difensivo, aveva puntato su Breno, ma l’operazione è sfumata per i noti fatti giudiziari. Lotito e Tare valutano le offerte, i giocatori proposti, potrebbero decidere di agire. A Formello gira e rigira il nome di Alexis Rolin, difensore mancino uruguaiano, classe 1989, gioca nel Nacional Montevideo. Costa circa 5 milioni, è extracomunitario, ci sono due caselle da occupare (erano prenotate per Yilmaz e Breno). Rolin è stato segnalato nelle scorse settimane, piace per caratteristiche fisiche e qualità. Sarà protagonista alle Olimpiadi con l’Uruguay, è stato inserito nella lista per i Giochi. Il suo futuro potrebbe decidersi ad agosto, alla Lazio la tempistica sta bene. In queste prime settimane di ritiro è tutto nelle mani di Petkovic, il tecnico valuterà la rosa e indicherà i ruoli da rinforzare. C’è un rischio, se il difensore si farà notare il prezzo si gonfierà. Ha molto mercato in Europa, in Italia è stato seguito dall’Inter e dal Genoa. E un centrale che sa adattarsi a sinistra, i giocatori duttili piacciono molto ai dirigenti biancocelesti. Rolin è un nome da tenere in considerazione, può prendere quota.
Difesa, arriveranno rinforzi. L’obiettivo numero uno è sempre Federico Balzaretti, l’uomo scelto per la fascia sinistra. Petkovic ne ha parlato ieri in conferenza stampa, ha promosso il suo acquisto: «E uno dei laterali più forti dItalia» , ha detto il tecnico. Lo accoglierebbe a braccia aperte, gli risolverebbe molti problemi sulle corsie. Radu è alle prese col solito ginocchio malandato, rimarrà fuori 30 giorni, c’è bisogno di forze fresche. Balzaretti è forte, viaggia verso i 31 anni, ha esperienza, Lotito sta lavorando per convincere il giocatore e Zamparini. L’esterno ha espresso il desiderio di non giocare le coppe per stare insieme alla sua famiglia, per essere più libero. Lotito non si arrende, conta di strappare il suo sì. Prima dovrà trovare l’accordo col presidente rosanero. Il manager di Balzaretti è Alessandro Moggi, oggi potrebbe incontrare i dirigenti del Palermo per parlare del futuro. Zamparini offre un triennale al suo cursore, la proposta sarà accettata? In caso di rifiuto, la Lazio lancerà l’assalto finale. Lotito è pronto a proporre poco meno di 3 milioni di euro per fare colpo. Balzaretti è in scadenza nel 2013, il suo cartellino vale di meno, ma i biancocelesti sono disposti al sacrificio pur di prenderlo. In alternativa c’è sempre Peluso dell’Atalanta, più difficile arrivare a Santon del Newcastle.
Attacco, la prima scelta si chiama John Guidetti del Manchester City, verrebbe di corsa a Roma, è cresciuto con Eriksson e Mancini, ha origini italiane. Gli inglesi vorrebbero cederlo a titolo definitivo, trattando si può strappare un prestito con diritto di riscatto. Si riparla di Emmanuel Mayuka, jolly d’attacco dello Young Boys, pupillo di Petkovic. Può giocare da prima o seconda punta, può fare l’esterno offensivo, è velocissimo, costa circa 5 milioni. Fin quando Yilmaz è rimasto un obiettivo, l’attaccante dello Zambia era stato scartato, le strategie possono cambiare.
Ad Auronzo di Cadore è atteso il presidente Lotito: sbarcherà oggi. Si riunirà con Petkovic e incontrerà Diakitè, si discuterà del rinnovo di contratto. Il presidente vuole parlare direttamente col giocatore per convincerlo a firmare (c’è distanza economica). In zona cè Luis Ruzzi, manager di Mauro Zarate, il patron biancoceleste potrebbe riunirsi anche con lui per delineare il futuro. La Lazio vuole spalmare l’ingaggio di Maurito allungando il contratto in scadenza nel 2014.
Il caso Matuzalem e la prima amichevole del precampionato. Si giocherà alle 17.30 contro l’Auronzo (Seconda categoria), il match sarà trasmesso in diretta su Sportitalia. Il brasiliano vorrebbe essere in campo, non ci sarà, è a Roma in punizione. Ha saltato il raduno, non si è fatto rintracciare per giorni, la società si è infuriata. Aveva perso i documenti, era stata questa la giustificazione. Matuzalem ieri sera ha scritto un messaggio su Facebook dalla sua casa romana: «Perché dicono che voglio andare via dalla Lazio? Qui è casa mia! Qui finisco la mia carriera». E un messaggio accorato, il brasiliano vuole chiedere scusa a Lotito e a Tare, a Petkovic e ai compagni. La reazione della società l’aveva spinto a guardare altrove, a cercare squadra. Ma col passare dei giorni sè calmato, sogna di raggiungere il ritiro di Auronzo. Come reagirà il club? Si saprà nelle prossime ore. Matuzalem ieri ha effettuato le visite mediche alla clinica Paideia, si è presentato alle 8, puntualissimo. Si sta allenando da solo, spera di fare pace con la Lazio.
Petkovic deve pensare al campo, alle 17.30 la squadra affronterà l’Auronzo nella prima amichevole ufficiale del precampionato. La preparazione sta entrando nel vivo, la squadra è stanca, è stata spremuta anche ieri (quattro ore totali di lavoro). Non ci sono certezze sulla formazione iniziale che affronterà il test, potrebbe ricalcare quella provata giovedì pomeriggio. Gli esperimenti continuano, ieri sono state provate due Lazio. La prima era a forma di 4-4-2: Marchetti; Scaloni, Stendardo, Biava, Zauri; Candreva, Cana, Hernanes, Lulic; Rocchi, Floccari. Hernanes e Cana erano in coppia a centrocampo, è arrivata un’altra conferma, il Profeta sarà utilizzato sulla mediana (stavolta era centrale). Laltra Lazio era schierata col 4-4-1-1: Bizzarri; Konko, Diakitè, Dias, Garrido; Gonzalez, Ledesma, Ederson, Mauri; Zarate; Kozak. Maurito agiva da seconda punta. Non sarà disponibile Onazi, rientrerà in gruppo mercoledì (affaticamento muscolare).
La Lazio chiuderà il ritiro di Auronzo il 26 luglio, avrà alcuni giorni di riposo, poi inizierà la seconda fase del precampionato, con tutta probabilità a Fiuggi. Sono in programma due amichevoli: contro la Nuova Circe (l1 agosto) a San Felice Circeo e contro il Salerno Calcio in trasferta (data da definire).
Così ad Auronzo (ore 17.30), diretta Sportitalia LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Diakitè, Dias, Garrido; Hernanes, Ledesma, Lulic; Ederson; Zarate, Kozak. A disp.: Bizzarri, Carrizo, Berardi, Scaloni, Zauri, Stendardo, Biava, Cavanda, Gonzalez, Candreva, Cana, Mauri, Alfaro, Floccari, Rozzi, Rocchi. All. Petkovic
Daniele Rindone - Tecnica sopraffina, numeri alla Ronaldinho, futbol bailado , sta dando spettacolo in campo, sta facendo sognare i tifosi. Da anni aspettava questi momenti, da anni sognava di indossare la maglia biancoceleste e se la sta godendo. Ederson a tutto gas, sta stupendo tutti. E il primo acquisto della stagione, Lotito lo considera «un campione» , per lui fa parte della lista dei quattro colpi che aveva promesso a marzo. Eder, lo chiamano così i compagni, è partito alla grande. Nessuna traccia degli infortuni che l’hanno tormentano negli ultimi anni, s’è presentato in forma smagliante, con voglia di vincere, con grande entusiasmo. Ha sempre il sorriso stampato sul viso, non lo vedi mai triste. E disponibile con i tifosi, si ferma e firma autografi, fa un salto al Lazio Style Village e gioca con i bambini. Gli chiedono la rabona, i giochetti col pallone, e lui esaudisce il desiderio. S’è messo pure a segnare in partitella, è successo giovedì pomeriggio, nella prima sfida giocata a tutto campo. Sembra nella Lazio da sempre, ha sposato la causa, è legato ai colori biancocelesti, è sbarcato a Roma con 5 anni di ritardo, ha iniziato ad amare questa squadra da lontano.
Via libera a Ederson il trequartista. Petkovic sta modellando una Lazio duttile, non ha scelto il modulo base, ma negli esperimenti fin qui svolti ha schierato il brasiliano nel ruolo di rifinitore. Giovedì l’ha fatto esibire dietro le due punte, nel rombo, sta studiando il modo migliore per far coesistere lui e Hernanes. Il Profeta agiva da mezzala destra, Ederson liberava la fantasia sulla trequarti. E una soluzione che può funzionare, sarà una delle armi che sfrutterà questa nuova Lazio. Eder si muove bene, svaria su tutto il fronte, non dà riferimenti, mette palloni invitanti nei corridoi, aziona i bomber di turno. Si trova bene nel dettare i tempi offensivi, è abituato a farlo: «Mi considero un trequartista, ma in Francia ho occupato cinque ruoli diversi» , s’è presentato così a Formello. Lui ed Hernanes si conoscono, si sono incrociati nelle Nazionali giovanili del Brasile, si sono ritrovati nella Lazio. Stanno spesso insieme, succede dopo ogni allenamento. Non si pesteranno i piedi, non si faranno la guerra, coesisteranno, miglioreranno l’intesa in campo. Il Profeta partirà molto probabilmente dal centrocampo, Ederson si piazzerà nel posto che gli apparteneva. Nessuna gelosia, c’è unità d’intenti e voglia di far bene. L’arrivo di Eder può far crescere il livello qualitativo della rosa, è stato un affare economico (è arrivato a parametro zero), può rivelarsi un affare tecnico. Ederson è duttile, potrà giocare come esterno offensivo o come seconda punta, volendo anche a centrocampo in caso di emergenza. Ha fantasia, ha piede, ha tiro, l’ha messo subito in mostra. Hernanes in quel ruolo ha segnato molto, Ederson non vuole essere da meno.
Sogna di indossare la maglia 10, quella che l’anno scorso apparteneva a Mauro Zarate. L’ha chiesta, è pronto a parlarne, non farà storie se non l’avrà, ma ha fatto sapere che la porterebbe con onore, in caso contrario sceglierà il 7. Ederson si vede col 10 addosso, l’ha indossato nel Brasile Under 17 e ha vinto un Mondiale, l’ha avuto al Nizza e al Lione. Quando la Lazio lo corteggiava, s’immaginava con questa maglia, s’immaginava in campo, preparava i numeri, fantasticava. Oggi Ederson c’è, illumina la squadra e fa innamorare i tifosi biancocelesti. «Il primo gol? Esulterò come quando ero ragazzino, come l’aquila Olympia» , ha detto nel giorno della presentazione. E abituato ad esultare volando sotto la curva dei tifosi, allargando le braccia, correndo a più non posso, arrampicandosi sulle ringhiere. Urlerà Laziooo.
LA REPUBBLICAIL CORRIERE DELLA SERAIL TEMPOUna settimana fa ha conosciuto i suoi ragazzi. A Formello, durante il raduno, fece capire da subito una cosa: si cambia registro. Poi,ad Auronzo di Cadore,è passato ai fatti.Nuovi metodi di allenamento, nuovo modulo, nuova attenzione al gruppo. Vladimir Petkovic lavora senza sosta per trasformare la Lazio. Ma non chiamatelo sergente di ferro.«Ho letto i giornali. Normalmente una persona così non dà interviste e non parla con nessuno. Avrete tempo per conoscermi, i giocatori lo stanno facendo». Mister Petkovic, come vanno i primi giorni di lavoro? «Abbiamo molti obiettivi, voglio proseguire step by step. Mischio lavoro fisico a quello tecnico-tattico per stimolare la squadra in vari modi. Voglio aumentare di giorno in giorno ritmo e voglia di giocare a calcio. Alterniamo gli esercizi per controllare il carico di lavoro e in questa fase è andata abbastanza bene. I dati ci dicono ogni giorno come sta la squadra e il singolo giocatore. I numeri e il confronto con lo staff serve a confermare le mie sensazioni. Vedrete, con i miei principi, potremo giocare in qualsiasi maniera. Il modulo lo vedremo, sarà importante poter schierare i giocatori in diverse posizioni. Quello che sto facendo, adesso, è insegnare a pensare con o senza palla. Giocheremo in modo offensivo e servirà stabilità difensiva: ogni giocatore dovrà sapere come comportarsi e cosa farà il compagno. Coordinerò il gioco del gruppo con le abilità individuali. Da lunedì aumentiamo la potenza aerobica, ci concentreremo su tattica, tecnica e prevenzione di infortuni». Qualità e aggressività sono le parole che utilizza di più. «Sì,ma non parlo solo di qualità tecniche, ma anche tattiche e di gestione delle forze con i compagni. La Lazio deve essere aggressiva, alta e compatta. Mentre nella fase difensiva voglio una squadra più vicina all’uomo». Hernanes giocherà più centrocampista che trequartista? «I giocatori non devono vedere la posizione in cui giocano in questi primi giorni perché sto provando. Devo conoscere come poter sfruttare i miei uomini perché in campionato non avrò tempo per sperimentare». Che idea si è fatto di Zarate? «Per me è importante il gruppo ed è importante che Zarate ne faccia parte. Voglio vederlo, per ora tutti, anche lui,stanno lavorando bene». È contento dell’attuale rosa o manca qualcosa? «È presto, abbiamo tempo anche se è vero che dobbiamo correggere qualcosa. Per ora sono contento dei giocatori che ho. Tutti i giorni parlo con lo staff di quello che si potrebbe fare meglio». Che effetto le fanno i tifosi? «È bellissimo, sapevo che la Lazio è una grande società e qui c’è un calore straordinario. Ogni giorno cerchiamo di stare con loro, sono molto grato del supporto che ci danno. Se lavoriamo bene avranno grandi soddisfazioni». Lulic come l’ha trovato? «Ha fatto una buona stagione, ma sono convinto che può fare un salto di qualità. Diventerà un giocatore ancora più importante per questa squadra. Sarà il jolly». Matuzalem non c’è. Dispiaciuto? «Matuzalem sarebbe stato importante come gli altri. Mi è dispiaciuto che non sia venuto con noi in ritiro. Tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile e quello che è successo va oltre le mie competenze ». Come ha trovato Mauri? «Ho parlato con lui, ma non c’era da dire molto. Nessun dubbio per il suo futuro». Le piace Balzaretti? «Balzaretti è un giocatore valido, può giocare bene in entrambe le corsie laterali, e si è confermato come uno dei migliori in nazionale».
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