Autore Topic: Petkovic e l'obiettivo: dominare il gioco «La mia Lazio bella e vincente»  (Letto 602 volte)

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dal nostro inviato Gabriele De Bari
AURONZO DI CADORE - È il demiurgo della nuova Lazio. Il personaggio più seguito nel ritiro, quello che suscita interesse e curiosità per i metodi di lavoro, le idee tattiche, il modo di porsi con il calciatori e con il pubblico. Duro e gentile al tempo stesso, gli occhi azzurri, buona personalità e un discreto italiano. La facilità di comunicare e la simpatia di Vladimir Petkovic, almeno per il momento, hanno conquistato tutti in attesa di avere il riscontro del campo, che rappresenta il biglietto da visita più importante per qualsiasi allenatore.

Mister, come sono trascorsi i primi giorni di lavoro?
«Ho imparato a conoscere i calciatori, loro a conoscere me. La preparazione italiana è sempre pesante, perciò sto cercando di sollecitare i ragazzi in diverse maniere al fine di rendere gli allenamenti meno monotoni. Quando, oltre alla parte fisica, c’è anche il piacere di giocare al calcio, diventa tutto più divertente. Abbiamo raccolto dati sia sulla squadra, che sui singoli così possiamo avere il quadro della situazione fisica generale».

Sono mancate le prove tattiche sul campo.
«Abbiamo fatto poco perché volevo impiegare la prima settimana per capire le qualità e le caratteristiche degli elementi che ho a disposizione. Sono stati focalizzati alcuni concetti chiave sulla fase di possesso palla, su quella di non possesso e sulla mentalità».

Qual è l’obiettivo tattico?
«Ancora non ho deciso se giocare con la difesa a tre, così come dobbiamo ancora stabilire lo schieramento offensivo. Si è parlato di principi basilari nei movimenti, ognuno deve sapere come comportarsi in ogni situazione di gioco. Mi piacerebbe allestire un gruppo capace di giocare con moduli differenti, grazie a calciatori in grado di ricoprire diversi ruoli».

Come sarà la sua Lazio?
«Aggressiva, compatta, propositiva. Punto a una squadra che abbia il dominio del gioco e che cerchi sempre il successo. Lavoro molto sul gruppo anche, alla fine, la differenza la fanno i calciatori di qualità».

Come ha visto Zarate?
«Sta lavorando benissimo, si è inserito, lo seguo con attenzione».

Chiederà alla società di tenerlo o lo lascerà partire?
«Non mi farò condizionare dalle tante voci che ho sentito sul suo conto, lo sto scoprendo giorno dopo giorno, osservando quello che fa in campo. Le sue qualità non si discutono, perciò nessuna preclusione su Zarate».

Lulic giocherà ancora sulla fascia sinistra?
«Può essere impiegato anche a destra. La posizione ideale è dalla metà campo in avanti, però è anche in grado di fare il terzino. È reduce da una buona stagione ma, siccome lo conosco bene, dico che migliorerà».

Si parla poco della difesa.
«Lavoreremo anche su quella. A difensori chiederò di stare più vicini all’uomo».

Dove potrà arrivare la Lazio?
«Il piazzamento dipenderà anche da quello che faranno gli avversari, sicuramente sarà protagonista e regalerà ai tifosi belle soddisfazioni».

Cosa manca alla rosa per essere competitiva?
«Ho calciatori di qualità, che stanno impegnandosi molto. C’è ancora tempo per vedere se bisognerà correggere qualcosa, dal mercato qualche innesto arriverà».

Dispiaciuto per l’atteggiamento di Matuzalem?
«Molto, perché contavo anche sulla sua presenza per allestire il centrocampo di maggior tasso tecnico».

Sfumato Yilmaz, si parla molto di Balzaretti.
«È uno dei migliori esterni italiani. Gioca sia a destra, che a sinistra, lo seguiamo con interesse».

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