Autore Topic: Napoli city  (Letto 3033 volte)

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Online disabitato

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Re:Napoli city
« Risposta #20 : Sabato 3 Dicembre 2011, 13:42:06 »
Boh.. a me sembra sempre tutto più sospetto..
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Offline aquilafelyx

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Re:Napoli city
« Risposta #21 : Sabato 3 Dicembre 2011, 14:06:18 »
Cazzo vanno a fa' in giro sti ricchi , a provocà le masse di diseredati che cercano di mette insieme il pranzo con la cena !
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline carpelo

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Re:Napoli city
« Risposta #22 : Lunedì 19 Dicembre 2011, 16:37:34 »
Faccio ammenda, o almeno faccio miei i dubbi di disabitato.
Ho sentito che anche il procuratore di Cavani è stato rapinato. Quello che immaginavo un "semplice" episodio di criminalità quotidiana, ahimè non isolato in quel di Napoli, inizia a prendere i connotati di una vera e propria strategia.

Offline Brunogiordano

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Re:Napoli city
« Risposta #23 : Lunedì 19 Dicembre 2011, 16:39:14 »
Faccio ammenda, o almeno faccio miei i dubbi di disabitato.
Ho sentito che anche il procuratore di Cavani è stato rapinato. Quello che immaginavo un "semplice" episodio di criminalità quotidiana, ahimè non isolato in quel di Napoli, inizia a prendere i connotati di una vera e propria strategia.
Tra l'altro, tifoso della Lazio.
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

bak

Re:Napoli city
« Risposta #24 : Lunedì 19 Dicembre 2011, 17:06:18 »
Veramente, nei giorni passati, parlavano anche di un misterioso furto ai danni di Aronica.

bak

Re:Napoli city
« Risposta #25 : Martedì 27 Dicembre 2011, 11:09:13 »
IL QUESTORE: «LA CONCENTRAZIONE TEMPORALE BALZA AGLI OCCHI»
Gli otto sgarbi ai calciatori E Napoli teme il complotto

Orologi e auto rubate. Il pm: qualcosa di strano. Voci di una «vendetta» della camorra per i biglietti venduti online

NAPOLI - La statuetta del Matador ancora resiste nella tramontana gelata di San Gregorio Armeno: forse appena mezzo sughero indietro rispetto alla gloria d'un anno fa, un'inezia tra pecorelle e pastori dei mastri artigiani. Del resto quando Edi Cavani, accompagnato da Morgan De Sanctis, è apparso in carne e ossa nella basilica di piazza del Plebiscito, precettato da quel geniale napoletano che è Crescenzio Sepe per dare attrattiva pop alla chiusura dell'anno giubilare, sotto le sacre arcate sono rimbombati boati da curva, come sempre. «Questi ragazzi sono testimoni di speranza», ha detto il cardinale indicando il centravanti e il portierone della squadra di calcio forse più amata del mondo.
«Certo, l'affetto magari è anche eccessivo, il calore può... stancare», medita un altro napoletano che conosce il peso delle parole, Luigi Merolla, questore d'una città dove Bassolino s'illuse di regolare il flusso del bene e del male spingendo i suoi cittadini a fermarsi coi semafori rossi e da dove de Magistris immagina di esportare mondezza via piroscafo manco fosse pizza Margherita. Cavani come Hamsik, Lavezzi come Aronica, insomma i «testimoni di speranza», a loro volta coltivano una speranza segreta: cavarsela. Perché, al di là delle icone e dei presepi, del sacro e del profano che sempre nella patria di San Gennaro e di Sepe la plebe mescola, forse qualcosa s'è rotto: «Troppo calore, forse», ammette ancora Merolla, prudentissimo.

Chiamalo calore. Otto sgarbi, tra furti e rapine, otto ceffoni in faccia agli intoccabili in maglia azzurra in poco più d'un mese e mezzo: rubati orologi da ventimila euro, auto anche da poco prezzo (ad Aronica persino una Panda e una Cinquecento a noleggio!), quattrini, gioielli... non hanno risparmiato né Martina Hamsik, moglie di Marek, né la splendida Yanina, fidanzata di Pocho Lavezzi e ragazza senza mezze misure («città de mierda », ha chiosato su Twitter , salvo pentirsene, dopo aver dovuto mollare il Rolex a due guaglioni svelti di mano), e neppure Barbara, dolce consorte del quasi sconosciuto stopper Fideleff. Al procuratore di Cavani hanno minacciato la compagna incinta con una pistola sul ventre. Prendersela con le famiglie... Roba che, fosse successa ai tempi di Maradona, i Giuliano sarebbero scesi in armi da Forcella, don Loigino in testa, a vendicare le vittime. Invece, qua, tutti zitti.

« È cosa 'e niente », direbbe Eduardo. Cosa da niente, robetta, sembra far intendere la società guidata da Aurelio De Laurentiis, che - al netto di una battutaccia: «Chi gira per Napoli col Rolex non è ancora abbastanza napoletano» - si blinda dietro un silenzio inquietante. Qualche manager per parlare pretenderebbe la rilettura preventiva dell'articolo. Tutti minimizzano, tranne Mazzarri che sui giornali descrive un'opera di «destabilizzazione», salvo poi addebitarla ai giornali stessi. Cosa 'e niente . Ma si mormora che proprio Mazzarri sia pronto ad andarsene. Cavani pure. Magari anche gli altri gioielli di una squadra che ha ridato orgoglio alla città dopo la B e il fallimento. Nei bar di piazza dei Martiri, tra gli scaffali della Feltrinelli, ai tavolini del Gambrinus, sui blog, monta la teoria del complotto. In molte versioni. Si dice che De Laurentiis stia resistendo a un vero tentativo di estorsione. Che abbia rotto una pax consolidata vendendo online i biglietti delle partite e ledendo così gli interessi dei bagarini. Che perfino l'abbandono del campo di Soccavo abbia fatto girare le scatole a qualche padrino che ha perso l'indotto. Uno studioso degli ultra, Rosario Dello Iacovo, manager dei 99 Posse , ammette che «il filotto di aggressioni insospettisce: qualcuno potrebbe stare bussando a quattrini. Ma va anche tenuto d'occhio il nuovo scandalo delle scommesse, lì s'è solo sollevato il lembo del lenzuolo». Dello Iacovo è uno convinto che la camorra sia «una forma atipica di welfare» ed è un frequentatore abituale delle curve A e B e di piazza Bellini, base di partenza del tifo estremista. Ma anche un intellettuale indiscusso come Biagio De Giovanni è preoccupato: «Il Napoli è un grande mito che unifica. Il merito di De Laurentiis è stato riportarlo tra noi. A questi segni di vitalità la camorra torna a interessarsi. E così sembra prendere di mira i giocatori del Napoli, per entrare in tutti gli interstizi di un mito rinascente, gioco, scommesse, biglietti». Non tutti la vedono così: «Totale fesseria, questa del complotto», giura Claudio Botti, penalista famoso e artefice a suo tempo del Te Diegum in onore di Maradona: «Sono tutti episodi non collegati. Se la camorra vuole mandarti un messaggio, te lo manda molto più esplicito di così».

Insomma, se non è proprio cosa 'e niente , è roba da prendere con le molle. Così ha fatto dall'inizio il questore Merolla: «Lei può rassicurare l'opinione pubblica», ci dice. Ma poi aggiunge: «Per ora». Rispetto ai primi tempi di totale diniego, resta la cautela eppure si nota un cambiamento: «Ci sono episodi sottoposti a un'attenzione particolare, ma di qualità diversa». Tutti in poche settimane, però. «Certo, la concentrazione temporale balza agli occhi anche a noi, perciò guardiamo questi fatti con un certo interesse». Il furto dei Rolex rappresenta un filo sottile che attraversa tutta questa storia. I carabinieri del colonnello Minicucci hanno mappato i 78 colpi simili da inizio anno, la rapina dell'orologio di lusso è un marchio della piccola mala napoletana. «Ma una stranezza c'è: che adesso non si restituisca all'eroe il maltolto», ammette Giovanni Melillo, il procuratore aggiunto che coordina le indagini sulle otto aggressioni subite dai giocatori e dalle loro famiglie. Quando derubarono Maradona i guaglioni fecero a gara per riparare alla sgarro.

«Il contesto è complesso. Allo stadio, in curva, vige la legge di camorra», spiega il procuratore, per il resto abbottonato come sempre. Ciò che Melillo non dice è che certe sere, a fotografare le tribune dei vip, «verrebbe fuori un gigantesco 416 bis per quanti pregiudicati ci trovi», come sussurra qualche vecchio sbirro. Su certe frequentazioni le indagini sono aperte: agli atti anche i rapporti tra alcuni calciatori del Napoli e i bravi guaglioni (il Viminale identificò tre mesi fa i membri di 15 clan in curva). E se Maradona si fece avviluppare dai Giuliano e dalla loro vasca a conchiglia, Lavezzi ha dovuto spiegare ai pm il suo aggrapparsi a personaggi come l'imprenditore in odore di riciclaggio Marco Iorio (socio di Fabio Cannavaro nel ristorante «Regina Margherita») o Antonio Lo Russo, rampollo di capoclan («pensavo fosse solo un capo ultrà»). Infortunato, per la partita col Genoa era in tribuna vip: gli si sono assiepati i fedeli attorno, spalle al campo e ai gol della squadra, per lunghi minuti, scandendo Po-cho! Po-cho! Forse per chiedergli perdono. Forse perché, in una città dove tutto è cosa 'e niente , l'unica cosa seria sono loro: questi ragazzini milionari che giocano a un gioco di cui non sempre sanno bene le regole.

Goffredo Buccini

http://www.corriere.it/cronache/11_dicembre_27/napoli-sgarbi-ai-calciatori-complotto-buccini_24c31ae0-305a-11e1-8f40-f15d26f90444.shtml

rocco tanica

Re:Napoli city
« Risposta #26 : Giovedì 16 Febbraio 2012, 20:59:14 »
Arrestati undici ultrà del Napoli Giocatori in contatto con i capi

Nell'indagine sono state fondamentali le intercettazioni telefoniche

La Polizia di Stato della Questura di Napoli sta eseguendo 11 misure cautelari, emesse dal gip nei confronti di appartenenti al gruppo di tifosi ultrà del Napoli dei cosiddetti "Bronx". Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un’indeterminata serie di delitti in occasione di manifestazioni calcistiche nazionali ed estere.

Le indagini sono state coordinate dal gruppo specializzato in reati sportivi di magistrati della Procura della Repubblica di Napoli e sono state condotte per oltre due anni dalla Sezione Investigativa della Digos, con attività di osservazione e servizi tecnici di intercettazione telefonica ed ambientale. Gli indagati hanno preso parte ai gravi atti di violenza commessi a Napoli il 9 maggio 2010, in occasione della gara Napoli-Atalanta, a seguito dei quali rimasero feriti 13 agenti della Polizia di Stato; a Udine il 7 febbraio 2010, in occasione dell’ incontro Udinese-Napoli, a Bucarest (Romania) il 30 settembre 2010, in occasione della gara di Europa League Steaua-Napoli, ed ancora, a Napoli, il 21 ottobre 2010, in occasione della gara Napoli-Liverpool, anch’essa valida per la stessa competizione internazionale.

In quest’ ultima occasione furono aggrediti e feriti, in diverse circostanze, sette turisti inglesi e cinque agenti della Polizia di Stato. Già il 16 novembre 2010, su ordine degli magistrati della Procura della Repubblica che hanno coordinato le indagini, la Digos aveva eseguito ispezioni personali e perquisizioni nei confronti di 57 appartenenti ai gruppi di ultrà, verificando, per ognuno di essi, la presenza sul corpo dei tatuaggi che ne contraddistinguevano l’organicità al gruppo. Nel corso di quella operazione, furono sequestrati in numerose abitazioni ingenti quantitativi di oggetti contundenti e capi di abbigliamento utili per il ’travisamentò, tutto materiale utilizzato dagli indagati nell’esecuzione di aggressioni pianificate alle tifoserie di squadre avversarie ed alle Forze dell’ Ordine.

Dalle indagini è anche emerso che Fabiano Santacroce, ex difensore partenopeo ora nel Parma, era legato da vincoli di amicizia con Francesco Fuccia, ritenuto il capo degli ultrà arrestati. Santacroce, si evidenzia, si recava a casa di Fuccia mentre quest’ultimo era detenuto agli arresti domiciliari in base a un’ordinanza del Tribunale di Genova per spaccio di droga. In alcune occasioni il giocatore gli ha anche portato delle magliette. Santacroce, sentito in Procura come persona informata dei fatti, ha riferito di avere conosciuto l’ultrà a Castel Volturno dove gli era stato presentato dal compagno di squadra, Paolo Cannavaro, che risulta completamente estraneo all’indagine.

Il procuratore aggiunto di Napoli, Giovanni Melillo, ha spiegato alcune dinamiche in conferenza stampa: «Alcuni calciatori del Napoli mantengono i contatti con i gruppi di ultrà anche perchè ritengono che questi ultimi possano influire sulle scelte della società al momento del rinnovo del contratto». Melillo ha citato in particolare Ezequiel Lavezzi e alcune dichiarazioni del calciatore rese nell’ambito di un’altra inchiesta e confluite poi nell’ordinanza cautelare eseguita oggi. Il verbale di Lavezzi è quello nel quale il Pocho parlava della sua conoscenza con Antonio Lo Russo, il figlio dell’ex capo clan di Miano, Salvatore, oggi collaboratore di giustizia.

Offline lollapalooza

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Re:Napoli city
« Risposta #27 : Mercoledì 25 Luglio 2012, 11:38:48 »
Si ricomincia:

Ieri sera, nei pressi del San Paolo, due malviventi hanno scippato Maria Soledad, moglie di Edinson Cavani. La donna si trovava da sola e stava entrando in auto quando è stata assalita da due malviventi che le hanno rubato un orologio da 18mila euro. I due banditi sono poi fuggiti su una moto.

sotto shock — "La moglie di Cavani è ancora sotto shock ma sta bene", ha detto il procuratore del centravanti, Claudio Anellucci, ai microfoni di Sky Sport. Anellucci comunque ha tenuto a ribadire che: "dei delinquenti non possono rovinare la gente meravigliosa che c'è qui. In molti ci hanno espresso la loro solidarietà, l'importante è che tutto si stia raccontando e che rimanga solo uno spiacevole ricordo".

precedenti — Non è il primo furto subito dai giocatori partenopei o loro familiari. Lo scorso anno, sempre in estate, ignoti svaligiarono la casa dell'attaccante uruguaiano. Anche la moglie di Hamsik, lo scorso autunno, fu rapinata dell'auto, una Bmw X6: la vettura fu recuperata poco dopo. Ma a suscitare maggior impatto mediatico fu la rapina del Rolex, a Napoli, subita da Yanina Screpante, fidanzata di Ezequiel Lavezzi, ora al Psg. La giovane si sfogò su Twitter: "Poi dicono che in Argentina c'è insicurezza... Napoli città di m...". Seguirono scuse, ma la magia era finita.

fonte



Giglic

Re:Napoli city
« Risposta #28 : Mercoledì 25 Luglio 2012, 11:42:49 »
Non hanno ancora deciso a quale clan dare i biglietti e l'esclusiva per le trasferte? Ah, il DeLa finto scemo...

feiez

Re:Napoli city
« Risposta #29 : Mercoledì 25 Luglio 2012, 11:54:16 »
Dire che Cavani andrà alla Juve è un azzardo ?

Offline Er Matador

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Re:Napoli city
« Risposta #30 : Giovedì 26 Luglio 2012, 19:27:52 »
Dire che Cavani andrà alla Juve è un azzardo ?
La riapertura del mercato su questo fronte ha seguito a strettissimo giro di posta la notizia, almeno nelle cronache.

Una cosa a margine, totalmente OT e senza spostare di un millimetro le spaventose implicazioni - calcistiche e non - della vicenda: che senso ha andare in giro con un orologio da 18000 euro?
Ripeto: non sto avallando bassezze del tipo "se l'è cercata". Mi sto chiedendo: che senso ha?
Se uno ne ha da buttare, può pensare di investire una cifra folle per una notte con Belén: discutibile sotto molti aspetti, ma ha un capo e una coda.
Come ha un capo e una coda acquistare orologi e simili dal valore astronomico come una sorta di bene rifugio.
Ma l'orologio da 18000 euro indossato come uno Swatch qualsiasi? Forse sono strano io...

feiez

Re:Napoli city
« Risposta #31 : Giovedì 26 Luglio 2012, 19:48:20 »
No, non sei strano.
Riallacciandomi piuttosto alla prima ipotesi, mi ha stupito di come la Juve abbia mollato contemporaneamente le piste di Jovetic e di contrariodisinistro.
Van Persie non arriva, non credo che il solo Pazzini se dovesse arrivare soddisfa la fame di top player.

POMATA

Re:Napoli city
« Risposta #32 : Domenica 29 Luglio 2012, 14:06:49 »
Sono avvertimenti ai giocatori...