Ancora un bell'articolo su Di Matteo (ve lo traduco, scusate se non e' perfetta) che si pone (e risponde) gli stessi interrogativi di noi tutti sull'italo/svizzero.
di Martin Samuel, Daily Mail 21/05/2012
Di' al destino di sparire, Roman, e dai a Di Matteo il posto
Per cominciare, non esiste destino che tenga . Se si trattasse solo di destino, che sia stato il vostro nome gia' sulla coppa o angeli blu e qualsiasi altra cosa soprannaturale che ha accompagnato il Chelsea attraverso l'Europa in questa stagione, chiunque avrebbe potuto essere allenatore del Chelsea a Monaco di Baviera sabato. Anche Andre Villas-Boas.
Perché Roman Abramovich ha speso così tanto tempo, denaro, assunzioni e licenziamenti di dirigenti, se tutto ciò che era necessario era un allineamento di pianeti affinche' il Chelsea vincesse la Champions League? Contrariamente ad alcune nozioni molto bizzarre, che non era il loro turno, non è mai il turno di nessuno.
Ci sono sempre racconti colorati, quando si vola verso una finale, e li abbiamo infusi con una forza mistica, come se qualunque cosa il Chelsea abbia fatto, Michel Platini avrebbe consegnato loro un trofeo il 19 maggio. Pensare cio', tuttavia, sottovaluta completamente il contributo di un uomo: Roberto Di Matteo.
Tutti parlavano del destino dopo la partita. Addirittura Gary Neville, il super-realista, ha sostenenuto che doveva succedere.
Che dire del Bayern, allora? Che dire della Dahoam Finale (finale in casa - dal bavarese ndc)? Uli Hoeness, il presidente, ha speso diversi anni in diplomazie politiche frenetiche per offrire un sogno al più grande club di Germania. Giocarsi il premio più grande per club di calcio in Baviera davanti al Rot-Weiss Inferno -( inferno biancorosso ndc). Non intravedete un'aura di destino anche in tutto cio' ?
Forse che tra i due destini, la forza di quello del Chelsea è stata più forte? Che cosa fa tutto cio' di Di Matteo? Yoda? Non sara' così degno di citazione, come il maestro Jedi, senza dubbio. Di Matteo ha trascorso i mesi come responsabile ad interim del Chelsea concedendo così poco a schiere di giornalisti che solo ora sappiamo cosa vuol dire giocare contro una delle sue squadre: e' tutto basato sul possesso e il testare l'avversario, ma ancora non ci dice nulla. Di Matteo non ha nemmeno affermato di volere tenere il posto sabato notte. Così al posto di intuizione è questa effusione di superstizione. Destino? Bah!
Dunque di Matteo lo vuole il posto? Naturalmente lo vuole. Ecco perché tace. Sa che Abramovich non si cura delle chiacchiere. Il proprietario non lascia trasparire nulla, dunque nemmeno Di Matteo.
Non si impiccia con stupide esternazioni, e, così facendo, tutto quello che Abramovich avra' da pensare saranno i suoi risultati. E quali risultati. Così magnifico è stato il raggiungimento del Chelsea che è stato quasi dimenticato che Di Matteo ha già ottenuto la FA Cup. Se non e' stata La Doppietta che Carlo Ancelotti aveva ottenuto subito, ha rimediato un'altra doppietta, una veramente impressionante. Di Matteo non ha avuto fortuna a Monaco di Baviera, si e' organizzato, si e' fatto furbo, coraggioso e ha ottenuto prestazioni eccezionali da giocatori che sembravano atoni e demotivati fino a quando non li ha cominciati a guidare.
Il salvataggio di un rigore non è fortuna se un uomo, come Petr Cech, aveva studiato tutti quelli del Bayern dal 2007, e diventare campioni d'Europa non è fortuna se un manager ha il coraggio di avere fiducia in un ventiduenne lasciato nelle seconde linee, Ryan Bertrand, che non ha giocato un minuto di calcio europeo fino alla finale di Champions League 2012.
Né è fortuna aver preso l'attaccante da 50 milioni di sterline negli occhi dicendogli che, in una squadra di 11, non era tra i primi cinque rigoristi. Potete immaginare le conseguenze se il Chelsea avesse perso, dopo che a Fernando Torres era stato negato il suo momento dagli 11 metri, e Di Matteo aveva preferito altre cinque persone, tra cui due difensori? Avram Grant è durato circa 24 ore dopo la sconfitta ai rigori dal Manchester United a Mosca; Di Matteo, avrebbe potuto non sopravvivere così a lungo.
Ha dimostrato una quantità incredibile di carattere e, siccome il risultato è tutto nel calcio, si è anche rivelata una scelta giusta. Non sappiamo se Torres avrebbe segnato, ma le scelte di Di Matteo sono state comunque abbastanza per battere i tedeschi ai calci di rigore a casa loro. Non c'e' bisogno di nessuna ulteriore discussione.
Il Chelsea ha pagato £16m per John Obi Mikel - tra cui £ 12 milioni per compensare il Manchester United - e pochi sono mai riusciti a capire perché. Eppure, sotto Di Matteo, che, come il suo assistente Eddie Newton, ha spesso svolto un ruolo di partecipazione, ha prosperato.
E 'stato probabilmente il miglior giocatore del Chelsea a Monaco di Baviera: piedi veloci, mente veloce, capace di spostare la palla in avanti con una meravigliosa combinazione di calma e di urgenza in grado di mettere Claude Makelele da parte. Di Matteo ha trasformato Mikel in Makelele nel giro di pochi mesi, come ha trasformato Gary Cahill nel prossimo John Terry e David Luiz e in un difensore che non attira più risate.
Questo non era destinato ad accadere. Nessuna forza maggiore e' arrivata a cospargere polvere fatata sulla struttura d'allenamento del Chelsea a Cobham. Di Ashley Cole si parla di nuovo come il miglior terzino sinistro del mondo; nell'ultima partita europea con Villas-Boas in carica - a Napoli, una sconfitta per 3-1 - Cole non era neanche negli 11 di partenza. Il terzino destro Jose Bosingwa ha giocato al suo posto; lui neanche rendeva come ha fatto con Di Matteo, nessuno lo era.
Questa è la visione cinica: I giocatori più anziani risentivano i tentativi di Villas-Boas di ridurre il loro potere e tendevano a non faticare per lui, poi è arrivato Di Matteo e far loro fare ciò che volevano, e l'ordine è stato ripristinato.
Ma allora i più giovani, quelli in cui Villas-Boas aveva fede? Che dire di Luiz e Bosingwa e Mikel? Anche le loro performance sono migliorate enormemente. Quindi non si tratta di nessun dispetto. Il successo del Chelsea non è un tentativo dello spogliatoio di dimostrare che Villas-Boas sbagliava, bensi' è la differenza tra un manager che aliena e uno che motiva.
Il dvd dei familiari mostrato ai giocatori nel build-up della finale e' stato un altro colpo da maestro manageriale. Nessuno esce e raccoglie ore di riprese video, in segreto, per fortuna. Di Matteo ha saputo ispirare la sua squadra e la prova e' stata nella performance. Ha avuto ancora ragione.
Se le strategie del Chelsea non fossero così casuali, non ci sarebbe nemmeno un dubbio. Il Real Madrid vinse la Coppa dei Campioni nel 1998 ed esonero' Jupp Heynckes, questo è il contro-argomento, la presunta prova che esiste un disegno più grande di un trionfo. Sì lo fecero. E sapete perché la gente lo ricorda? Perché fu talmente stupido.
L'anno dopo non vinse ne' la Coppa dei Campioni, ne' La Liga. Poi uscirono e spesero una fortuna assoluta per la famosa squadra dei Galacticos, vincendo la Champions League due volte in tre anni - tra il 2000 e il 2002- e da allora non sono stati di nuovo in una finale. Il Real non e' un esempio di come fare una squadra di calcio. Tenuto conto di tutti i loro vantaggi, raggiungono poco.
Il Chelsea, con Di Matteo, ha fatto l'opposto. In questa stagione non erano favoriti per niente e lui e' riuscito a capovolgere tutto. Si merita la possibilità di prendere il club, di giocare delle partite senza essere con le spalle al muro - e la vittoria nella semifinale della FA Cup 5-1 contro il Tottenham, o la finale monster di Liverpool per 60 minuti suggerisce che il meglio deve ancora venire.
Ha catturato i cuori, le menti e due trofei che sembravano al di là di questa squadra fino al suo arrivo. Di' al destino di farsi una passeggiata, Roman, e dai a quell'uomo il posto.