Autore Topic: Udinese-Lazio finisce in rissa Sono terze con Inter e Napoli  (Letto 689 volte)

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Udinese-Lazio finisce in rissa Sono terze con Inter e Napoli
« : Lunedì 30 Aprile 2012, 00:10:43 »
www.gazzetta.it



Il gol di Di Natale nella ripresa premia il coraggio di Guidolin e punisce il catenaccio di Reja. Il 2-0, con i biancocelesti fermi per un fischio dalla tribuna, scatena il parapiglia: espulso Dias. La lotta per la Champions è sempre più incandescente: ora quattro squadre a quota 55 a tre giornate dal termine

Un gol per l'Udinese e per se stesso. Ma anche per l'Inter e per il Napoli. Un gol per tutti, il ventunesimo di Di Natale. Un gol bello, innanzitutto: destro in spaccata, al volo. E poi importante, forse decisivo: la Lazio viene battuta, subisce anche il 2-0 nel finale e si lascia andare a una rabbia ingiustificata. Si erano fermati tutti per un triplice fischio. Ma non era dell'arbitro. Anche senza la rete di Pereyra, in ogni caso, non sarebbe cambiato nulla. Ora ci sono quattro squadre a quota 55. Tutte al terzo posto anche se la classifica avulsa al momento premierebbe Mazzarri. Il risultato del Friuli premia soprattutto Guidolin, che ha avuto più coraggio, e punisce Reja, che voleva il punto e non ne prende nessuno. Il catenaccio stile Chelsea in Italia non funziona, evidentemente. E così, esattamente come l'anno scorso, i biancocelesti perdono lo scontro diretto con i bianconeri e rischiano di buttare all'aria un sogno coltivato per tutta la stagione.

SENZA SBOCCHI — Senza Isla e Armero, ma con la necessità di vincere la partita per restare aggrappato al treno Champions, Guidolin gioca la carta della qualità affiancando Fabbrini a Di Natale e soprattutto schierando Abdi mezzala nel consueto centrocampo a cinque. Né questa mossa, né il recupero in extremis di Basta, tuttavia, danno alla manovra dell'Udinese il brio necessario per scompaginare il bunker avversario. Quando al 19' Di Natale prova il tiro di prima intenzione sull'assist di Abdi ma cilecca in malo modo il pallone, capisci che i friulani sono in difficoltà. A parte qualche cross al centro di Pasquale, gli unici pericoli arrivano dalla distanza, ma Marchetti è bravo sulla punizione di Di Natale (4'), mentre Pinzi non è fortunato in altre due circostanze.

SENZA CORAGGIO — La Lazio arriva al Friuli conscia di potersi accontentare anche di un punto e così Reja opta per il 4-4-1-1 anziché per la speculare difesa a tre, in modo da serrare le linee di difesa e centrocampo a protezione della propria metà campo. Il risultato è che Mauri e Rocchi sono praticamente abbandonati al proprio destino e a parte qualche rara sortita offensiva, i biancocelesti restano bloccati limitando le incursioni degi esterni, soprattutto a sinistra dove Scaloni e Garrido tengono a bada Basta. Su una delle poche avanzate di un ispirato Konko, Rocchi crea l'unica occasione del primo tempo, ma Handanovic vola sul suo colpo di testa (44').

LE MOSSE — Costretto a due cambi nel primo tempo (fuori Matuzalem e Biava che fanno salire a 39 il numero degli infortunati stagionali della Lazio), Reja resta immobile nell'intervallo. La sua squadra, invece, commette il gravissimo errore di arretrare sempre di più il baricentro con il passare dei minuti. Senza strafare, ma semplicemente continuando a spingere, l'Udinese trova pian piano dei varchi e dopo il cambio Pereyra-Abdi sblocca il risultato: cross di Domizzi, Di Natale calcia al volo e supera Marchetti. Poi porta l'indice della mano destra al naso e zittisce anche i suoi stessi tifosi. Del resto criticare quest'Udinese e il suo capocannoniere è davvero troppo. Si è visto quando mancava e chissà se si vedrà prossimamente: il bomber napoletano si è fatto male ai flessori e quasi certamente salterà Cesena, chissà se rientrerà per le ultime due giornate.

LA FOLLIA — Criticare l'assurda rabbia della Lazio a fine partita, invece, è abbastanza scontato. Al 94' arriva un triplice fischio dalla tribuna: Gonzalez si ferma, Marchetti si butta a terra, Pereyra continua e segna a porta vuota. Il gol è valido. Ma i biancocelesti si infuriano. Ne segue una rissa con Tare che viene alle mani con un dirigente dell'Udinese negli spogliatoi. Dias si fa espellere, Scaloni si fa ammonire, Marchetti spinge Bergonzi che non prende provvedimenti nei suoi confronti. Ma perdere 1-0 o 2-0 non cambia nulla. La lotta per un posto in Champions continua. Anche quella della Lazio. Che perde per la quinta volta consecutiva in trasferta, per la settima volta di fila lontano dall'Olimpico. Resta solo Bergamo da qui alla fine. Ma un solo altro passo falso potrebbe essere deleterio.

Ivan Palumbo

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