Autore Topic: La Lazio non vuole più perdersi, Reja chiede testa e cuore  (Letto 821 volte)

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La Lazio non vuole più perdersi, Reja chiede testa e cuore
« : Martedì 10 Aprile 2012, 19:13:20 »
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"Non commeteremo l'errore del dopo-derby, giocheremo con intensità fino alla fine"

Emergenza totale, ancora una volta. Proprio adesso, proprio ora che serviva il massimo sforzo per proteggere il terzo posto. A Torino mancherà, ancora una volta, mezza squadra. Non ci saranno Konko e Radu, la partita con il Napoli ha riacutizzato i fastidi del romeno al ginocchio e lasciato scorie nella coscia del francese. Salteranno la sfida contro la Juventus anche Klose, Lulic, Stankevicius e Dias. Brocchi e Matuzalem, poi, sono acciaccati. Un bollettino di guerra. Non si può parlare più di sfortuna, la stagione è stata intaccata da questa serie interminabile di problemi fisici, soprattutto muscolari. A fine anno si dovranno ricercare le responsabilità, affinché certe situazioni non si ripetano anche in futuro. Mastica amaro Reja, dopo la roboante vittoria sul Napoli avrebbe voluto giocarsi al meglio la sfida di Torino, confermare la squadra vista nel secondo tempo contro gli azzurri.  Non gli sarà possibile e allora spazio alla rivoluzione con l’ipotesi 3-5-2 sempre più concreta. Non sarà, però, questione di moduli allo “Juventus Stadium”, l’ha fatto capire in conferenza stampa il mister. La Lazio c’è, è tornata a ruggire, l’ha fatto nella serata più importante, nella notte del ricordo di Chinaglia, nella serata in cui una nuovo ko poteva aprire il baratro della crisi. I suoi ragazzi, invece, hanno tirato fuori l’orgoglio e il carattere, si sono lasciati alle spalle polemiche ed assenze, hanno schiantato il Napoli con furore e intelligenza. Testa e cuore, queste virtù ha usato la Lazio per strappare i tre punti ai partenopei, per ricacciarli indietro e tenersi stretta il terzo posto. Serviranno anche a Torino testa e cuore, anche perché le gambe, per forza di cose, non possono essere quelle dei tempi migliori. Le assenze stanno falcidiando la rosa, sono costretti a giocare sempre gli stessi (vedi Ledesma e Gonzalez per esempio) e i muscoli non sono ossigenati come si vorrebbe. La Lazio, però, non può mollare ora, non può cedere proprio adesso che la sua candidatura alla Champions è più forte che mai. La Juventus, vero, è avversario difficile, complicato da affrontare. I bianconeri non hanno mai perso, un’impresa titanica in un campionato equilibrato come quello italiano. Conte ha plasmato una squadra a sua immagine e somiglianza: aggressiva, affamata, arrabbiata ma anche paziente e matura. Metteteci anche individualità di primo livello come Pirlo, Vucinic, Buffon, Chiellini, Marchisio, Vidal e altri, ed ecco che il mix Scudetto è servito. Sarebbe stata dura anche con la Lazio al completo, in queste condizioni servirà un capolavoro. Reja studia le possibili soluzioni, sa che strappare punti sarà difficile. Per questo tutte le possibilità che i biancocelesti avranno, le dovranno sfruttate al massimo. Ci sarà bisogno di concentrazione, quindi di forza mentale. Di testa. Serviranno ardore e voglia di non mollare mai. Quindi cuore. La Lazio non farà lo stesso errore commesso dopo il derby, non scenderà in campo con presunzione. Non se lo può permettere. Non giocherà con sufficienza. Sarebbe folle. Le batoste rimediate contro Bologna, Catania e Parma sono servite alla squadra per chiarirsi le idee, per non ripetere gli errori commessi. “Un'esperienza che ci è servita e non commetteremo più l'errore di prendercela troppo alla leggera. Questa squadra qui, questo errore non lo commetterà più, giocherà con l'intensità vista con il Napoli fino alla fine del campionato”. La Lazio del secondo tempo, anche contro la Juve di quest’anno, potrà giocarsela. C’è una Champions da conquistare, un sogno da far diventare realtà. La vittoria contro i partenopei ha dato slancio e morale, ha riconsegnato consapevolezza ad una squadra che sembrava essersi persa. La corsa al terzo posto, adesso, dice Lazio, senza dubbio. Anche se Reja non si fida. “Abbiamo un buon margine ma non credo che il Napoli sia fuori dalla corsa. Servono 65-66 punti. Poi dobbiamo vedere partita dopo partita perché questa media può alzarsi o abbassarsi. Ci sono compagini che possono ancora lottare per il terzo posto. Anche noi abbiamo balbettato qualche volta, ma siamo rimasti comunque in questa posizione. Meno male che abbiamo fatto questa prestazione con il Napoli che ci ha rimesso a debita distanza. Il margine però non è ancora sufficiente”. Un risultato positivo a Torino, non solo sarebbe da propulsore per la Lazio, servirebbe anche per scoraggiare gli avversari. Serviranno testa e cuore, per far piangere la Vecchia Signora. Quelle doti che la Lazio ha sempre avuto, non sempre mostrato, ma che Reja si augura di vedere sempre da qui al 13 maggio.

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