Autore Topic: Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora  (Letto 2481 volte)

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Offline Arkham

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Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« : Lunedì 2 Aprile 2012, 16:08:56 »
C’è una foto famosa, con l’omone urlante che punta il dito contro i nemici inferociti, sul volto l’urlo vittorioso di chi ce l’ha fatta per l’ennesima volta.
Poi ce n’è un’altra, magari famosa anche quella, ma io non l’avevo mai vista prima d’oggi.
Sul muro una scritta, fatta da una mano malferma, dice “Laziali Basta.rdi”. Roba da far digrignare i denti e stringere i pugni per chi a Roma ha scelto i colori del cielo.
Ma subito sotto la scritta, nella foto, c’è lui.
Giorgione legge il giornale, non guarda l’obiettivo, la macchina fotografica non esiste. Non guarda la scritta alle sue spalle, non esiste neanche quella. E se esiste, meglio così: è la prova che qualcuno, bomboletta spray alla mano, ha sentito bruciare forte nel braccio (e forse non solo lì…) , la dirompente lazialità che lui ha saputo risvegliare, nutrire, ripagare.

Giorgio è laziale. Incarna la lazialità. Una lazialità che si basta, che non ha bisogno di essere definita da chi non la capisce, anzi la contesta. Il più amato di sempre per i suoi, il più odiato di sempre per gli avversari. Solo lui può fotografarsi sotto una scritta del genere, perché solo con la sua presenza quella scritta non è più offensiva, anzi è quasi una rivendicazione.
Una lazialità sbattuta in faccia a tutto il mondo, noncurante del mondo stesso.
Dopo queste due foto ce ne sono state centinaia, migliaia, che hanno centrato la lazialità, l’hanno raccontata, testimoniata, custodita. In molte di esse c’è ancora lui, Giorgione, anche se mai più riuscirà ad esserne interprete capace come quando prendeva a pallonate anni di frustrazioni, sue e del suo nuovo popolo, tra il Galles e la Serie B, a servire tavoli o a guardare i campioni sempre e solo con la maglia a strisce.
Ci sono foto di abbracci disperati, di esodi oceanici e imprese titaniche, anche se relegate nelle pagine in fondo alle cronache sportive. Ci sono foto di successi a colori, maglie scintillanti come le coppe internazionali, e ancora lo scudetto, che stavolta non è il suo. Nel secondo scudetto Long Johnn non c’è, ma non c’è nessuno, nemmeno nato dopo il 1974, che quel giorno di maggio, con il sole sulla pelle e la pioggia nelle cuffiette, non abbia pensato a lui, almeno in un momento.

Oggi c’è ancora la Lazio, e anche se non c’è più Giorgione, quell’omone col dito puntato e il sorriso di sfida non può più andarsene lontano, niente potrà cancellarlo. Non ci sono riusciti i successi, i tantissimi campioni (troppa grazia, per chi prima di Chinaglia si attaccava a miti antichissimi per riempire il proprio Pantheon),  nemmeno le ultime tristi vicende giudiziarie. Troppo forte quell’amore, troppo forti le gioie che quell’uomo ha regalato in campo ad un intero popolo.
Eppure la Lazio c’è ancora. Con traguardi importanti ancora da raggiungere e guerre interne che paiono infinite, con la frustrazione di non poter dominare un calcio sempre meno imprevedibile, ove chi vince pare predestinato e il sottile attacco di chi, ancora una volta, cerca di trascinarla nel fango con inchieste giudiziarie e illazioni giornalistiche, vomitate dalle solite redazioni affette da attenzione a singhiozzo.
Oggi la Lazio è circondata.
In campo e fuori. Persino fra quelli che la amano si scatenano fratture che possono solo indebolirla. Mai più di oggi ci servirebbe uno Giorgio Chinaglia.
Ma Giorgio Chinaglia non c’è più, se non nei ricordi, se non nelle foto.
Non ne nascerà un altro così, ne qui né altrove.

Quest’anno che la maglia somiglia così tanto a quella che portava in giro lui. Quest’anno che la partita scorsa in curva Nord è apparsa magnifica e luminosa l’immagine di Re Cecconi, appoggiato al palo e sventolante su un’enorme bandiera, lo scudetto cucito sul petto. Quest’anno che ricorderemo come quello in cui ci hai salutato. Quest’anno che sabato sera c’è Lazio-Napoli, partita che conta, in ballo un pezzo di futuro.
Ci saremo tutti, per Giorgio che non c’è più, per la Lazio che c’è ancora.
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Offline Rupert

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #1 : Lunedì 2 Aprile 2012, 16:18:24 »
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline Arkham

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #2 : Lunedì 2 Aprile 2012, 18:07:38 »


Chissà se stava in posa. Mi piace pensare di si, che VOLESSE questa foto.
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Offline NoSurrender

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #3 : Lunedì 2 Aprile 2012, 18:25:08 »
Troppo bella questa foto.

"No retreat, baby, no surrender"


Offline sigurd

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #4 : Lunedì 2 Aprile 2012, 18:42:15 »
Chissà se stava in posa. Mi piace pensare di si, che VOLESSE questa foto.
mi piace pensare che l'abbia scritto lui :)
Ma era un poeta del calcio, non della parola. Sarebbe veramente troppo.

Boks XV

Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #5 : Lunedì 2 Aprile 2012, 18:48:12 »
mi piace pensare che l'abbia scritto lui :)
Ma era un poeta del calcio, non della parola. Sarebbe veramente troppo.

glorious bastards.

rocco tanica

Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #6 : Martedì 3 Aprile 2012, 19:19:56 »
Chinaglia entrò in un cinema a proiezione già iniziata. Un verme lo riconobbe e gli gridò A gobbo, domani so cazzi tua. Chinaglia senza farsi notare si sedette accanto allo sventurato, per il quale iniziarono due ore di terrore (gazzetta 2.4.2012)

Offline Arkham

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #7 : Mercoledì 4 Aprile 2012, 11:59:01 »
Chinaglia entrò in un cinema a proiezione già iniziata. Un verme lo riconobbe e gli gridò A gobbo, domani so cazzi tua. Chinaglia senza farsi notare si sedette accanto allo sventurato, per il quale iniziarono due ore di terrore (gazzetta 2.4.2012)

Se me l'hanno raccontata bene si sedette DIETRO, lo sventurato  ;)
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Offline Reflexblue

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #8 : Mercoledì 4 Aprile 2012, 18:32:10 »
Comunque sono andati a capo bene. Strano.  ;D

Offline BobLovati

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #9 : Mercoledì 4 Aprile 2012, 22:08:56 »
Comunque sono andati a capo bene. Strano.  ;D

´n so´ annati a capo r.b.; é finito er muro, guarda bene la foto    ;)
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Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

darienzo

Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #10 : Giovedì 5 Aprile 2012, 10:26:28 »
Se me l'hanno raccontata bene si sedette DIETRO, lo sventurato  ;)

Io sapevo che invece lo sventurato inveì coi soliti tristi epiteti contro Long John perché durante il cinegiornale che precedeva la proiezione del film apparvero proprio filmati su Chinaglia e la Lazio.
Al riaccendersi delle luci il tapino si sentì picchettare sulla spalla: "Er gobbo sta quà"

Offline disabitato

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #11 : Giovedì 5 Aprile 2012, 10:49:11 »
Io sapevo che invece lo sventurato inveì coi soliti tristi epiteti contro Long John perché durante il cinegiornale che precedeva la proiezione del film apparvero proprio filmati su Chinaglia e la Lazio.
Al riaccendersi delle luci il tapino si sentì picchettare sulla spalla: "Er gobbo sta quà"

Pensa che strizza!
Due ore di vero panico.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Arkham

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Re:Due fotografie, l'orgoglio, la Lazio che c'è ancora
« Risposta #12 : Giovedì 5 Aprile 2012, 14:00:59 »
Io sapevo che invece lo sventurato inveì coi soliti tristi epiteti contro Long John perché durante il cinegiornale che precedeva la proiezione del film apparvero proprio filmati su Chinaglia e la Lazio.
Al riaccendersi delle luci il tapino si sentì picchettare sulla spalla: "Er gobbo sta quà"

Si, anch'io la sapevo così, con Giorgio che cambiò fila apposta.
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