BiancoCelesti

Social => Amici => Topic aperto da: Rebecca - Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:12:50

Titolo: Lucio Magri
Inserito da: Rebecca - Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:12:50

Struggente la sua vicenda,su cui bisognerebbe che la società si interroghi a fondo;ma leggendo il pezzo di Fabrizio Caccia sul Corriere della Sera mi viene un po' di rabbia.


Mercoledì scorso per l'ultima volta Lucio Magri s'era affacciato a Montecitorio e, incontrandoli in Transatlantico, aveva salutato così i vecchi amici della politica: «Ho deciso, vado in Svizzera, il mio tempo è passato, non ho più niente da rivendicare, grazie di tutto...». Inutili i tentativi di dissuaderlo. Sopraffatto dalla depressione e annichilito dalla morte della sua inseparabile compagna, Mara Caltagirone, stroncata da un tumore tre anni fa, Magri venerdì scorso ha fatto l'ultima scelta radicale della sua vita: il suicidio assistito. È partito da solo per Zurigo e due giorni fa, in una clinica specializzata, il fondatore del il manifesto, l'eretico del Pci e leader storico della sinistra italiana, a 79 anni ha chiuso gli occhi per sempre. La sua salma, per problemi burocratici, arriverà forse solo venerdì, o addirittura sabato, al cimitero di Recanati, dove sarà sepolta nella tomba che lui stesso aveva fatto costruire per la moglie.

1981 Il giornalista e politico Magri insieme a Enrico Berlinguer, allora segretario del Partito comunista italiano (Contrasto/A3)
Di sicuro, Lucio Magri avrebbe voluto andarsene in silenzio. «Niente pubblicità, niente funerali, niente necrologi. Vorrei evitare cerimonie pubbliche, rimembranze, etc...», aveva lasciato scritto in una lettera all'amico Famiano Crucianelli. Ma la sua scelta inevitabilmente ora suscita qui da noi aspre polemiche, tra laici e cattolici, visto che in Italia l'eutanasia - la «dolce morte» - è vietata per legge. «Agghiacciante e di cattivo esempio la pubblicità data al suicidio assistito di Magri, oltretutto la depressione oggi viene curata con successo in milioni di pazienti nel mondo...», accusa Melania Rizzoli, deputata del Pdl. «La morte di Magri è un atto amaro ma non va associata ad una scelta di libertà - commenta Eugenia Roccella, ex sottosegretario alla Salute del governo Berlusconi -. Si tratta comunque di un suicidio, anche se assistito. Un gesto senza speranza». Per Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato, «non è possibile pretendere che scelte personali, che ritengo in contrasto con il diritto naturale, le compia lo Stato». Molto critica pure Paola Binetti, parlamentare dell'Udc: «Rispetto la persona e il mistero della libertà umana, ma mi auguro che questa scelta non diventi un modello».

La radicale Antonietta Farina Coscioni, invece, attacca: «Magri riteneva intollerabile vivere. Per porre fine al suo dolore, però, è dovuto emigrare in Svizzera, con un biglietto di sola andata. Questo perché viviamo in un Paese dove vige una regola ipocrita: quella del si fa ma non si deve dire...». Per Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby, «la scelta dell'individuo è l'unica cosa che conta, quindi massimo rispetto». E Beppino Englaro, il papà di Eluana, è perentorio: «Nessuno può entrare nella coscienza di una qualsiasi persona». «Ma non dividiamoci ancora tra pro vita e pro morte - è l'appello finale di Ignazio Marino, senatore del Pd - il tifo da stadio non è giustificabile di fronte alla fragilità umana».
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: NoSurrender - Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:30:45
Sono assolutamente favorevole all'eutanasia per le malattie terminali o degenerative, per chi vive solo grazie ad una macchina.

Come psichiatra, però, resto perplessa di fronte a questo caso e mi interrogo. Mi chiedo se sia possibile accettare il suicidio assistito per un paziente che soffre di grave depressione che ha tra i suoi sintomi più gravi proprio l'ideazione di suicidio.
Per alleviare il sintomo depressivo "dolore psichico", si ricorre al piegarsi ad un altro sintomo, il desiderio di morire.
E' anche vero che ci sono forme depressive gravissime e resistenti alle terapie, come presumibilmente era quella di Lucio Magri, ma resto comunque con l'amaro in bocca.

Anche perché noi psichiatri quasi ogni giorno vediamo in Pronto Soccorso persone che hanno tentato più o meno gravemente il suicidio magari non riuscendoci. Persone che riconfermano questa loro idea, che però è quasi sempre figlia di una malattia, la depressione appunto. Che noi poi tentiamo a tutti i costi di curare.
Allora mi chiedo: dopo quanto tempo dovremmo consentire il loro suicidio assistito se esistesse una legge così anche in Italia? Dopo quali tentativi? Dopo quali cure?

E' difficile, molto.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Camouflage - Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:32:34
«Nessuno può entrare nella coscienza di una qualsiasi persona»

Grazie di aver aperto la discussione, Rebecca
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: AlenBoksic - Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:47:03
http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20111130/

Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: giamma - Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:49:51
Sono assolutamente favorevole all'eutanasia per le malattie terminali o degenerative per chi vive solo grazie ad una macchina.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Rebecca - Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:51:07
Io da sempre sono d'accordo con le tesi di Ignazio Marino,soprattutto quando parla di fragilità umana e di sfera intima e inviolabile.
Vedi Donatella,se sulla depressione,da quello che dici,si può guarire, io credo che invece la fragilità umana non si possa curare.

E' una sfera privata che riguarda ognuno di noi e che anche quell'atto finale e definitivo prevede,secondo me, una sorta di pudicità (mi si passi il termine).
Magri non ha scelto un atto "pubblico",tipo gettarsi nel vuoto da un ponte,proprio perché (giustamente dico io) detestava manifestare pubblicamente il proprio dolore.Avendo un conto in banca con diversi zeri ha avuto l'opportunità di fare una scelta terribile che ha messo fine ad altrettanti terribili sofferenze.

Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: NoSurrender - Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:59:21
Vedo dalle vostre risposte, che sono per me molto importanti e significative, quanto il mio pensiero venga influenzato dal mio punto di vista, si potrebbe dire il mio substrato culturale, medico, che non mi rende mentalmente altrettanto libera, perché è probabile che se non fossi una psichiatra la penserei come voi.
E invece qualcosa ormai troppo radicato in me e profondo, che ovviamente non c'entra nulla con la cultura cattolica, sia chiaro, dato che io non sono credente, non mi fa aderire completamente.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: lollapalooza - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:11:26
Tendenzialmente la penso come Giamma.

Certo che però il primo intervento di NoSurr spiazza un tantino; effettivamente le obiezioni mosse non fanno una piega, professionalmente la faccenda la si guarda da tutto un altro lato.

E qui mi ritornano prepotentemente le già citate parole di quel coraggioso uomo che è Beppe Englaro:

«Nessuno può entrare nella coscienza di una qualsiasi persona»

Anche perché chiunque, alla fine, se vuole, la morte la trova lo stesso, solo con metodi più strazianti, lunghi e infinitamente meno dignitosi di quello scelto da Magri.

Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Skorpius - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:14:46
Bene vita disponibile?
Senza limite?
Come bene disponibile è commercializzabile?

A parte le domande qui sopra vorei fare una domanda a chi di psichiatria ha fatto il suo mestiere: si può considerare completamente libero di intendere e di volere (presupposto giuridico e morale per considerare una scelta) una persona affetta da un problema psicologico come quello di Magri?
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Giglic - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:21:31
volevo aprirlo io un topic su Lucio Magri (grazie Rebecca!) ma poi mi sono frenato.
Frenato perchè una scelta come quella di Magri (consapevole e drammatica, dopo 3 anni di continuo sentirsi svuotato) è così personale che non credo abbia necessità di commenti che sfocerebbero, in maniera rischiosa, nel fatto se sia giusto o meno quello che ha fatto.
Però i pensieri letti qui sopra mi hanno fatto pensare che avevo torto a non aprirlo, concetti mai banali ed espressi con una chirezza di idee e di delicatezza che mi rendono orgoglioso di far parte di questa comunità.
Credo, NoSurr (non ti chiamo per nome, ma lo conosco  :) ) che il caso in questione non sia una banale depressione. La depressione non penso (correggimi se sbaglio) possa arrivare a 76 anni (ossia quando è morta la sua compagna, tre anni fa) ed in coincidenza di un evento, seppur tragico come la fine della compagna di una vita. Credo semplicemente che Magri abbia voluto, sentendosi forse svuotato di qualsiasi scopo, e dopo tre anni, non dopo una scelta istintiva, preferire porre termine scientemente alla propria vita, cui non dava più alcun significato neanche in termini di insegnamento, anzichè subire un qualcosa che, comunque, sarebbe capitata.
Vivo indirettamente il problema della depressione tramite persone a me care, ed, almeno nel caso in questione, il suicidio - assistito o meno - non rientra mai nel novero dei pensieri ricorrenti. Ho quindi forti dubbi ad associare la depressione al fatto in questione, ma magari dico castronerie generalizzando un'esperienza singola.
Ed è paradossale che quello che è stato considerato l'esemplare più alto del radicalchicchismo (scusate l'obbrobrio semantico), tanto da far disegnare ad Ellekappa (credo= la famosa battuta dei nuovi "attacchi" di Magri al PCI, riferendosi a quelli da Sci, visto che era sempre a Cortina, abbia scelto per la fine della propria vita una riservatezza totale.
Domandiamoci, piuttosto (l'ha già fatto, benissimo, Rebecca) se per esercitare un diritto individuale si debba avere un conto a sei zeri.
Sul Magri politico avrei qualcosa da dire, ma non vorrei portare questo topic ad un livello "politico", anche se alto, perchè è in questo momento qualcosa di più.

E  leggetevi Il sarto di Ulm :-)

PS leggo ora che il "giusto" e "sbagliato" è inevitabilmente entrato...
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: giamma - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:23:24
Bene vita disponibile?
Senza limite?
Come bene disponibile è commercializzabile?

A parte le domande qui sopra vorei fare una domanda a chi di psichiatria ha fatto il suo mestiere: si può considerare completamente libero di intendere e di volere (presupposto giuridico e morale per considerare una scelta) una persona affetta da un problema psicologico come quello di Magri?
SI
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: bak - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:27:10
Anche io sono da sempre favorevole all'eutanasia nei termini in cui si è eSpressa NS.
Massimo rispetto per Lucio Magri, da cui politicamente mi divisi quando nacque D.P., per le sue scelte e per il suo dramma.
Sottolineo un ottimo articolo pubblicato ieri da Feltri  :o. Chapeau, veramente.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Skorpius - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:28:30
SI

Per la mia cultura ed il mio modo di vedere mi fa ribrezzo questa risposta.. lo dico non per offenderti ma per capire se è possibile che due persone così agli antipodi da suscitarsi reazioni (per le idee non per le persone) possano discutere serenamente.. no non credo.

Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Giglic - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:32:03
Per la mia cultura ed il mio modo di vedere mi fa ribrezzo questa risposta.. lo dico non per offenderti ma per capire se è possibile che due persone così agli antipodi da suscitarsi reazioni (per le idee non per le persone) possano discutere serenamente.. no non credo.

Sei OT. COmunque è facile. Io discuto con te senza cercare di convincerti. Se fai lo stesso ci arricchiamo sapendo che esiste un altro punto di vista. Se ti chiudi, però, il problema diventa tuo. A me non può far ribrezzo nessuna risposta. Al massimo mi può intristire...
(PS se non volevi offendere avevi altri termini da usare, lo dico perchè se fossi l'amico Giamma mi sarei comunque offeso)
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: lollapalooza - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:43:17
...
Sottolineo un ottimo articolo pubblicato ieri da Feltri  :o. Chapeau, veramente.

Finito adesso di leggere, molto bello; è la prima volta che apprezzo un articolo di Feltri.

Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Skorpius - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:43:45
Sei OT. COmunque è facile. Io discuto con te senza cercare di convincerti. Se fai lo stesso ci arricchiamo sapendo che esiste un altro punto di vista. Se ti chiudi, però, il problema diventa tuo. A me non può far ribrezzo nessuna risposta. Al massimo mi può intristire...
(PS se non volevi offendere avevi altri termini da usare, lo dico perchè se fossi l'amico Giamma mi sarei comunque offeso)

Il ribrezzo è una mia reazione, se si è offeso mi spiace ma è la verità... d'altro canto a reazioni ben peggiori alle mie idee ci ho fatto il callo.

La prima domanda che mi viene è se la scelta di quest'uomo sia stata "libera", se la malattia gli abbia veramente permesso di scegliere.
Se la risposta è no mi domando quanto sia NORMALE ed ACCETTABILE che vi sia un ento, entità o organizzazione che non si curi minimamente di accertare la libera scelta, sopratutto se questa entità è a pagamento con scopo di lucro personale.

Inoltre mi sconvolge questa corsa senza limiti, il concetto che sia totalmente la mia autodeterminazione a determinare un mercato della morte.. a quando la vendita degli organi (magari per aiutare i propri figli)?
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: carpelo - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:47:51
Vedo dalle vostre risposte, che sono per me molto importanti e significative, quanto il mio pensiero venga influenzato dal mio punto di vista, si potrebbe dire il mio substrato culturale, medico, che non mi rende mentalmente altrettanto libera, perché è probabile che se non fossi una psichiatra la penserei come voi.
E invece qualcosa ormai troppo radicato in me e profondo, che ovviamente non c'entra nulla con la cultura cattolica, sia chiaro, dato che io non sono credente, non mi fa aderire completamente.
NoSurrender, il tuo post è molto stimolante e mi fa ricordare che quello che mi sembra ovvio e lampante, non sempre lo è in tutte le situazioni. Ti ringrazio e ringrazio Rebecca per aver aperto il topic in maniera molto delicata.

A questo punto mi sento di parlare di una situazione che conosco abbastanza da vicino.
S. era una ragazza che avevo visto in giro nel mio paese e mi piaceva molto (si parla di più di 15 anni fa). Pian piano mi ci sono avvicinato ed innamorato, ci siamo conosciuti ed abbiamo passato un pezzetto della nostra vita insieme. Ho scoperto col tempo una persona molto sensibile, fragile, fragilissima, suscettibile a cambiamenti d'umore repentini e crisi, ansie, dolori. Un'intensità fortissima di emozioni, alcune laceranti, distruttive. La nostra storia finiva, io prendevo altre strade (nel senso che fisicamente abbandonavo il posto in cui vivevo) e lei stava sempre peggio. A quel periodo risale il suo primo ricovero.
S'era incisa i polsi e poi scoprii che era già successo in passato, prima di frequetarci. Le ero vicino, nonostante la distanza, e le volevo un bene immenso, quando si riprese un po' la feci salire da me a Bologna. La nostra storia era finita, ma le ero molto vicino. Lei era bipolare, così le dissero perchè ormai non poteva fare a meno di psicologi e poi psichiatri.
Col tempo le nostre strade si separarono. Ebbe una crisi incredibile, fece delle cose assurde e praticamente distrusse una casa. Non volle più vedermi o parlarmi ed io non potei fare altro che seguirla da lontano.
Nel tempo tentò ancora il suicidio, non so quante volte, non so quanto a fondo. Dopo un po' di giri per comunità, si fermò dalle parti di Roma e lì è rimasta per 6 anni.
Sei anni della sua vita.
Per provare a ricominciare, a ripartire, a rivivere. A sopravvivere, non lo so.
Ne è uscita da un anno, perchè ha ritrovato il coraggio di affrontare, seppur con mille difficoltà e titubanze, il mondo.
Mi ha chiamato per dirmelo ed è stata una grande gioia, indipendentemente dal fatto che volesse recuperare il rapporto con me. Adesso S. è una donna più vicina ai 40 che ai 30. E' una donna che soffre ma trova la forza per lottare, almeno per ora.

Ringrazio che non ci sia stato un medico a farle l'iniezione letale, quando voleva morire, e mi rendo conto che questa non è solo una forma di egoismo, perchè oggi è S. che non vuole morire.


PS. Nel frattempo alcuni di voi hanno scritto alcune risposte. Permettetemi di fischiarvi, maschietti (non tutti). La sensibilità e delicatezza mostrate da Rebecca e NoSurrender sono state oltraggiate dalla vostra violenza.  :(
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: fish_mark - Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:49:41
Per la mia cultura ed il mio modo di vedere mi fa ribrezzo questa risposta.. lo dico non per offenderti ma per capire se è possibile che due persone così agli antipodi da suscitarsi reazioni (per le idee non per le persone) possano discutere serenamente.. no non credo.

Forse dovresti rivedere un tuo precedente post quando parli di "affetto da problema psicologico" con riferimento alla scelta di Magri, peraltro molto simile a quella di Monicelli. E' proprio lì che si consuma l'errore, visto che da alcune cronache la scelta di Magri è stata assolutamente lucida, preparata, addirittura meticolosa, coerente con il suo modo di fare e di essere (aveva avvertito anche le pompe funebri!).

Mi sono venute in mente le parole di un famoso politico cattolico che, commentando l'estremo gesto di Monicelli (quasi un annofa) disse che "il suo non è stato un gesto di libertà, ma di solitudine e di smarrimento." per poi proseguire affermando che "Dobbiamo trovare una diversa sfida alla vita andando incontro a chi è solo e, soprattutto, anziano. Quello che non deve mai venire meno è il rispetto per l’essere umano."
Ecco questo rispetto dovrebbe essere manifestato anche post mortem.

E' tristissimo commentare queste vicende, così come è assolutamente impossibile provare a fare considerazioni, men che meno giudizi, su un atto misterioso come il suicidio, per quanto assistito.

A mio avviso, non si può imporre nulla per legge quando l'imposizione attiene a scelte personalissime, privatissime, praticamente intangibili per tutti gli altri.

Il terreno su cui è possibile agire per sciogliere tutti i nodi di queste intricatissime problematiche è la libertà. Capisco e condivido l'amore incondizionato e infinito per la vita proprio di tanta cultura cattolica, dal concepimento alla morte, ma questo non può tramutarsi nell'imposizione di alcun obbligo o peggio ancora nell'allestimento di tribunali abilitati a dare giudizi postumi su un atto semplicemente non giudicabile.

Non è che riempiendo le corsie degli ospedali o le case delle singole famiglie di giudici e/o di carabinieri si arriva a garantire il rispetto della vita.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: mrmoto - Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:00:23
Cercherò di entrare con delicatezza e con il massimo rispetto per chi è di fede cattolica e su questa questione ha un opinione in linea con la Chiesa. Ma dal punto di vista storico, non è corretto dire che la persona Gesù Cristo scelse una morte assistita come gesto simbolo della redenzione dei suoi credenti? E non è anche vero che il suicidio fu una vera piaga tra i cristiani nei primi secoli di cristianesimo, finché, se non erro, S.Agostino si esprimette contro questa pratica, anche per tutelare la sopravvivenza stessa del cristianesimo?

Personalmente, sono queste le incongruenze che mi hanno allontanato dalla Chiesa cattolica, sebbene rimango relativamente attratto dalla  figura storica di Gesù.

La vicenda di Magri, secondo me, è paragonabile ad un'altra grande figura laica del secolo scorso, Mario Monicelli. Entrambi hanno perso il loro grande compagno di vita e hanno deciso di non proseguire senza. Il primo, la moglie, il secondo, la propria indipendenza. E io proprio non mi sento il diritto di giudicare queste persone. E se proprio dobbiamo entrare nel merito delle 'offese', potrei trovare offensivo che qualcuno si erga giudice in materia.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: aquilafelyx - Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:05:14
nel caso di Magri o di Monicelli parliamo di persone anziane , alla soglia degli ottanta anni ,

sareste altrettanto convinti della personalità della scelta se fossero coinvolte persone più giovani ?

ed i superstiti , familiari o conviventi , dei suicidi che reazione avranno e che vita condurranno da quel momento in poi ?
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: mrmoto - Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:14:35
nel caso di Magri o di Monicelli parliamo di persone anziane , alla soglia degli ottanta anni ,

sareste altrettanto convinti della personalità della scelta se fossero coinvolte persone più giovani ?

ed i superstiti , familiari o conviventi , dei suicidi che reazione avranno e che vita condurranno da quel momento in poi ?

Infatti bisognerebbe fare una distinzione tra eutanasia e suicidio.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Skorpius - Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:19:33
Forse dovresti rivedere un tuo precedente post quando parli di "affetto da problema psicologico" con riferimento alla scelta di Magri, peraltro molto simile a quella di Monicelli. E' proprio lì che si consuma l'errore, visto che da alcune cronache la scelta di Magri è stata assolutamente lucida, preparata, addirittura meticolosa, coerente con il suo modo di fare e di essere (aveva avvertito anche le pompe funebri!).


Per questo ho fatto la domanda specifica ad una professionista perchè, a differenza tua, delle cronache me ne frego preferisco il giudizio di una persona che ha la cognizione di poterlo dare.
Relativamente alla coerenza tra la decisione finale e la fasse preparatoria ritengo sia ininfluente per stabilire la capacità completa di intendere e volere, proprio in questi giorni una persona che ha preparato NEI MINIMI DETTAGLI un piano di morte per 77 persone con una apparente lucidità e coerenza è stato dichiarato incapace di intendere e volere al momento della pianificazione e dell'attuazione della strage.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Skorpius - Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:25:17
Cercherò di entrare con delicatezza e con il massimo rispetto per chi è di fede cattolica e su questa questione ha un opinione in linea con la Chiesa. Ma dal punto di vista storico, non è corretto dire che la persona Gesù Cristo scelse una morte assistita come gesto simbolo della redenzione dei suoi credenti? E non è anche vero che il suicidio fu una vera piaga tra i cristiani nei primi secoli di cristianesimo, finché, se non erro, S.Agostino si esprimette contro questa pratica, anche per tutelare la sopravvivenza stessa del cristianesimo?


Vuoi una risposta seria immagino.
Penso ti sia chiara la differenza tra sacrificio per un altro e la rinuncia della vita per se.
Il cattolicesimo è un percorso in cui l'altruismo totale è il fine ultimo della vita, la vita esiste come un cammino dall'egoismo totale (quello del bambino piccolo che non ha altro pensiero che se stesso ed i suoi bisogni) all'altruismo più spinto... in questo senso il sacrificare la vita per un altro è il gesto più cristiano che esista, mentre rinunciare alla vita per incapacità di affrontarla (una scelta quindi fatta per il proprio interesse) è il gesto meno cristiano che esista
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: fish_mark - Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:31:14
Per questo ho fatto la domanda specifica ad una professionista perchè, a differenza tua, delle cronache me ne frego preferisco il giudizio di una persona che ha la cognizione di poterlo dare.
Relativamente alla coerenza tra la decisione finale e la fasse preparatoria ritengo sia ininfluente per stabilire la capacità completa di intendere e volere, proprio in questi giorni una persona che ha preparato NEI MINIMI DETTAGLI un piano di morte per 77 persone con una apparente lucidità e coerenza è stato dichiarato incapace di intendere e volere al momento della pianificazione e dell'attuazione della strage.

So bene che la tua domanda aveva un intento specifico, ma per dare una valutazione equilibrata e approfondita di vicende complesse può essere di aiuto de-giuridicizzare l’analisi per portarla su un piano più strettamente umano.

Il parallelo con il caso di Breivik mi sembra molto forzato, perché si fa rifermento alla decisione per certi versi paradossale in cui è stato dichiarato – come tu ricordi –dichiarato incapace di intendere e volere al momento della pianificazione e dell'attuazione della strage.
Nel primo caso parliamo di un uomo molto anziano che afflitto da una malattia e non vedendo più vie di uscita, decide scientemente di togliersi la vita.
Nel secondo un pazzo sanguinario che per realizzare le sue idee di superiorità razziale decide di uccidere 77 persone.
Peraltro, come ben saprai, c’è un problema giuridico grosso come una casa per l’ordinamento norvegese che prevede la pena massima di 15 anni nel suo codice penale, una pena che sembra una beffa per un fatto che definire efferato è a dir poco riduttivo. Ma d’altro canto, non si può considerare genocidio l’uccisione di 77 persone.
Insomma, siamo a metà strada, ma siamo soprattutto nell’impasse della mancanza di una norma applicabile ad un caso veramente unico. Possiamo dirci tranquillamente che la soluzione adottata è “politica”: quell’uomo non doveva e non deve più uscire di prigione.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: disabitato - Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:33:20
Sono assolutamente favorevole all'eutanasia per le malattie terminali o degenerative, per chi vive solo grazie ad una macchina.

Come psichiatra, però, resto perplessa di fronte a questo caso e mi interrogo. Mi chiedo se sia possibile accettare il suicidio assistito per un paziente che soffre di grave depressione che ha tra i suoi sintomi più gravi proprio l'ideazione di suicidio.
Per alleviare il sintomo depressivo "dolore psichico", si ricorre al piegarsi ad un altro sintomo, il desiderio di morire.
E' anche vero che ci sono forme depressive gravissime e resistenti alle terapie, come presumibilmente era quella di Lucio Magri, ma resto comunque con l'amaro in bocca.

Anche perché noi psichiatri quasi ogni giorno vediamo in Pronto Soccorso persone che hanno tentato più o meno gravemente il suicidio magari non riuscendoci. Persone che riconfermano questa loro idea, che però è quasi sempre figlia di una malattia, la depressione appunto. Che noi poi tentiamo a tutti i costi di curare.
Allora mi chiedo: dopo quanto tempo dovremmo consentire il loro suicidio assistito se esistesse una legge così anche in Italia? Dopo quali tentativi? Dopo quali cure?

E' difficile, molto.

Faccio mio questo intervento, e aggiungo che personalmente ne sto uscendo finalmente dopo anni di terapia. Anche io qualche volta ci ho pensato, nei momenti peggiori, ma diciamo che l'idea del dolore che avrei provocato agli altri mi ha sempre dissuaso.
Titolo: Lucio Magri
Inserito da: jegue98 - Giovedì 1 Dicembre 2011, 17:29:07
Ognuno di noi dev'essere libero di poter scegliere cosa fare della propria vita. Anche se in linea di massima l'idea del suicidio mi sconvolge e non mi trova favorevole. Non posso neanche immaginare quello che provano le persone che desiderano morire perciò mi astengo nel dare giudizi morali.
Se si farà una legge che autorizzerà il suicidio assistito in Italia, suppongo che ci dovranno essere delle regole che determineranno se sia il caso o meno di assecondare le richieste degli aspiranti suicidi. Non penso che, volendo fare un esempio, un giovane trentenne in salute possa entrare in una struttura di queste in Svizzera, e pretendere di suicidarsi, magari perché lo ha lasciato la ragazza. Si cercherà in qualche modo di fargli cambiare idea o no?
Ed è qui il vero problema, come giustamente ha scritto NoSurrender. Chi li determina certi parametri? Come si arriva a decidere e in quali circostanze è lecito aiutare una persona a suicidarsi? C'è un età minima?
Io qualche anno fa (non c'entra niente con il suicidio per fortuna ma comunque non ero psicologicamente in forma, diciamo così) decisi di fare la vasectomia ma me lo vietarono perché non avevo ancora 35 anni compiuti e se li avessi avuti avrei comunque dovuto "superare" un colloquio con uno psicologo. Dopo circa una decina di anni, per la mia gioia e di tanti altri, è nata la mia bimba e devo ringraziare lo stato italiano che non mi ha permesso di prendere una decisione affrettata in giovane età.
Immagino che per il suicidio, che è una scelta decisamente più importante, anche perché non si può tornare indietro, si debba stare ancora più "attenti".
É davvero difficile...


Com o céu por bandeira!
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: benvolio - Giovedì 1 Dicembre 2011, 19:49:38
Grazie a Rebecca ed a No Surrender per la stimolante riflessione che ci ha posto. Ritengo che nel tentativo (vano) di capire appieno un gesto come quello di Magri vadano integrate le competenze (medico psichiatriche, giuridiche, scientifiche in genere) con un umanesimo che forse non siamo piu' in grado di sentire, provare, ascoltare. Cerchiamo cosi' soccorso nella fede, nella scienza,nella filosofia ma ogni coonsiderazione si ferma davanti al mistero della vita di un uomo e della sua scelta. E su tutto incombe il silenzio, come quello di Rossana Rossanda. Scusate ma questa vicenda non riesco a ricondurla a casi di specie o a farne la base per discussioni di principio. Non che siano sbagliate, e' proprio che non ci riesco, attonito come sono.
Ma qui avete scritto cose molto belle e significative.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Aquilotta del Nord - Venerdì 2 Dicembre 2011, 08:40:48
Avevo aperto un topic scioccherello, pur facendo riferimento - senza nominarla -  alla vicenda Magri, perché anch’io avrei tanto voluto iniziare una discussione sul suicidio assistito, ma mi sentivo, e mi sento, profondamente inadeguata a parlarne.

Il caso somiglia molto a quello di Monicelli, ci vedo parecchie analogie, mi immagino due persone anziane, che hanno vissuto vite piene, e appaganti, momenti di esaltazione e sconforto come ognuno di noi, che decidono di tenere ben salde in mano, per l’ultima volta, le redini della propria vita: come a dire, so dove sto andando, arriva la fine ineluttabile, ma sono io a voler scrivere la parola fine. E perché non dovremmo essere noi a voler scrivere la parola fine? Non prendiamo forse noi, per tutta la vita, decisioni che condizionano pesantemente, e in modo definitivo, la nostra esistenza?

Fermo restando che sono da sempre a favore dell’eutanasia in caso di malattie degenerative, terminali, senza speranza, in casi come quello di Monicelli e Magri mi faccio piccola piccola e mi rinchiudo nella mia gabbietta di domande, rendendomi poi conto che non esistono risposte univoche e generali, perché non potrei mai sapere cosa accade veramente nella testa di chi ha deciso di dire basta.

Certo che la depressione è curabile,  credete che Magri non lo sapesse? Non si sceglie di morire come per una liberazione: questo è un eufemismo. Si sceglie, o ci si rassegna, a non poter più essere liberati.

Faccio mie le parole di Adriano Sofri, che ho letto giusto ieri, e che più di altre mi hanno aperto al ragionamento, perché stavo pensando anch’io “Sì però… poteva essere curato e guarire”. Se avete tempo, leggetelo, se non lo avete già fatto: alla fine della lettura avevo le lacrime agli occhi.

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/12/01/news/sofri_diritto_morire-25879004/index.html?ref=search
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: Skorpius - Venerdì 2 Dicembre 2011, 10:27:05
L'articolo mi fornisce uno spunto interessantissimo, un condannato al carcere per lunga pena detentiva avrebbe anche lui diritto di scegliere la morte assistita? questa cosa mi colpisce molto perchè a mente fredda è forse uno dei casi in cui io ci penserei seriamente molto più di una malattia.

Ma tornando a Magri io vorrei contestare decisamente il concetto che sia scontato che la sua scelta fosse "libera". In fondo lo dice anche nosurrender nel suo post: non era libera è un effetto della malattia, una malattia che ti spinge proprio a quello (nosurr lo indica come uno dei due, non tanti in fondo, sintomi principali, ossia un elemento caratterizzante della malattia).
Negli ultimi anni della sua malattia mio padre tendeva a denudarsi perchè non sopportava i vestiti, il medico mi disse che è un classico effetto dell'Alzheimer. Di sicuro mai mi è passato per la mente che lo spogliarsi in pubblico fosse una libera scelta di mio padre era un effetto eclatante della malattia, una costrizione.

In tutto questo si aggiunge l'elemento, che io reputo inquietante, che esista una organizzazione che a pagamento ti aiuti a morire, nessun studio medico e psichiatrico che stabilisca se Magri fosse veramente libero ma l'intervento di persone che avevano un interesse economico alla sua morte
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: franz_kappa - Venerdì 2 Dicembre 2011, 14:35:37
Faccio mio questo intervento, e aggiungo che personalmente ne sto uscendo finalmente dopo anni di terapia. Anche io qualche volta ci ho pensato, nei momenti peggiori, ma diciamo che l'idea del dolore che avrei provocato agli altri mi ha sempre dissuaso.
Una discussione delicata e seria, illuminata da alcuni interventi decisamente emozionanti (ho letto tutto il topic in fretta e cito, a memoria, quelli di NoSurrender e Carpelo, che mi hanno davvero toccato), è stata arricchita da una rivelazione così intima e personale, ovvero quella dell'amico Disabitato, che personalmente mi fa sentire del tutto inadeguato.

Inadeguato nel senso di non sufficientemente 'degno' (mi si passi il termine) di ricevere una confidenza così personale e così delicata.

Nel ringraziarlo di cuore per la stima che accorda a tutti noi (lui vuole evidentemente bene a questa comunità di persone se ha deciso di condividere con noi un frammento della sua storia di vita) posso solo esprimere sincera e partecipata gioia per il fatto che lui sia riuscito - sono certo anche grazie all'affetto di chi gli sta vicino - a superare una fase così complessa del suo percorso esistenziale.

Non aggiungo altro, ho già detto troppo.
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: NoSurrender - Venerdì 2 Dicembre 2011, 15:14:15
Anch'io ringrazio disabitato, persona molto sensibile e piena di umanità, come è evidente da molti suoi post, perché so bene quanto sia difficile parlare di questi aspetti così personali ed intimi.
Allo stesso tempo, penso che abbia potuto condividerli con noi proprio perché tanti problemi sono superati e ne sono davvero felice per lui  :)
Titolo: Re:Lucio Magri
Inserito da: POMATA - Sabato 3 Dicembre 2011, 18:14:42
Poteva anche suicidarsi in italia, mica è proibito mettersi in una vasca calda e tagliarsi dolcemente le vene.