Visto da me: Lazio-Feyenoord 4-2

di Er Matador


Sarò anche pessimista, ma ho visto la stessa Lazio di Marassi: solo col triplo bonus di Vecino, di un arbitraggio nella norma e di un avversario patologicamente scarso.
Che, a differenza di quelli affrontati in campionato, lascia giocare: con l'ulteriore vantaggio di tale Pedersen, un vagone perennemente sganciato dalla linea difensiva e senza il quale più di un'azione sarebbe stata vanificata dal fuorigioco.
Per il resto stessa, disarmante superiorità tecnica; stessa, altrettanto disarmante leziosità e inconcludenza nel gestire il vantaggio.

Al di là delle più che legittime considerazioni tattiche, qui il problema sembra soprattutto di testa.
Siamo inchiodati, come in un fermo immagine, alla Lazio di Pioli.
Una banda di boy-scout che gioca bene o gioca male ma si limita a quello, come in un videogioco.
Ignorando malizia, mestiere, capacità di spezzare il ritmo, tutte componenti fondamentali per tenere botta quando non si ha in mano l'inerzia della partita.
Frutto del "decennio degli svernatori", un vero e proprio disinvestimento antropologico in cui l'anticompetitività è stata eletta a standard.
Ovvio ritrovarsi in campo gente per la quale vincere o perdere è la stessa cosa, con un atteggiamento che emerge anche nelle dichiarazioni post-partita

Ma infatti, hai la possibilita' di fargli fare una figura di merda colossale in diretta tv, ma loro non la vivono come noi, a loro della roma non frega un tubo e per loro una domanda sulla campagna acquisti delle merde o sul tempo o sul rigore, ha la stessa valenza, ovvero finire in fretta l'intervista e tornare alla loro vita.

L'upgrade in panchina non poteva risolvere tutto da solo, ma doveva rappresentare un'inversione di tendenza della quale, per ora, non c'è traccia.
Forse perché si tratta di trasmettere ai giocatori ciò che manca loro più di tutto, vale a dire la fame.
Che Sarri sembra il primo a non avere più da un pezzo.

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