La Lazio e i media, perche'?

di Cesare Gigli
Il bilancio – sportivo economico e di immagine – della Società Sportiva Lazio in questo 2014-2015 non può che essere – numeri e fatti alla mano – che ampiamente positivo. E’ utile elencare gli obiettivi ottenuti quest’anno, perché solo vedendoli tutti insieme possiamo aver chiaro quanto detto prima:
-   Terzo Posto in Campionato e preliminari di Champions League (Non accadeva dal 2007, quando il gioco dei punti di penalità subiti dalla Lazio e da altre squadre portò i biancocelesti al terzo posto)
-   69 punti in campionato (Record dell’era Lotito, ossia dal 2004/2005)
-   Secondo miglior attacco (ad un solo gol dalla Juventus di Tevez), terza miglior difesa, con cinque giocatori in doppia cifra
-   Finale di Coppa Italia raggiunta e persa ai supplementari
-   Supercoppa Italiana da andarsi a giocare ad Agosto;
-   Esplosione di talenti come Felipe Anderson, scoperta di fuoriclasse come de Vrij, conferme “rinforzate” di campioni come Candreva, Parolo, Biglia
-   Migliore stagione dei vecchietti terribili Klose e Mauri
-   Squadra primavera che vince Supercoppa Italiana, Coppa Italia (contro i cugini) ed arriva ad un passo dallo scudetto (perso ai rigori col Torino dopo aver battuto di nuovo i cugini in semifinale)
Aggiungiamo a questo un allenatore che è riuscito per lunghi tratti a mostrare una squadra divertente, che infatti ha attirato molta più gente allo stadio, e abbiamo chiaro il quadro di una stagione decisamente positiva.

Ebbene, ieri, 17 giugno 2015 dopo sole due settimane dalla fine di questa stagione esaltante, se si leggono i giornali, l’idea è quella di crisi. Prendiamo un poco i siti on line:
gazzetta.it “Lazio, quanti addii in difesa!” (Si parla di Cana, ma per far numero ci mettono dentro anche Biava e Dias dell’anno scorso);
iltempo.it: “Caos Morrison, rispunta Saponara”. Poi si legge e si capisce che non c’è nessun caos. Ma per rincarare la dose si parla di “bisogno di sfoltire la rosa” prima di comprare per le “nuove norme della federcalcio”: quante squadre sarebbero a posto?
Tuttosport.com “Lazio e Samp in ansia: la UEFA le ha rimandate” (è stata chiesta documentazione suppletiva, come fatto dall’organismo stesso per altre due squadre colpite dal fai play finanziario)

C’è dunque da chiedersi il perché di tale ritorno negativo di immagine di una squadra che quest’anno non ha neanche la scusa di giocare male. Alla luce di quanto visto fino a qui, fosse capitato un “affaire” come quello dell’immobiliare del fratello di Totti al cugino di secondo grado di Mauri (ricordate la bolla del conto svizzero?) lo stracciamento di vesti mediatico sarebbe stato enorme. Lotito è antipatico alla stampa? Certo non è mister simpatia, ma non mi sembra che travalichi le performaces di suoi colleghi che, oltretutto, hanno il grande vantaggio di avere la piazza cittadina tutta per loro. Siamo visti come una squadra di “fascisti”? Ma ormai questa cosa credo sia più a livello di percezione popolare (e grazie a cose successe anni orsono), e poi sarebbe un ben povero giornalista quello che non riesce a distinguere squadra e tifoseria. No, io credo che il motivo sia un altro.

Dal punto di vista commerciale, l’altra sponda è un oggetto infinitamente più appetibile del laziale: per questioni di numeri, certo, ma anche perché con l’”oggetto di marketing” si può utilizzare l’abbinamento squadra=città, che fa vendere ancora di più. Ad impedire questa poco faticosa operazione di marketing c’è solo la Lazio. Che infatti, viene vista come la squadra di “fuori Roma” (nata a Piazza della Libertà, non a Corropoli), che è “ospite” (nata 27 anni prima) e così via.
La Lazio è quindi un fastidio, un fastidio fisico quasi, per chi si ritrova una strategia di vendita sbriciolata.

Ebbene, signori continuiamo a darlo, questo fastidio: ricordiamo loro le sconfitte patite per mano nostra e di altri, ricordiamo in continuazione che se la Lazio ha una storia con dei punti oscuri, loro ne hanno una simile se non peggiore su cui però non si fa mai luce (Da Vautrot ai Rolex alle fidejussioni). Ricordiamogli che la Lazio è una squadra di calcio che suscita passione perché squadra di calcio, e che non ha bisogno della città eterna per essere tifata: Roma è connaturata alla Lazio, che non ne scimmiotta i colori.
Ricordiamo, prima a noi e poi agli altri, tutte queste cose.

Ma soprattutto, ed è questa la cosa che da più fastidio di tutti, gioiamo: la nostra gioia per la Lazio è il loro più forte generatore d’invidia. Al giallo ed al rosso, vediamo ogni volta aggiungersi il verde, in questi casi. Da peperoni a semafori.

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