Visto da me: Sampdoria-Lazio 1-1

di ThomasDoll - Er Matador - Orazio Scala


[...] anche se Gila non ha responsabilità sul gol (nella foto, ndr). Magari Patric a sinistra qualcosina... ma più Marusic. Ovviamente c'è quello che ha perso palla. Paga lo scotto all'adattamento o le attenuanti per lui non valgono?
Ho una percezione diversa in merito alla graduatoria delle responsabilità.
Marušić non riesce a chiudere, ma stava rimediando a errori altrui in una zona non di sua diretta competenza.
Maggiormente responsabile Patric, mentre Gila appare quello peggio posizionato, tant'è che il filtrante di Rincón lo taglia completamente fuori.
Due osservazioni sulla coppia centrale improvvisata da Sarri:

1) Gila opera sul centro-destra e Patric sul centro-sinistra: era il caso di spostare lo spagnolo dalla posizione in cui è asceso a punto fermo della squadra?

2) Patric si disimpegna assai bene sul piano individuale, ma manca delle caratteristiche per fare da balia a un compagno poco abituato al ruolo.
Basta pensare alla gara di Verona dell'anno scorso dove, a fianco di un Radu improvvisamente riportato in zona centrale, incassò una quaterna dal Cholito


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Rivisto più volte il loro gol.

Marcos Antonio serve Cancellieri, che però a sua volta non ha sbocchi e viene facilmente anticipato. Né il piccolo centrale ha modo di girarsi e cambiare gioco, pressato da due avversari.
Sei sampdoriani in tutto, contro due dei nostri: la densità in mezzo, già sul piano numerico, è stata il punto debole della Lazio in tutta la ripresa.

Palla persa dunque ma il filtrante di Rincon non è immediato, ci sarebbe modo di porre rimedio.

I manualetti da bar (ma forse non solo quelli) dicono che chi perde palla riattacca subito il portatore avversario. Marcos Antonio invece scala verso l'esterno, forse pensando a un'apertura (l'esterno avanzato è lontano, come troppe volte ieri sera).
Peccato che così facendo apra il Mar Rosso davanti a Rincon. Tocca a Milinkovic-Savic ma il sergente è per forza di cose in ritardo, e oltrettutto perde un mezzo secondo per aggirare... l'arbitro.

Dico sempre che, se si dà modo a calciatori di serie A di giocare comodamente, il pallone te lo mettono per cappello. La linea arretrata è ben piazzata ma Marusic, incolpevole, non può fare altro che correre verso il centro. Gila è tagliato fuori e sta giustamente addosso al suo uomo.
Gabbiadini, che fa un movimento perfetto, sarebbe di Patric: che sembra avere tempo e modo per attaccare il pallone e anticipare l'avversario. Invece Gabarron va verso l'uomo ma è troppo tardi, e il filtrante di Rincon (non infastidito da nessuno) è impeccabile.

Al di là degli errori individuali, il gol è il frutto di almeno mezz'ora di tiki-taka sempre in affanno e con l'impressione di rischiare continuamente.
Sul gol, come detto, siamo due contro sei in mezzo, sul passaggio di Rincon eravamo in sette dietro il pallone contro due: ma se lasci giocare, in costante inferiorità numerica sulla mediana, puoi difenderti anche in venti, i palloni che arrivano agli attaccanti sono tutti devastanti.

Paghiamo secondo me la serataccia di Pedro e Zaccagni, incapace di tenere le distanze il primo, disordinato il secondo. I cambi - soprattutto quello di Romagnoli, obbligato a quanto si sa - hanno ulteriormente sfilacciato la squadra. Il giropalla continuo, più che una scelta, è parso una conseguenza.

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