Visto da me: Lazio-Inter 3-1
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di Jim Bowie
Come sempre mi succede con questo tipo di partite, per capirle le devo sempre rivedere. Vissuta con l'adrenalina della diretta, mi aveva lasciato l'impressione di due gare in una.
La prima, svoltasi nel primo tempo, dove pur disimpegnandosi bene nei singoli la Lazio non stava giocando da squadra; le linee distanti permettevano all'Inter dei cambi di gioco pericolosissimi. Già nella prima azione si era visto come Hysaj fosse troppo solo da quella parte e costretto ad affrontare tre interisti: il rigore è stata la conseguenza di questo squilibrio tattico. Nella prima frazione si sono elevati su tutti Felipe Anderson e Basic; il primo con degli strappi che hanno scherzato Bastoni, il secondo intelligente nel seguirlo e farsi trovare pronto sui retropassaggi del brasiliano. FA7 da una parte e Pedro dall'altra sono stati tanto efficaci in avanti quanto poco collaborativi indietro, sia Marusic che Hysaj hanno pagato pegno.
Nel secondo tempo, mantenendo un rendimento alto dei singoli, la Lazio ha giocato da squadra con le linee alte ma serrate, e per l'Inter non c'è stato più nulla da fare. Insieme a Felipe Anderson, meno travolgente nelle giocate ma che ha comunque fatto cose importantissime, sono usciti: il Sergente; Leiva, che ha corso per settanta minuti da tutte le parti; e soprattutto Ciro che, non essendo più isolato, ha giocato un maggior numero di palloni propiziando il secondo gol.
Anche i cambi hanno modificato lo schema tattico, con Sarri che inserendo Lazzari, Zaccagni e Luis Alberto ha ridisegnato la squadra. Mentre Inzaghi ha operato dei cambi che non sono valsi a nulla, anzi...
Una bella, bellissima Lazio che ha giocato palla a velocità stratosferiche per tutti i novanta minuti. Molto bene tutti.
Di Irrati non ne voglio neanche parlare, tanto premeditatamente assassino.
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