Visto da me: Lazio-Bologna 3-3

di MagoMerlino



Partita di fine stagione dove solo il Bologna può trovare responsi positivi.

La solita Lazio che conferma pregi e i tanti difetti denotati quest'anno. Discreto primo tempo, bel gol di Correa, mancato raddoppio di Immobile che conferma l'annata no, discreta prestazione di Romulo.
Inzaghi sistema Acerbi sulla sinistra, esperimento già proposto in precedenza e si conferma soluzione poco convincente.

Inizio secondo tempo che dimostra come la Lazio ancora non sia uscita dalla sindrome di Salisburgo, due gol in due minuti, il primo conferma tutte le perplessità che avevano accompagnato Guerrieri dalla sua esperienza a Trapani. Quello del portiere è un ruolo (uno dei tanti) su cui la Lazio deve lavorare.
La Lazio per evitare l'ennesima sconfitta interna di questo campionato si affida alle prodezze di Bastos, bella la sua azione che conclude con un bel tiro a giro sotto l'incrocio per il 2-2 e bella la punizione di Milinkovic Savic per il definitivo pareggio 3-3.

L'ultima a Torino sarà la classica partita di fine stagione, dove la Lazio dovrebbe provare a superare quella quota 60 punti che sembra la quota minima sindacale per poter aspirare almeno ad una posizione dignitosa in classifica. Riusciamo inoltre ad arrivare in classifica dopo il trigoria per l'ennesimo anno consecutivo.
La vittoria in Coppa Italia ha indubbiamente salvato la stagione, ma questa non può essere giudicata positivamente sotto l'aspetto del gioco espresso e dei risultati ottenuti in campionato e in UEL.

Ci sono da risolvere numerosi equivoci a cominciare dall'allenatore. La composizione della rosa dall'ultimo mercato estivo obbligherebbe una a riflessione seria e concreta anche sulle capacità del DS, ma questo sarà impossibile, tutti in serie A hanno cambiato DS, solo la Lazio sembra indissolubilmente legata all'attuale. Mistero.
Speriamo solo che una eventuale decisione di Inzaghi di lasciare la guida tecnica della Lazio non si trasformi nella solita telenovela lotitiana.
Una società si giudica anche dalla chiarezza dei programmi e dalla determinazione con cui si portano a conclusione.

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