Visto da me: Lazio-Milan: 4-1

di DinoRaggio
Il cielo non prometteva nulla di buono alla vigilia, ma forse è un bene che si sia in qualche modo sfogato prima della partita, visto che il suddetto cielo (e chi ci dimora) raramente ci ha aiutato contro l'avversario di ieri, dopo quel famoso autogol a San Siro. Piove sull'Olimpico, piove (denaro) sulla panchina rossonera, mentre Inzaghi deve fare a meno di Nani e Felipe, praticamente le ali.

La Lazio, quindi, inizialmente fatica a prendere il volo, l'atteggiamento è molto prudente, nei primi minuti a tenere il pallino sono i milanisti, Strakosha non blocca ma tiene botta, così come la Lazio che a poco a poco prende coraggio e metri. Bastos (subentrato all'infortunato Wallace. Piove sempre sul bagnato, per restare in tema) la mette fuori davanti alla porta, da buon difensore. Poi Immobile cade in area ma Rocchi lo redarguisce, cade una prima volta Luis Alberto e niente. Alla terza caduta (fallo sullo spagnolo), Rocchi finalmente indica il dischetto. Il tiro di Ciro è una sassata che Donnarumma può solo vedere andare in porta. Vantaggio meritato.

La difesa nostra è ben protetta da Lucas Leiva e Parolo, sulla fasce Basta e Lulic mettono in difficoltà gli avversari, e quando riescono a trovare la giocata giusta, anche a impensierire la difesa rossonera. L'erzegovino, in particolare, è attivissimo, pasticcia un po' ma il suo moto perpetuo lo porta talvolta anche sulla fascia destra. E da là parte il cross la cui parabola finisce proprio sul piede destro di Immobile che di nuovo batte il portiere rossonero. 2-0 strameritato, checché ne dicano i commentatori della TV satellitare.

Luis Alberto e Ciro mettono in seria difficoltà, con la loro rapidità e le loro giocate, Bonucci e co. La forma della Lazio sembra esponenzialmente cresciuta rispetto alla partita pre-sosta, evidentemente era una questione di preparazione. Buona la corsa dei mediani e delle ali, Sergej forse non brilla particolarmente ma c'è da fare legna, ci pensano Ciro e Luis a intagliarlo in maniera artistica.

Lulic vs Calabria è un interessante scontro, il Nostro trova ampi spazi anche perché i milanisti decidono che è ora di cominciare ad impensierire seriamente la difesa Laziale (bene i nostri difensori). Il capitano biancoceleste si trova a crossare verso il centro dell'area di rigore milanista, la difesa rossonera rimane senza Parolo ed anche Immobile, e Ciro ne approfitta per segnare il gol che gli vale il pallone della partita. 3-0.

L'incredibile pare materializzarsi sul prato (regge bene) dell'Olimpico. Il Milan dei milioni in panchina non capisce un tubo di quello che succede sul suddetto prato verde, si butta in avanti e riceve il quarto gol, in velocità scatta Immobile che corre in avanti e poi mette la palla al centro per l'accorrente Luis Alberto che corre, sì, ed è anche preciso nel mettere il pallone oltre Donnarumma per il 4-0.

E' praticamente il sigillo alla partita. Poi la Lazio rincula, subisce il gol milanista (da Montolivo! niente meno) e tiene più o meno agevolmente botta contro gli attacchi rossoneri, rinforzati da Bonaventura, Calhanoglu e Kalinic, mentre Inzaghi aveva mandato già in campo Lukaku per lo sfinito (ed ammonito) Lulic e poi il giovane Luiz Felipe per Radu. 4-1 il risultato finale, forse inatteso per le dimensione ma meritato per quello che il campo ha espresso. I Nostri paiono aver ritrovato la giusta forma fisica e mentale, bene anche tatticamente con Inzaghi che si è dimostrato una mezza dozzina di spanne superiore a Montella, da quel punto di vista.

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