Visto da me: Genoa-Lazio: 2-2

di DinoRaggio

Partita che alla vigilia dava àdito alle stesse sensazioni di un lunedì mattina in cui devi andare al lavoro e c'è lo sciopero dei treni, la macchinetta della lottomatica del bar non funziona e quindi devi usare l'automatico alla stazione con l'obliteratrice, naturalmente, fuori servizio. In pratica, Murphy che appare in tutto lo splendore della sua famosa legge, aiutato nella zelante applicazione dai Nostri, in versione lunedì mattina (appunto) dopo una nottata in bianco, e da un arbitraggio in cui Maresca si trasforma nel demonio tentatore davanti al quale è difficile resistere alle bestemmie in questa santa settimana.

Bestemmie che si affacciano sulla punta della lingua soprattutto quando Palladino (era lui?) si libera facilmente di Basta e poi crossa al centro dove Simeone junior colpisce la palla di testa, anticipando Hoedt, in versione statuaria, e scagliandola in rete. Eccolo... Come se dopo lo sciopero dei treni sei costretto ad andare al lavoro in macchina e trovi subito una serie impressionante di rossi ai semafori. Verrebbe da bestemmiare, ma penso a chi di questi tempi quasi 2000 anni fa stava in croce e taccio.

Non tace, invece, Inzaghi. E fa benissimo, a muso duro contro l'arbitro che invoglia alla classica bestemmia, non dandoci un paio di rigori, uno evidente su Parolo (che viene pure ammonito). Al terzo fallo in area (mani su tiro da fuori area), Ellamaresca fischia il penalty. Dagli undici metri, Biglia tira come al solito, cioè centrale ed a mezz'altezza, Lamanna (dal cielo) vola e con la mano improbabile respinge il pallone. Ma evidentemente qualcuno lassù apprezza l'autocensura e la palla finisce di nuovo sui piedi di Biglia che con Lamanna (in terra, questa volta) la mette in rete. Finisce 1-1 il primo tempo.

Si censura poco, invece, il nostro allenatore, che viene espulso dall'arbitro, e poco dopo, per buona misura, Juric fa entrare l'ex Pandev. Insomma, come aver superato la serie di semafori rossi e arrivare ai tutor con limite a 60 km/h. I cattivi pensieri vengono censurati, al pari delle bestemmie. Inzaghi, o chi per lui, però vuole correre verso la vittoria, sostituisce Felipe Anderson (rispettosissimo del limite di velocità) con Lombardi e poi Radu con Lukaku. Insomma, al nostro allenatore (o chi per lui) poco interessano i tutor, lui vuole viaggiare a tutto gas giovanile. E puntuale, arriva la multa, il vigile ha (naturalmente, verrebbe da dire) le sembianze di Goran Pandev che approfitta di un esagerato rispetto del limite di velocità (ed attenzione) dei nostri difensori per segnare il 2-1.

Inzaghi (o chi per lui) a questo punto, non ci sta. Toglie Parolo ed inserisce Luis Alberto, si corre a tutta velocità, si rischia il frontale ma c'è da arrivare in tempo. L'arbitro, a cui probabilmente la coscienza rimorde un pochino, dopotutto è Pasqua anche per i fornitori di bestemmie altrui, dopo aver espulso anche Juric, dà sette minuti di recupero. A Luis Alberto, però, veloce com'è, ne bastano tre per sfoderare un tiro velenoso che supera Lamanna e s'infila in rete. 2-2 e punto insperato, che ci fa mantenere il quarto posto ed uscire indenni da una partita che in altri tempi avremmo perso e che ci avrebbe veramente fatto bestemmiare fino a Pasquetta ed oltre. La voglia di vincere c'era, la precisione e la manovra molto meno.


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