Visto da me: Lazio-Napoli 2-2

di Frank 73



A prescindere da noi (nella foto il gol annullato a Zaccagni, ndr), il problema è generale.

Non vedo - è un mio limite, non lo capisco - dove sia l' "oggettività" nello strumento tecnico di valutazione del fuorigioco.

È talmente poco oggettivo che allo spettatore televisivo viene proposto, con il massimo dettaglio, il posizionamento delle sagome sulla linea di destinazione.
Mentre viene negato (occultato) il dettaglio principale, cioè il frame in cui il diabolico strumento stabilisce che la palla si è staccata dal piede/testa/pancia/altro del passatore.

Un frame in più o in meno, impercettibile e non visibile dallo spettatore televisivo dal replay proposto, sviluppa un metro circa in più o in meno di margine tra le sagome sulla linea di destinazione.

Mentre il telecronista ti racconta che "stanno piazzando le linee", in realtà stanno andando avanti e indietro con il frame della palla che si stacca dal passatore.
Appena il frame è "buono", si tracciano le linee. E lo spettatore, che il frame "buono" e quello "non buono" non li vede proprio, abbocca.
Bella fregatura.

Questo è quello che vediamo:



Questo è quello che non ci sarebbe alcun problema a farci vedere e che invece, chissà perché, non viene proposto nel replay televisivo:



E non dovrebbe essere un'immagine statica, ma dinamica.
Dovrebbe valutarsi l'intervallo spazio/temporale tra il momento in cui il passatore inizia a toccare la palla e quello in cui si stacca definitivamente dal piede/pancia/testa.

Se in quell'intervallo l'attaccante è sempre stato oltre la linea, abbiamo la certezza del fuorigioco. Se lo è stato in parte di quell'intervallo, nello sgabuzzino di Lissone hanno tutta la possibilità di girare il sequel di una celebre commedia.


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