Visto da me: Lazio-Frosinone 3-1

di MagoMerlino



Nel primo tempo la Lazio trova le solite difficoltà nella costruzione del gioco e nell’arrivare al tiro.
Nel secondo tempo, dopo la concessione di un più che dubbio rigore (nella foto, ndr) agli ospiti, la Lazio si ritrova e contemporaneamente spiega anche il perché delle difficoltà avute nel primo.

Sono bastati gli inserimenti di Isaksen e Vecino per offrire velocità e concretezza alla manovra.
Se Kamada ha prodotto comunque una buona prestazione molto dinamica, nonostante non venga mai premiato nei suoi inserimenti nello spazio dalle scelte incomprensibili di Zaccagni, a dimostrarsi involuto è Felipe Anderson.
La continuità di rendimento non è mai stata il suo forte, ma ormai da inizio stagione appare imbolsito, incapace di fare qualsiasi giocata e ieri è stato evanescente anche in fase di interdizione e recupero.

Isaksen ha offerto maggiore velocità e fantasia puntando l’uomo, riuscendo quindi a creare gioco e spazio; Vecino ha offerto maggiore solidità in copertura a centrocampo e appoggio in fase di attacco.
Il primo a giovarsi della ritrovata velocità di manovra è stato Castellanos: dopo un primo tempo in cui aveva confermato tutti i dubbi sulle sue capacità, sbagliando lo sbagliabile, ha trovato l’area avversaria meno ingolfata.
Con un po’ più di spazio a disposizione è riuscito a segnare un bel gol per il pareggio, a rendersi pericoloso in altre occasioni e a offrire un prezioso assist ad Isaksen, che di prima intenzione ha raddoppiato per il sorpasso.
Con Vecino la Lazio è riuscita a riempire l’area di rigore avversaria, offrendo una soluzione per i colpi di testa e togliendo con la sua presenza pressione al centravanti.

Nel primo tempo buona la prova di Pellegrini, discreta quella di Marusic, Mario Gila e Patric non hanno mai permesso agli avversari di rendersi pericolosi, tanto da lasciare Provedel praticamente inoperoso.
Nel corso del secondo tempo è notevolmente cresciuto Zaccagni. Buone nel complesso le prestazioni di Rovella e del francese.

Non fossimo al momento decisivo della stagione – da affrontare senza tre titolari infortunati, più un quarto che probabilmente partirà per la coppa d’Asia – sarebbe anche divertente sostenere il giochino retorico che la Lazio se segue i dettami dell’allenatore perde, mentre quando in campo i calciatori fanno come cazzo gli pare vincono.
Basterebbe leggere i nomi di chi era in campo ieri nel secondo tempo per capire l’assoluta infondatezza di questa tesi.
Gli undici in campo nel secondo tempo di ieri, se non avessero seguito un minimo di idea di gioco ma fossero andati a vela, sarebbero naufragati nel peggiore dei modi contro un avversario che aveva dimostrato di essere dotato fisicamente e con una discreta impronta tattica.
Ma a noi evidentemente piace così.

Nota a margine: ieri, dopo l’ennesima delusione del Napoli Campione d’Italia in carica, il presidente De Laurentiis si è assunto ogni responsabilità della situazione, chiedendo scusa ai tifosi e promettendo interventi correttivi sul mercato, dove altre società hanno già chiuso delle trattative.
Ieri Lotito non era neppure allo stadio. La Lazio è sola con i suoi tifosi, l’allenatore ha fatto notare la cosa ringraziando per il sostegno.

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