Visto da me: Lazio-Celtic G. 2-0
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di contevlad
Ottima vittoria che va goduta appieno. Raggiungere gli ottavi di Champions con un turno di anticipo non era per niente scontato, e noi ci siamo riusciti.
In campo ieri si è vista la solita Lazio di quest'anno, sterile e inoffensiva. Dissento ampiamente dalle dichiarazioni di Sarri a fine partita, nelle quali parla di una Lazio a due facce in campionato e in Champions League. Secondo me, invece, è sempre la stessa.
Quest'anno per la prima volta dopo tanto tempo mi sento di dire che siamo stati fortunati nei risultati. In campionato abbiamo i punti che meritiamo, in Champions ci sono stati episodi favorevoli che ci hanno permesso di raggiungere l'obiettivo. Durerà? Lo auspichiamo tutti, io per primo, ma affidarsi solo alla dea bendata o a San Ciro da Torre Annunziata mi sembra una strada impervia.
Ieri, in una partita determinante per il passaggio del turno e contro una squadra non certo irresistibile, abbiamo faticato oltremodo. Sul primo gol (nella foto, ndr) di Immobile, Isaksen punta l'uomo portandosi la palla sul sinistro per calciare: in area attacchiamo in tre (Immobile, Isaksen e Guendouzi) contro sette. La fortuna ci bacia, facendo sì che la palla finisca sui piedi di Ciro: ma nessuno attacca l'area di rigore!
Va dato atto alla squadra di provarci, ma i risultati sono a mio avviso molto deludenti. Qualcuno mi dirà che le partite si vincono "anche" così, e io potrei essere anche d'accordo: sottolineerei, però, la congiunzione "anche". Forse c'è bisogno di un'iniezione di autostima, che non so proprio come possa arrivare: solo da un filotto di vittorie, presumibilmente.
I lati positivi sono le prestazioni di Mario Gila, Patric, Isaksen e Guendouzi, oltre chiaramente al redivivo Ciro. Nota polemica: possibile che Gila ed Isaksen fino a oggi non meritassero qualche minuto in più? Se non altro per motivarli: Gila sembra avesse chiesto giustamente la cessione a gennaio per l'ostracismo attuato nei suoi confronti da Sarri.
Felipe Anderson, Pedro, Marusic e pure Luis Alberto sembra stiano raschiando il barile alla ricerca delle energie per stare in campo. Pure Rovella non mi è dispiaciuto, al netto di un paio di conclusioni dalla distanza sulle quali io, oggi a 54 anni, avrei tirato meglio.
Andiamo avanti e incrociamo le dita.
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