Visto da me: Milan-Lazio: 2-0

di DinoRaggio
27 anni senza vincere in casa del Milan. Nel frattempo ci hanno provato svariati allenatori e squadre anche più forti di questa ad espugnare la San Siro rossonera, ma il 2 non è uscito. Ci prova Inzaghi lasciando in panchina sia Keita che Felipe Anderson, tenendosi le carte migliori per tempi successivi. Sulla ali scorrazzano alti Basta e Lulic, l'inizio della Lazio è un pressing altissimo che mette un po' in difficoltà i milanisti.

La partita tecnicamente non è certo degna del palcoscenico d'eccezione, le due squadre più che in punta di fioretto giocano a fil di sciabola, con nemmeno tante occasioni da gol. Come spesso succede in queste circostanze, segna chi sfrutta prima e al meglio l'errore avversario. L'errore che rompe l'equilibrio lo commette Parolo, Bacca parte dalla sua metà campo per presentarsi davanti a Strakosha e batterlo. Un po' come se aspettassi quell'appuntamento da 27 anni e poi ti presenti con fiori appassiti. Bestemmioni.

Il resto del primo tempo lo passiamo storditi, la gaffe è stata grande e cerchiamo di arrivare alla pausa prima possibile per riordinare le idee e magari mettere nel mazzo fiori freschi dalla panchina. In fondo, ne abbiamo ben qualcuno accanto ad Inzaghi. Il quale non si fa certo pregare ed a inizio ripresa mette in campo sia Keita che Felipe Anderson. Il problema è che il resto della squadra annaspa, fra cross diretti all'ippodromo e tiri sponsorizzati dalla TIM.

Anzi, arriva il secondo gol milanista su rigore, dopo un fallo di mano in scivolata di Radu. 2-0. Il Milan non ha fatto nulla di straordinario, ma la Lazio è stata incapace di organizzare una reazione ordinata ed efficace, troppo confusionaria dovunque, in tutti i reparti. C'è ancora tempo per l'esordio di Luis Alberto, ingiudicabile in questo contesto, con alcuni giocatori ormai sulle ginocchia per la stanchezza.

Che dire, il 27 non è uscito sulla roulette meneghina, puntiamo sul 28 il prossimo anno...

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