Visto da me: Monza-Lazio 0-2

di Er Matador



Una Lazio presente e implacabile che, come giustamente osservato, schiva il contraccolpo psicologico – cui il gruppo è regolarmente esposto: chissà quanto c’entra il mancato impegno infrasettimanale – dopo un derby vinto con dispendio di energie nervose.

Tre punti contro un avversario per nulla banale, col suo gioco fluido che due elementi del tutto asimmetrici (Sensi e Caprari) alle spalle di Petagna rendono assai imprevedibile.

Un’impressione di organicità e maturità di squadra, sostanziata da una percentuale davvero minima di passaggi sbagliati.

Uno Zaccagni sempre più imprendibile – Mancini ha dei problemi, ma veramente – e abile nel caricare di falli gli avversari: portando a casa un paio di gialli, cui l’arbitro ha rimediato infliggendone uno anche a lui.

Un clean sheet – e non certo il primo – grazie a un Provedel da punti nel riflesso (nella foto, ndr) sulla conclusione aerea, centrale ma ravvicinatissima, del centravanti brianzolo.

Tutto oro quel che luccica? In gran parte sì, con qualche riflesso un tantino opaco:

- il lato B della parata con cui l’omone ha blindato il vantaggio è il fatto di aver concesso qualcosa sulle palle alte, come era accaduto in precedenza con l’assai meno prestante Sensi.
Con l’impressione che diverse chiusure di Romagnoli, ieri fra i migliori, abbiano mascherato qualche smagliatura nel presidiare gli spazi

- Prestazione convincente di squadra, si diceva.
Eppure i gol sono venuti da uno spunto di Zaccagni, sul quale Pedro ha replicato l’1-0 contro l’AZ all’andata, e da un piazzato del redivivo Milinković-Savić.
Con una sproporzione abbastanza evidente fra la coralità nel gioco e quella nella sua finalizzazione

- Il vizietto di smontare il centrocampo con un doppio cambio ha aperto qualche spiffero sulla trequarti difensiva, che Cataldi aveva ben presidiato mantenendo con diligenza le distanze.
Da qui fra l’altro la troppa libertà concessa a Colpani, il cui tiro – complice una respinta stavolta eccessivamente centrale – ha offerto a Gytkjær la possibilità di riaprire il match

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