Adesso guardiamoci negli occhi tutti quanti...
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di Rodolfo Casentini
La sconfitta di Napoli per 5 - 0 di domenica sera è sicuramente una delle pagine più tristi della storia della Lazio, più del 4 - 0 della trasferta precedente contro il Chievo. Infatti erano 57 anni che la Lazio non perdeva con questo risultato in trasferta, segno che determinati risultati quando avvengono, scrivono purtroppo un segno indelebile nella storia dei risultati ufficiali che le prossime generazioni dovranno sopportare.
Fa male il modo con cui si è perso non il risultato. Un modo che difficilmente si riesce a descrivere pienamente per quanto è indescrivibile, se con il Chievo avevamo subito dei gol sia per la sfortuna vedi autogol, sia per alcune giocate irripetibili dei giocatori veronesi, contro il Napoli abbiamo subito i 5 gol per manifesta inferiorità tecnica, tattica, mentale, fisica e chi ne ha più ne metta. Sembrava la classica partita di ritiro estivo quando le squadre professionistiche prendono a pallate riempiendoli di gol gli ormai famosi "Boscaioli" di turno, facendo inoltre accademia in mezzo al campo. Ieri purtroppo era una partita di campionato dove noi abbiamo recitato il ruolo dei Boscaioli e solo qualche parata di Marchetti ha impedito di togliere agli odiati cugini, lo scettro della vergogna assoluta.
Certo è che Pioli deve immediatamente rendersi conto su quanti giocatori veri può contare per affrontare questa stagione difficile e ricca di partite vista la presenza in Europa. I giovani acquistati sono giocatori validi, che possono dare un bel contributo alla squadra a patto che gli si dia fiducia incondizionata senza aspettarsi risultati lampo. Perdere a Napoli 5 - 0 ma con dentro tutti i giovani, sarebbe stato duro da mandar giù ma più coerente con il percorso intrapreso dalla società in fase di campagna acquisti. Il tifoso seppur incazzato avrebbe comunque visto un senso logico e seppur a malincuore, avrebbe compreso che la Lazio deve pagare dazio per questi inserimenti che potranno sicuramente dare quel contributo tecnico importante, non si sa se da subito, tra un po, o tra 1 anno o tra due, ma almeno si parte col progetto giovani e costi quel che costi, lo si porta avanti.
Ora per Pioli è il tempo delle scelte, ma anche per la società è tempo di scelte. Lotito deve comprendere che una società di calcio e quindi i tifosi che la seguono, non riescono per natura ad essere obiettivi nei loro giudizi, si chiamano tifosi apposta altrimenti si chiamerebbero, opinionisti o critici. Il tifoso sta cercando di cambiare la sua mentalità e il suo modo di pensare ma è un processo lento che sicuramente sarebbe più facilitato dai risultati sportivi ottenuti dalla squadra che andrebbero a confermare il lavoro di gestione totalmente diverso che oggi un club di calcio, deve contemplare. Però cosi caro presidente Lotito, il tifoso non capisce, il tifoso si arrabbia e non capisce. Non capisce perchè alcune scelte di mercato risultano , a risultati e prestazioni sul campo di alcuni giocatori, davvero incomprensibili e illogici.
E' vero che se la società ha fiducia nel suo tecnico, lo segue al 100%, però è anche vero che un confronto tra le parti dopo le prime avvisaglie estive e le prime tre partite ufficiali d'agosto, lo si poteva fare meglio e con meno superficialità di come si è in realtà fatto e qui la colpa del tecnico c'è. Capisco che il Mister si ritrovi anche lui sorpreso per come certi giocatori che lo scorso anno erano delle vere fondamenta incrollabili della squadra, oggi siano l'ombra di se stessi con la conseguenza che paradossalmente, si trascinano dietro tutti gli altri compresi i nuovi che da soli cercando di ritrovare quella luce persa, ma che poi alla fine devono arrendersi visto che non trovano compagni in grado di sostenerli in mezzo al campo. Pioli ora ricrei quella base solida fatta di gente motivata, di gente che ha voglia di emergere, di giocatori che vogliono bruciare l'erba, e lasci in stand bye tutti gli altri a meditare su come il calcio non è fatto di rendita vitalizia ma di conferme quotidiane per tutti gli anni e non per uno solo.
Diamo spazio ai giovani, Milinkovic sta dimostrando di meritare un posto da titolare e quindi una delle prime maglie da dare negli spogliatoi deve essere la sua, se poi sarà stanco durante la partita, allora si procederà alla sostituzione, ma in campo deve iniziare uno come lui. Stessa cosa vale per Kishna e per Felipe Anderson e per Keita, Cataldi,Morrison quando starà bene e anche Hoedt che poverino, ieri ha pagato duramente la mestizia della squadra in campo. Gli altri, i veterani, gli esperti, i senatori, chiunque in questo momento non metta la Lazio in cima alla sua testa, in panca o in tribuna addirittura, a meditare come qui nessuno regala niente a nessuno.
Mercoledi ci sarà il Genoa, peggior avversario non poteva esserci se non per il fatto che negli ultimi 4 anni ci ha sempre suonato in casa e fuori, e il tifoso già incazzatissimo di suo, non tollererebbe un'altra sconfitta contro questa squadra che davvero in passato ci ha letteralmente rubato dei punti preziosi per il piazzamento finale.
Anche la tifoseria deve però guardarsi negli occhi, la ragione di arrabbiarsi c'è tutta ed è legittima però guai a tramutare tutta questa rabbia in cattive idee oppure nelle solite litanie di massa che puntualmente alcuni capipopolo si sono rimessi a fare in quest'ultimo periodo. Le sconfitte maturate nel modo peggiore, cioè quello di ieri sera non devono accecare a tal punto dal perdere di vista una situazione stagionale ampiamente recuperabile in campionato e normalissima in Europa. Se andiamo a vedere solamente i numeri di queste 4 giornate di campionato, essi ci dicono che se è vero che abbiamo incassato molti più gol, 10 per l'esattezza contro i 5 della scorsa stagione, i gol fatti sono gli stessi e cioè 4, ma hanno prodotto 6 punti in classifica contro i 3 della passata stagione alla 4° giornata. Quindi sbollita la doverosa rabbia e incazzatura, il tifoso non deve commettere l'errore di pensare che tutto ormai è andato per cui giù a testa bassa e gamba tesa a contestare, a boicottare, stadio vuoto,e bla bla bla dei soliti pastori di gregge.
La Lazio come rosa NON E' INFERIORE alla rosa della scorsa stagione, e i risultati delle altre squadre indicano un andamento di campionato forse addirittura più lento rispetto a quello passato quindi ampiamente recuperabile dove si può arrivare alla fine con un piazzamento prestigioso e una stagione valida. Non è la cacciata di Lotito la panacea di tutti i problemi della Lazio attuali, non è lo stadio vuoto la soluzione ideale per mettere davanti alle proprie responsabilità la squadra e la dirigenza. Ora serve compattezza nel sostegno, oltre che l'intelligenza di far capire che non è un sostegno da imbecilli ma da intelligenti e che il tifoso non si sottrarre dal proprio dovere dando per primo l'esmpio verso chi in questo momento invece, questo dovere lo ha perso di vista.
Non esageriamo mai nel voler chiarimenti a tutti i costi con la squadra, a Formello stanotte c'erano qualche centinaio di tifosi alle 3 di notte e volevano parlare con la squadra. la squadra però ha preferito riposarsi in vista degli allenamenti duri che servono in vista della partita che ci sarà tra due giorni. Molti hanno preso questa rinuncia al confronto come un atto irrispettoso andandolo a confrontare con il 31 maggio quando invece tutti i giocatori hanno fatto le 5 del mattino a prendersi gli elogi per il terzo posto, ma le situazioni sono completamente differenti, il 31 maggio si era appena concluso il campionato e non c'erano impegni agonistici a stretto giro di posta oltre giustamente all'euforia che come spesso accade, toglie quella stanchezza di dosso. Stanotte si ritornava con 5 gol sul groppone, tristi, stanchi e con una partita di campionato da giocare tra due giorni, quindi la soluzione migliore era andare a risposare il prima possibile per riprendere gli allenamenti la mattina - Ecco quindi che non possiamo comparare la situazione del 31 maggio con questa senza offesa per tutti quei tifosi che stanotte hanno rinunciato al sono per recarsi a Formello.
Ecco che quindi TUTTI indistintamente,dobbiamo guardarci negli occhi e remare dalla stessa parte, solo cosi riusciremo a non buttare all'aria una stagione che è appena all'inizio e che non ci vede fuori da nulla, sarebbe un errore imperdonabile sacrificare tutta la stagione per perseguire un obiettivo quasi utopico, cioè cacciare Lotito a stretto giro di posta. Il danno lo si farebbe esclusivamente alla Lazio, e la Lazio non può e non deve essere messa in pericolo da niente e nessuno.
Rodolfo Casentini
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