Visto da me: xxxx-Lazio 0-1

di Orazio Scala



Ieri sera ha vinto la Lazio, e tanto basta.

Ma ha vinto anche il Calcio, quello vero.

Nel calcio si contano i gol. Chi si lamenta della mancanza di "spettacolo" non ha capito nulla di questo gioco. Si gioca per vincere, non per divertire il pubblico. Chi ha giocato anche solo una partita con qualcosa, pure una birra, in palio lo sa bene.

La bellezza della partita è stata nella sua complessità tattica e nella continua ricerca di soluzioni e di varianti da parte dei rispettivi Mister. Un vero spettacolo, questo sì. E si può dire in tutta onestà che Sarri si è messo in tasca il rivale e ci si è soffiato il naso, se solo Sarri conoscesse l'esistenza dei fazzoletti da naso.

A metà primo tempo abbondante l'impressione che la Lazio avesse il controllo della gara era netta. Così come la certezza che si stesse giocando per vincere: la ricerca dello scambio corto, continuo, palla a terra, fin dal portiere, era la replica del copione con cui era stata strapazzata l'Atalanta a Bergamo.

Il gol è arrivato, frutto di un pressing perfetto e organizzato. Attribuirlo a un "accidente", ancora una volta, dimostra scarsa comprensione del calcio: il pressing alto ben fatto serve proprio a sfruttare al massimo i limiti tecnici e organizzativi degli avversari.

Ottenuto il vantaggio, la Lazio ha consegnato l'iniziativa agli avversari: che non hanno saputo cosa farsene. Un vero dramma per una squadra che fa del controgioco più sconcio il suo marchio di fabbrica. Tanto che i difensori romanisti invitavano scolasticamente al pressing i nostri attaccanti, che forti del vantaggio se ne guardavano bene.

I cambi, ben gestiti dalla nostra panchina, si sono risolti sull'altro fronte in un ammucchiare punte da torneo parrocchiale. L'as ha messo insieme una quantità enorme di cross ma nemmeno un tiro nello specchio: anche se le palle alte costituivano un loro punto forte e un nostro punto debole. Questo perché mandare palla in area in situazione di vantaggio tattico dovuto alla manovra è un conto; scaraventare palloni tanto per, su una difesa ben piazzata, è altro.
La Lazio ha effettuato UN cross in tutta la gara: segno della rinuncia precisa al gioco aereo, visti gli attaccanti a disposizione; e ricordando sempre che tenere palla a terra è peculiarità di chi è superiore sul piano tecnico. Ecco, oltre l'organizzazione superiore e la lettura della partita perfetta, la Lazio è sembrata nettamente migliore anche nella somma delle individualità.

Oggi straccioni e rosiconi si esercitano nel parlare di "brutta partita di basso livello": le due squadre di "basso livello" hanno offerto uno spettacolo al confronto del quale Juventus-Inter è stata uno scapoli-ammogliati ridicolo; sul piano dell'interpretazione Sarri si è CIANCICATO un maestro del catenaccio zozzo come Mourinho.

Infine la direzione di Orsato: perfetta, sontuosa, a riprova del fatto che un arbitro di livello DIRIGE IN CAMPO, senza bisogno di un monitor chiuso in uno sgabuzzino a 600 km di distanza, nonché del fatto che in partita le spinte, le spallate, i piccoli trucchi fanno parte del gioco.

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