Visto da me: Lazio-Verona 2-0

di MagoMerlino



Partita complicata, avversario difficile, molta corsa, pressing, non molto gioco: ma il gioco doveva crearlo la Lazio, che però per tutto il primo tempo ha girato il pallone lento e prevedibile.
Milinkovic-Savic, cercato spesso dai compagni in fase di uscita, ha perso numerosi palloni per la marcatura a uomo a cui l'hanno sottoposto per tutta la partita e per qualche controllo del pallone non proprio efficace.

La Lazio si è resa pericolosa con le accelerazioni di Felipe Anderson, Zaccagni e Speedy Gonzales Lazzari, pur non riuscendo ad impensierire più di tanto il portiere avversario tra i suoi pali, costringendolo piuttosto a rapide uscite dall'area con i piedi.
La vera occasione sono state il tiro da fuori area di Basic stampatosi sul palo, forse leggermente deviato dal portiere, e la sortita nei minuti di recupero di Lazzari che non ha trovato compagni reattivi in area di rigore.

Abbastanza incolore anche la prestazione di Immobile nel primo tempo: e, come da tradizione ormai consolidata, i due meno concreti del primo tempo sbloccano il risultato nel secondo.
L'asse Milinkovic-Savic - Immobile funziona, assist del primo e gol di testa del secondo, gol fotocopia di un altro realizzato sempre da Ciro di testa su cross del serbo qualche tempo fa.
Sicuramente la Lazio per trovare il bandolo della matassa si è giovata degli ingressi di Luis Alberto e Vecino, al posto di Marcos Antonio e Basic.

Sbloccata la partita il Verona è costretto ad esporsi, la Lazio ha maggiori spazi ma non riesce a sfruttarli come la situazione imporrebbe.
Quando entra Hysaj, nel momento di maggiore pressione veronese, rischia un paio di volte in area: bravo Provedel a fermare a terra il tiro più pericoloso degli scaligeri.
Prima Cancellieri arriva a realizzare il gol dell'ex invalidato da una presunta posizione di fuorigioco, poi negli ultimi secondi del recupero è Luis Alberto a ballare tra gli avversari al limite dell'area veronese e a trovare il meritato raddoppio.

Buona la prestazione della difesa, Patric fa da chioccia al buon esordio di Casale.
Bravo con il pallone tra i piedi Marcos Antonio, efficace anche in qualche anticipo, ma poi quando si ritrova a contatto con i marcantoni avversari, alti 1,85 per 80 kg, il limite fisico appare evidente.

Quello del vertice basso è il ruolo chiave del gioco di Sarri, servirebbe un altro Leiva che non sono riusciti a trovare sul mercato.
Né Marcos Antonio né Cataldi, nonostante l'impegno che entrambi profondono, sembrano permettere a Sarri di presentare contemporaneamente in campo Luis Alberto e Milinkovic-Savic.
Lo spagnolo è alla seconda realizzazione personale (nella foto, ndr) sempre entrando dalla panchina.

Arbitraggio, una volta tanto, senza grossolani errori.

Votazione: Questo articolo non è stato ancora votato.