Visto da me: Lazio-Napoli 1-2
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di gentlemen
A mente fredda le partite si spiegano in maniera più corretta, e in modo più lucido.
La Lazio ha fatto un'ottima partita nel complesso, con un primo tempo nel quale ha espresso un gioco sia bello che molto fruttuoso e sostanziale. Nel quale il nostro centrocampo ha, per la maggior parte della frazione di gioco, messo in grossa difficoltà il Napoli, la cui difesa ha sbagliato in uscita più volte di quanto avrebbe poi sbagliato la difesa laziale nel secondo tempo. La differenza sta nel fatto che nel primo tempo la Lazio non ha avuto lucidità, freddezza e qualità per segnare una o più reti, da queste occasioni; il Napoli, invece, ha capitalizzato queste opportunità.
La Lazio da circa un mese sta esprimendo un ottimo calcio, i giocatori si muovono in campo con una buona naturalezza e padronanza. Ma per ottenere il massimo ed essere a livello delle prime, in Italia come in Europa, serve un organico qualitativamente più ampio. La lunga stagione con i tanti impegni, le stesse cinque sostituzioni in una partita fanno sì che sia una competizione, sia la stessa singola contesa, vivano di più fasi. Dopo l'ora di gioco, la vera differenza in positivo la fa la possibilità di riuscire a mantenere un livello di qualità agonistica e tecnica quanto più possibile coerente con la squadra titolare, o con quella che ha iniziato la partita.
I cambi del Napoli, che comunque anche ieri non era al massimo della forma, hanno di fatto mantenuto un livello coerente con l’undici iniziale. Mentre quelli che ha fatto – o, meglio, che non ha potuto fare – la Lazio non hanno garantito tutto ciò, se non con Pedro che ha dato il cambio a un ottimo ma esausto Felipe Anderson. Dopo circa 65 minuti c'erano almeno cinque giocatori della Lazio in difficoltà e in netto calo (Radu, Leiva, Luis Alberto, Felipe Anderson, Immobile): e purtroppo l'unico cambio che di fatto ha mantenuto, se non alzato, la qualità è stato quello di Pedro.
Ciò nonostante la Lazio ha retto bene. Purtroppo due errori o letture sbagliate, così come era avvenuto contro il Porto, hanno creato il massimo danno, complice e protagonista l'ottima qualità tecnica, lucidità e determinazione di un ottimo Napoli.
La sconfitta lascia molta delusione perché la prestazione è stata di livello. Lo stesso Spalletti, nonché alcuni tifosi, amici, sportivi e competenti napoletani, hanno riconosciuto il gran valore della Lazio, e la sua bella partita (sugli altri lascio perdere, non è il mio modo di commentare il calcio...). Ma bisogna avere la lucidità di comprendere ed ammettere che, per ambire o raggiungere un livello molto alto, bisogna che anche le alternative, se non migliorative, garantiscano almeno di non avere un deficit di qualità notevole.
La Lazio ha tutte le possibilità per centrare un piazzamento in Europa League. Il Napoli – e me lo auguro – può, senza ulteriori impegni europei e Coppa nazionale, lottare per un sogno che è lontano da 32 anni. E che la gestione De Laurentiis, a prescindere da elementi di simpatia o meno, merita sicuramente soprattutto per la sana e corretta gestione economica.
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