Visto da me: Lazio-xxxx 3-2

di Orazio Scala



Si parla di quello che succedeva palla a loro.

A parte il fatto che Immobile se ogni tanto una palla non facilissima, non dico dalla linea di fondo ma non facilissima, la buttasse dentro, non dispiacerebbe. Ma questo non riguarda l'allenatore.
Felipe Anderson ha strapazzato i dirimpettai: e conosciamo cosa sappia fare, quando gli gira bene, sperando che stavolta la luna dritta duri tutto l'anno.
La partita è terminata 3-2 e mi piacerebbe vincere di lusso un derby "dominato", a sentire molti commenti, e non passare un'ora e un quarto a temperare matite con le chiappe, tanto so' strette.

Nessun modulo è perfetto sennò lo adotterebbero tutti; il 4-3-3 ha come punto debole le corsie laterali, e Mourinho ha semplicemente messo Zagnolo da una parte e manco ricordo chi dall'altra a calpestare le linee e martellare i nostri terzini.
Io dico sempre che conta solo il risultato, ma leggiamo le statistiche del derby. E riflettiamo sul fatto che è ovvio che chi sta sotto tutta la partita attacchi di più, ma il numero di conclusioni verso la nostra porta - parate o respinte - ha dimensioni da assedio.
Mourinho è un pragmatico e il vantaggio immediato gli ha mandato all'aria la partita.
I suoi sono stati costretti ad andare all'assalto e dietro fanno veramente pena; c'era modo di farne scempio, invece abbiamo patito, eppure il quadro tattico era tutto a nostro favore.
Altre squadre – Cagliari e Torino – ci hanno messo in difficoltà coprendo bene gli spazi; oggi che ne avevamo a volontà ne abbiamo profittato assai poco.

Quanto all'ortodossia tattica, oggi i due interni hanno giocato partite completamente diverse tra loro; che, guarda caso, sono più confacenti alle loro caratteristiche individuali.
Speriamo sia segno di intelligenza del manico, il quale per esempio si è già reso conto che lasciare fuori Marusic per Lazzari con la linea a quattro fosse un errore, e non di primi segnali di anarchia.
Le analisi numeriche confermano come gli unici due in sofferenza fossero, a un certo punto, Leiva e Luis Alberto: il primo, purtroppo, in evidente e progressivo calo; il secondo perché avulso alle necessità della partita.
Il fatto che siano stati gli unici due sostituiti testimonia della capacità di leggere la partita, vivaddìo. E non è necessario efettuare tutti i cinque cambi se chi sta in campo non perde colpi.
A me, la Lazio continua ad apparire eccessivamente sbilanciata in tutte le fasi: ci difendiamo soffrendo se aggrediti e quando perdiamo palla.
E vedo molte più difficoltà a creare spazi con avversari ben messi in campo, come ne vedevamo ai tempi di un altro 4-3-3.

Ripeto, doveva essere uno scempio perché sono bastati venti minuti per smascherare il bluff di una squadra che aveva tre pezzi pregiati.
Uno lo hanno ceduto all'Inter; un altro, Pellegrini, si è fatto fuori da solo perché è stupido; il terzo, l'armeno, è durato un tempo.

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