Visto da me: Lazio-Bayern 1-4
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di Er Matador
La tua squadra perde coi Campioni del Mondo, tua moglie è meno bella di Belén: fin qui siamo nella logica delle cose. Ma la tua squadra ha fatto tutto il possibile per gettare il cuore oltre l’ostacolo, anche se proibitivo? E qui la risposta è negativa su più fronti:
1) Inzaghi, tanto per cambiare, ha sbagliato l’approccio tattico alla gara: che senso ha cincischiare nel palleggio basso attirando il pressing avversario, quando non si è in grado di affrontarlo né fisicamente né tecnicamente? Se poi è davvero sua la geniale intuizione di allagare il campo, siamo di fronte a un provincialismo becero e muffo degno del peggior Oronzo Canà. Qualcosa del genere accadde in un Bosnia-Portogallo, ritorno dello spareggio per le qualificazioni ai Mondiali 2010. I padroni di casa scelsero di giocare non a Sarajevo ma a Zenica, su un campo di patate con quattro scalmanati appesi alle recinzioni, convinti di avvantaggiarsi sull’avversario. Furono invece loro a non poter esprimere il proprio discreto potenziale tecnico; mentre i lusitani, dotati di ben altri piedi, ebbero gioco assai più facile nell’adattarsi alle condizioni del terreno
2) La Lazio è crollata nei suoi elementi migliori, sia pure con modalità diverse. Franato l’asse centrale con Acerbi semplicemente altrove e Leiva subissato dagli avanti bavaresi, causa anche una squadra incapace di creare densità e intensità nel difendersi. Luis Alberto ha proseguito il trend che, ad esempio, lo aveva portato ad affrontare il Cagliari con gomme da asciutto nonostante l’acquazzone appena riversatosi sull’Olimpico. Non gioca male, gioca un’altra partita: e ieri sera, contro una difesa che concedeva qualcosa al combinato di percussione individuale e scarico, sarebbero servite doti diverse rispetto al semplice palleggio. Immobile ha pagato una condizione fisica palesemente inadeguata, ma anche la pianificata assenza di ricambi. Tutti, senza distinzioni, hanno evidenziato una mancanza di personalità a causa della quale una partita da dentro o fuori non comincia neanche
3) L’aver schierato una linea difensiva Patric-Acerbi-Musacchio in una partita del genere. E questo perché le alternative – lo spagnolo o Hoedt a sinistra, o ancora Acerbi tolto dal centro come con l’Inter – sarebbero state peggiori. Patric, in particolare, non dovrebbe sedere neppure in tribuna quando si gioca a questo livello: e beninteso non si tratta di prendersela col giocatore, cui nulla si può rimproverare sul piano dell’impegno. Semplicemente, lo svecchiamento e il rafforzamento della terza linea avrebbero dovuto farlo scivolare verso la sua reale dimensione, quella di utile ricambio in campionato. E, nello specifico, anche Inzaghi va assolto per l’impossibilità di non commettere il fatto. A schierare questa difesa è stato Tare con le sue reiterate omissioni in sede di campagna acquisti
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